Complimenti.
Davvero.
Hai perfettamente reso l'idea di come Francis, di come Francia, possa sentirsi dopo una cosa del genere.
Non v'è rabbia, odio o alcuna voglia di vendetta; c'è solo rassegnazione, tristezza, malinconia e forse la frustazione di non aver potuto far niente.
Soprattutto, a mio parere, fa strano vedere un tipo di solito allegrobarracasinistabarraestremamenteteatrale come Francis aver voglia solo di riposarsi, di non pensare a quello appena successo, di sognare prati fioriti e tante altre belle cose, di concedersi un po' di calma e solitudine -come è normale che sia. Dubito che una persona normale, dopo un fatto del genere, andrebbe in discoteca con gli amici a ballare la gangnam style e bere ventordici litri di birra/vodka/grappa/tequila/qualsiasi-cosa-possa-provocare-scarsa-lucidità.
Scemenze a parte, mi è piaciuto come hai reso la storia sia a livello stilistico che strutturale. Tutti quei Je suis Charlie, nella loro semplicità, riescono a trasmettere perfettamente l'idea, la voglia e la ricerca della libertà d'espressione. E poi, mi piace immaginare il "background", ovvero tutte le nazioni che si chiamano/messaggiano/invianosegnalidifumo&piccioniviaggiatore tutte preoccupate e che si mettono d'accordo sul da farsi. XD
Ed è ovvio che il Je suis d'Inghilterra sia diverso! Sicuramente Iggi si sarà dovuto sforzare parecchio per scriverlo e avere il coraggio di inviarlo a Francis con rose annesse. *Probabilmente l'hanno ricattato.* Anche se sono sicura che, alla fine, l'abbia invato con convinzione.
Una bella storia breve ma intensa, che ha saputo mettere il personaggio di Francia -che NON è solo un pervertito- anche se io preferisco, nel suo caso, la definizione "amante dell'amore"- su un piano in cui non si vede spesso (su cui i personaggi d'Hetalia in generale non si vedono spesso) senza farlo andare OOC, approfondendo per bene un altro lato del suo carattere.
Per il resto, la grammatica è a posto, quindi, direi che posso anche concludere.
Spero di rivedere presto in lista altre tue storie.*^* |