Io te lo dico, poi vedi tu se sentirti in colpa o meno: Son dovuta ricorrere a massicce dosi di cioccolato per poter arrivare fino a qui. (santissimo Remus).
Beh, sono qui e non so cosa dire.
Ha un inizio così... dolce, così... promettente.
Con questo gentil pianoforte che culla le lacrime di Draco fino all'arrivo di Theo.
(No, seriamente, mi trovo veramente in difficoltà perchè non riesco a spiccicar parola!)
Straziante, è semplicemente straziante.
Ecco cosa provo: il dolore di Les Choix, il dolore di 14 Dicembre.
Da quella prima sinfonia della quale non sarei mai stata sazia arrivo a questa sensazione famigliare di lacrime che bruciano, mie e loro (e tue?).
C'è quel velo di malinconia, dolore, disperazione in questo loro incontro. C'è la calma, ma anche la paura di non avere abbastanza tempo (una cosa che, ti assicuro, conosco bene).
Una cosa così bella, la sensazione di stare insieme tutte quelle rassicurazioni, quei gesti silenziosi e singhiozzati inframezzati da quello che Nott è, un ([...] è stato troppo tardi. Ti sei innamorato di un [...]) assassino.
E lo amò come lo amava sempre, lavando via l’orrore, bruciando e marchiando tutto, per pulire le ferite inferte, per debellare quell’infezione, curandolo senza riguardi e senza dolcezze, proprio come quando si amputa via un arto in cancrena.
Con Redemption in sottofondo mi sembrava di essere come l'Auror che era appena stato costretto a lasciare questa vita: supplichevole e speranzosa. Illusa, insomma... Theo avrebbe avuto da ridere sul mio comportamento, mi avrebbe disprezzata, povera umana e babbana quale sono.
Per lui era già finita, quella sua guerra. Sembra veramente che possa migliorare, no? Avrebbe continuato ad eseguire gli ordini, perché è quello che tutti si aspettavano da lui. No. Come volevasi dimostrare.
Ho quest'immagine di Theo che si muove, che pensa, che uccide e vendica... ma con questi fili che lo guidano, come una marionetta perché (è difficile da spiegare come sensazione) prima aveva un proprio scopo, non era importante quello che facesse, voleva solo raggiungere il suo obiettivo... solo che ora è... svuotato. Non so come definirlo.
E' dura, sto soffrendo e non so più cosa dirti perchè non credo ci siano parole che possano esprimere quello che ho appena letto, direi (e suggerirei) di ascoltare semplicemente le sinfonie. E' tutto racchiuso lì, senza bisogno di aggiungere altro.
Forse hai ragione a dire che questo Nott esista solo nella tua testa, alla fine zia Jo non ha mai detto nulla su di lui, tuttavia devi andarne fiero, fidati di me :)
(presta attenzione a quel piccolo 'smile' perché ci ho messo tutta la buona volontà che potevo per farlo affiorare in mezzo a questo ultimo capitolo. un sorriso, strabiliante.)
C'è questo Draco così piccolo... ancora così innocente contatto con qualcosa (qualcuno) di tanto grande e intangibile... uff...
Spero comunque che adesso tu non pretenda che io lasci qualche parola anche per il sogno, perchè quella parte mi ha uccisa, e ti assicuro che è stata una morte molto più lenta e dolorosa di quella di Nick Quasi Senza Testa.
Ho detto tutto.
Solo un'ultima cosa.
Come sempre risulti essere travolgente per quello che scrivi, per l'intensità, l'originalità e il non essere mai scontato o ripetitivo.
Perchè le emozioni e i sentimenti, anche se vengono identificati con lo stesso nome in occasioni differenti, non sono mai uguali.
E guarda che cos'hai fatto, guarda in cosa questi tre capitoli di possono riassumere perfettamente:
"-Oh, lo farai…" E lo fece.
"Non farlo." Invece, lo fece.
"La implorò di voltarsi con la voce del bambino che non era mai stato." Ma lei non lo fece.
Perdonerai spesso agli altri, ma mai a te stesso.
Se non ci fosse stato quel "invece", forse lei lo avrebbe fatto, si sarebbe voltata.. o forse lui non l'avrebbe mai sognata.
E' lì che ho visto crollare tutto il mondo addosso ad una ragazzo di appena 16 anni.
Straziante.
W.
Ah, e nonostante tutto (ed è tanto): Grazie. |