Ciao Ghevurah!
Davvero molto bello anche questo capitolo, intenso e particolarissimo come sempre!
Innanzitutto mi ha fatto davvero piacere che il punto di vista fosse quello di Nerdanel, e ancora di più che a farla da padrona sia la sua arte.
L’abilità nella scultura di Nerdanel mi ha sempre affascinata, e ho amato il modo in cui tu ti ci sei soffermata, rendendola il punto di partenza del racconto.
Nerdanel sa come rendere perfette le sue statue, sa come catturare ogni singolo particolare della bellezza dei suoi soggetti, ma non è questo che le interessa.
A lei interessano i particolari, quei dettagli che rendono ogni viso diverso dall’altro.
Oppure le piace cercare quell’espressione nuova, quella che magari si scorge più raramente, ma che per lei è fondamentale per ritrarre al meglio un determinato volto.
E questa ricerca non poteva che essere per lei più interessante e importante quando riguardava colui che sarebbe diventato il suo sposo.
Dato che Feanaro ha sempre aspirato alla perfezione, Nerdanel in parte si prefigge e in parte si diverte a sfruttare questa propria curiosità e abilità per scoprire tutte le più segrete espressioni dell’amato.
E per farlo utilizza ogni sua abilità, come se dovesse scolpire una stuatua, ed è proprio appunto su una delle sculture perfette che la rendono tanto famosa che inizia questa sua sfida (scultura che forse rappresentava Feanaro stesso?),
Proprio mentre lui sta guardando, mentre sta seguendo ogni singolo movimento dello scalpello di Nerdanel, lei gli mostra, in maniera penso deliberatamente brutale, quanto a lei la perfezione infondo non interessi, per poi perdersi nel cambio d’espressione di lui, soprattutto nei cambiamenti che avvengono nel suo sguardo, la parte di Feanaro che sembra affascinarla di più.
Ho amato il modo in cui hai descritto l’attenzione di Feanaro mentre osserva Nerdanel e la maniera assorta e precisa di lei mentre lavora, e ho amato il modo in cui hai intrecciato queste due caratteristiche: li ho proprio visti!
Ma Nerdanel non si accontenta di aver scoperto l’espressione di disappunto di Feanaro, vuole anche vederlo cambiare non solo nello sguardo , ma in tutto, vuole vederlo gettare, con lei, quell’autocontrollo a cui tiene tanto.
E questa volta a spingerla non è la sfida di un’artista, ma è quasi una cosa opposta: ora Nerdanel vuole che Feanaro si scordi dell’arte, della propria e di quella di lei, e a sua volta non vuole più vedere statue, ma l’uomo che ama, e vuole che lui la guardi, che veda solo lei per come è.
E la descrizione dello sguardo di Feanaro che si accende dopo un nuovo gesto improvviso di Nerdanel ha reso perfettamente l’idea di questo cambiamento che finalmente avviene.
Hai descritto in maniera perfetta il gioioso trionfo di Nerdanel, perché rachiude tutta Nerdanel, la sua arte e il suo carattere, la maniera tutta sua che ha di intuire ogni sfaccetatura, e il suo modo di mostrare chi è e che cosa desidera.
Mi è capitato molto raramente di sentirmi così vicina a questo personaggio, che pure apprezzo molto: tantissimi complimenti!
Parlando di Feanaro, ho sempre pensato che non fosse poi così statuario quanto a espressioni e movimenti, nel senso che l’ho sempre visto esprimere molto i propri sentimenti con le espressioni e le movenze (opinione che ho un po’ su tutti gli elfi, al contrario di molti fan).
Ma questa tua idea mi ha incuriosita, e mi è piaciuto vederla raccontata in questa storia: mi ha aiutata a capire meglio la tua visione di Feanaro che ho visto in altri tuoi racconti.
Davvero bellissimo, Ghevurah: io non amo il personaggio di Feanaro, mentre apprezzo tantissimo Nerdanel, e questa prospettiva con cui hai raccontato il loro amore mi ha davvero colpita!
Ho sempre pensato che Feanaro, malgrado tutto ciò che è successo dopo, abbia amato tantissimo la sposa, e che lei lo ricambiasse, e mi ha fatto davvero piacere leggere dell’inizio di questa unione dal punto di vista di Nerdanel, e attraverso la sua abilità di comprendere ogni sfacettatura di chi ha di fronte.
A prestissimo!
Tyelemmaiwe. |