Recensioni per
Jugband blues
di _Scarecrow_

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
13/08/15, ore 17:46

Rieccomi (come se fossi mai andata via) con la tua storia a cui sono più affezionata. Recensirla mi pare un sacrilegio, ed é come disincastrare una freccia dalla carne del mio petto; mi sono lasciata colpire senza chiedere o sospirare. Trovare le parole é più difficile, dato il mio primo accogliere questo scritto senza esitazione, senza ripensamenti. Cosí naturalmente che mi sembrava fosse uscito dal mio stesso inconscio.
Ad ogni modo.. questo é il Syd che preferisco in assoluto - a dispetto del Syd bambino o rancoroso di altri. Il miglior mondo in cui posso vederlo danzare é quello del suo multicolore abbandono; che diventi nostalgico del suo unico vero passato o si comporti come un astronauta cosciente di dover bruciare durante il volo ma che vola ugualmente, per vedere anche solo un attimo come sia davvero la Terra, rimane un abbandonarsi tra le braccia delle sirene. Lui qui enormemente consapevole della fine che dovrà affrontare, eppure coerente a demoni che sono complessi e certe volte benevoli, che gli permettono di staccarsi da se stesso (dal pianeta) e rimanere anestetizzato. Fitte, folate di dolore in nebula; incidenti di percorso. Fra le righe si legge di logicità e ripensamenti dimenticati in merito ad una filosofia edonistica e sofferta, com'è ovvio che sia - ma mai barattare il presente per memorie che andranno sbiadendosi; Syd ha vissuto e ha trovato la sua via. É troppo tardi per tornare indietro, perché lui non lo chiede più. Domanda di rivedere il sole solo quando il dolore si fa più forte, così tanto da oscurare anche la pallida luce riflessa di Marte che si schianta sulla faccia oscura della Luna (dove sono atterrati i resti dell'astronauta testardo e visionario). E il dolore é anch'esso riflesso, emanato dai pianti di chi lo vorrebbe ancora con sé, grida talmente strazianti e straziate da raggiungere l'alieno.
A noi rimane l'ombra di uno spirito a tratti presente, vittima e carnefice di sé stesso. 
 Ma non importa. 

« Cianotico, afferro aliti di vita diversa e li inalo, fingendo per un momento di non essere me. Forse quando l'ossigeno di passati possibili sarà esaurito mi accascerò per terra, esanime. »
Syd é morto più di quarant'anni fa, dopo il suo ultimo assolo; la sua ultima occasione di trasformarsi in un ricordo. 
Syd é ancora vivo sulle copertine dei giornali e nei pensieri di giovani lunatici.

Ma so che anche lui avrebbe pianto, leggendo la sua storia raccontata da te. 
Grazie.
(Recensione modificata il 13/08/2015 - 06:23 pm)
(Recensione modificata il 13/08/2015 - 07:43 pm)

Recensore Junior
21/01/15, ore 20:28

Ho aspettato a recensire, perché questo è uno scritto che bisogna leggere, accantonare, rileggere una seconda (ma anche terza, quarta...) volta e interiorizzare, dopo averci riflettuto su.
Ho apprezzato particolarmente queste frasi:
"Ma è proprio dai buchi neri che si accede ad altre dimensioni.
E non mi importa se questo vuol dire lasciare tutto."

e
"Ho perduto il senno per vendermi all'ispirazione. La scelta più assennata della mia vita."

Ognuno, inoltre, può leggere il testo con una chiave di lettura personale, perché tutto muta, le parole sfuggono, i concetti si mescolano a ricalcare il turbinio psichedelico nella mente di Syd. Brava ;)

Semolina