Tu sei un maledetto, e te lo spiego in tre punti salienti in ordine sparso:
1) devo capitare per caso sulla tua pagina per scoprire che hai scritto qualcosa su Thorin e Thranduil quando parliamo tutti i giorni su Facebook;
2) mi dedichi qualcosa senza neppure dirmelo (grazie, ma sei comunque un maledetto, anche se con affetto <3! Mi ha fatto tanto piacere.);
3) NON hai scritto la risposta di Thorin e mi hai lasciata appesa come un'idiota!
Tutto questo non si fa! E' crudele, non puoi darmi il fluff, farmelo anche piacere e lasciarlo a metà. I balrog sono molto scontenti e stanotte ti attaccheranno e ti bruceranno i piedi senza farsi vedere, come solo loro sono in grado di fare!)
In realtà è il bello di questa storia, ma è comunque una porta secca sul naso e mi è piaciuta.
Ok, tolta la parte deficiente della recensione (non so fare belle recensioni, non t'illudere. Salomè è molto più brava di me. E infatti sono qui che balzello tra Facebook e EFP alla ricerca di parole), ammetto di non essere una da fluff. In genere in lettura mi annoia e in scrittura cerco di evitarlo, ma devo dire che questa tua piccola storia mi ha affascinata e conquistata.
Thorin e Thranduil sono molto dolci fra loro, più il secondo del primo per dovere di cose, ma senza andare a toccare quei picchi di smielatezza che sono soliti farmi storcere il naso.
Mi è piaciuta, in particolar modo, la malinconia nelle spiegazioni dell'elfo. E' una creatura antica che ha vissuto molti orrori e che ha il presentimento che siano stati solo l'inizio. Infatti, tolkenianamente parlando, Thranduil è uno dei pochi ad aver sempre pensato che Sauron non fosse stato sconfitto e che, prima o poi, sarebbe tornato.
Hai toccato punti molto importanti delle caratteristiche di questo personaggio e senza sentire il bisogno di esplicitarli con spiegoni iperbolici. Stanno lì, fra le righe, leggeri eppure ben percepibili. Di questo ti faccio i miei complimenti più sinceri.
Domanda: siccome la vita degli elfi è tendenzialmente infinita, hai mica lasciato intendere, senza palesarlo, che i ricordi per loro possano affastellarsi l'uno sull'altro senza immediata chiarezza? O è solo un mio film mentale?
Se la risposta è sì, wow! Mi sono spesso domandata come funzioni la memoria di una creatura immortale, ma non ho mai cercato una reale spiegazione, dal momento che, per quel che riguarda gli elfi di Tolkien, vi è il compromesso del fantasy e quindi tale spiegazione non serve. Ma il fatto che la loro memoria possa essere non lineare era la mia ipotesi.
Affascinante anche la sua sensazione di perdere un minuscolo frammento di sé con la fine di ogni estate. Hai ragione, Thranduil è eterno, ma non immutabile ed ogni cosa lo scalfisce, sebbene magari cerchi di non darlo a vedere. Eppure sente il bisogno molto profondo di allontanarsi da se stesso alla ricerca di qualcosa di sconosciuto persino a lui stesso.
Il fatto, poi, che ami Thorin come questo suo preciso stato d'animo conferisce a tutta la storia un'aura di triste, quasi ineluttabile malinconia che ho apprezzato davvero moltissimo.
In conclusione: hai parlato di autoreferenzialità quando scrivi, mi domando quanto tutto questo c'entri con te, ma mi terrò la curiosità. Non è nella mia indole essere invadente.
Dovresti scrivere più spesso, o, quanto meno, pubblicare più spesso. Non ho idea di quanto tu scriva, in realtà.
Spero di non averti annoiato e di non aver detto castronerie irripetibili.
Un abbraccio,
Ros. |