Iniziamo con il dire che io non ti conosco ma già ti giudico come una brutta persona.
No, davvero, io non reggo le storie sulla morte di John cc.
Infatti a fine lettura avevo questo terribile peso sullo stomaco e gli occhi lucidi, e puoi ritenerti responsabile fin d'ora del mio probabile abbuffo notturno fra cioccolato e lacrime.
Il contrasto stridente fra quell'attimo -quello "bianco, di calma plateale, di commosso silenzio, di Paul", quello in cui John è ancora sospeso fra la vita e la morte- e un dolce ricordo è straziante.
Provo a spiegarmi meglio.
Iniziando a leggere, il cuore si appesantisce come naturale reazione a delle parole così definitive, e quella sensazione non ti lascia fino all'ultima parola.
Eppure, sorridi.
Sorridi perché quell'immagine, quella spiaggia e quell'amore, non possono non strapparti un sorriso malinconico e doloroso, ma necessario.
Un perfetto equilibrio.
Mi è piaciuta moltissimo l'ultima frase, "Era tornato prima di andarsene di nuovo." che è di un impatto testuale incredibile.
Non sono bravissima nelle recensioni, mi dispiace, ma ci tenevo a dirti che questa storia, scritta da "una scrittrice da quattro soldi" (ti sottovaluti, lasciatelo dire, sei tutt'altro), è entrata nel mio cuore e -secondariamente- anche nelle mie preferite!
Complimenti di nuovo, spero di leggere presto qualcos'altro di tuo! (Recensione modificata il 10/07/2015 - 12:01 am) |