Il palcoscenico è buio, vuoto, silenzioso. Dall'altra parte del sipario si sentono i rumori del pubblico che attende: bocche che sgranocchiano popcorn, risatine sommesse, sbuffi di irritazione e chiacchiere vuote e inutili. Ma qui, dietro quella pesante stoffa rossa usurata dal tempo, è come se vi fosse un altro mondo. C'è solo il nulla in forma umana, con le sue ansie e le sue paure, il bisogno di raccontarsi e il timore di non essere accettato. Quando arriverà il momento allora lui (o lei, ma ha davvero importanza?) diventerà un'altra persona o forse dieci, cento, mille. Sarà un principe coraggioso, il meschino criminale, un uomo comune con un dolore raro, un animale che guarda il mondo con occhi innocenti. Sarà legna, carne, fiume o aria, e gli stessi spettatori spariranno per diventare un tutt'uno con lui e con le mura, con i tecnici e con i macchinisti, una cosa sola, finché non giungerà la parola fine e tutti torneranno se stessi, felici o tristi, contenti o arrabbiati. Un rumore, la sirena che suona. Il sipario si alza, si va a cominciare...
Per molti aspetti per noi la figura della/o Scrittrice/tore è molto simile a quella dell'attore. Entrambi hanno una storia nel cuore ed entrambi usano le parole per raccontarla, chi vergandole su un foglio, chi plasmandole con la voce. Certo chi percorre le assi del palcoscenico narra spesso parole non sue, mentre chi crea mondi con una penna o una tastiera crea racconti che nessuno ha mai letto, ma tutti e due vivono quel momento in cui sono davanti a un pubblico che non vedono e attendono di sapere se ciò che sono stati verrà accolto dagli applausi che scaldano il cuore o dai fischi che lo spezzeranno.
Perdonaci questa lunga introduzione ma era necessaria per farti comprendere cosa abbiamo provato quando abbiamo letto questo nuovo capitolo e, soprattutto le note che, per una volta, per noi sono più importanti della storia stessa. Ma per procedere con ordine, cominciamo proprio da quest'ultima :P Una storia di passaggio dici? Beh fondamentalmente è vero. Non ha la "corposità" e il respiro degli altri capitoli, ma non commettere l'errore di pensare che "capitolo di passaggio" voglia dire "inferiore agli altri" perché non è assolutamente così. La prima parte procede con ritmo leggero e scanzonato eppure in essa troviamo dei temi molto interessanti, come, per esempio, la crescita personale di Thomas che, dapprima restio anche solo ad ammettere i propri sentimenti, ora lo vediamo parlarne con molta onestà e mettere a nudo un lato di se stesso che, probabilmente, non conosceva. Dolcissimi i momenti da solo con un Newt che sembra ormai fidarsi completamente di lui (anche in virtù della parte finale del precedente capitolo) e che gli fa conoscere il suo lato "umano" e spassosissimo quando Tommy è costretto a "difendersi" dall'attacco dei suoi amici che vogliono sapere tutto della loro relazione (eh si talvolta gli amici sanno essere dei veri bastardi ^^). Ma proprio quando il nostro protagonista si rende conto che ciò che prova non è più una cotta passeggera (chissà se lo sia mai stata) ma un qualcosa di più profondo e forte, ecco che ci sorprendi ancora una volta con la scena della depressione di Newt, la stessa che, secondo noi, lo ha portato al tentativo di suicidio che è poi ciò di cui la loro cerchia di amici non parla mai, e che fa dire al ragazzo biondo "Amo stare con te perché non fai parte di quello che è successo prima". E' talmente "stridente" il contrasto (e usiamo "stridente" nell'accezione positiva del termine) che il lettore non può che leggere fino alla fine per poi chiedersi che cosa sia successo di tanto brutto da spingere Newt a fare quello che ha fatto (cosa che succede anche a noi :P Per questo non vediamo l'ora di leggere il prologo ^^). Emotivamente bello e intenso il momento finale in cui
"Newt si aggrappò a lui con disperazione e si strinse al suo petto, quasi come se volesse scomparire (dimenticare, perdonarsi?): e Thomas lo lasciò fare."
che descrive in una sola frase tutta la disperazione racchiusa in quel piccolo corpo di ragazzo che lo sta lentamente distruggendo, pezzo a pezzo (noi che amiamo il lieto fine speriamo davvero che il tutto si risolva nel migliore di modi, con la coppietta in modalità love-love e un futuro colmo di gioia e di speranza. Perché sarà così vero??? Non ci sarà un finale angst vero??? Sentiamo che non potremmo sopportarlo U.U).
Anche dal punto di vista tecnico dobbiamo farti i nostri complimenti. La storia scorre che è una bellezza, i personaggi sono semplicemente perfetti (la tua magia in questo periodo va alla grande XD) e il tutto risulta estremamente coinvolgente e piacevole da leggere.
Già per questo ti meriteresti il nostro "bravissima signorina Scrittrice :* :* :*" ma ciò che abbiamo apprezzato ancor più della storia (e che ci porterà a sollecitare l'arrivo di quel marmo per la tua meritatissima statua ^^) sono, come dicevamo, le note. Il perché è presto detto. Da quando seguiamo le tue storie (scrivere fanfictions ci sembra un po' riduttivo) abbiamo visto crescere sia il tuo stile di scrittura, la tua abilità nel creare e muovere i personaggi, ma, soprattutto, abbiamo visto crescere te :) All'inizio i racconti erano colmi di passione ma un po' carenti sul lato tecnico, poi hai superato questo tuo limite e sei andata ad esplorare emozioni e stati d'animo che magari per te erano nuovi; poi le storie sono diventate più complesse e intrinsecamente coinvolgenti, e così via. In soli tre anni (il 14 agosto ^^ Dovremmo festeggiare :P) sei cresciuta davvero tanto sia professionalmente che come persona e questo (oltre ad inorgoglirci tanto per aver avuto il privilegio di esserci e vederlo, seppur solo attraverso un "doloroso" schermo di pc o di telefono) si evince dalle tue parole in cui rendi palese il tuo totale, passionale e coinvolgente amore per la scrittura, dimostrando di aver superato un'altro dei tuoi limiti, ovvero la smania di aggiornare frequentemente per le persone che seguono le tue storie. I lettori sono importanti, anzi fondamentali, per una scrittrice, ma il rispetto e l'amore nei loro confronti si nota non da quanto scrivi ma da ciò che si scrive, per non rischiare effettivamente di dare loro "una schifezza" (e credici se ti diciamo che ce ne sono tante lì fuori ^^). Perciò quando scrivi che
"Ci ho pensato e ripensato, e sono giunta alla conclusione che va bene così. Questa è una storia di pochi capitoli e molto importante per me, ricominciarla era fondamentale, ricominciarla bene ancor di più: il pensiero di poter scrivere un capitolo lungo e corposo mi piaceva, ma che senso avrebbe avuto produrre un capitolo del genere per poi vedersi come risultato una schifezza? Quindi, mi son detta. Ricomincia con calma, Alice. Getta le basi."
non possiamo fare a meno di essere orgogliosi (e un pochino commossi) nel vedere quanto sia cresciuta la nostra amata, adorata (e per noi importante quanto la vita stessa) signorina Scrittrice :) <3
Il sipario si abbassa. Le luci si spengono. Buio e attesa...
Uno scrosciare di applausi. Un sorriso... |