Ciao!
Eccomi qui a lasciarti la prima recensione premo per il contest "La prima volta non si scorda mai".
Ho deciso, se per te va bene, di recensire le due storie che mi hai segnalato, e non le altre della raccolta, semplicemente perché quelle della raccolta avevo già pensato di leggerle a prescindere da come fosse andato il contest, quindi sono recensioni che comunque prima o poi arriveranno (anche se magari con un po' più di calma).
E poi, ammetto di faticare a resistere davanti alla tentazione di leggere una storia su Neville adulto, sereno e tenerissimo: Neville è uno dei personaggi che preferisco, da bambina mi identificavo moltissimo in lui, e la sua storia, a mio parere, è davvero troppo sottovalutata.
Questa storia è di una tenerezza quasi straziante: se c'è qualcuno (oltre a Harry) che merita un riscatto, nella vita, quello è proprio Neville, e sono davvero felice che tu lo abbia dipinto in questo modo, come un padre amorevole e sensibile, un uomo maturo, tutto sommato sereno e capace di portare la serenità nella vita della sua piccola.
In generale, io tempo fa, chissà dove, avevo letto che la Rowling aveva affermato che Neville e Hannah non hanno mai avuto bimbi, e questo ormai fa parte del mio panorama mentale (anche se non ho mai scritto di loro). E, nonostante ciò, è un headcanon che mi intristisce molto, perché sono invece convinta che Neville sarebbe stato un ottimo papà. Mi fa quindi molto piacere che tu, in questa storia, gli abbia dato la possibilità di essere questo splendido papà.
La storia è davvero dolce: la scena iniziale è divertente, e serve a dare un po' le coordinate del rapporto tra Alice e Neville, un rapporto molto complice e unito. Secondo me, poi, riesci a introdurre molto bene la tematica centrale della storia: è probabile che anche Alice, proprio come Neville, abbia avuto qualche difficoltà in più ad esternare subito in maniera plateale i suoi poteri, ed è molto credibile che lei ne abbia sofferto (come, certamente, deve averne sofferto anche Neville). Neville dimostra di avere moltissimo tatto, distraendo la bimba e raccontandole la versione fiabesca della sua infanzia: il fatto che tu abbia proprio inserito una sorta di racconto nel racconto mi piace tanto, e quel racconto ha proprio i toni da favola della buonanotte, con tanto di finale in cui il mistero viene volutamente a sparire, perché il punto della storia era proprio un altro. Oltretutto, ho trovato spassosissimi alcuni dettagli che hai inserito: la rana Oscar fuggitiva è sempre stata il mio idolo indiscusso, e nonna Augusta trasformata in Ottaviana è veramente un colpo di genio (che, ammetto, ho colto solo dopo un po' XD).
Il fatto che Neville abbia la scatola degli Zenzerotti della McGrannitt mi ha fatto venire gli occhi lucidi, sappilo (e, non so se ne hai scritto, o è solo un dettaglio inserito qui, ma ora non posso fare altro che immaginare una scena bellissima in cui lei gli regala quella scatola nel momento in cui lui viene nominato Direttore di Grifondoro).
Insomma, ho trovato questa storia davvero ben bilanciata: accanto alle riflessioni più serie, come quelle che rimangono forse più intuite che esplicitate su quanto debba essere stato difficile per Neville crescere in una scuola in cui spesso non si è sentito all'altezza, ci sono dei dettagli molto spassosi che riequilibrano perfettamente il tutto, rendendo l'atmosfera perfettamente coerente con una narrazione in cui compare una bimba.
Ad esempio, il fatto che Neville, poco portato per la Trasfigurazione, strappi un pezzo di tovaglia del Paiolo Magico è fantastico, e ancor di più lo è che creda di essere almeno riuscito a farlo evanescere correttamente, salvo poi scoprire che le cose non sono andate esattamente così XD. Anzi, io a dire il vero avrei addirittura chiuso la storia proprio qui: la frase finale con la citazione da un lato mi piace, perché sembra un po' fare il paio con la morale inespressa della "favola" raccontata da Neville, ma dall'altra irrigidisce un po' la narrazione, a mio parere. Ma è solo un dettaglio, eh, ci mancherebbe.
Mi viene poi un po' da ridere, perché leggendo avevo trovato la frase "tu sei il nostro cuore..." leggermente fuori fuoco rispetto al resto, non so, un po' troppo melensa quasi, salvo poi scoprire che effettivamente era un prompt obbligatorio (che tra l'altro hai inserito credo nel modo migliore).
Per il resto, questa storia mi è piaciuta davvero molto: ha quella giusta dose di fluff divertente che ben si bilancia a quei pugni allo stomaco che, inevitabilmente, arrivano quando si parla di un personaggio con un passato come Neville.
Brava davvero, mi hai quasi convinta a "rimangiarmi" il mio headcanon su Neville senza bimbi! |