Recensioni per
Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo
di Adeia Di Elferas
Così cominciamo a conoscere subito Caterina, che fin da piccola dimostra di possedere un carattere forte e determinato, nonché una propensione per l'azione e per la vita all'aria aperta, a contatto con la natura aspra e con i suoi pericoli, così lontana da quelle città a cui, almeno per adesso, non si sente di appartenere. |
Eccomi anche qui. Che scena terribile, pur descritta magistralmente. Ho sofferto le pene dell'inferno per il cucciolo di daino (odio la caccia, pur rendendomi conto che questa considerazione non ha nulla a che vedere con la realtà storica. ..). In breve, assistiamo qui all'iniziazione della giovane Caterina da parte del padre: un padre che evidentemente prova un piacere speciale nell'insegnare alla figlia a uccidere e nell'assistere all'intera scena. Si intuisce nei suoi occhi una scintilla di perversione, di follia. E Caterina impara qualcosa che metterà a frutto più tardi... Quando avrà definitivamente superato ogni scrupolo. |
Ciao! |
Rieccomi qua! |
L'inizio è stupendo e invoglia il lettore a continuare la storia, ti fa entrare subito nella testa di Caterina e ti fa affezionare a quella bambina di otto anni costretta a crescere un po' in fretta. Anche le descrizioni sono ottime, mi sono immaginata tutto l'ambiente circostante e ho apprezzato molto il fatto che hai usato anche sensi come il tatto per creare un'immagine, e non solo la vista! |
Caterina ha tutte le basi per diventare una grande donna: un'ascendenza di prim'ordine, un padre potente, una forza d'animo incredibile e una spiccata intelligenza per essere una bambina di soli otto anni. E' molto coraggiosa e prudente, e malgrado la sua giovane età ha visto tanto sangue, forse troppo. Questo è solo l'inizio di una Storia magnifica. |
Notevole. Scena di forte impatto motivo che comincia a forgiare un'animo possente e determinato, al pari della celebre Lucrezia Borgia, solo che questa agisce dietro le quinte e non si getta nella mischia come invece suppongo farà la nostra beniamina. Il padre, figlio del suo tempo, dà consigli diretti, senza giri di parole, non è né un'oratore né uno scrittore: è un soldato. L'antitesi finale tra rugiada e sangue è una trovata artistica di non poco conto. Spero il racconto continui su questa linea oppure compia anche un salto di qualità, cosa possibile vedendo il terreno fertile su cui stai costruendo. |
Buonasera, sono qui per il gioco dell'oca! |
Ehilà! |
Ciao! |
Ciao! |
Una mattina d'estate, una bimba di pochi anni che però ha una sorprendente consapevolezza di sé. La caccia è un gioco che appassiona e consente alla giovane Caterina di mettersi alla prova. Seguire il padre che ama in questa attività da adulti la gratifica ma lei è solo una bimba che vuol sembrare adulta. Non c'è posto nel mondo degli adulti per la meraviglia dei bambini e Caterina se ne rende conto quando l'amatissimo padre la costringe ad uccidere un daino, piccolo ed innocente quanto lei. E' una lezione quella che Galeazzo Maria Sforza vuole impartire alla figlia: uccidere fa parte della vita che l'attende e non c'è posto, in quella vita, per la pietà né per bestie né per uomini. |
Ciao! |
Sono un'appassionata di storia e non ho potuto non leggere questa perla. |
ciao sono una delle ragazze che partecipano allo scambio recensioni su fb. |