Recensioni per
Distruggere il muro
di Angelika_Morgenstern

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/11/15, ore 23:20
Cap. 1:

Wow.
Sono rimasta molto colpita dalla tua storia fin dall'inizio, per questo ho scelto lei per lo scambio nel gruppo fb. Mi sembrava un futuristico (non troppo futuristico) interessante, con forti critiche alla società, un po' alla 1984 di George Orwel. Mi ha davvero colpito molto, e anche se il testo è breve è bastato a farmi venire la pelle d'oca.
Ho letto anche tutto l'angolo autrice e ne sono rimasta altrettanto colpita.
Hai detto qualcosa di giustissimo: ci stanno costringendo a vivere per lavorare, senza pensare ad altro, dimenticandoci cos'è la vita.
Mi dispiace da morire per la tua esperienza, mi rendo conto quanto possa esserti a cuore questo tema a questo punto.
Hai preso una decisione coraggiosa e da ammirare, hai scelto la vita, e la tua storia riflette tutto questo tuo ardore secondo me. Come ho già detto, mi ha fatto venire la pelle d'oca. Non scherzo! L'ambietazione che le hai dato è davvero raccapricciante e l'averlo ambientato solo tra 5 anni basta a far torcere le budella. Spero continuerai a lavorarci, penso sia un progetto davvero interessante. Intanto beccati i miei più sentiti complimenti (:P) e inserisco la storia tra le preferite.
Ti chiedo scusa se la recensione in sè può sembrarti un po' povera, ma non riesco a tirar fuori le parole di bocca (dalle dita, in realtà). Mi ha lasciato tante emozioni forti e pochi pensieri, il che credo sia positivo, quindi non riesco a dirti altro che "bellissima!", senza riuscire ad argomentare xD spero mi capirai.
Un saluto.

Ray.

Recensore Veterano
07/11/15, ore 17:02
Cap. 1:

Buon pomeriggio, sono qui per lo scambio.
Dunque, credo di non aver compreso fino in fondo la tua storia a una prima lettura. Poi, ho letto le note in rosse e ho ricominciato la lettera da capo. Credo mi sia aperto un mondo.
Presenti delle riflessioni davvero valide.
Non posso parlare a livello di lavoro, dato che ancora non ho questa esperienza, ma posso parlare a livello di studio, ritornando quindi un po', come mi pare di aver capito, al senso originario della canzone. Pensandola così, in effetti nè il lavoro nè lo studio devono diventare padroni della nostra vita, per quanto importanti possano essere.
Tu presenti in questa lettera un figlio esasperato a tal punto da creare un circolo di ribelli. Esasperato a tal punto da pensare a un colpo di stato.
In una società pericolosamente simile alla nostra, in un tempo pericolosamente vicino al nostro.
L'immagine che tu dai di questa futura (ma non troppo) società è forte. Uomini schiavi del lavoro, donne schiave della società, persone senza il diritto di paura.
Eppure, la situazione attuale non è poi tanto diversa. Tutto ciò che tu hai descritto già è subdolamente presente nella nostra società attuale.
Ed è da combattere.
Ti faccio i miei complimenti per essere riuscita a mettere nero su bianco questa storia e a racchiuderci i tuoi pensieri.
Davvero.
A presto 99

Nuovo recensore
21/08/15, ore 07:55
Cap. 1:

Ciao :)
Ho scelto questa storia dal tuo profilo per due motivi: da un lato non conosco molti dei fandom in cui scrivi, dall'altro l'introduzione di questa storia mi ha incuriosità. Mi piace molto il genere distopico, sebbene mi sia limitata a leggere i grandi classici, come le opere di Orwell, Huxley e Bradbury. Trovo che sia un ottimo metodo per mostrare i difetti della società odierna paragonandoli a quella che potrebbe diventare la nostra società se non cambiamo rotta.
Tu presenti importanti aspetti di questo genere: l'impossibilità di farsi una famiglia ed essere indipendenti, l'obbligo di procreare solo per il bene della comunità, l'atto di cucire le labbra per ledere totalmente la libertà di parola... tutto questo rientra perfettamente nei parametri del genere distopico.
Leggere un racconto simile mi mette sempre i brividi perché mi ricorda quanto il genere umano possa essere crudele e pericoloso.
L'unico appunto che ho da farti a proposito di questi elementi riguarda la scelta dell'ambientazione. Il 2020 mi pare un anno troppo vicino al nostro per giustificare un'evoluzione simile. Mancano solo cinque anni per arrivarci e il protagonista dice di essere cresciuto nell'ignoranza, facendo quindi capire che questo controllo sociale è in atto da almeno una ventina d'anni, perché pur non conoscendo la sua età credo sia maggiorenne e almeno nei venti.
Questa scelta potrebbe anche andare bene, dato che sviluppa l'idea di un futuro ipotetico e chiaramente irrealizzabile – per lo meno in cinque anni – che non deve necessariamente prendere piede: la cosa più importante del genere distopico è mostrare dove si potrebbe arrivare, non dove si arriverà.
Resta il fatto che secondo me, anche se 2020 sembra un anno molto lontano nel futuro, non lo è affatto.
Non che pretenda che tu cambi la data della tua storia per far piacere a me, sia chiaro, ma ci tenevo a farti sapere quest'idea.
Un altro piccolo appunto che mi permetto di farti (spero mi scuserai, ma credo che le recensioni servano proprio a questo) riguarda le d eufoniche. Sono necessarie solo quando la vocale della congiunzione/preposizione e quella della parola successiva sono uguali. Ci sono dei casi in cui si adottano comunque perché ormai queste locuzioni sono entrate nel comune parlato, come ad esempio, ma generalmente se le vocali differiscono non si mette.
In questa frase: «uomini e donne a cui è vietato farsi una casa ed una famiglia in nome del lavoro e del sacrificio, uomini stipati ad abitare nelle stesse fabbriche nelle quali lavorano», non serve la d eufonica in "ed una" mentre è corretta in "ad abitare".
Ancora complimenti!
Passo al prossimo capitolo :)