Recensioni per
Sonne
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
21/06/17, ore 18:10
Cap. 1:

Un fiore non è prerogativa di tutte le piante -Angiosperme, un seme protetto, lontano da sguardi indiscreti; gineceo a difesa della vita, androceo ad affiancarlo per concedere nuova vita. Un ciclo, piccoli insetti impollinatori persi nell’aria, granuli pollinici ad affrontare la via di un altro stilo -otto piccoli nuclei custoditi alla sua base, attendono la controparte perché venga tutelata la vita.
Chissà se anche la Scala Del Sole segue tali semplici regole, chissà se anche un fiore così malefico pone le basi della sua resistenza in un innocuo susseguirsi di fasi raccontate sulle pagine di mille libri. Un fiore non comune, una specie rara, venerata -la sacra incoronazione di un re, un veleno -virus- dagli dei per gli dei, un Giardino dell’Eden del Sole a lode e gloria di una mano certamente divina.   
 
Sono organismi unici, le piante -ignorate dai più, pochi eletti passano la loro vita a studiarle, a implorarle di schiudere i loro segreti; sono permalose, un passo falso e si rischia di farle chiudere per sempre in se stesse. Diaboliche, dotate di estrema intelligenza, sanno quando accarezzare e quando stritolare, quando lottare per la luce e quando invece condividerla -hanno un senso per riconoscere i propri simili e comportarsi in maniera affine, favorire la crescita rigogliosa della loro preziosa progenie -lo stesso senso che inaridisce i semi avversari, piccolini che un vento imparziale ha condotto a morte certa.
Sono state benedette da una bellezza mutevole, le piante -verdi o morte (vive) al freddo dell’Inverno, sfoggiano mille colori all’incedere della Primavera e meravigliose essenze agli albori dell’Estate; sono intrise della beltà più vanesia che si possa immaginare. Perché è vero che il fiore è un costituente fondamentale della biologia di queste piante che gelosamente proteggono il loro seme -ma è anche un vezzo. Un vizio. Perché sono astute queste piccole macchine incredibilmente complesse, vanitose oltre ogni limite: amano rispecchiarsi nella vanità dei loro padroni, amano adularli, tentarli con le corolle più belle e gli odori più affascinanti di cui la psiche sia in grado di giovare. Le piante si adornano, si offrono, concedono a chiunque sia in grado di assicurare loro protezione, scaltre meretrici che della mancanza di parole hanno fatto una virtù, dell’autonomia e indipendenza un vanto, così che l’incauto umano ne sia folgorato e lo spensierato insetto imprigionato, ingannato, abusato -sporcato, perché propaghi il seme del suo stesso aguzzino e ne resti ancora una volta invaghito e violato.
Così ha tutte queste caratteristiche, la Scala Del Sole -è una pianta e ha un fiore, un seme protetto che racchiude un cuore pulsante e nero. Un virus, Progenitore di una specie raffinata, ricercata, migliore -l’evoluzione di nuove tattiche, metaboliti tossici per farsi temere, amari (amore) per incatenare i camici bianchi, uccidere gli schiocchi e gli inetti. Preda e predatore, il cerchio di un Uroboro a immortalizzare potere e ambizioni, sentimenti e sensazioni.
 
Quale altro regalo dunque poteva essere più adatto a Excella Gionne, quale altro uomo a immagine e somiglianza del Fiore che le è stato donato. Questa ragazza altro non è se non l’incauto insetto rimasto preso nella trappola del suo fiore, infatuato da ciò che gli è stato offerto -autorità, potere, immortalità, amore- sfruttato nella volontà del predatore di diffondersi, spargere la sua semente, soffocare il mondo -come se una scala del Sole semplicemente non fosse altro che un’edera dall’Inferno.
Tutto ciò si rivela particolarmente interessante in virtù di come Sonne mette in evidenza diversi paralleli tra la Scala e Albert Wesker, l’accolito che proclama, ringhia di essere in grado di controllare il Sole che nasconde -da cui poi verrà schiacciato. L’intera storia infatti si svolge intorno al Fiore -un fiore che riposa tranquillo al centro del suo Giardino, che dalle lontane terre dell’Africa ha testimoniato non solo gli eventi accaduti nell’anonimo marzo di un altrettanto anonimo anno 2009, ma l’intera sequela di avvenimenti che ha partorito quella malformata vicenda che è la storia di Resident Evil. Ancora, non solo: la Stairway Of The Sun stessa ne è stata la causa -genocidi, crimini, aborti, perfino grandi storie d’amore.
Consideriamo ora Albert Wesker -coinvolto fin dal principio, dalle ricerche, all’Umbrella, alla Villa; scomparso è tornato in Spagna, Russia, Africa, per inseguire lo scopo che quelli come lui hanno. Lui è sempre stato dietro a tutto, ogni macchinazione possibile e catalogabile -calmo, posato per natura ha orchestrato al meglio i suoi burattini, ha sapientemente fatto danzare i fili, li ha condotti lungo il percorso da lui scelto e ideato
 
(We shall meet again before the conclusion of this drama. Then you will learn of the history... I will write for this world.)
 
perché l’obiettivo fosse raggiunto e l’Utopia realizzata.
La Scala Del Sole e Wesker sono di fatto entità quasi sovrapponibili: entrambi nel ruolo di osservatori, testimoni, strumenti divini in mani errate e ancora capaci di rappresentare ciò che alla loro ombra è nato, cresciuto, appassito. Morto. Perché il parallelo più grande che Sonne racconta è uno tipico di certe specie vegetali (finti vegetali, entità senzienti e perfide) che sulla malizia hanno scommesso per assicurarsi la sopravvivenza, su adattamenti specifici e astuti che garantiscano loro vittoria, il successo. Queste sono piante che sono state capaci di rimodellarsi, modificarsi, adattarsi a coloro di cui avevano tanto bisogno per renderne più facile il circuimento -piante che hanno scolpito nei propri fiori immagini e forme di partner perfetti per vettori la cui azione era necessaria -purtroppo- al coronamento del fine ultimo -perfusione, diffusione, saturazione.
Ed è esattamente questo ciò che ha fatto anche Wesker -si è offerto a Excella, la sua figura, la sua compagnia, le sue risorse. Le ha regalato il Fiore, quello che più similmente lo rappresentava, e a lei si è mostrato adatto -la sua metà complementare, il partner perfetto a cui consegnarsi perché fosse garantito il successo. Ed Excella ci è caduta -è caduta, perché ha colto la Scala come il più prezioso dei doni, la consacrazione di un amore che non c'era mai stato, dipinto perché fosse rigorosamente fine a se stesso. E non ha ricevuto né affetto né vittoria, solo UroboroUroboroUroboro -proprio come lo sfortunato insetto -turista, scienziato, ricercatore- è affogato nel PollinePollinePolline.
 
Dunque Sonne è corretta, Sonne ha ragione: Albert e il Sole sono simili, vicini, eppure non interscambiabili -quello mai, poiché il Fiore entità passiva e assoluta, deus ex machina capace di aprire e chiudere mille romanzi e altrettante tragedie. Storie che, oltre la leggenda, non sono state dimenticate ma colte, restituite da chi a tutte è sopravvissuto, che ha compreso come quella Scala fosse in fondo la stessa crollata sotto tutti i loro piedi -Chris, Jill, S.T.A.R.S, Umbrella. Albert. Excella, qualcuno che aveva sperato troppo e sbagliato tutto prendendo a cuore un fiore nel flebile appiglio di vedere per credere.     
(Recensione modificata il 21/06/2017 - 06:10 pm)

Recensore Master
13/02/15, ore 07:00
Cap. 1:

Questa mi ha lasciato davvero senza parole. Intanto la bellezza di far cominciare e finire tutto con il fiore (di cui non sapevo nulla, ma imparo qualcosa di nuovo ogni volta!). Un fiore che assiste, imperturbabile, alle tragedie e alla distruzione che si moltiplicano attorno, un fiore che è pegno d'amore tra innamorati e diventa, con feroce ironia, la loro perdizione e la loro morte (siamo quasi a San Valentino, ottima scelta direi!). Ho amato tutto di questa storia, ho amato questo fiore, mi sono deliziata dei dettagli tecnici che hai aggiunto (adoro i dettagli tecnici, te l'ho mai detto?), la descrizione dei petali essiccati, quasi metafora del disfacimento di una vita che ha scelto la sua fine. Bellissima e tu sei sempre bravissima!

Recensore Junior
10/02/15, ore 20:03
Cap. 1:

Tu sei fantastica il tuo modo di raccontare mi fa venire la pelle d'oca bravissima Nocturnia sei la migliore
(Recensione modificata il 10/02/2015 - 08:05 pm)
(Recensione modificata il 10/02/2015 - 10:59 pm)

Recensore Veterano
10/02/15, ore 17:10
Cap. 1:

Ciao Nocturnia,
Questa storia è fantastica, hai umanizzato la Stairway to the Sun in modo stupendo. Questa storia porta fra le sue parole una malinconia, dolciastra proprio come il profumo della pianta che ne è protagonista, una protagonista di cui tutti si scordano senza mai pensare che senza di essa nessuno degli eventi che conosciamo sarebbe avvenuto.

Excella, in questa storia, è stupenda e così umana. Una povera donna geniale, che aveva tutto, ma che si era fatta ingannare dall'amore recitato di un mostro.

Albert un dio umano e arrogante che credeva di poter controllare ogni cosa che gli accadeva e di manipolare il Destino stesso.

Chris Redfield che nonostante sapesse che quel fiore era la causa di tutto non lo ha distrutto ma lo ha lasciato a se stesso... a sparire a causa della sua stessa veneficità (?).

Questa storia è stupenda, come ho già detto. E tu sei sempre bravissima.

I miei più sentiti complimenti
-Anthony Edward Stark