Recensioni per
She's your soul
di Jade Tisdale

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/08/15, ore 23:42

Eccomi qui ;-) Allora da appassionata Nyssara, sono approdata in questo racconto davvero molto bello e anche scritto molto bene ;-)) Il momento in cui Nyssa arriva al covo con l'arco teso e domanda dove fosse finita Sara è un momento inteso e suggestivo e tu hai saputo benissimo tratteggiare il dolore di Nyssa, di questa donna abituata al dolore e alla sofferenza e che ha scoperto la bontà e la luce in Sara...Suggestiva e anche un po' malinconica la scena in cui Nyssa allunga il braccio, convinta che ci fosse la sua Sara e poi il suo profumo la pervade...mi sono emozionata...bravissima, i miei complimenti ;-))

Recensore Veterano
13/08/15, ore 13:31

Settima classificata al contest Who we are 
Grammatica e sintassi: 19,4/20 
Stile e lessico: 14/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9/10 
IC: 5/5 
Introspezione: 10/10 
Eventuale bonus:+1 
Totale: 58,4/60 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi sono davvero eccellenti: non c’è alcun errore, né nell’una né nell’altra. Dimostri grande cura e precisione, che rendono la storia ancor più piacevole da leggere dandole un’aria estremamente “professionale”. 
Anche la punteggiatura è molto buona: ci sono giusto un paio di frasi in cui non mi convince del tutto, e te le segnalo così da potermi spiegare meglio: 
- Ma la speranza di poter riabbracciare la tua amata, è più forte della consapevolezza che se ne sia andata per sempre. Qui c’è un piccolo errorino nella presenza della virgola: si trova fra soggetto e verbo, e spezza la frase. Sarebbe meglio non metterla, perché è più corretto e perché, pur essendo la frase abbastanza lunga, non è così pesante da dover essere necessariamente spezzata. 
- 
Allunghi la mano nella sua direzione, ma le tue dita sfiorano solo l'aria, e subito dopo lei svanisce davanti ai tuoi occhi, provocando un'ulteriore crepa al tuo fragile cuore. 
Qui, invece, la frase è un po’ pesante e la struttura “a elenco” incrina un po’ l’impatto emotivo che la frase, invece, avrebbe se fosse formulata in modo leggermente diverso. Inoltre, anche quel “subito dopo” “ruba” un po’ di atmosfera al passaggio, rompendo un po’ la tensione. Io spezzerei la frase, così, per renderla più frammatica: “Allunghi la mano nella sua direzione, ma le tue dita sfiorano solo l'aria. Lei svanisce davanti ai tuoi occhi, provocando un'ulteriore crepa al tuo fragile cuore.” 
- e che invece, la tua amata ti aveva fatto ritrovare. Qui invece manca una virgola per creare l’inciso: dovrebbe essere messa prima dell’”invece”, in modo da completare l’inciso. 
Per il resto, la punteggiatura è utilizzata in modo efficace. C’è talvolta qualche frase un po’ lunghetta, ma nulla che comprometta gravemente il ritmo della storia. 
Stile e lessico: 
Lo stile è assolutamente scorrevole e molto, molto piacevole da leggere: mi piace moltissimo il modo in cui la narrazione si sviluppa, e lo stile “regge” il corso della narrazione in modo più che efficace. Sai variare lunghezza dei periodi e registro in modo consapevole e abile, seguendo le variazioni nell’atmosfera della storia. Sai, così, rendere la storia coinvolgente e varia. È uno stile equilibrato ma mai piatto, personale al punto giusto. È quasi sempre incisivo e audace quanto basta. Ci sono giusto alcuni passaggi che sono leggermente più “deboli” rispetto al resto della storia, un po’ meno efficaci dal punto di vista dell’impatto emotivo. Questo forse riguarda il fatto che la voce narrante a volte sembra “allontanarsi”, passare dall’essere interna all’essere più oggettiva. La seconda persona permette di creare storia di enorme impatto emotivo, perché dà la sensazione che la mente del personaggio venga “svuotata” o “accusata”, perché dà un senso di oppressione o senso di colpa. Con la seconda persona la mente del personaggio viene in un certo senso ”esposta”, e ciò porta il lettore o a immedesimarsi o a giudicare. In questo caso, ciò avviene perfettamente nell’ultimo paragrafo e bene nel secondo. Nel primo, invece, che dovrebbe essere il passaggio di maggiore impatto perché è quello della consapevolezza, quello in cui Nyssa comprende che la sua vita non sarà più la stessa, che ha perso tutto, è un pochino sottotono rispetto agli altri per questo motivo. Ciò è dovuto un po’ alla frasi più lunghe, meno dirette e incisive, e ad alcune scelte lessicali “tranquille” rispetto agli altri due paragrafi. Non ci sono termini “violenti” che facciano percepire fisicamente il dolore di Nyssa, mentre invece sono presenti in modo eccellente nel resto della storia. Infatti, pur partendo in modo in pochino tranquillo rispetto alla drammaticità dell’argomento, subito nel secondo paragrafo la storia “si tira su” e mostra tutta la carica emotiva che in realtà possiede. 
Il discorso si applica anche al lessico: dimostri di avere un ottimo vocabolario, ampio e ricco, e di saperlo sfruttare con consapevolezza. Anche le scelte di tipo lessicale, come accennavo, sono un pochino più deboli nel primo paragrafo, ma nel resto della storia diventano assolutamente precise e adatte, “forti” quanto basta, sufficientemente audaci e varie. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Ho adorato la struttura della storia: mi piace il modo in cui, a “step”, si vede Nyssa crollare. Crolla uno “strato” dopo l’altro, mentre la barriera che aveva costruito (che era stata costruita per lei) viene abbattuta. Un passaggio dopo l’altro, vediamo l’anima di Nyssa (quella che non c’è più, che le è stata strappata) messa “a nudo”, vediamo i sentimenti più nascosti, più proibiti per ciò che lei dovrebbe essere ma che non ha potuto essere perché ha conosciuto una donna che l’ha cambiata. 
In particolare, mi piace la capacità che ha ogni paragrafo di mettere in evidenza il cambiamento che Sara ha portato nella vita di Nyssa: è un cambiamento evidenziato prima nelle azioni (Nyssa, l’Erede del demone, così turbata da non poter parlare), poi nei pensieri (Nyssa stessa si rende conto del cambiamento che Sara ha portato) e infine nei sentimenti, tanto intensi e devastanti da impedirle di accettare la morte di Sara, da far piangere la donna che avrebbe dovuto essere a capo della Lega degli Assassini, da indurla a cercare Sara e trovarla anche se lei non c’è, anche se l’ha lasciata. Ma non potrà mai lasciarla davvero, non dopo tutto ciò che hanno vissuto, non dopo la differenza che Sara ha fatto nella vita di Nyssa. 
IC: 
Ho adorato il contrasto che si percepisce nella storia fra la Nyssa “prima di Sara” e la Nyssa “dopo Sara: quel conflitto fra ciò che la donna è stata cresciuta per essere e ciò che la donna che ama la fa diventare è fondamentale per comprendere il personaggio e la sua relazione con Sara. 
Per questa scelta e per la descrizione puntuale, precisa e accurata che fai dei suoi sentimenti e delle sue azioni, Nyssa risulta totalmente IC: in lei si percepisce perfettamente il contrasto luce/ombra, lato oscuro/amore per Sara. C’è la sua forza e la sua fragilità, il suo orgoglio e la sua debolezza. 
Introspezione: 
Ho apprezzato moltissimo l’idea di “giocare” la storia su una serie di contrasti sottili e contrasti più evidenti. L’introspezione risulta così approfondita, completa, esauriente. È, inoltre, strutturata in modo davvero, davvero efficace: mi piace da morire il modo in cui le riflessioni si susseguono: è lineare, coerente, incisivo. I pensieri sono espressi in modo chiaro e coinvolgente a un tempo: non sono mai confusi o piatti, mai banali. Dimostri di saper trasmettere in modo eccellente il dolore che Nyssa prova. 
Non solo: riesci a gestire un tempo l’approfondimento dei pensieri di Nyssa e dei suoi sentimenti, facendo contemporaneamente un lavoro di ricostruzione estremamente approfondito sul personaggio di Nyssa in sé e sul suo rapporto con Sara. Riesci a mettere in evidenza, cioè, sia ciò che Nyssa è sia ciò che Nyssa è (era) con Sara. 
E il fatto che tu riesca a farlo in uno spazio così ridotto accresce il valore della storia: l’introspezione, pur essendo incredibilmente complessa da realizzare, è costruita in modo puntuale, preciso, attento. Non è mai frettolosa, non tralascia mai nulla. È un’introspezione intelligente, matura e tragica nello stesso tempo. Riesci, soprattutto nella parte finale, a rendere reale, tangibile il dolore di Nyssa, a dargli una vita propria e rendere Nyssa davvero umana, davvero reale.