Carino, c’e una buona progressione dai “ preliminari” diciamo così fino alla “conclusione” , diciamo così. È molto essenziale, sarebbe piaciuta un po’ di sceneggiatura, ambientazione, il ritratto della protagonista ad esempio Però ci sono particolari che permettono di avere un’idea della protagonista e della sua personalità.
va detto che vi sarebbero piccole imprecisioni da limare, ad esempio “videi” oppure “cacciai” ..qualche piccola incongruenza ad esempio donna o ragazza? Le convenzioni vorrebbero che in un racconto si dovrebbe scegliere un unico termine e adoperarlo o sottintenderlo sempre, tuttavia questo dualismo in effetti è un piacevole “lapsus freudiano” : significa che esiste un’ incertezza di fondo nella protagonista che ancora non sa se essere donna o sentirsi ancora ragazza; più avanti termini come “fo##ermi” “violata” e “violento” farebbero pensare ad esperienze non del tutto digerite e/o gradite con la sessualità maschile e la sua natura brusca e invasiva, come potrebbe viverla e rievocarla una ragazza dopo i primi rapporti completi ancora ‘spiazzanti’ . Una donna adulta e con molti partner , probabilmente, avrebbe scritto più volentieri di sentirsi penetrata e ricolmata, sarebbe stata nostalgica del membro invece la tua protagonista sta benissimo da sola o quantomeno attualmente preferisce tale condizione ad ogni altra.
Per tornare al racconto esso mi garba. Ti si perdona anche il finale, che è un po’ il vezzo di alcuni debuttanti e che al limite andrebbe reso meglio. Io spero che tu e la tua protagonista abbiate altre storie nella tastiera e ehm... fra le dita... Buona scrittura! |