Recensione ceduta da Slappola per il contest "V'è un piacere nello... scrivere"
Ciao Alsha! ^.^
Perdonami per il ritardo, ma sono reduce da un periodaccio... :/
Lasciando perdere le mie patetiche scuse, passiamo alle cose serie: Slappola ha chiesto espressamente a me e ad Amahy di recensire questa storia, perciò eccomi qui! Dunque, so che l'inizio non promette bene, ma magari sto solo cercando di creare un po' di pathos... Sì, confesso: ci stavo provando, ma questa storia è così bella da vanificare qualsiasi sforzo... *^*
Prima di perdermi negli elogi - e credimi, te ne aspettano parecchi! - vorrei fare la pignola e segnalarti un paio di sviste che ho incontrato nel testo:
1) "una della stratega" = avresti dovuto usare il plurale (una delle strateghe);
2) "Regina" = questa in realtà è più una perplessità che altro, dovuta al fatto che all'inizio usi la maiuscola, mentre in seguito riporti la forma minuscola, perciò non ho compreso se si è trattato di una svista o di una scelta ben precisa;
3) "sarebbe andata così lontana" = trattandosi di un avverbio, non avresti dovuto mettere il femminile (così lontano);
4) "piccolo Il taglialegna" = manca il punto al termine della frase (piccolo. Il);
5) "parare" = manca una "l" (parlare);
6) "grazie alla bellezza quell'arma era diventato" = manca la preposizione "di" (alla bellezza di quell'arma);
7) "qualcuno che li traghettasse oltre il mare, dove avrebbe trovato" = essendo i soggetti "Svan" e "Hrìm", il verbo doveva essere coniugato alla terza persona plurale (dove avrebbero trovato).
Si tratta di vere e proprie facezie, che nulla tolgono alla bellezza di questa storia o alla tua bravura: hai dimostrato di possedere uno stile davvero incantevole, così fluido ed espressivo, nonché ricco di pathos, da lasciarmi senza fiato! Forse avrei preferito un uso leggermente maggiore delle virgole, ma in fondo non se ne sente il bisogno, per cui non vale neanche la pena soffermarvisi troppo. Il ritmo della lettura resta incalzante ed evocativo, capace di rendere l'incedere scorrevole e decisamente piacevole; anche il lessico contribuisce a enfatizzare tale peculiarità, per cui non si può fare a meno di elogiare la forma sublime di questo racconto!
Passando al contenuto, pur essendo ancora all'inizio posso già permettermi di azzardare un commento: la trama funziona alla perfezione, intriga e incuriosisce grazie al richiamo alla mitologia nordica e all'originalità di cui è permeata: non mi era mai capitato finora di imbattermi in una storia così particolare, dotata di una spiccata ventata di freschezza nonché di una particolare cura nei dettagli. Sembra di viaggiare insieme a Svan, di vivere le sue stesse avventure e di percepire le medesime emozioni di una protagonista che domina la scena insieme alla sua fidata cavalcatura; anche le varie comparse riescono a catturare l'attenzione del lettore, specialmente Dale, il quale mi ha davvero intrigato.
Insomma, credo sia chiaro che questa storia mi ha proprio colpita, perciò non posso esimermi dall'aggiungerla tra le seguite in men che non si dica: bravissima! *^*
Che dire? A presto allora, e ancora tantissimi complimenti! ;)
Chloe |