Recensioni per
Il demone della Notte
di Letsneko_chan

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/09/15, ore 14:52
Cap. 3:

Ecco qui, cara! (Tsunade)

The Ancient Tales {Contest Fantasy ; Pacchetti + Immagini}
XIII Classificata

Grammatica e Lessico:
15.9/20
Stile: 22/25
Uso dei Pacchetti: 15/20
Uso dell'Immagine: 15/15
Gradimento Personale – Tsunade: 7/10
Gradimento Personale – Ino;Chan: 7/10
Punteggio finale: 81.9/100

La lista degli errori è stata omessa per ragioni di praticità!

La lotta tra il bene ed il male è un tema frequente nella narrazione fantasy, ed è anche il punto focale della tua storia. Tairan e Isgard rappresentano il bene, mentre Nyris ed i suoi spiriti sono indubbiamente la rappresentazione del male. È un racconto che presenta uno svolgimento piuttosto lineare e semplice, ma comunque avvincente. Gli eventi che ci narri sono chiari e l’intreccio è presentato senza buchi di trama o punti che lasciano spiazzato il lettore.

Ci hai presentato un regno florido ed al culmine del suo splendore, guidato da Tairan, che lentamente ed inesorabilmente inizia a decadere per colpa della profezia legata alla Notte. Nella descrizione del tuo mondo, il tempio di Raxum la fa da padrone: ce lo presenti come un edificio in rovina ma ancora ricco di tracce del suo passato e degli spiriti che lo abitano. Questo, assieme alla descrizione della foresta bruciata da Nyris, contribuisce a rendere l’ambientazione più cupa e suggestiva. Le tue descrizioni sono ottime e ricche di particolari, forse proprio per questo ci è dispiaciuto che tu non ti sia soffermata molto sulla città di Ysame, che appare quasi come uno scenario “di passaggio” e poco dopo verrà distrutta dall’orda di spiriti del Demone, finendo poi completamente in secondo piano.

Il tuo stile, come abbiamo detto, presenta delle ottime descrizioni e fa uso di un lessico molto buono, con l’eccezione degli errori riportati più sopra. La narrazione non annoia e tiene l’interesse vivo lungo tutto l’arco narrativo e anche i personaggi sono ben descritti, forse un po’ velocemente. Volevamo però fare un appunto sull’uso del “lei”: si tratta di un’allocuzione propria solamente della lingua italiana e di quella spagnola, quindi in una storia fantasy dall’ambientazione “non latina” sarebbe meglio usare il “voi”. Per il resto, fai solo attenzione a come hai inserito la profezia all’interno della storia: la scelta di scriverla non in corsivo e non spaziata dal resto della narrazione, la fa apparire come una frase normale, che sembra così fuori contesto e confonde un po’ il lettore.

Tairan è il vero protagonista della storia: è un re saggio che ha governato con abilità per quasi tre decenni e, pur essendo minacciato dalla profezia e dal potere di Nyris, ha sempre cercato di fare la cosa giusta per la propria gente. È molto legato ad Isgar ed il loro profondo affetto-amore accompagna tutto il corso della storia e spiega gran parte delle loro azioni, fino al tragico epilogo… ma di questo parleremo più avanti. Sempre Isgar, è un personaggio buono a trecentosessanta gradi: è leale, pronto a sacrificarsi pur di restare fedele al suo re ed è proprio la sua lealtà a condurlo al suo destino tremendo. Su entrambi grava l’ombra di Nyris, un demone spietato e vero antagonista di queste vicende. Ci è piaciuto il fatto che si tratti di un personaggio “cattivo” fino in fondo, non per una ragione ben precisa che giustifichi la sua cattiveria, ma solamente per colpa della sua natura malvagia. La presenza degli spiriti che la servono (in particolare di quello della Morte) e dei famigli, contribuisce a dare forma al suo personaggio ed a conferirle un’aura di potenza negativa.

Infine, parlando di Iagei, è il padre di Isgar ed un saggio condannato dalla maledizione di Nyris e costretto a vivere per un secolo, testimone del risultato “andato storto” della sua evocazione. Il suo grave errore è stato appunto questo: per sconfiggere la carestia che attanagliava la zona attorno al tempio di Raxum, ha sopravvalutato le proprie capacità nella speranza di evocare un demone dell’abbondanza, ma quella che pensava essere una buona azione gli si è ritorta contro, proprio per l’arrivo di Nyris e della Notte nel mondo. È quasi un peccato vederlo morire in cose poche righe, però ci rendiamo conto che la sua scomparsa si è rivelata funzionale allo svolgimento degli eventi.

Lo scorrere della storia, come già accennato, è molto coerente ed incalzante ma anche ben distribuito. Le uniche parti che ci hanno lasciate un po’ perplesse sono state quelle “non raccontate”: l’anno che passa dall’attacco ad Ysame e dall’inizio della Notte, al finale vero e proprio. Ci dici che nel frattempo sono scoppiate numerose guerre civili e che la popolazione è stata decimata, però la descrizione breve e successiva agli eventi che ci hai fornito, non riesce a rendere al massimo quell’atmosfera di rovina graduale che sarebbe stata molto funzionale alla storia. Inoltre, all’inizio hai parlato di un fiore che è cresciuto ad Ysame ed è considerato da alcuni un presagio di sventura, mentre da altri una speranza per il futuro. Il problema è che si tratta di un elemento “morto”, che non ricompare più all’interno della narrazione. Forse volevi concedergli più spazio ma poi ti sei dimenticata di riprenderlo, oppure il suo unico compito era di apparire in quel frangente e basta?

Purtroppo dobbiamo essere sincere: il finale della storia ci ha lasciato l’amaro in bocca. L’autrice sei tu e quindi non sindachiamo sulle tue scelte, però non ci è piaciuto vedere un personaggio come Tairan, re giusto e legato al suo popolo, arrendersi in poche battute e lasciare tutto nelle mani di Nyris. Comprendiamo il sentimento che lo legava ad Isgar e la paura di affrontare il demone, che sicuramente l’avrebbe schiacciato poiché molto potente, però la decisione che ha preso ci sembra ingiusta nei confronti della sua gente. È come se l’amore sorpassasse il senso d’onore, che per quanto sia giusto e molte volte realistico, nel caso del tuo finale fa rimanere il lettore di stucco. È originale l’idea del Male che trionfa sul Bene, ma entrambe speravamo in una battaglia finale meno arrendevole e più eroica che non sminuisse il personaggio di Tairan.

Passando ai Pacchetti, vogliamo dirti subito che il tuo uso dell’Immagine è stato ottimo, perché è ben inserita ed incarna al meglio la figura di Nyris. La Situazione è inserita altrettanto bene ed ha tratteggiato in maniera egregia il tempio di Raxum, luogo in rovina ma in cui aleggia ancora una magia antica e molto forte. L’unico problema che abbiamo riscontrato riguarda la Classe: per quanto Tairan abbia una conoscenza minima della magia, il vero evocatore sembra essere Iagei in quanto fautore dell’evocazione di Nyris. La Classe andava obbligatoriamente assegnata al protagonista della storia, che in questo caso sembra più un Guerriero o un Nobile, che un Evocatore. Questo ruolo sembra adattarsi di più alla figura di Isgar, ma purtroppo non è lui il protagonista: si tratta infatti di una spalla (o co-protagonista) molto presente all’interno della storia, ma non è comunque il personaggio principale.

In conclusione, non farti scoraggiare dalle nostre annotazioni critiche che sono comunque funzionali solamente al giudizio del contest. Siamo contente che tu sia riuscita a consegnarci la storia (che ci è piaciuta comunque molto), e ti ringraziamo per aver partecipato, dandoci così modo di leggerla.