Dopo attimi di paura in cui credevo che EFP fosse andato in vacanza (continuava ad apparire la scritta "pagina non disponibile"), eccomi a leggere e recensire questi tuoi nuovi versi.
Rasserenati: non li trovo affatto orrendi, ma sempre magici e incantevoli come tutti gli altri, e riescono a parlare delle cose più "brutte" e malinconiche pur mantenendo un'aura di dolcezza infinita.
Non ti nascondo però di aver trovato questa poesia abbastanza criptica. Nell'introduzione dici di averla dedicata "a quella parte di te che non vuol saperne di diventare seria". Io ho pensato che probabilmente vivi talmente male questo tuo essere fuori dagli schemi che è per te una colpa, un sentirti essere inetto del mondo (ameba, naufrago, assassino, verme). Ma perché? Solo perché riesci a sentire l'arte e la vita in maniera sensibile? Non sei verme, ma una splendida farfalla. |