Recensioni per
My father's eyes
di Kia85

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
01/04/15, ore 22:40

Gli occhi di John erano proprio come questa storia.
Caldi, brillanti, imperscrutabili.
Devo essere sincera, la figura di Julian non ho mai avuto modo di analizzarla a fondo, ma è sempre un piacere vedere che altri lo fanno e cosi bene.
Un ragazzo che cresce ed impara a perdonare il padre, è semplicemente una storia che già di suo ha molto da dare.
Se poi viene raccontata in questo modo diventa davvero difficile non lasciarsi trascinare da questa sorta di analisi interiore che sei riuscita a creare.
Un pò come il Moscarda di Pirandello: da un piccolo particolare, naso cadente od occhi che siano, nasce questa riscoperta critica del proprio Io interiore che mi ha davvero affascinato e credo l' abbia fatto un pò con tutti.
Ed il finale che fa sciogliere il cuore: tra ricordi tristi, umilianti e carichi di delusione il neo cinquantenne Julian sceglie la via del perdono, aggrappandosi a quei ricordi che gli hanno fatto amare quello che prima di essere musicista ed attivista era suo padre.
Non so cosa dire, complimenti come sempre.

Ps No, non sei stata rapita, sono io che ricompaio dal nulla ed agisco nell' ombra (?) :')

Un abbraccio,
Paperback_writer

Recensore Junior
20/03/15, ore 22:21

Ciao!
Inizio col dire che a me piace tantissimo Julian. Magari non quanto Dhani, ma probabilmente dopo il figlio di George è il Beatle!Son che preferisco. Hai trattato con estrema cura un rapporto assolutamente non facile, un rapporto che ha condizionato la vita di quel ragazzo in maniera inesorabile e irrecuperabile, viste anche alcune scelte, come la decisione di non avere figli (Mi mette molto tristezza il fatto che si sia negato l'opportunità di avere figli a causa di suo padre, perché infondo gli errori di John sono soltanto gli errori di John e Julian potrebbe dare a qualcun altro l'amore di un padre, ciò che lui non ha potuto avere).
Mi è piaciuto il passaggio in cui fai riferimento al fatto che quando si è piccoli un genitore bisogna solo viverlo, non comprenderlo perché credo sia molto veritiero.
Probabilmente, John era un maledetto vero, era molto "Se mi vuoi bene piangi", soffriva di continuo e aveva bisogno di vedere le persone intorno a lui soffrire per capire quanto tenessero effettivamente a lui, ma questo non è qualcosa che un bambino è tenuto a capire, e nemmeno qualcosa che dovrebbe mai sperimentare.
Mi è piaciuto anche vedere come si evolve il suo pensiero con lo scorrere del tempo.
Il tempo non fa dimenticare e nemmeno lenisce ferite che - mi dispiace dirlo- temo non si richiuderanno mai , ma forse aiuta a comprendere e chissà, magari, per quanto possibile, a perdonare.
Complimenti per tutto.

D.

Nuovo recensore
17/03/15, ore 22:26

Buonasera alla mia autrice preferita di tuuutto Efp.
E' bello vederti alle prese con qualcosa che non sia slash, soprattutto se ha a che fare con Julian. E andiamo, quanto amiamo Julian? E quanto ti esce bene, sempre e comunque? <3
Mettendo da parte l'affettività per un secondo, la cosa più bella di questa storia, è come hai descritto John. Di solito, nelle fanfiction di questo genere, lui ne esce come una sorta di vittima, di martire o di santo, quando in realtà non era nessuno dei tre, soprattutto nei confronti di Julian e di Cynthia. Dunque la rabbia e l'asprezza dei toni e dello stato d'animo non può che essere giustificabile e motivata dal comportamento di John. Inutile nascondere i problemi sotto il tappeto, c'erano. Eccome. Poi possiamo trovare tutte le giustificazioni che vogliamo, droga, Yoko, Beatles,ma resta il fatto che Lennon sia stato un pessimo padre per Julian, e che gli abbia rovinato la vita. Tutta la vita.
Come dici benissimo tu nella fanfiction, non si parla solo di adolescenza problematica, ma di un blocco che si porta anche e soprattutto nella vita adulta e che si manifesta in modi più o meno palesi: dal non volere un figlio, al non riuscire a tenersi una compagnia fissa, al rapporto un po' difficoltoso con gli altri Beatles. E ti dirò, di questo non si parla molto nelle fanfiction, ed è un peccato, perché è una tematica estremamente diffusa.
Dunque, ben fatto.
Inoltre mi piace il fatto che tu abbia strutturato tutto come un monologo, che comincia con il riferimento agli occhi del padre, dapprima con astio e rabbia quasi infantili e poi si conclude con lo stesso periodo, seppur con toni differenti, carichi di accettazione matura, quasi rassegnata. Perché per quanto cerchi di scappare, Julian resterà sempre il figlio di John Lennon, e se non ci saranno gli altri a ricordarglielo, ci sarà sempre lo specchio.
Insomma, da fan di Julian ho amato questa storia e lasciami dire che mi ci sono un po' rispecchiata. In alcuni pezzi avevo il magone e la pelle d'oca, perché davvero mi sentivo empatica nei confronti di questo figlio che vive una situazione difficile col proprio padre. Anche per questo, sono felicissima di essere stata di una qualche utilità per te.
Resti sempre e comunque la migliore del fandom, anche quando non pubblichi McLennon.
Ora però, torna a scrivere dei nostri piccioncini, che ci manchi <3
Un abbraccio,
Anya
 

Recensore Veterano
15/03/15, ore 18:41

Allora, mettiamo bene le cose in chiaro... l'amore sarai tu! u.u
E poi guarda che mi devo sentire... una Chiaretta che ha dubbi su questa storia. Un racconto con cui hai dimostrato, una volta di più, di non essere una scrittrice di genere ma che sei jn grado di scrivere di qualunque argomento.
Devo ammettere che la prima volta che ho letto questa storia l'unico protagonista che ho visto è stato un paio d'occhi. Gli occhi di Julian, sui quali sono scivolate così tante emozioni e lacrime da forgiare un uomo nuovo; gli occhi di John, così simili a quelli di Julian eppure così diversi... occhi che Julian vvorrebbe vedere, nonostante tutto. Perché un uomoriesce ad aassorbire esperienze e dolori come una spugna e a superarli. Proprio perché la sua forza lo ha risollevato dalla terra sporca e polverosa in cui Julian si è rotolato per anni, ha deciso di affidarsi al perdono. Anche se è troppo tardi, anche se la morte gli ha strappato suo padre, non può negare il perdono ad un uomo che ha sbagliato. Perché questo era John: un uomo. Ed è così che sei riuscita a descriverlo.
Bravissima.
Come sempre
Ti voglio bene

Recensore Veterano
15/03/15, ore 16:17

Julian è anche il mio Beatles son preferito e devo dire la verità a me sembra IN TUTTO uguale a John (non solo gli occhi). Basta vederlo nel video di "Too late for goodbyes" è UGUALE a suo padre.
Comunque in sè stessa è una bellissima OS che merita un infinito scroscio di applausi e moltissimi complimenti.
Questo excursus della sua vita molto introspettivo è riuscito davvero bene e trasmette questa sua difficoltà di essere un figlio di un padre "inesistente". Cosa accettata all'età di 50 anni.
Bravissimaaaa!!
Un bacione e alla prossima,
Penny <3

Recensore Junior
15/03/15, ore 12:59

OS a dir poco meravigliosa ♡ Julian è il piccolo adorato di noi fans e leggere qualcosa su di lui è meraviglioso x3
Ha vissuto una vita difficile, con un John che non ha mai davvero imparato ad essere un padre per lui... in questo, mi è sorto spontaneo il paragone con John e Julia ♡ che dire mi hai emozionata troppo, rimarcando poi la somiglianza fisica, che si ripercuote sul carattere: le stesse insicurezze del padre, vissute poi dal figlio. So che non hai citato il rapporto tra John e Julia ma il paragone mi è venuto spontaneo. Ma si potrebbe fare anche con John e Alfred!
Insomma, bravissima, ma leggere qualcosa di tuo è sempre una certezza ;)
Baci
White