Recensioni per
Dicevi che non ti saresti mai più innamorata
di MusaTalia

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/01/16, ore 12:18

Ssssssssshhaaooo!!!!! Alor, alor, alor... questa RoyAi è davvero bella e semplice! Si passa da un tema drammatico, il funerale, ad uno più speranzoso e ambizioso! Oh.. la pioggia... Hei! È passato il mio compleanno da tre giorni nel lunedì della RoyAi Week ora che penso! Che scoperte che scoperte...!! XD
Il Martedì l'ho amato! La pelle è una cosa che si vede spesso nelle storie ed ogni volta è unica, la tua racconta di quando Riza ha fatto vedere a Roy il tatuaggio. Uhm.. la doppia R XD Roy e Riza!!
Comunque... bella, molto bella! L'inizo di un'amoreee😍
Kiss Kiss

Recensore Junior
05/09/15, ore 12:16

Ciao! Ho deciso di recensire anche questa storia perché il RoyAi è sempre sempre sempre accettato! E perché sai che adoro il tuo modo di scrivere. A mio parere, nella storia dell'Arakawa il passato di Riza doveva essere approfondito leggermente di più, ma sono anche la stessa che avrebbe concluso con un fantastico finale RoyAi quindiiiii sorvoliamo!
Tornerò a recensire le tue storie molto presto! Alla prossima!

Recensore Master
30/08/15, ore 11:23

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «WALKNG TOGETHER ON PARALLEL LINES»
«DICEVI CHE NON TI SARESTI MAI PIÙ INNAMORATA» DI MUSATALIA CON UN PUNTEGGIO DI 8.1

Gli occhi di Roy sembrano contemplare un terreno in cui è appena stato piantato un seme, non la tomba del suo maestro: lui sa che un giorno vedrà un albero crescere rigoglioso dove ora c’è solo polvere. «Scusa. Ho finito per annoiarti parlandoti dei miei stupidi sogni»

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Che dire? Non so, magari sono io, ma in certi punti ho trovato il comportamento di Riza un po' forzato, in particolar modo quando si parla dell'amore che prova per Roy.
Sono del parere che ognuno ha una propria visione approfondita di un personaggio al quale si affeziona irrimediabilmente più degli altri, andando a scavare nel suo animo per trovarne le mille sfaccettature che nemmeno l'autore originale ha voluto far vedere al resto del pubblico, però, non so, io al principio ho sempre visto Riza provare un certo rispetto per Roy e non propriamente amore. Rispetto e anche gratitudine per quanto fatto, una lieve sorta di profonda amicizia per quel ragazzo che ha sempre visto a casa e in compagnia di suo padre, con il quale forse ha persino passato più tempo di lei proprio per quell'alchimia che ha sempre preso il sopravvento sulla vita di quell'uomo; quindi, almeno secondo la mia visione dei fatti, premere in particolarmente sull'amore che prova per lui mi è sembrato quantomeno forzato.
Avrei compreso molto di più questo tipo di scelta se la storia fosse stata ambientata in un periodo molto più recente, con Riza che ha già vissuto abbastanza tempo accanto a Roy per comprenderlo nel profondo e far evolvere quel rispetto e quell'amicizia in qualcosa di più profondo, qualcosa da coltivare poco a poco, qualcosa che avrebbe potuto darle il conforto di avere accanto a sé un uomo con il quale condividere sogni, dubbi e paure, desideri e giorni passati a lottare per un futuro migliore come promesso dinanzi alla tomba di suo padre quel lontano giorno in cui era solo una ragazzina.
Per quanto riguarda il tema del contest, diciamo che esso è stato centrato e non. Riusciamo a vedere in lontananza questo parallelismo, il modo in cui Riza sente di essere vicina a Roy e di camminare al suo fianco, ma esso sembra quasi una base, anche se è indubbio che Riza non dia voce a questo amore che prova nei confronti del futuro Colonnello al quale sarà fermamente devota. Però, e lo ammetto, avrei preferito che determinate cose venissero spiegate molto di più, che il tema centrale venisse richiamato con più passione, così da lasciare anche nel lettore quello slancio che sembra provare la bella Hawkeye e che, pur arrivando mentalmente, non riesce ad essere sentito e vissuto per quanto riguarda il resto. Magari sarò io, ma non sono riuscita ad emozionarmi tanto quanto speravo di fare, visto che avrei voluto vedere momenti e passioni struggenti che qui, pur essendo una storia leggera che ci narra di uno sprazzo di cui si parla davvero poco - ovvero l'adolescenza di Riza o comunque l'apprendistato di Roy a casa del maestro, argomenti che mi toccano nel profondo e di cui vorrei leggere in tutte le sfaccettature -, non sono riuscita a vedere come avrei voluto realmente. Un vero peccato, perché c'erano spunti interessanti che, se ampliati, avrebbero innalzato il livello caratteriale della trama.
Alcune drabble risultano però evocative, in cui si sente quell'abbandono non solo fisico, ma anche spirituale: vediamo una Riza sfatta, proprio come il letto in cui c'è ancora l'impronta di Roy, una Riza che ha perso il padre da pochi giorni e altrettanti dopo è stata lasciata sola senza nemmeno più quel segreto che aveva gelosamente custodito per così tanti anni, rimuginando ancora e ancora su quanto abbia fatto Roy e sul fatto di chiamarlo o meno; ironico, poi, che quando si decida a farlo lui non ci sia, come se fosse stato semplicemente un'ombra di passaggio nella sua vita e sia sparito con la stessa facilità con cui, giorni dopo, sembra essere sparita la pioggia. Il sole che si alza in cielo per lei è un nuovo inizio, un barlume di speranza e calore al quale lei si aggrappa prima di gettarsi alle spalle la sua vecchia vita, rincorrendo quella strada che la porterà in seguito, anche se per il momento non lo sa, a ritrovarsi al fianco di quell'uomo che le sembra così sfuggente, condividendo con lui gli anni della sua scalata verso quel sogno condiviso dinanzi ad una tomba e poi su un campo di battaglia.

- Stile, sintassi & grammatica
Ho trovato alcune frasi molto dirette e caustiche. Se da un lato può essere utile per dare un impatto decisivo a determinate frasi, dall'altro è uno stile di narrazione che proprio non gradisco. In questo modo ho sempre la sensazione che la storia venga letta ad elenco, che le azioni e i pensieri dei protagonisti vengano spezzettate e che non ci sia una continuità diretta, sensazione dovuta principalmente al fatto che, in queste sette drabble - perdonami, ma non saprei in che altro modo chiamare questi spezzoni -, la maggior parte dei periodi venga chiusa da punti e basta. Tipo come se si trattasse solo di Oggetto/Soggetto/Verbo.
Nelle prime drabble della raccolta non accade, o almeno non con questa prepotenza, quindi si leggono abbastanza fluidamente, ma ammetto di aver storto un po' il naso per quanto riguardava le restanti, soprattutto per quanto riguarda quella datata Giovedì e anche Sabato. Purtroppo è un mio limite: per quanto a volte sia molto più di impatto troncare un periodo in quel modo per determinati tipi di storie, non riesco a farmelo piacere.
Nessun particolare problema a livello grammaticale, semplicemente, nelle frasi riportate di sotto, si tratta di scelte non prprio condivise e di frasi in cui andrebbe meglio qualche altra parola al posto di un'altra per la fluidità e la melodia del testo:

Sottotenente Roy Mustang → Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che, parlando proprio del fatto che Riza accenni al suo intimo segreto, Roy non sia ancora andato in guerra e non abbia dunque imparato l'alchimia del fuoco, il cosiddetto intimo segreto di Riza. Essendo da poco uscito dall'accademia militare, o almeno così si presume durante la storia, mi sembra strano che abbia già il grado di Sottotenente (grado che ricopre Havoc più avanti nella brigata, quindi, per quanto sia un grado inferiore, non è di certo assegnato ai novelli freschi d'accademia)
Vasca da bagno vuota/casa vuota → Cercherei un sinonimo per una delle due, poiché sono ripetute a distanza troppo ravvicinata per essere ignorate come se nulla fosse
è piovuto → Per quanto venga accettato sia questo che l'altro modo con l'ausiliare avere, devo dire che preferisco di gran lunga leggere ha piovuto, poiché lo trovo molto più orecchiabile
L’ha visto pochi giorni fa → L’ha visto pochi giorni prima
il suo naso traccerà di nuovo il profilo del suo volto → Qui ammetto di non aver capito perché tu abbia scritto che è il naso a tracciare il profilo del volto che presuppongo sia di Roy

- Parere personale
Non mentirò dicendo che non mi sarebbe piaciuto poter leggere qualcosa di più, uno svolgimento un po' più grintoso dell'intera trama, visto che si tratta di tante piccole storie suddivise in giorni e, per la precisione, in una settimana, a parte l'ultimo in cui si parla di una domenica qualunque ambientata in un anno qualunque.
Con questo, e metto subito le mani avanti per non essere fraintesa, non sto dicendo che la tua storia fosse brutta, anzi, tutt'altro; però, per i miei gusti, mancava quel pizzico di pepe in più che avrebbe potuto darle carattere, quel qualcosa che mi avrebbe davvero resa soddisfatta e che sarebbe stata raggiunta se la storia avesse preso una piega diversa, ampliando, come detto in precedenza, determinati passaggi. Perché sono piccoli frammenti che danno un'idea di cosa sia accaduto, frammenti di cui si vuole sapere di più, attimi di un paio d'anni vissuti insieme per un determinato motivo, e giorni trascorsi per una cosa che li accomunava, ovvero l'alchimia del fuoco.
Se non si fosse trattato di varie storie suddivise per giorno - per quanto apprezzi ugualmente l'idea un po' originale di farlo, così da mostrare brevi momenti di tutto ciò -, il mio gradimento personale sarebbe stato decisamente maggiore per un fattore legato strettamente al voler sapere di più dell'adolescenza e del modo in cui questo amore che prova Riza nei confronti di Roy si sviluppa.

Recensore Master
29/06/15, ore 21:23

Molto bella questa drubble.
Per ogni giorno della settimana, usando poche righe, sei riuscita a trasmettere benissimo i sentimenti di Riza.
La sua ammirazione nei confronti di Roy e dei suoi sogni, un timido imbarazzo nello spogliarsi davanti ad uomo, la realizzazione di essere sola.
Ecco, la solitudine!
L'ho percepita come compagna costante nella vita di Riza, che però nonostante questo, trova sempre la forza per andare avanti.
Davvero bella.
Narclinghe

Recensore Veterano
11/06/15, ore 19:19

Eccomi di nuovo qui!

La mia prima royai week! Non è il caso del fandom italiano - che, purtroppo, ha scritto ben poco sull’argomento - ma è così bello vedere tutte le fan di questa coppia attivarsi e condividere fanart, scritti e grafiche. Dovrei buttare giù qual cosina anche io, sì!
I prompt sono tutti e sette bellissimi. Mi piacciono molto, e credo ti farà sapere piacere che ho intenzione di cimentarmi anche io nei 100 themes Royai. È una bella sfida, ma spero di farcela! Dopotutto, con l’intera estate davanti, sarebbe un’opera fattibile…
Comunque, comunque. Sogni, huh? Già, il desiderio di Roy è davvero meraviglioso. Tentare di proteggere la propria gente, il proprio Paese, non per amor proprio ma per la speranza di vivere un futuro migliore è un sogno bellissimo, che Riza non può fare a meno di ammirare. Chi non lo farebbe? Mustang pensa in grande, ancora ignaro dell’orrore di cui sarà in parte causa ad Ishbal. Ma dopotutto è questo il bello dei sogni, no? Sembrano irrealizzabili e lontani, ci possono volere anni per intravedere un barlume di speranza nel realizzarli, ma alla fine ogni fatica sarà ripagata.
Ci sono momenti in cui provo compassione per Berthold, altri invece in cui non riesco a perdonarlo. Imprimere a forza - e dolorosamente - i segreti dell’alchimia di fuoco sulla schiena di una Riza giovanissima è un atto orribile e disumano, oserei dire, perché, insomma, chi gli ha arrogato il diritto di marchiare sua figlia con quelle formule alchemiche? Però Roy può solo immaginare il dolore provato dalla ragazza; sofferenza che vorrebbe far scomparire con baci soffiati e morbide carezze.
Tutto va e tutto viene, così dicono. Anche Mustang è partito, lasciando ancora una volta Riza da sola e spogliata del proprio segreto. È un gesto meschino da parte sua, tuttavia la giovane Hawkeye pensa, pensa incessantemente prima di accusarlo, nonostante si senta amareggiata e delusa. È ironico come nemmeno la telefono riesca a contattare Roy: sembra proprio sparito.
Ci vogliono quattro giorni per far giungere Riza ad un punto di svolta, che è la realizzazione di essere rimasta sola. Finché ci sarà il ricordo di suo padre a tormentarla come uno spettro e il viso di Roy che balugina ancora nella sua mente, la ragazza non può dirsi totalmente sola.
Rifare il letto è un po’ come riordinare la propria esistenza, ribaltatasi in un battibaleno qualche giorno addietro. Sappiamo quanto la pioggia possa risultare fastidiosa per l’alchimista di fuoco, ma invece proprio questa sembra motivare e donare vigore a Riza, che sceglie di attendere il suo amore e non scappare da esso. Non amare Roy apertamente non è esattamente il meglio, ma è la cosa migliore da fare: realizzare i sogni del sottotenente sarà, per lei, come realizzare i propri.
Dopo la tempesta giunge la calma, ma in questo caso è un sole paradossalmente allegro a sorprendere Riza sulla soglia di casa. Come la pioggia della notte precedente, anche questo cambiamento climatico è preso di buon auspicio. Non porta forse il sole nuova vita e tanta, tanta luce?
È tutto così diverso, ora, ma sembra che nulla sia cambiato. In fondo, l’Accademia Militare è ancora al suo posto, ma è Riza ad essere cambiata, in verità. Che sia il peso degli anni o l’esperienza vissuta, la ragazza ha ceduto il posto alla donna, che ora affronta sicura ciò che il domani le proporrà, guardando al passato con uno sguardo quasi riconoscente - forse.
Mi è piaciuto un sacco come tu abbia voluto evidenziare Riza in questa one-shot, donandole risolutezza e anche quell’amarezza con sui, il più delle volte, non la identifichiamo. Diciassette anni, tanto coraggio e tanta saggezza, dunque; la vita del tenente non è mai stata facile, ma ogni decisione da lei presa non è mai stata rimpianta. Seppur trattando di fondo del Royai,è proprio la personalità di Riza che emerge dal brano.
Ottimo lavoro, in sostanza, come sempre! Continua così.

H.

Recensore Master
10/06/15, ore 21:22

dovevo. recensire. prima.
-prende a testate il muro-
vedi?! vedi che c'è sempre del RoyAi da scrivere?! e allora don't worry and be happy!
queste drabbles sono stupende.
meravigliose come i sogni di Roy per Riza, mi viene da dire.
e da lì in avanti è un crescendo di malinconia, triste e soffocante come i rimpianti, quello di aver concesso i propri segreti, quello di non aver avuto il coraggio di parlare con lui.
mi piace l'idea che Riza decida di proteggere Roy proprio mentre il suo nemico naturale si sfoga fuori dalla finestra, e che proprio la luce del sole le nasconda le atrocità che la attendono dopo la sua decisione di arruolarsi, sotto il sole cocente di Ishbar.
e si va avanti, Riza lo fa sempre, che siano passati pochi minuti o una vita intera.
mi resta solo da farti i miei complimenti, perchè hai dato vita ad un altro capolavoro.
baci, Alsha

Recensore Junior
10/06/15, ore 10:49

E ciao!^^
Ovviamente non potevo non lasciarti una recensione di questo piccolo capolavoro che ho letto già ieri sul cellulare. Non te l'ho recensita subito perché volevo avere il tempo per scrivere con tutta calma con una tastiera decente.
Innanzitutto sai quanto io apprezzi la RoyAi e mi piace molto il modo con cui tratti questo tema: al contrario di me (infatti preferisco scrivere storie molto dure) tratti l'argomenti in maniera molto dolce. La cosa non è che non mi piace, anzi! E' vero che non è il punto di vista che di solito do io all'interpretazione del rapporto di Riza e Roy però mi piace vedere come una scrittrice che io reputo molto talentuosa come te riesca a farmi piacere racconti così differenti da ciò che faccio io. Insomma, spero di essermi fatta capire!XD
Veniamo dunque alle drabble: hai gestito secondo me molto bene i giorni della RoyAi week: i piccoli spaccati di vita di Roy e Riza sono incisivi ed essenziali, eppure mi hanno trasmesso un sacco di sensazioni. Incredibile come con pochissime frasi io sia riuscita a immaginare completamente le scene che si susseguivano una dopo l'altra. All'inizio ho visto Roy sulla tomba di Berthold, una Riza ammirata, con gli occhi lucidi di tristezza e speranza, e poi sempre lei a schiena scoperta mentre assapora il contatto con il viso di Roy, in un turbine di sensualità drammatica, romantica, quasi disperata ma assolutamente pura, senza scadere nella troppa ingenuità che avrebbe potuto stonare nella tua caratterizzazione del personaggio. Una sfumatura che ho notato (spero di non sbagliarmi!) come tramite di tutti e sette i giorni è sicuramente la grande solitudine che aleggia costantemente attorno alla giovane donna: anche in compagnia di Roy, anche sotto il sole battente in una stazione affollata, Riza è sempre sola. Deve fare sempre i conti con sé stessa e con i propri fantasmi del presente e del passato, cosa che viene esplicitata al giovedì. Anche io penso che alla fine Riza sia un personaggio che da una parte la solitudine la cerca, dall'altra la teme, in una specie di tortura psicologica autoinflitta dolce e terribile nello stesso tempo.
Cosa dire di più, ottimo lavoro, ti faccio tantissimi complimenti! Adoro il fatto che tu tratti questa coppia e adoro il tuo stile, lo sai!
Grazie per questa tua piccola perla!
A presto! <3
RedLolly