Recensioni per
Come un cane
di Kaika

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/08/15, ore 17:33
Cap. 1:

Grammatica, punteggiatura, sintassi: 5/5 + Lessico e stile: 5/5
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato neppure un errore, e questo mi fa molto piacere! C'è solo un punto che mi stona un po', ma non l'ho contato nel punteggio perché è solo un'opinione personale:
“Dov'è la tua rabbia? Dove la tua forza? L'animale è scappato, è rimasta solo la debolezza dell'uomo.” → la cosa che non mi convince è il “dove”: a mio parere sarebbe stato meglio o ripetere nuovamente il verbo essere, oppure non inserire proprio il “dove”. 
Per il resto non ho proprio nulla da dire, o meglio, nulla da dire in negativo: solo complimenti! Lo stile è semplice, senza inutili fronzoli, diretto e scarno il giusto, ma nonostante ciò mantiene una certa eleganza, sottolineata da ripetizioni, frasi a effetto che assomigliano molto a citazioni per la loro immediatezza. Insomma, mi ha davvero colpito. L'altra cosa interessante è che è un modo di pensare molto simile a quello che utilizzerebbe davvero Sandor Clegane: diretto, senza troppi giri di parole, che non si compatisce ma anzi si arrabbia, quasi, per il suo destino e arriva pure a riderne, vedendone l'ironia. Insomma, sei riuscita a far trasparire il carattere del Mastino anche sul punto di morte e solo con il tuo stile così scarno senza però mai apparire volgare: non c'è che dire, sei stata fantastica.

Rispetto IC: 10/10
Come dicevo anche prima, anche solo con lo stile sei riuscita a dare l'idea del carattere del Mastino, con il linguaggio molto schietto e diretto, senza che perdesse però la sua eleganza. Ma non è solo per questo: secondo me, ogni frase che pensa è perfettamente da lui; all'inizio, quell'amara ironia del suo “morire come un cane” quando è soprannominato il Mastino, poi il continuo, quando sente il canto di un uccellino e tu fai capire che sta ripensando a Sansa, ma lui in realtà non pronuncia nella sua mente nemmeno il suo nome, e la fine, quando la parola “uccellino” si tramuta in “uccelletto”, e i lettori hanno la certezza che le ha detto, silenziosamente, addio. Insomma, anche se la storia è molto breve, sei riuscita a rendere molto bene il carattere di Sandor Clegane e a non far pensare lui qualcosa che avrebbe stonato, a non farlo lamentare di nulla, a fargli fare ragionamenti non troppo complessi e analizzati quasi con pigrizia (come quel punto in cui scrivi che il Mastino avrebbe dovuto odiare Sansa perché ha visto l'uomo nella bestia) e la sua rabbia verso la morte e verso se stesso, che ha perso la ferocia del Mastino ed è diventato un semplice uomo. Tantissimi complimenti!

Trama: 8.5/10
Il motivo per cui non hai ottenuto punteggio pieno è il fatto che non c'è una vera e propria trama in questa fic, bensì si tratta di una storia prettamente introspettiva. Nonostante ciò, però, il punteggio è comunque molto buono, e questo per vari motivi: il primo è certamente che il ritmo è davvero ottimo, la narrazione procede senza cambi improvvisi di ambientazione, la lettura scorre molto velocemente senza stacchi o sbalzi; il secondo è che i pensieri che il caro Clegane formula nella sua testa, oltre a essere – come ormai ti ho già ripetuto più e più volte – decisamente “da lui”, sono anche coerenti e plausibili, senza collegamenti astrusi o senza senso, e lo stesso accade con i suoi ragionamenti in punto di morte. 
Infine, l'altro motivo per cui il punteggio è molto buono è il modo in cui hai inserito l'uccellino che canta: è arrivato proprio al punto giusto, senza pensare quasi che fosse costruito apposta per far riflettere il Mastino su Sansa, e anzi, il lettore ha quasi il dubbio che sia semplicemente il frutto di un'allucinazione (o meglio, io ho avuto quest'idea... anche se le ultime frasi l'hanno un po' smentita) avuta in punto di morte. Direi, quindi, che hai fatto un buon lavoro anche in questo parametro!

Originalità: 4.5/5
Anche in questo parametro il tuo punteggio è decisamente alto, e questo per molti motivi: lo stile che hai scelto, che è conforme sia al fandom sia al personaggio che hai scelto ma che, allo stesso tempo, è riconoscibile da molti altri, per il sol fatto che hai scelto di parlare del Mastino e non di personaggi più “comuni” e che, generalmente, riscuotono molte più simpatie, e anche perché hai inserito il pensiero su Sansa in un modo davvero originale, con quest'entrata in scena dell'uccellino e del suo canto che rimanda, quindi, al soprannome che il Mastino aveva dato alla promessa sposa di Joffrey per il modo in cui “cantava” sempre ciò che gli altri si aspettavano di sentire da lei. Le uniche cose che, invece, non sono molto originali sono: primo, che hai raccontato di questa coppia (nel senso: il Mastino è sì un personaggio originale, ma la persona a cui l'hai “accoppiato” è più banale... perché nessuno lo shippa con Arya? Sono solo io che li vedo benissimo insieme? TT__TT), il secondo il momento che hai deciso di raccontare (perché gli ultimi istanti di vita del personaggio sono ormai diventati una sorta di cliché nel mondo delle fanfiction, e in particolare di quelle su GoT... chissà perché *lancia un'occhiata arrabbiata a Martin*). Nonostante ciò, però, direi che la storia è decisamente originale, e quindi ti ho sottratto solamente 0,5 punti.

Gradimento personale: 15/15
Il gradimento personale è, come avrai già dedotto dal resto della valutazione, molto alto: la tua breve flash mi è piaciuta davvero tanto, un po' per il modo in cui è scritta, un po' perché sei riuscita a rispettare l'IC complicato del Mastino, un po' perché l'ho trovata davvero originale... ma anche perché mi sono emozionata molto a leggerla, quasi come se a parlare non fosse uno dei personaggi che forse mi sono un po' indifferenti nella saga, ma uno dei miei preferiti. Come se la morte di Sandor Clegane si fosse improvvisamente trasformata nella morte di qualcuno che, seppur non lo conoscessi di persona, so perfettamente chi sia e che quindi mi senta in qualche modo “toccata” da tutto ciò. Strano? Sì, forse, ma è così che mi sono sentita alla fine della tua flashfic.
Poi ho trovato davvero molto dolce il modo in cui hai introdotto la coppia SansaxSandor: non pensavo di poterla apprezzare, davvero, ma qui mi è sembrata davvero azzeccata, plausibile e... naturale. Non c'era romanticismo, non c'erano parole di troppo come “ti amo”, “mi manchi” o “addio”, non c'era nemmeno un nome. C'era un pensiero, un'amara nostalgia e un invito, un incoraggiamento diretto a quell'uccelletto che non è ancora riuscito a uscire dalla sua gabbia, cosa che invece il Mastino è riuscito a fare. Davvero, mi ha colpito anche solo il fatto di aver, per qualche minuto, tifato per questa coppia grazie alla tua storia. Grazie mille per aver iscritto questa fic al mio contest, e ancora complimenti!

Tot: 48/50

Recensore Junior
30/07/15, ore 23:48
Cap. 1:

Ciao!
Che dire, una Flash che merita; scritta bene, breve e coincisa, arriva subito al dunque senza giri di parole.
Il Mastino è lì in punto di morte, rabbioso e in collera con sè stesso, ma il canto di un uccellino gli porta un momentaneo sollievo ricordandogli l'unica persona che l'abbia avuto a cuore - e il cui affetto ricambia sommossamente. Brava.
Anche io spero vivamente che il Mastino sia ancora vivo, per il momento ci sono solo teorie ma nulla di fondato. Confido nello zio Martin dunque!
Alla prossima,
Melly.