La parte che ho preferito in questo capitolo è il colloquio fra Nadine e Shepard. Il comandante ammette di star rischiando le vite delle persone a lui più care solo per Sasha, così come ammette di aver preso una decisione davvero stupida. E questa presa di coscienza è importante, specie se letta alla luce di ciò che inevitabilmente accadrà dopo. Perché non so immaginare la sofferenza di Alex, né posso sapere con certezza quale molla lo spingerà ad andare avanti e a diventare il comandante della Normandy che conosceremo in futuro.
Ce la farà da solo? Non so, ho dei dubbi in proposito. E il motivo di questa mia incertezza sta proprio nelle frasi successive del colloquio con Nadine, dove emerge il riconoscimento da parte di Shepard di quello che conta veramente nella sua vita: non deludere mai le persone care e fare in modo che siano felici.
Tutta la sua carriera, tutta la sua vita sarà in qualche modo dedicata agli altri. Ai suoi amici di certo, ma anche agli individui appartenenti a ogni razza della galassia. Per quelle persone, amate o del tutto sconosciute, sarà sempre pronto a donare la propria vita. Questo è ciò che conta già adesso e quello che conterà nel futuro, così come conterà il prezzo pagato in vite per spingerlo ad andare sempre avanti: perché il sacrificio degli altri non sia stato inutile.
Ha ragione Nadine: Shepard non sa ancora cosa vuole dalla vita. Immagino che la conclusione di questa missione gli aprirà gli occhi su se stesso. Non immediatamente, forse, ma le conseguenze di Akuze saranno vitali nella crescita del nostro comandante e nel modo in cui reagirà agli eventi esterni.
"Vivi, rischia … scegli. Se il modo in cui vanno le cose non ti piace fa in modo che cambino". Questo consiglio di Nadine gli rimarrà impresso nella mente e lo farà suo.
Anche la seconda parte del capitolo mi è piaciuta molto. Ci ho visto un Alex che si sta avvicinando a diventare il comandante che conosceremo. Il modo in cui tratta Sasha, le sue preoccupazioni per i suoi sottoposti, la determinazione con cui prende decisioni difficili. Tutto questo è un'anticipazione di ciò che sarà lo Shepard di Mass Effect e, ancora di più, il tuo comandante.
E ora mi metto in serena attesa del seguito. Senza ansia, stavolta, perché non sarà un capitolo troppo piacevole.
Ti rinnovo ancora una volta i miei più vivi complimenti per tutto il lavoro che traspare in questa tua storia. |