Recensioni per
Fields of Gold
di Francine

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/08/18, ore 11:41

Toh, chi si rivede! Loki. Interessante. Atena/Saori, nelle tue mani, è una dea che mostra tutta la maturità dei suoi millemila anni. Gioca al gatto col topo, scommette pesante. Tanto sa come addomesticare il Fato con la sua proverbiale intelligenza da stratega. E' interessante come questo dialogo fra divinità si svolga nella terrena atmosfera di una taverna del centro, con l'oste che va avanti e indietro come se niente fosse. L'alto e il basso, l'umano e il divino. Tutto si interseca nelle trame della vita. Si prepara la scena per il ritorno del Pegaso. In che veste? Vedremo...
A presto!
S.

Recensore Veterano
12/01/15, ore 20:44

Oho. Ma dico, guarda chi si rivede! Così il nordico Fuoco è venuto a godersi le bellezze di Roma? Mica scemo, Lui!

Saori/Athena signora di dialettica, qui. Necessario, considerando l'elemento che ha di fronte. E' venuta a riscuotere il debito, a modo suo. Cercando di non farlo sentire troppo come un'imposizione, vero, ma sta comunque chiedendo di farsi restituire il favore.
Cos'avrà in mente, la nostra Dea? *mumble mumble*

Povera, Cristiana, che recita i salmi pensando di essere posseduta da chissà che demonio... Sono i salmi, giusto, quelli in cui si descrive Dio come un pastore che usa il vincastro per guidare il gregge?

Salutino a Julian bello, ché ci è mancato, ultimamente.

Corto ma intenso. Magnifica, come sempre.
Un abbraccio e un biscotto burroso di consolazione per tutto, cherie.
JudithlovesJane

Recensore Master
12/01/15, ore 00:41

Io... Io... 

*balbetta come una scema*

Se ho inteso bene, il soggetto in questione dovrebbe essere un certo Loki *punta il ditino e rischia di perderlo quando qualcosa tenta di tranciarlo* e la magnificenza con la quale ci mostri questi uomini-divinità è stupenda, ti strappa il fiato e il cuore. 
Trovo grandioso il lavoro che hai fatto in questo capitolo, un intreccio che palpita e nel quale si confondono dei e uomini - la rappresentazione di Saori ne è un esempio. 
E la curiosità, la curiosità che riesci a instillare a ogni riga - perché quando ti si legge si capisce che tu hai tutto chiaro in testa, un piano ben preparato, e io non vedo l'ora di lasciarmi condurre da te. 
Tantissimi complimenti, bravissima, come sempre. ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*sto preparando la panna per la cioccolata calda; ne vuoi un po'?*

 

Recensore Junior
11/01/15, ore 22:18

Ma io come ho fatto ha perdermi una simile perla?!
Uno spin-off di una delle tue "vecchie storie" (dove "vecchie" è solo una simbolica allusione a quel famoso scritto che mi ha permesso di conoscerti e apprezzarti), del tuo cavallo di battaglia. O il sequel, per meglio dire.
L'ho divorata. Letteralmente.
Perchè amo le tue descrizioni così sospese, pervase di quell'ambiguità, della compenetrazione fra quotidianità e miticità, un mondo onirico così tangibile che senti il tintinnio del ghiaccio, l'odore del tabacco, il respiro, il profumo. Ogni cosa. E assieme vedi. Vedi quel sorriso che ti fa correre un brivido lungo la schiena; vedi quel gesto, quel tremolio, quasi uno sfavillio che sì, forse ti nasconde qualcosa, ti concede di sfumare un mondo, un universo, una realtà che è altro e se ne resta lì, davanti a te eppure sfasata rispetto a te.
Saori. Questa Saori è magnifica.
Donna, e dea. Ma soprattutto compenetrazione.
Elegante equilibrio fra quell'egoismo tutto umano, tutto divino che ha possiede le appartiene, e che nessuno sembra riconoscerle. Solo suo Marito (e queste nozze bianche hanno acceso in me non sai quanti collegamenti atropologico-mitologici. Ma sei tu che mi ci inviti a nozze).
Saori sicura, raffinata, schermitrice, amante del gioco, del rischio, come dev'essere (o forse come io immagino debba anche essere) uno stratega. Qui è la guerriera, l'astata, a scendere nel mondo. E lo fa con la grazie della donna, della ballerina. Che ammutolisce al suo passaggio.
Perchè, inutile negarlo, c'è unatmosfera di rarefazione, in quel bar romano. Con Cristiana che conosce una donna sconosciuta a tutti; con Cristiana che parla con una donna mai vista con la confidenza riservata ad una vecchia amica. Ad una cara, amata, pericolosa, vecchia amica.
E poi. Julian.
Sai già che lo amo. E tu me ne fai innamorare ancora di più, se possibile.
Un dio, e un uomo. Anche lui completo. E riflesso del suo mare. Perchè solo Posidone, solo Julian, poteva raccogliere le confidenze di quella donna-dea con cui ha intrecciato una relazione al limite, sospesa, fragile e brillante come il corallo dei suoi fondali, come il congiare del sole sul mare, o sul bronzo brunito di uno scudo.
Ed è adorabile ritrovare le atmosfere calde e mediterranee del Kalliste, la complicità del profumo dei limoni e della salsedine fra le fresche ombre di un pergolato. Il senso di familiarità, di un mondo che hai saputo strutturare e frammentare in microuniversi distinti ma capaci di interagire con una naturalezza disarmante. Confidenziale. Calda.
E poi c'è Lui.
Lui. L'ambiguo per eccellenza, il Fuoco.
L'Inganno anche (se ho ben inteso di chi tu stia parlando). Che è così fedele a se stesso da non conoscere nulla della menzogna. Perchè le bugie sono pericolese; le bugie possono confondere, sbagliare, fallare. Le bugie ti possono tradire e allora, se vuoi essere un bugiardo, un magnifico bugiardo, devi avere il vizio della verità. Magari puoi concederti il lusso dell'omissione, l'abilità funambolica dell'imprecisione, del vaco, dell'accenno. Ma le bugie no.
E questo Lui, così presente ed evanescente calamita, attira, e seduce. Soprattuto per quel gioco che intreccia, così simile eppure così diverso da quello della Fanciulla, da quello di Lei.
E mi sono tornati in mente i miti, la predilezione di Loki per il trasformisfmo, il travestimento, che condivide con Atena e la sua abitudine di comparire nel mondo con aspetto maschile (Omero docet). E tanto. Troppo ancora.
Ho ripreso a seguirti, come vedi.
E spero di riuscirci con (relativa) assiduità.
Intanto, ora, mi andrò a leggere quello che ho selezionato e, purtroppo, accantonato. A cominciare da una certa storiellina con i Gold che, dall'introduzione, mi sembra un piatto più che prelibato.

Un abbraccio