Recensioni per
Per l'Inquisizione
di Nat_Matryoshka

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/01/16, ore 15:05
Cap. 1:

Questa cosa è troppo tenera.
Allora, prima le note tecniche, poi quelle da fangirl compulsiva.
In realtà non ho trovato nulla di particolarmente sbagliato: corretta la grammatica, corretta la sintassi, corretta l'ortografia. Insomma, nulla da dire. Solo una piccola correzione da pignola, quando parli del Gioco di Orlais lo hai messo in minuscolo, mentre va scritto in maiuscolo. Ma diciamo che è solo perché sono MOOOOOLTO pignola su ste cose, e non ti metto certo una bandierina rossa per questo!
Ah, tra l'altro mi piace moltissimo l'impostazione grafica che hai dato al testo, ha un che di ordinato che amo molto vedere nelle storie.
Dunque complimenti!

Ora passiamo alla fangirl che c'è in me.
Ho trovato la Drabble di Cullen e fem!Lavellan davvero tenera; quella di loro due che hanno un figlio è una cosa a cui penso anche io da un po', anche se la mia Elyanne è una Trevelyan arciera. Ma l'idea che sia Cole ad annunciarle la gravidanza, e le parole che hai usato, sono bellissime - quando dice "Si agita appena quando passa Cullen." mi sono commossa, giuro!
Ho amato tantissimo anche quella per Dorian. Dopo Cullen è il mio personaggio preferito, che ho sempre voglia di abbracciare, quasi fosse davvero il mio migliore amico, e la tua Drabble mi lascia una tenerezza che io posso collegare solo a lui. Fai te che sto ponderando di fare un pg maschio in DA solo per la romance con lui, perché lasciarlo da solo mi dispiace troppo!

Anyway, le ho amate tutte e mo vado a leggermi anche le altre perché SICURO fangirlerò ancora.

A presto!

_Eagle ||

Nuovo recensore
29/12/15, ore 23:06
Cap. 1:




Inizi con un fiore che mette a nudo un sentimento e chiudi con un volto che si priva della sua maschera: l'amore accade anche così, d'improvviso, e genera una profonda opera di denudamento. In queste drabble hai profuso l'affetto per i personaggi e per un universo che ti ha rapita (come non comprendere?), ma hai aggiunto un'impronta personale di cui sarebbe invidiosa persino Cassandra – e sappiamo quanto lei non si ritenga in grado di (de)scrivere a parole (eppure, i suoi discorsi sono alcuni fra i più convincenti e genuini nel gioco).

I personaggi risultano “tuoi”, “vissuti” e visti con un occhio benevolo, con un filtro che muta a seconda della scelta narrativa e della voce narrante. È una frammentarietà che trova una sua logica e non intacca la scorrevolezza del testo, ma lo accompagna nei diversi scorci altrettanto peculiari per ciascuna individualità. La discordanza fra le voci sottolinea la varietà dell'approccio con cui ti avvicini a ogni singolo momento, a ogni singola creatura e serba una coerenza sia con la caratterizzazione sia con le differenze culturali e di vedute dei protagonisti.

Il male!Trevelyan riceve un'epifania che confessa in una missiva, come richiamo al war table ma anche come tradizione che lega da sempre il linguaggio dei fiori alla corrispondenza intima fra due amanti, che tratteggia la complicità dello scoprirsi vivi e svelare parti del proprio io non ancora chiare. Il biglietto crea e si offre come il fiore, ma trasporta un significato a tutto tondo, che modifica l'apparente ritualità di un gesto d'affezione e lo trasforma in un nodo, in un passo verso l'amore mutuale e la relazione di coppia matura e consapevole. È un'immagine vivida, che trabocca di vita, che apre i suoi petali proprio come quelli vanesi dell'orchidea e delle sue sfumature. Non c'è fiore più adatto a incarnare l'esotismo di Dorian e quella sua personalità fragile e conscia dei propri mezzi a un tempo. Persino la natura del suo rapporto con l'Inquisitore è più complessa di quanto non appaia a prima vista: è un connubio di complicità, di conforto, ma anche di morsi e sfaccettature non sempre piacevoli. Si tratta di un fiore effimero, elegante e con una presenza che spesso stordisce e non permette di guardare alla radice delle cose; in questo corrisponde al ritratto di Dorian, al suo essere spavaldo e “accentratore”, affascinante e in grado di demolire con il proprio carisma.

Mi piace molto l'idea del dono come pezzo di sé da dare in via del tutto eccezionale alla persona amata; di qui l'impossibilità per l'Inquisitore di ripetere un gesto che lancia un messaggio univoco e forma un'affinità. La quest di Redcliffe è un episodio cruciale e hai saputo “sfruttarla” a dovere, poiché origina le basi del rapporto, un primo punto di contatto in cui l'Inquisitore impara a conoscere Dorian e, attraverso le dinamiche padre-figlio, scopre le proprie emozioni e fa chiarezza in se stesso. Il legame amoroso è una diretta conseguenza del modo in cui i due si sfiorano, si corteggiano e studiano, spesso utilizzando battute sagaci o frasi pungenti. C'è quasi dell'incredulità, un'oscillazione incerta nelle parole dell'Inquisitore: il suo sentimento è fermo, ma il modo in cui si esprime è tipico di un uomo che crepa il guscio personale in cui è racchiuso e si mostra per ciò che è, vibrante di aspettative, di paure, di sollecitudine. Il tuo personaggio affronta un momento delicato in cui sa essere genuino e umanamente vulnerabile.

Per usare un termine del doppiaggio, trovo che Sera, sia “incollata” al tuo stile narrativo. C'è pathos quando la affronti – e non ce n'è soltanto per lei, attenzione – e sai tratteggiarla in maniera umana. È una Sera che mostra il suo lato più sensibile e privo di quei fronzoli mordaci con cui tiene a bada i membri del party, Inquisitore compreso. Cè ogni sua più piccola sfumatura e il fattore veramente intrigante è attribuibile al prompt calzante.

Il tramonto è un momento confuso, di profonda commozione panica, che non sa spiegarsi né raccontarsi. Sera ha lo stesso limite: non è un individuo in grado di definirsi, è una tavolozza pasticciata di colori e marachelle, di ferite mai cicatrizzate e contraddizioni che vivono nello spazio in cui luci e ombre spadroneggiano. È tutto con-fuso, attorcigliato attorno al suo corpo e al suo animo. La tratteggi in un istante di estrema solitudine, come può esserlo quello contemplativo, in cui l'essere particolare è di fronte a un ambiente immenso di cui non può fagocitare la grandezza. Sera è annichilita, ma porzione partecipe di questo paesaggio, di una Skyhold che si erge come fortezza dei deboli e nido di vespe, spie e umili di belle speranze. In questa drabble hai saputo unire più percezioni sensoriali, regalando un'esperienza sinestetica: si riesce a percepire il vento, il canto impacciato di Sera, il dettaglio visivo dei movimenti, i suoi occhi che si stringono, il calore del sole che gioca a nascondersi e brilla un'ultima volta prima di inabissarsi fra le alture. C'è poesia, gioco e una brillante gracilità nelle sensazione che prova la nostra Jenny la Rossa.

Il tocco d'indefinito mi ha colpita al cuore, perché si riflette nell'animo del personaggio e lo porge al lettore con poche frasi incisive, che spiazzano e danno modo di addentrarsi in una creatura più complicata di come viene solitamente ritratta nel fandom, di come si dipinge lei stessa. Ne viene esaltata l'inquietudine, l'avversità alla stasi e quella nostalgia che è mancanza di qualcosa di più profondo, quel tassello fuori posto, percepito nella sua assenza come un solco, come una breccia che non vuole mostrare ad altri. C'è contrasto nella pietra delle merlature così vicine al cielo, che definiscono il volto dell'ambiente, lo chiudono, e poi il quadro del tramonto che opprime per la sua bellezza: dilata e contrae lo spirito al solo essere osservato.

Il fluff: Cullen/Lavellan. Non poteva non essere accompagnato da una descrizione così intensa dettata da Cole; tanto di cappello per la resa di quest'ultimo, che è stata una piacevole sorpresa, anche per come hai deciso d'inserirlo. Ho trovato originale l'espediente e la fase in cui Cole annuncia la gravidanza, con questa freschezza che lo ha reso amabile sin dal principio, come un vecchio giovane amico. È lui stesso acqua che scroscia su tutti coloro che lo circondano e a volte sa essere artefice di “docce gelide”, con quella limpidezza tutta dei puri di cuore che può ferire o schiudere i sentimenti. Il suo fare bambinesco va a pennello con l'eccezionalità della situazione (e quanto condivido la visione di una Lavellan che non pensa alle nozze e alla famiglia e si trova in questa situazione tutta nuova con Cullen! È un parallelo interessante, perché neanche lui credeva possibile di trovare qualcuno da amare dopo la Custode – sebbene in Inquisition venga trattata come una mera infatuazione, io lo vedo come un amore irrealizzato, qualcosa che gli ha fornito troppi rimpianti e amarezze. Difatti, Cullen non si riallaccia mai a un'altra donna nel corso dei capitoli – e soprattutto non aveva mai riflettuto sulla possibilità di innamorarsi di una dalish, per giunta maga). Affinità messe da parte, sei stata capace di una grande delicatezza in questa tematica: Lavellan risulta adorabilmente goffa e impacciata, ma capace di accantonare la sorpresa e di guardare, a posteriori, alla felicità di questo nucleo famigliare. Cullen è quasi un ospite, più che un interprete in questa drabble, eppure c'è la sua presenza fisica ed emotiva – me lo figuro ad alzare e tenere la bambina con orgoglio, quasi timoroso di arrecarle del male e pieno di entusiasmo ed esitazioni!

Briala e Celene – le ho amate nella versione cartacea e non sai quanto nel videogioco!
Quando rileggo questa drabble, in particolare, non posso che soffermarmi su di un frammento in particolare: “una nota stonata che diventa presto abitudine”.
Quanta verità in una semplice frase! Come persone siamo più facilmente suscettibili ai cicli, ai rituali e quello che ci appare strano e nuovo si adatta al nostro quotidiano, diventando una parte fondamentale dell'esistenza che conduciamo. Per Briala è un sogno, forse un gioco proposto da una donna capricciosa e di nobili natali; eppure, è un legame che fortifica entrambe, vessato dai malintesi, da destini più grandi delle due protagoniste. Le ritrai nella loro alcova, nel “guscio” offerto da un sentimento che gli altri non possono penetrare – e il mondo resta fuori, estraneo, spettatore pettegolo, senza riuscire a cogliere il segreto che unisce due anime. In fondo è un mistero per tutti noi: per quanto possiamo provare amore per altri, è difficile comprendere cosa unisca tanto due individui diversi da noi stessi, cosa li spinga a dividere il cammino, come e perché affrontano battaglie contro il pregiudizio e la società. La storia di queste donne è atemporale, attuale e vicinissima a noi. Complimenti davvero, perché sei riuscita a dipingerle in modo autentico!


Le finzioni sono un'arma a doppio taglio: la menzogna rende reale il dolore che non è tale e sminuisce il vissuto, quel pezzo di vita autentico che il bugiardo si lascia alle spalle (ma che non dimentica, perché le maschere si accumulano, ma i ricordi – pure se ben impilati l'uno sull'altro, possono sbiadire soltanto). La storia di Leliana è costituita da tradimenti continui ai suoi danni, delusioni e il logorio della sua fiducia negli altri. La sua relazione in Origins è dolce e, a tratti, resa difficile dalla gelosia, dal peso del passato e delle cose taciute.

Il cammino poi diventa nuovamente complicato, a causa del suo status di mano sinistra della Divina, che la priva di scrupoli e le impone il peso di non farsi scrupolo della vita e di schiacciarla pur di arrivare a dei risultati. Qui hai ribaltato l'abitudine della drabble precedente: la farsa è un processo che richiede pratica giornaliera ed è in questo che si trasforma per Leliana; un esercizio da ripetere, un volto da indossare per ingannare. Forse, proprio per tale motivo è bello immaginarla in compagnia di qualcuno che indovina i suoi pensieri con il cuore, senza avere bisogno di contemplarla, di trattenerla con parole o canzoni. Orlais, dopotutto è lontana.

(A presto, spero, per le prossime drabble <3)

Nuovo recensore
21/06/15, ore 21:52
Cap. 1:

Allora, anche se ho già sclerato a dovere lo faccio di nuovo: queste drabble mi piacciono un sacco.
Quella su male!Trevelyan e Dorian è fantastica. Adoro i fiori e adoro il linguaggio dei fiori, e il collegamento Dorian-orchidea è bellissimo. Mi piace il fatto che sia una specie di "lettera" dell'Inquisitore a Dorian, la rende originale.
Quella su Sera è la mia preferita, non so nemmeno io il perchè. Mi ha colpito molto sin dalla prima lettura (occhio che mi sono accorta ora che hai scritto Jernny al posto di Jenny, t'è scappata una R XD). Dicevo! Mi ha colpito fin da subito. È così... poetica, evocativa, non saprei nemmeno descriverla bene. Ma è davvero fantastica.
Quella su Cullen e fem!Lavellan è patatissima e mi piace il cameo di Cole :D . Molto belle anche quelle su Celene e Briala (amorine mie <3) e su Leliana e fem!Surana.
Insomma, ancora complimenti! :D

Recensore Master
21/06/15, ore 11:45
Cap. 1:

Ciao!
Apro questa recensione con questa parentesi: Lavellan e Cullen! ❤
Penso di essere tra le poche che preferisce Lavellan a Trevelyan, per Cullen, ma vabbè :')
Anyway, in generale mi è piaciuta tanto la tua idea, Dorian e Trevelyan sono così carini ❤
Alla prossima! ^^

-Risa.

Recensore Junior
21/06/15, ore 04:04
Cap. 1:

Le drabble mi sono sempre piaciute un sacco, mi sono divertita oggi nei piccoli ritagli di tempo a leggere i bei lavori postati che hanno partecipato a questo concorso! Le ho trovate tutte ben scritte e sei riuscita mi pare a catturare in modo efficace i vari momenti. Mi sono piaciute in particolare Liliana e Sera. La Prima perché mette in evidenza l'ambiguità della capo spia e in qualche modo il suo lento logorio stando fra gli intrighi e nelle ombre. La seconda perché dà una visione intimista e tranquilla di un personaggio che vediamo di solito su di giri. Mi ha fatto sorridere anche "Gravidanza", in parte perché risulta molto dolce, in parte perché sto scrivendo qualcosa del genere su Cullen e la mia Lavellan. È sempre bello trovare brave ficwriters e lavori che tirano fuori personaggi poco usati o che si concentrano su scorci un po' diversi rispetto la solita routine del fandom! Complimenti!