Recensioni per
1981
di Nuel

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/04/15, ore 12:28

Eccomi qui ^^

Recensione premio per la vincitrice del primo speciale "Best Plot" al contest "Con Harry fin dopo la fine".

Comq sempre trovo le tue storie davvero affascinanti, seppure non scrivi dei miei personaggi prefeirti. Sono stata attrata dalla trama e dal Missing Moment.... davvero originale! SEi nun ascrittrice fantastica, questo lo sai... cioè te l'ho detto un sacco di volte xD. Mi piace il tuo stile, anche se complesso. Questa prima Os è stata davvero originale e ben escogitata, mi è piaicuto il momento e come lo hai reso... in effetti siamo tutti concentrati sui Malandrini in questo momento che ci dimentichiamo che anche i Mangiamorte sono in attesa e in ansia per il loro padrone... in questo sei stata davvero brava a descriverlo.
Ti vorrei segnale, giusto per dirtelo, che mi hai fatto sorridere quando Bellatrix prende in giro il marito xD ahahah definendolo non particolarmente perspicace... cioè è una stupidaggine, ma rende le cose più vere. Bellatrix è completa e ben analizzata! Scrivi di lei e su di lei davvero in maniera convincente! è un personaggio insidioso e coplesso, è una bomba pronta a esplodere improvvisamente ^^.
Davvero un bel lavoro!

Recensore Master
21/03/15, ore 20:23

Ciao, sono davvero contenta che questa storia sia arrivata prima, è fantastica, non scrivo molto perchè non c'è un granchè da dire, è bellissima, mi è piaciuta un sacco la tua scelta e come l'hai trattata, ovviamente non amo Bellatrix, ma mentre leggevo la tua storia ero tesa e mi sentivo in ansia per lei, sei riuscita a farmi calare totalmente nella parte. Sai, il suo punto di vista, pur così ovvio, era un argomento su cui non mi ero mai soffermata a pensare più di tanto, sono quindi doppiamente felice di aver letto la tua storia, che tra l'altro è stata davvero scorrevole e con la giusta tensione.

Recensore Master
16/03/15, ore 19:01

Prima classificata al contest "I mille volti dell'insicurezza"

Stile e lessico: 12/15
La grammatica è buona, vi sono solo delle piccole sviste. Te le riporto tutte perché sono poche e facciamo prima!

    • Quando torna? Si chiedeva” e “Se non tornasse? Si chiedeva” e “Quanto dura la notte? Si chiese”: in questi tre casi la maiuscola del “Si” è errata, perché quel punto interrogativo e retorico, è lì graficamente, ma l’espressione “torna? Si”, ad esempio, va letta senza pausa forte. A tal riguardo, è necessario inserire una virgola dopo il punto interrogativo e proseguire con la lettera minuscola; una soluzione che è comunque presente nella tua storia in “ma poi?, si chiedeva”, che è una costruzione identica alle tre precedenti.
    • Serrò le labbra, rifiutandosi ostinatamente di mostrarsi preoccupata e, senza rispondere si girò verso la villa”: qui c’è un problema di incisi e virgole; “rifiutandosi ostinatamente di mostrarsi preoccupata” è un inciso e di conseguenza è consigliabile inserire una virgola dopo “preoccupata”, la “e” è infatti legata a “Serrò le labbra”; una virgola, poi, deve essere aggiunta dopo “girò”, sia perché “senza rispondere” è un inciso, sia perché senza punteggiatura la “e” non lega con “girò” – volendo, si può anche omettere la virgola che segue “e” e creare un’espressione compatta. La frase principale è “Serrò le labbra e si girò”, di conseguenza, la punteggiatura va gestita in modo tale da non spezzarla.
    • Una donna, però, certe cose le sente”: in questo caso è necessaria la virgola dopo “certe cose”, perché “le” riprende e sottintende il complemento, messo in evidenza con la tecnica stilistica da te scelta. Quando si fa anticipare o riprendere un elemento con un pronome, è necessario isolare l’elemento in questione con delle virgole.
    • si sarebbe risposta, in un altro momento”: la virgola va omessa perché spezza un concetto unico, che va in effetti letto tutto d’un fiato. La forza di quel “si sarebbe risposta” è data proprio da “in un altro momento”; dunque la pausa è controproducente.
    • Ti segnalo, in ultimo, dei refusi: “per raggiunse”, “passo in dietro” e “Un sospirò lasciò”.
Lo stile del racconto è tutto fondato sull’intreccio tra fatti e sensazioni. I due piani si intersecano continuamente, dando al lettore la visione oggettiva di ciò che narri e il sentire soggettivo della tua protagonista. Un attimo prima il lettore è ad una cerimonia Purosangue e l’attimo dopo è divorato dai pensieri di Bellatrix. Trovo sia un’impostazione stilistica molto complessa da gestire, perché se da un lato crea un incanto, dall’altro può rischiare di generare confusione; nel tuo caso, l’incanto c’è, perché hai saputo fondere bene il momento della narrazione oggettiva col momento dedicato al punto di vista della protagonista.
    • Quando torna? Si chiedeva stropicciandosi le mani, mentre Rodolphus le diceva di rientrare a brindare con gli ospiti”: quest’espressione, ad esempio, sintetizza ciò che ho appena detto. Da un lato vi sono i tormenti della protagonista, un punto di vista chiaramente focalizzato su e “dentro” di lei. Dall’altro lato, invece, vi sono i fatti oggettivi – Rodolphus e la cerimonia.
Altra particolarità del tuo stile è la gestione dei periodi. In generale, sono tutti di media lunghezza e ricchi di punteggiatura, ma vi sono anche momenti in cui divengono brevi, concisi, quasi lapidari e sono isolati in capoversi. È un insieme molto interessante e anche in questo caso ho trovato ottima la gestione di una tale struttura, perché il testo non appare mai senza equilibrio o internamente disordinato; anzi, ogni concetto ha il suo giusto spazio, la sua giusta importanza, e laddove hai isolato in capoversi è evidente che hai voluto evidenziare un qualcosa di importante ai fini della narrazione. Anche l’organizzazione sintattica è ottima, chiara nonostante tu non faccia semplicemente uso della classica sequenza soggetto-verbo-oggetto, anzi, ho notato alcune frasi in cui ometti il verbo – è una tecnica molto apprezzabile e molto complessa da usare in un testo corposo come il tuo, ma tu sei stata all’altezza. La lettura è sempre fluida, compatta, non disturbata da costruzioni ostiche perché poco chiare o mal formulate, davvero un lavoro curatissimo il tuo. Apprezzabile anche il modo in cui hai utilizzato il corsivo, che non eccede, né viene inserito laddove non è necessario. Ottimo, in ultimo, l’amalgama tra discorso indiretto e diretto, quest’ultimo è introdotto sempre alla perfezione e ciò fa sì che non spezzi la narrazione.
Nonostante i pregi sin ora evidenziati, ho riscontrato nel testo delle scelte stilistiche poco convincenti. Te le riporto di seguito:
    • A Rodolphus piaceva. // Rodolphus non era particolarmente perspicace. // Non poteva essere niente quella sensazione”: questi sono tre capoversi e li riporto quale situazione problematica perché il terzo è slegato dai precedenti. Siccome dedichi alcune righe al rapporto tra Bellatrix e il marito, decidendo poi di isolare in capoversi “l’epilogo” della descrizione del rapporto, stranisce un terzo capoverso in cui si torna bruscamente al presente e ai tormenti di Bellatrix per Voldemort. A una prima lettura, il lettore è portato a legare il terzo capoverso ai due precedenti; il mio consiglio, se vorrai accettarlo, è di compattare i primi due capoversi in uno solo e evidenziare la terza frase sia con la tecnica del capoverso che con quella del corsivo – è il metodo più immediato e semplice che mi viene in mente per comunicare efficacemente al lettore il “cambio di scena”.
    • perché se lui non l’avesse più voluta, poi, non sarebbe rimasto più nulla di lei”: in questo caso il problema è nella poca chiarezza. Prima di tutto, in precedenza hai sempre appellato “Lui” Voldemort, e un lettore meno attento può non notare la differenza maiuscola/minuscola e fraintendere la frase – un vero, vero peccato –, soprattutto perché il soggetto maschile immediatamente precedente a questa frase è proprio “suo signore”. In secondo luogo, la costruzione condizionale/congiuntivo, il ripetere “più”, l’associazione “lui/lei” e quel “poi” che lega ma sembra anche semplificare sono elementi che insieme danno vita a una frase che, se confrontata alle precedenti, risulta meno efficace, fluida e chiara. Il mio consiglio, se vorrai accettarlo, è di rivederne la costruzione.
    • mentre, ancora, si dice che la bara è vuota”: questo ultimo caso riprende un po’ il precedente; anche qui trovo che vi sia poca chiarezza. Questa volta la debolezza è data dalla punteggiatura che isola “ancora”; a una prima lettura non è difatti chiaro il tipo di intonazione da dare a quell’elemento, il che compromette la fluidità e la comprensione della frase. Il mio consiglio è di eliminare le virgole o di scrivere quel “ancora” in corsivo, dando al lettore un segnale chiaro: devi leggerlo, forte, devi leggerlo ancora – sofferto, rabbioso, dandogli peso e attenzione. In mancanza di un “avviso” come questo, è consigliabile appunto eliminare la punteggiatura e lasciar scorrere la frase.
Arrivo al lessico e ho davvero poco da dire: è perfetto. È ricercato, elegante, mai ripetitivo – se non in occasioni in cui, è palese, la ripetizione è voluta, funzionale e dunque non disturba la lettura –, adatto al contesto, ai personaggi e a ciò che stai narrando. Molto curata anche la differenza tra discorso indiretto e discorso diretto, in modo tale da renderli due piani distinti. Quanto al discorso diretto, nel dettaglio, hai saputo essere coerente ai personaggi cui davi voce, rendendo credibile la storia e i suoi dialoghi. L’unico appunto – che poi è più un consiglio – sul lessico è il seguente:
    • loro signore”: siccome con “signore” ti riferisci a Voldemort, quindi a un soggetto in particolare, ti consiglio di utilizzare l’iniziale maiuscola, come a far intendere anche graficamente che non parli di “signore” in modo generico, ma utilizzi “signore” come sinonimo di un nome proprio di persona.
La sintesi dei pro e contro qui esposti, facendo riferimento a grammatica, stile e lessico, mi ha convinta ad assegnarti 12/15 in questa voce. Spero che i motivi che mi hanno portata a questo punteggio siano stati spiegati in maniera esauriente.

Titolo: 5/5
Non avrei potuto assegnarti altrimenti in questo parametro. Il titolo è particolarissimo e adatto alla storia, all’interno della quale è anche citato testualmente. Sono parole ambigue quelle che scegli, che catturano l’attenzione e danno vita a due sfumature diverse, entrambe coerenti al tuo racconto: “quanto dura” nel senso di durata materiale, un modo per chiedersi stremati quanto possa essere lunga una notte; ma anche “quanto dura” come predicato nominale sottinteso: “quanto è dura” questa notte infinita, che non passa. Una doppia sfumatura che credo renda intrigante il titolo e stimoli l’attenzione del lettore.
In più, come detto anche in precedenza, racchiude alla perfezione la trama del tuo racconto, è la sintesi di ciò che sono i tormenti della protagonista e, a lettura terminata, è un titolo che rimane impresso e diviene il marchio della storia. Bravissima!

Trattazione del tema “insicurezza”: 10/10
Hai scelto un personaggio che non si presta per nulla al tema del contest; nessuno, credo, pensando a Bellatrix Lestrange, l’assocerebbe all’insicurezza, eppure nella tua storia ci sono sia Bellatrix che la sua insicurezza. Della caratterizzazione del personaggio parlerò dopo, qui mi limito al tema del contest che, come noti dal punteggio massimo, è stato trattato nel miglior modo possibile.
L’insicurezza della tua protagonista è legata a un momento cruciale della sua esistenza: per istinto, sente che qualcosa sta per andare nel verso sbagliato ed è questa sensazione a renderla insicura, a costringerla a temere e a trattenere il tremore.
In ogni gesto che descrivi c’è un’insicurezza che genera paura e angoscia; in più, hai saputo espandere a macchia d’olio questa sensazione nella protagonista, che d’un tratto si ritrova a fare i conti con se stessa, a temere persino un ripudio – tutte conseguenze di un momento che l’ha gettata nel turbamento, che sembra renderla schiava di un’insicurezza così totalizzante da stimolare anche dubbi e timori nascosti. Non mi dilungo oltre per non ripetermi, ma il tema del contest è centrale, presente, è ciò che sostiene tutta la tua storia, un ottimo lavoro.

Caratterizzazione e IC personaggi: 10/10
Hai inserito vari personaggi nella storia e tutti sono ben caratterizzati. Di IC posso parlare solo con riferimento a Bellatrix e ai coniugi Malfoy – Barty è solo accennato –, mentre per i due Lestrange analizzo la tua personale visione dei personaggi.
Partendo dai personaggi secondari, trovo perfettamente IC Lucius e Narcissa nella loro piccola apparizione: lui perennemente convinto di possedere il meglio, lei altera e interessata al suo bambino – un insieme etichettabile proprio come Malfoy. Barty e Rabastan sono sullo sfondo, li sfiori ma non ne parli, eppure quell’unico cenno descrive in modo efficace gli stati d’animo di due Mangiamorte che, lo sappiamo, pagheranno con la libertà la fedeltà a Voldemort; sul finire della storia, appaiono tesi e preoccupati come è coerente che sia.
Arrivando a Rodolphus, premetto che ho una visione completamente diversa del personaggio, ma non ha influito sulla valutazione perché il marito della signora Black non ha caratterizzazione nei libri, salvo pochi elementi che hai comunque ripreso: alterigia, lignaggio e fedeltà a Voldemort. Detto questo, lo hai delineato come un uomo ricco in apparenza e povero nei contenuti, uno sposo che riesce a primeggiare sulla compagna solo dinanzi a terzi per amore delle apparenze; privo di polso addirittura, lo si evince quando scrivi che Bellatrix deve farsi carico della situazione perché su di lui non può contare. È una figura nel suo insieme coerente a se stessa e bene inserita nel contesto narrativo.
Giungo finalmente alla protagonista: l’ho trovata sublime. Sublime perché Bellatrix non si presta a questo contest, non è un personaggio che si associa all’insicurezza, eppure l’introspezione attenta, che tocca piccoli nervi scoperti, unita alla situazione particolare in cui è calata la protagonista rendono coerente e soprattutto convincente una Bellatrix insicura. Quando parlo di nervi scoperti alludo al non avere un erede, all’essere costretta a stare un passo “indietro” rispetto al marito perché, in effetti, la casta Purosangue è piuttosto patriarcale e maschilista, alla voglia di essere indipendente e di porre la propria vita unicamente al servizio di Voldemort – sono tutti elementi che hanno radici nei libri e che rendono quindi credibile il personaggio, presentato ricco di sfaccettature e con debolezze tangibili. Quanto al resto, è IC l’atteggiamento fiero e, nonostante tutto, impassibile di chi tenta in tutti i modi di non far trapelare emozione alcuna, è IC la fedeltà e quell’amore ossessionato per Voldemort ed è IC, infine, la risata di frustrazione che coglie Bellatrix sul finire della storia, così come il suo polso fermo nel rendere noto che avrebbe agito. La tua protagonista ha spessore, è un personaggio vero, colto da dubbi e debolezze, che si interroga e tenta di restare in piedi. Credo sia possibile che la Bellatrix Lestrange che attendeva il ritorno di Voldemort dai Potter fosse proprio così.

Recensore Master
05/03/15, ore 12:10

Ciao ^^
Avevo già letto la tua ff sul cellulare, ma dato che so scrivere a mala pena sms con quell'affare ripasso ora con il computer. Ero molto curiosa perché sei l'unica autrice del Contest che ha scelto un personaggio che non si collega facilmente con il tema dell'insicurezza, ed è stata vincente la scelta del momento narrato: Bellatrix che teme per la vita del suo Signore, l'unico uomo che ama, la sua ossessione. Mi ha colpito il rapporto che hai descritto con Rodolphus, di come lei si senta costretta a stare con lui perché da donna ripudiata non avrebbe dato lustro a Voldemort e che fa sesso con il marito immaginando però di farlo con il suo Signore e Rodolphus non lo capisce. Bellissimo il finale, con lei descritta come una vedova che piange su una bara ancora vuota. Posso farti solo un piccolo appunto?
"Non era il tipo di donna che piange, Bellatrix Lestrange"
Da quel che ricordo (ma potrei sbagliarmi) Bellatrix nei libri piange forse anche più di una volta, è una donna estremamente emotiva e con scarso autocontrollo. Va beh, a prescindere, un'ottima ff :-)
ciao
Fri
(Recensione modificata il 05/03/2015 - 12:13 pm)

Recensore Master
05/03/15, ore 11:48

Ciao!
Era da un po' che questa storia attendeva nella lista delle OS da recensire prima che riuscissi a leggerla!
Allora, devo dire che mi ha intrigata molto la scelta del momento: mi sono spesso chiesta cosa abbiano provato i "buoni" quella notte, ma non mi sono mai soffermata a chiedermi cosa abbiano provato i "cattivi"... E ormai credo tu abbia capito quanto mi piacciono le storie che mi fanno pensare ad aspetti che non avevo mai considerato prima.
Ma per ora restiamo alla tua OS... Sinceramente, io di mio faccio molta (molta) fatica ad immaginarmi una Bella capace di amare chicchessia. Ovvio che lei adorasse Voldemort in maniera spropositata, ma l'amore è una cosa diversa di cui onestamente l'ho sempre reputata incapace.
Mi viene difficile immaginarla mentre fantastica di fare sesso con lui, anche se il desiderare di farci sesso potrebbe comunque starci con la 'sola' adorazione (cioè, non è necessario che ne sia innamorata per avere un tale desiderio)... Ma queste ovviamente sono sensazioni mie, che mi fa piacere condividere ma che certo non rendono più o meno bella/inesatta la tua storia. Anche il suo stare mezzo passo dietro Rodolphus non so se mi convinca appieno... L'ho sempre immaginata essere un po' al di sopra delle regole mondane, tanto è orgogliosa ed altera.
Ci sta d'incanto invece tutta la sua tortura interiore nell'attesa del suo ritorno, anche se è un'insicurezza più del momento che assoluta, caratteriale. Ma visto il casino che ho fatto io sono l'ultima persona che può fare commenti sul tema insicurezza xD
Mi è anche piaciuta l'attenzione a lasciare lì con lei ad attendere i tre con cui ha cercato il suo Signore e ha torturato i Paciock.
Un'ultima riflessione che mi sorge è su chi fosse a conoscenza della Profezia. Insomma, dalle parole di Lucius nell'Ufficio Misteri sembrerebbe che fosse di dominio pubblico tra i Mangiamorte, ma mi sono sempre chiesta cosa abbia spinto Voldemort - il Voldemort che ha affidato a Lucius e Bella degli Horcrux senza dire loro cosa fossero, il Voldemort che non ha confidato a nessuno di essere alla ricerca della Bacchetta di Sambuco - a confidare ai suoi seguaci che ci fosse un poppante in grado di diventare la sua rovina. Forse l'ha fatto proprio prima di andare ad ucciderlo, per dimostrare il suo potere? della serie "c'è una profezia che dice questo e questo, io ho capito (per i cavoli miei) che è Potter, e ora vado ad ammazzarlo muhauhau"? Oppure si è fatto aiutare nelle ricerche?

Ah, dimenticavo un'ultima cosa su Bella, ad incerto punto la descrivi mentre ride folle e incontrollata, ed è vero che non l'avrei comunque immaginata piangere, ma ho sempre creduto che quel tipo di risata le sia stata regalata da Azkaban...

Comunque, una storia molto intrigante e piacevole da leggere!!

A presto,
Isidar^^

Recensore Junior
02/03/15, ore 20:53

Ciao, anch'io partecipo al contest ed ero curiosa di leggere le altre storie. Il tuo personagio mi ha intrigato: non emerge la Bellatrix spietata e pazza dei libri (resa così probabilmente dalla permanenza ad Azkaban), ma una donna innamorata e preoccupta. Penso anche che tu abbia centrato il tema del contest: l'insicurezza di Bellatrix che aspetta il ritorno del suo signore che invence non tornerà. Mi è piaciuto molto anche il riferimento a Piton (personaggio che personalmente adoro): me lo immaginavo nell'ufficio di Silente a piangere la morte di Lily, mentre tutti gli altri festeggiavano Halloween.
Complimenti per la storia

Recensore Master
02/03/15, ore 16:14

ciao
non lo so per quanto trovi il tuo modo di scrivere davvero coinvolgente e perfetto non riesco a immaginarmi la tua Bellatrix.
credo sia la prima volta in assoluto che uno dei tuoi personaggi mi delude. non riesco in nessuna maniera a farmi andare giù il lato "umano" con cui hai pennellato l'anima della più spietata mangiamorte di tutti i tempi. le hai dato uno spessore rivalutando la sua follia cambiandola in pulsioni verso quello che ritiene il centro di ogni suo desiderio. l'unico per cui vale la pena vivere e sottomettersi.
immaginare l'ansia con cui aspetta il ritorno del Signore Oscuro è fattibile ma non tutti i sotterfugi con cui li nasconde. lei si prende delle libertà che pochi possono e trovo davvero assurdo che nasconda anche al marito il suo disgusto quando invece con Piton sia così esplicita.
ciò non toglie che scrivi bene e ripeto il tuo stile mi piace ... non ci troviamo daccordo solo sul personaggio :)
un abbraccio kiss kiss

Recensore Master
02/03/15, ore 15:23

Da quando ha ucciso Sirius ho odiato Bellatrix con tutta me stessa, e le ho augurato non so quante volte di morire (per la prima volta Molly Weasley mi ha stupito), ma dopo aver letto questa os un pò devo ricredermi. Cioè, no, la odio lo stesso, però sapere che ha sofferto così tanto spinge su quella parte di me comprensiva e sensibile.
Vivere un amore impossibile ma legata a un altro uomo, dover fingere con tutti e sopravvivere solo di attimi e pensieri su una vita che mai potrà appartenerle: Bellatrix sopporta tutto a testa alta, orgogliosa di sè stessa. D'altronde, è una Black.
Doveva tornare di notte, il suo Signore, e lei dimostra estrema fiducia nei suoi confronti decidendo di andare a cercarlo quando spunta un raggio di sole, il quale anzichè portare speranza fa solo scoccare le campane dell'oblio.
Davvero bella, sai già che mi piace molto come scrivi e non ti smentisci mai, complimenti! A presto, un bacio :*

Recensore Master
02/03/15, ore 14:47

Ciao :)
Che dire, idea molto orginiale (mai letto una fic con il tuo soggetto ^^) e realizazzione assolutamente all'altezza .
Scrivi molto bene e direi che le reazioni di bella possono essere perfettamente IC.
Complimenti, alla prossima :)
...dirk...

Recensore Master
02/03/15, ore 14:05

Bellatrix è proprio una stronzetta! Ha un marito come Rod e s'intrincheca col Lord (che appartiene SoLO ed esclusivamente a Harry?)
Il fandom ha maltrattato il povero Roddy (Mon amour)
Bella OS mi è piaciuta. A mio parere hai dato una bella 'altra faccia' d bellatrix.
Inquieta per il suo Signore (chi non lo sarebbe? volty sei figo!)

indossò la dignità di una vedova che attende di vedere il feretro prima di sciogliersi in lacrime, mentre, ancora, si dice che la bara è vuota, anche se il terreno le sta già franando sotto i piedi.

cosa molto creepy, la adoro!