Recensioni per
O i meleth ar in îr - Sull’amore e il desiderio
di Ghevurah

Questa storia ha ottenuto 58 recensioni.
Positive : 57
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
28/01/16, ore 11:13

Ciauuuuuuu! Finalmente rieccomi sulla tua raccolta. E' da quando ho finito di leggere 'In trappola' di Kan, che voglio passare a recensire questo capitolo, ma a volte so davvero impegnarmi molto nel procrastinare ^^".
Idril purtroppo non mi è mai stata molto simpatica, ma ho avuto modo di rivalutarla parecchio, di recente. Maeglin invece mi faceva pena, ora sono riuscita a lasciare un po' la compassione da parte, a favore del creepyness çç.
Inquietante è una delle molte parole giuste per definirlo, ed è un sentimento che percorre tutta la tua flash, nonostante non accada nulla di ciò che il giovane invece vorrebbe e i suoi rimangano desideri mai avverati. I suoi desideri sono morbosi, per quanto nella sua mente possano cercare di apparire puri (o forse è solo un mio pregiudizio?). Non so se sia il fatto che conosco la storia, che loro sono primi cugini, o che so bene quanto sia contorto e tenebroso l'animo di Maeglin, ma quel 'farla sua con gentilezza' mi crea ribrezzo piuttosto che tenerezza çç. E' meraviglioso tutto ciò: il distacco tra ciò che prova chi legge e ciò che invece prova Maeglin, convinto di essere nel 'giusto'.
Sei stata meravigliosamente delicata ma rispettosa del canon e dello spirito dei personaggi: mille complimenti, davvero ^O^.
L'ultima frase è un sunto perfetto della situazione, che ribadisce ancora una volta di fronte a chi veramente ci troviamo: e così da quei pensieri pieni di luce e passione risprofondiamo nella tenebra che si cela in quell'animo.
Creepy al punto giusto e con incredibile delicatezza ♥♥
davvero well done :-*

Benni

Nuovo recensore
02/01/16, ore 17:45

Scaduta la sessione! Bisogna essere Flash per recensire su questo sito ^.^

Ricopio:

Come promesso, ho visitato il tuo profilo, ho trovato questa storia, e dato il mio debole per le vicende legate a Ondolinde/Maeglin Lomion/Aredhel La Bianca, non posso non commentare!

Inizio col dirti che scrivi bene, ma questo lo sai già.
Direi che il tuo stile è poetico/iperrealista (l'iperrealismo in pittura è quella tecnica che ti permette di raffigurare un paesaggio, un oggetto, una scena catturandola con occhio quasi fotografico). L'uso del tempo presente, l'immediatezza dei concetti, ecco il motivo. Aggiungo "poetico" perché la realtà che catturi e descrivi è trasmutata in una versione più alta e resa attraverso termini aulici e descrizioni auliche (es: come eburnei gioielli la notte). Quindi per me è un po' come leggere una poesia in prosa!

Mi è piaciuta molto questa scena, Maeglin nascosto tra le ombre (le ombre che vivono anche dentro di lui) che osserva e desidera in silenzio Idril, quasi si trattasse del desiderio di possesso che si prova verso un oggetto bellissimo e agognato, e non verso la persona amata. Mi viene in mente ciò che scrive il Professore, quando per la prima volta Maeglin vede la cugina, come un raggio di sole, come quella luce che lui ha sempre cercato nell'oscurità di Nan Elmoth. Si tratta di amore reale o bisogno di salvezza? Maeglin cerca comprensione, amore e tenerezza o il riscatto per un destino beffardo che lo ha intrappolato? (è il figlio di un amore oscuro, di una vendetta, in un certo senso, perché Eol attira a sé e trattiene Aredhel -pur finendo per amarla davvero secondo me- come atto di offesa ai Noldor, che lui ritiene tutti ugualmente responsabili del fratricidio in Aman, e che allo stesso tempo detesta e considera altezzosi oltre che ladri di terre - terre che lui ritiene destinate ai Teleri, la sua gente). Ma questa è un'altra storia!

Brava, dunque!

Recensore Master
25/11/15, ore 20:11

Anche qui mi devo togliere il cappello davanti alla tua bravura.
                                                                                                                                                                                                          
Devo dire che ho sempre trovato Maeglin un personaggio davvero ambiguo, in perenne contrasto con sé stesso o meglio fra le "eredità" che i genitori gli hanno lasciato. Personalmente ho appoggiato la sua scelta di accettare la stirpe della madre anche se questo, a lungo andare, non si è rivelata certo la decisione migliore in molti sensi (infatti, da quando rinnega pubblicamente il padre e succede quel che succede, non viene risparmiato dai miei epiteti poco carini e lusinghieri)
Detto ciò, vorrei complimentarti per la resa del perenne dualismo sopra citato, qui incarnato dalle oscure fucine a dalla figura di Idril.
La visione che ha Maeglin della cugina è talmente dolce (e priva ancora dell'amore malato) che quasi suscita tenerezza che si trasforma in un piccolo aaaawww
alla lettura di questa parte

---> " La farebbe sua con gentilezza segreta, lentamente ma inesorabilmente. E ogni suo sospiro sarebbe una dichiarazione d’amore."
                                                                                                                                                                                                            
Il finale, come si suol dire, lascia l'amaro in bocca ma va BENISSIMO così perché non c'è aweggio che tenga per il FAUTORE della distruzione di Gondolin.          
Traditore, infido, falso!                   
Ups! Mi sono lasciata andare XP                 
E niente. Ancora tantissimi complimenti per quello che, fino ad ora, è il mio capitolo preferito.
Un bacio e a risentirci.                     
Echadwen                          

Recensore Veterano
06/03/15, ore 16:48

Questo è il canto dell'oscurità senziente. Il canto segreto, che naviga in viscerali tenebre, in profondità antiche... Quasi che, dal desiderio presente, si potesse risalire a una vita pre-natale. A sogni troppo lontani da ricordare. E se la bellissima thorinduil precedente era il desiderio da rinnegare, il desiderio di un materico ignoto, questa è del desiderio da rimuovere, qualcosa sognato prima di esser nati

Recensore Master
19/02/15, ore 17:41

Eccomi qua, ti prego di perdonare il vergognoso ritardo!
Questo capitolo è qualcosa di meraviglioso. Non solo è il mio preferito dell'intera raccolta, almeno finora, ma in generale, trovo che questa sia, tra le tue storie, la più bella che io abbia mai letto. Perfino migliore dei tuoi scritti su Kano, che come sai io apprezzo tantissimo!
Ho letto e riletto più volte queste poche righe, perché, davvero, mi hanno incantata.
Ogni singola parola risulta perfetta, incredibilmente evocativa, capace di tratteggiare un quadro perfetto e inquietante.
Tra l'altro era da un po' che desideravo leggere qualcosa di simile su Maeglin e Itarille, perciò sono davvero contenta che tu abbia scritto questa storia!
Non escludo di provare a cimentarmi anch'io, con questi due personaggi... Ma potrei tirar fuori qualcosa di ben più morboso che rischierebbe di non piacere e non piacermi, quindi... Chissà?
Eppure, nonostante tutto, io nutro ben poco amore per Maeglin, a cui non perdono di essere un infame traditore, di aver provocato la rovina della meravigliosa Ondolinde (ah, quanto amo quella città!) nonché di aver tentato di avere Itarille con ogni mezzo (se c'è una cosa che realmente apprezzo, di Itarille, è la sua tenacia nel respingere le profferte d'amore del cugino: questo me la fa vedere un po' più come donna con una sua testa e meno come una sorta di principessa fatata). Eppure Maeglin resta innegabilmente un personaggio interessante: è sempre affascinante speculare su di lui, e... non so, è un personaggio che si presta alla scrittura, almeno per me.
Trovo che tu qui abbia colto in pieno la sua essenza: la sua ossessione per Itarille è palpabile e trasmette una certa inquietudine, e le descrizioni di Itarille vista attraverso gli occhi di Maeglin sono bellissime e di un'intensità incredibile, l'immagine di lei che danza coi suoi piedini argentei resta in mente anche molto dopo aver letto il racconto.
Ho sempre pensato che Maeglin amasse Itarille non come si ama una donna, ma come una sorta di gioiello, di opera d'arte, come qualcosa di meraviglioso e irraggiungibile, cosa che tu hai reso perfettamente, a mio avviso. Maeglin non si sofferma mai a riflettere su Itarille come persona, non pensa a quali potrebbero essere i suoi sentimenti (forse perché ciò lo porterebbe a pensare al rifiuto, che gli verrebbe inevitabilmente inflitto??) preferisce osservarla al riparo confortante delle ombre, evocarne l'immagine nell'ambiente sicuro e protetto della propria fucina.
Ancora una volta, poi, mi complimento con te per la gestione delle scene erotiche: di una delicatezza e una sensualità sorprendenti. Magnifiche.
Davvero un ottimo lavoro, i miei più sentiti complimenti!
Un abbraccio
Melianar
P.S.: per quel che riguarda le coppie: concordo e sottoscrivo tutte quelle che già ti sono state proposte, con particolare enfasi sulla Eol/Aredhel: è una coppia che mi interessa molto e mi piacerebbe davvero vedere come la tratteresti!

Recensore Veterano
13/02/15, ore 19:07

Ciao Ghevurah!
Un capitolo stupendo anche questo, complimenti!

Itarille è un personaggio che mi piace molto, ma ho sempre detestato Maeglin, non solo per ciò che fa alla popolazione di Gondolin e per ciò che tenta difare a Idril e a Earendil, ma anche perchè il suo comportamento mi ha sempre inquietata parecchio.
Tu però sei riuscita a raccontare la sua ossessione per la cugina da una prospettiva nuova e interessante, una prospettiva che mi ha davvero colpita!

In questo capitolo ho visto il Maeglin ancora innamorato di Idril, nel cui cuore l'amore è ancora tale e non si è ancora tramutato in odio in seguito ai continui rifiuti di lei.
E' Maeglin che si sta facendo strada nella socetà di Gondolin e che spera ancora di raggiungere il posto più alto nel cuore e nei progetti di re Turgon, tanto da poter avere il pieno diritto di avere la principessa al suofianco come sposa, una sposa che ricambierà il suo amore (cosa che per fortuna e giustamente non succederà mai.

Intanto però lui si limita a osservarla, a paragonarla a creature piccole erapide quando la vede camminare, leggere quando la vede danzare, scegliendo quelle che meglio la descrivono e che a lui appaiono ancora più affascinanti o eleganti, forse anche perchè in Nan Elmoth non c'erano molti animali leggiadri e colorati, o se c'erano non erano illuminati dalla luce del sole.

Mi è piaciuta moltissimo poi anche la tua descrizione di Maeglin che da sfogo a tutti i suoi sogni e ai suoi pensieri più segreti mentre si trova nella forgia, alle prese con il lavoro che conosce meglio, in cui fa pratica fin da quand'era bambino e che sembra essere l'unica cosa in cui cercasse e ottenesse davvero il massimo delle soddisfazioni.
Ed è lì che si sente abbastanza sicuro da dare spazio non solo alle immagini di Idril che può cogliere osservandola da lontano, ma può pensare a ciò che farebbe con lei se l'avesse veramente tra le braccia.

Nella descrizione di quell'unione sognata da Maeglin sei stata abilissima a intrecciare sia il Maeglin innamorato, adorante, sia il Maeglin sicuro di ottenere ciò che vuole e sicuro che anche Idril finirà per trovarlo il meglio per lei.
In questo sogno ad occhi aperti, Maeglin descrive ogni sua azione con quella fredda sicurezza secondo me tipica del suo personaggio, come se l'avesse immaginata, pensata e programmata infinite volte e aspettasse solo il momento opportuno, dimenticandosi volontariamente di quanto in realtà Idril sia per lui irraggiungibile.
E i costanti bruschi ritorni alla realtà di una Itarille che lo rifiuta e sempre lo rifiuterà non possono che essere una continua spinta alla sua rabbia e alla sua ricerca di potere e di soddisfazione in altri campi.

Molto bello anche il modo con cui l'oscurità di Maeglin si intravede sempre lungo tutta la storia, dall'ombra dei portici in cui si nasconde Lomion per guardare l'amata, alle ombre della forgia in cui si ritira,e infine all'ombra dei suoi pensieri.
Un'oscurità che non fa che acuire la luce portata da Idril, luce che però è sempre troppo sfuggente e lontana, per Maeglin.
E mi viene da chiedermi se a Maeglin piaccia cercare l'ombra per poter vedere Idril diventare ancora più splendente.

Tantissimi complimenti, Ghevurah, un altro capitolo intensissimo e scritto con grandissima cura per i dettagli e soprattutto, la cosa che più adoro, l'attenzione con cui sai sempre scegliere il momento e la prospettiva del tuo racconto!

Per quanto riguarda eventuali richieste per coppie future, mipiacerebbe leggere un capitolo su Finwe e Indis, o su Finwe e Miriel.
Sono due coppie legate e i cui componenti hanno storie complesse che si intrecciano fino alla fine, e mi piacerebbe davvero vederle sviluppate con la tua sensibilità e attenzione.
Poi, mi piacerebbe leggere anche di Aegnor e Andreth. So che è una coppia che non ami molto, ma sono sicura che riusciresti a raccontare un lato nuovo e interessantissimo di loro!

Complimenti ancora,
A presto!
Tyelemmaiwe
(Recensione modificata il 13/02/2015 - 08:38 pm)

Recensore Veterano
13/02/15, ore 16:07

cosa posso dire? beh, semplicemente ho idea che questo è il capitolo che mi sia piaciuto di più finora. ancora una volta mi complimento col tuo stile incredibilmente evocativo, spero di spiegarmi al meglio, ma riesci davvero a dipingere delle splendide immagini, poetiche e vivide, nella mente del lettore. 
e poi il contenuto .. ora, io ho sempre pensato a Maeglin/ Idril come una badwrong ship - cioè, ma immagino tu lo sappia, una ship che è fondata su un rapporto insano, malato, che non ha nulla di quello che definiremmo amore romantico e che spesso e volentieri sfocia nel non-con- e da questo punto di vista sono contenta che la scena lime altro non sia che una fantasia di Maeglin, un parto della sua mente (meno male, perché dubito che nella realtà Idril sarebbe stata consenziente, brr!). è descritto tutto in maniera assolutamente sublime, la brama che Maeglin prova nell'osservare di nascosto l'oggetto dei suoi desideri, senza poterla toccare, e potendo solo illudersi tra la segretezza dell'oscurità a cui lui appartiene. che poi, da quello che percepisco in queste righe, mi è parso che Maeglin desiderasse fortemente in Idril ciò che lui non avrà mai, vale a dire la luce, ma in parte teme anche che la luce di lei possa venire fagocitata dalle sue tenebre.
e poi la scena lime ... come ti dicevo prima, sono felice che sia solo un sogno di Maeglin e non la realtà, e, per quanto sia solo accennata, è pregna di una sensualità delicatissima e coinvolgente, tanto che al lettore pare quasi per un attimo di immedesimarsi nella medesima illusione del protagonista. davvero stupenda, e con essa le immagini  incredibilmente evocative, ancora una volta, che usi. davvero bravissima!

uh, non ho altre richieste con cui scocciarti XD
sappi solo che adorerei se tu scrivessi davvero sulle coppie citate, grazie mille in anticipo! *-*
un bacio,

Feanoriel 

Recensore Veterano
12/02/15, ore 15:17

Come son contenta di commentare ancora una volta in orario, wiiii! (mentre Il canto del meriggio è ancora lì che mi guarda supplicante, ma arriverò! Non disperare, o racconto!)

Posso partire con i complimenti sulla tua resa di questa non-proprio-coppia? L'ossessione di Maeglin per Idril avrebbe potuto essere resa in maniera molto creepy e disturbante (esiste questa parola? BOH) e invece è... artistica, quasi. La guarda dall'ombra, non lascia che i suoi pensieri e desideri oltrepassino le porte delle sue fucine, e la guarda in superficie, come se lei fosse un'opera d'arte - cosa che emerge nel modo in cui Maeglin immagina un rapporto amoroso con lei, l'aria stessa della scena che immagina è delicata, rarefatta, mi ha fatto pensare alla luce fredda del mattino. I pensieri di Maeglin sono molto "cauti" e tutta questa cautela deriva dalla consapevolezza che se lui si facesse avanti, l'oscurità che lo avvolge inghiottirebbe anche lei e a quel punto, mi chiedo io, che valore avrebbe più Idril per lui?
Non ricordo se mischio il canon tolkieniano con le canzoni dei Blind Guardian, ma ad attrarre tanto Maeglin non è la luce di Idril? Come lei sia quello che lui non è e non sarà mai? 

Mi sembra di ripetermi, ma ancora una volta mi complimento sullo stile. Hai dipinto immagini bellissime, Idril come un pesce argentato è qualcosa che ho visto davanti agli occhi (è una vista frequentissima a mare, non ho potuto che apprezzare il paragone per quanto è azzeccato!). E vogliamo parlare dello "stridio del silenzio"? Rende l'idea e non riesco a spiegarmi senza ripetere le tue parole parafrasate!
E poi un inchino per quei "trepestii d'argento" che si riferiscono a Celebrindal, quando l'ho letto mi son dovuta fermare un attimo con un po' di soggezione. Sono sempre stata per uno stile di scrittura che "sparisca" per lasciare posto alla storia e ai personaggi, ma mi scopro sempre più affascinata dal tuo stile e dalle immagini che riesci a dipingere attraverso le similitudini e le parole scelte con grandissima attenzione. Complimenti, davvero! <3

Sappi che se scrivi su Andreth/Aegnor e Feanor/Nerdanel fai felicissima anche me *___*
E posso suggerirti anche Aredhel ed Eol? Come preferisci tu, so che sono una coppia problematica e mi sta dando parecchio da pensare, perciò sono curiosa di conoscere anche la tua interpretazione :* Con questo racconto su Maeglin e Idril, mi hai confermato che puoi scrivere qualcosa di davvero interessante su di loro! Capisco l'imbarazzo facile, ma fatti forza, so che ce la farai *abbracc*

A risentirci,

Kan