Ciao, comincerò dalla nota positiva, l'idea per la storia è in sè originale e può essere molto intrigante.
L'idea di cercare di usare un linguaggio ricercato può essere buona.
Tuttavia ho notato qualche errore e talvolta la scelta di utilizzare parole insolite rende il capitolo difficile da seguire. Ti consiglierei di rileggerlo e sostituire alcuni vocaboli. Non voglio assolutamente scoraggiarti e per essere più chiara ti faccio un esempio concreto.
Tu scrivi "Il tribunale odorava d’aria fresca e silenzio moderato artificiali.
Sullo sfondo l’inscrizione dei diritti di pari opportunità su pietra e le udienze penitenziarie programmate su carta: i diritti sono per tutti e per sempre, sembrava voler dire; chi è condannato, è condannato da solo e per sempre. L’incisione non riportava committenti, l’inchiostro evidenziava in grassetto il nome dei soli imputati"
A mio parere la frase sarebbe stata più chiara così "Il tribunale odorava d'aria fresca, vi risuonava un silenzio imposto, posticcio, artificiale. Sullo sfondo, su pietra, l'iscrizione "La legge è uguale per tutti", su carta le udienze penali programmate: i diritti sono per tutti e per sempre, sembravano voler dire; chi è condannato si è condannato da solo e per sempre. L'incisione era lì, come scritta da nessuno e per nessuno, senza committenti, l'inchiostro evidenziava in grassetto il solo nome degli imputati."
Spero di aver capito e ben reso il tuo riferimento ai diritti di "pari opportunità" e alle "udienze penitenziarie" e di aver sostituito quei termini che non hanno il senso che penso tu abbia voluto attribuirgli con quelli corretti (Io bazzico tribunali ogni giorno e so che questa è una fiction, ma se posso permettermi non esiste un tribunale al mondo che profumi d'aria fresca, sanno di antico, persone, carta, polvere, talvolta muffa o umidità, ma non di fresco.)
Un caro saluto
L.
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