Recensioni per
Ho amato
di Targaryen

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 4 (guarda)


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Recensore Veterano
18/09/16, ore 23:31

Cara Targaryen...
Nonostante tutta la mia stima, non nego che questo capitolo mi abbia lasciato un po' perplessa.
La cerimonia elfica è molto bella, l'amore molto spirituale, ma in quanto a un possibile aborto (che mi sembra di aver capito, non riguarda un figlio ancora ''del tutto'' concepito) ritengo che sia poco elfico. E poi come avrebbero potuto accorgersene, insomma, il bambino è troppo piccolo! Possono percepito spiritualmente, in quanto elfi, ma fisicamente.... ti prego di correggermi se sto sbagliando.
Comunque, si tratta solo di una piccola nota personale, spero che non te la prendi, siamo qui anche per un pacifico scambio di opinioni giusto?
Ti metto comunque una bandierina verde, saluto, ringrazio e alla prossima.
Anwel

Recensore Veterano
17/09/16, ore 17:54

ERA ORAAA!!! ahahaha. Questi capitolo mi ha fatto.... emozionare piangere stupire amare ridere a crepapelle...
Chissà come dev'essere bello l'amore elfico!
In ogni caso: era ora. Mi stavo distruggendo dall'attesa! Fantastico, come sempre.
Anwel

Recensore Veterano
17/09/16, ore 16:42

Eccomi Targaryen.... povero Erynion! Mi fa tanta compassione... spero che adesso sia felice! Comunque, basta leggere come parli di questi Eldar per desiderare di essere io una di loro!! Mi chiedo se tu non sia, in realtà, un Elda!!
Scherzi a parte, ammetto che è così strano vedere un Thranduil innamorato, vedere anzi, un Elrond innamorato !!!
Ma devo a mettere che sei così brava da rendere convincenti immagini sulle quali sono sempre un po' scettica. ;)
E mi dispiace cari elfi, ma nessuno regge il dorwinion meglio di Thrandy (mi perdonerete vostra maestà per tanta confidenza). ^_^
Anwel

Recensore Veterano
17/09/16, ore 14:04

Salve Targaryen
Dopo aver letto ''il bosco d'inverno'' mi è piaciuto così tanto, e mi sono interessata anche alle altre tue storie, così ora me le leggo.
Innanzi tutto questo inizio è descritto così bene!! Poi, dico, tu mi metti l'immagine di Thranduil a inizio pagina, cioè, vuoi proprio farmi morire! :)
Da qui si vede molto bene che sei davvero informata in tema Terra di Mezzo, e mi complimento perchè hai anche uno stile di scrittura molto elegante e appropriato.
Il nome Erynion mi piace davvero, suona così musicale... vedremo come si evolverà questo nuovo personaggio.
Grazie di tutto, ora leggo gli altri capitoli, a presto!

Anwel

Recensore Junior
02/12/15, ore 19:50

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Desidero segnalare tra le storie scelte la storia "Ho amato" dell'autrice Targaryen.
Ho trovato la storia ben costruita, con una scrittura fluida e allo stesso tempo elegante e mai scontata, molto emozionante e coinvolgente sotto ogni punto di vista.
Tutti i personaggi, le ambientazioni, le emozioni che trasmette questo scritto sono la cornice che racchiude uno splendido quadro, che racconta del protagonista Thranduil re degli elfi silvani di Boscoverde e, anche se non da un punto di vista principale, della sua futura sposa Amariel. Scelta più che giusta a parer mio, visto che il protagonista in questione è il re di Boscoverde ed è giusto vedere le cose attraverso i suoi occhi e dal suo punto di vista. Senza nulla togliere ai personaggi di contorno che hanno saputo deliziare in maniera semplice questo racconto nel migliore dei modi, rendendo giustizia ai loro ruoli, regalando al lettore attimi speciali ai quali è impossibile non affezionarsi.
Ho trovato anche molto coerente il fatto che l'autrice abbia mantenuto gli spaccati dell'opera tolkieniana a noi disponibili dai libri di Tolkien, ricamandoci sopra momenti di vita di alcuni personaggi di cui sappiamo ben poco, ma che sembrano davvero calzanti con gli originali.
Davvero consigliata!

Recensore Master
23/10/15, ore 10:38

Ciao Targaryen,
ho letto la tua storia e sono stata in dubbio per molto tempo se commentare o meno, dal momento che mi ha suscitato non poche perplessità.
Innanzitutto, nella premessa tu dici di volerti mantenere, almeno per ciò che si conosce, fedele al legendarium tolkieniano, attingendo ai tuoi Headcanon solo laddove sussistono zone d'ombra. La cosa mi sembra più che legittima, ma nonostante ciò nutro alcune perplessità, ad esempio circa la caratterizzazione di Oropher.
Attraverso gli scritti di Tolkien apprendiamo che Oropher è un re ostinato, un sovrano il cui odio per i Noldor lo porterà a trasgredire agli ordini di Gil-Galad, andando incontro alle disastrose conseguenze che ahimè tutti conosciamo. Ora, come può un re tanto anti-Noldor permettere che un'intera biblioteca del suo palazzo venga riempita di volumi in Quenya? L'idea che lo faccia per amore del figlio è senza dubbio commovente, ma non si può dimenticare che Oropher non esitò a mettere a repentaglio anche la vita del suo stesso figlio, proprio per quel suo famigerato odio e disprezzo nei confronti dei Noldor.
Perdonami, ma il comportamento di Oropher all'interno della tua storia a mio parere rasenta l'OOC.
Sempre per rimanere in tema Noldor, ti faccio un piccolo appunto di carattere linguistico: il termine Golodhrim è e rimane un termine con valenza dispregiativa. Se vuoi far utilizzare a Thranduil una parola Sindarin per designare i Noldor suggerirei "Godhil", che come dice lo stesso Tolkien era maggiormente gradito ai Noldor e veniva utilizzato da coloro che li tenevano in stima.
Per il resto ammetto di non aver apprezzato i tuoi personaggi originali, Amariel in primis, perché credo che tutti, con una maggior caratterizzazione, un background un po' più dettagliato e una maggior introspezione sarebbero riusciti più interessanti e mi sarebbe riuscito più facile affezionarmi a loro. Siccome leggiucchiando qua e là le tue risposte alle recensioni vedo che nella tua mente li hai ben delineati, mi sarebbe piaciuto lasciassi meno punti oscuri e approfondissi maggiormente la psicologia dei vari personaggi, dal momento che conosco la tua abilità con l'introspezione e, onestamente, trovo che avresti saputo fare un lavoro migliore.
Quanto alla vicenda dell'aborto: ammetto di non trovarla molto plausibile trattandosi di Elfi che, per natura, sono più forti dei mortali e che nel concepire mettono in gioco Hroa e Fea, ma dal momento che si tratta, come specifichi in nota, di un tuo Headcanon e che il Professore non dice esplicitamente nulla in contrario, non lo discuto. Ammetto però di avere diverse perplessità riguardo alle modalità con cui esso avviene: sempre in nota, specifichi che, secondo la tua visione, rapporto sessuale e concepimento per gli Elfi non coincidono, così come non coincidono per i mortali, e che dunque l'aborto sarebbe dovuto avvenire durante questo lasso di tempo che, se non sbaglio, dovrebbe durare circa tre giorni.
Quindi, secondo questa visione, Thranduil e Amariel non sanno ancora di aver concepito, ma certo avranno tentato di farlo, mediante la loro volontà e l'unione di Hroa e Fea. Non dovrebbe bastare questo a farli essere più attenti e vigili? In più... Come potrebbero sentire di aver perso un figlio che nemmeno sapevano di aver generato? Oltre al fatto che qui ancora parliamo di zigote, non di embrione vero e proprio... Ora, non voglio impelagarmi in discorsi meramente scientifici, ma un aborto in questa primissima fase della gravidanza è difficilissimo da percepire anche per una donna mortale. Quello descritto nella storia a me pare un aborto che coinvolge un embrione, quindi a uno stadio senza dubbio più avanzato. Dal momento che tu hai voluto inserire questo aborto, non avrebbe avuto più senso che i genitori fossero già pienamente consapevoli della presenza del figlio e che, dunque, ciò avvenisse più tardi, anche solo un paio di settimane dopo?
Sempre relativamente all'aborto, devo ammettere che un po' mi è dispiaciuto veder trattato un tema tanto complesso e delicato in poche righe, e solo da un punto di vista maschile. Credo che una descrizione anche da un punto di vista femminile mi avrebbe fatta sentire maggiormente coinvolta in una scena che, vista attraverso gli occhi di Thranduil, mi è parsa piuttosto fredda e che, in tutta sincerità, mi ha infastidita proprio in virtù di questo distacco e scarso coinvolgimento.
D'altra parte l'argomento è delicatissimo, e ognuna di noi lo percepisce a modo suo.
Spero che questa mia recensione non ti offenda o infastidisca, le mie critiche vogliono solo essere spunto di riflessione e di un dibattito costruttivo, sempre se vorrai.

Melianar
(Recensione modificata il 23/10/2015 - 10:50 am)

Recensore Junior
21/10/15, ore 10:31

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Desidero sottoporre alla cortese attenzione dell’Amministrazione la fan fiction “ Ho amato” dell’autrice Targaryen per l’inserimento tra le Storie Scelte della sezione “Libri - Il Signore degli Anelli e altri”.
L’autrice ha scelto di raccontare un lungo spaccato della vita di Thranduil, Re degli elfi silvani, personaggio interessante e complesso, ma poco presente in tutta l’opera tolkieniana: conosciamo le sue gesta più importanti e i suoi successi, ma QUASI nulla della sua quotidianità e della sua famiglia.
L’autrice ha fatto tesoro dei frammentari elementi presenti nell’opera originale, dando vita a una splendida ricostruzione e colmando lacune narrative in modo pertinente secondo una propria sensibile interpretazione, ma rispettando lo spirito dell’intera opera.
Con una notevole padronanza della lingua italiana, unita a uno stile elegante, un invidiabile talento narrativo e una profonda conoscenza del mondo tolkieniano, ha condotto il lettore in un’altra dimensione e in un altro tempo, a stretto contatto con i protagonisti di questa magnifica storia.
Una menzione particolare spetta alla regina Amariel, incantevole personaggio originale che si distingue per la sua caratterizzazione adulta e saggia, e ai personaggi secondari, che contribuiscono in maniera appropriata e mai invadente a fare da contorno alle vicende raccontate.
Una lettura sublime.
Dea Bastet

Recensore Junior
20/10/15, ore 21:09

Ciao Targaryen,
ho iniziato a recuperare questa ff con ritardo e trovo solo ora il coraggio di commentare, dato che ci sono alcuni particolari che mi lasciano in dubbio: in introduzione viene specificato che la storia rispetterà il Legendarium, però mi riesce difficile trovare coerenza col canon in determinati passaggi.
*“Anche Thranduil ed Amariel pensano alla vita. Non hanno fretta, ma infondono una parte del loro spirito l’uno nell’altra ogni volta che si uniscono e non impediscono con l’esercizio della loro volontà che un nuovo essere possa mettere radici nel grembo di lei.”*
Secondo LACE è il concepimento che richiede la volontà dei coniugi e la data del concepimento è ben nota ad entrambi (tanto da essere festeggiata e ricordata, al posto del compleanno) quindi è diverso dalla possibilità che descrivi di esercitare la volontà di non concepire.
Forse mi sbaglio ma quando ho dato un’occhiata tra le risposte alle recensioni ho trovato riferimenti alle idee e ai concetti Tolkeniani, es. *“ho sempre immaginato che oltre ai loro corpi anche i loro spiriti si uniscano”, “In particolare sono convinta che” […] “In altre parole, secondo il mio punto di vista”*
In particolare l’aborto in seguito alla disavventura che vede protagonisti Thranduil e Amariel: è vero, Tolkien non ha mai apertamente escluso questa possibilità, eppure pensando al cattolicissimo background del Professore ritengo improbabile che il canon originale contemplasse tale evento - neanche in caso di traumi, perché considerato lo sforzo di energia e di fea che i genitori devono infondere nel figlio per dargli nutrimento durante la gravidanza mi sembra alquanto assurdo che il fisico degli elfi poi non sia abbastanza resistente da proteggerlo.
Soprattutto considerato che il fea del nascituro viene da Eru mi suona anche strano che un’elfa non sappia di essere incinta…
Per carità, è la tua ff e sei libera di introdurre tutti i tuoi punti di vista (lo dice una che vive di headcanon), ma perché sbilanciarsi e dire che *“Ciò che è noto in quanto facente parte del legendarium è stato rispettato”* quando nella storia ci sono elementi che sono più che altro interpretazione personale di quanto scritto da Tolkien?
Poi non vorrei insistere troppo sul dramma dell'aborto ma nella storia è proprio il passaggio che mi ha fatto pensare a lungo, soprattutto perché la questione mi pare sia stata affrontata in maniera molto sbrigativa mentre Amariel è in stato di semi-incoscienza.
Se Thranduil e la moglie a questo punto condividono già un legame molto stretto -grazie all’Osanwe- la descrizione dei pensieri di entrambi dovrebbe coincidere, invece è come se il tutto fosse raccontato da un Thranduil affranto eppure in qualche modo distante. Vedere che un argomento tanto delicato viene risolto con la semplice descrizione *“il dolore è ancora troppo forte e non riesce a pensare lucidamente”* non so… da donna mi è spiaciuto non leggere di un approfondimento tutto femminile sul tema, soprattutto in un contesto nel quale la barriera della comunicazione tra partner può essere abbattuta con facilità e anche per un uomo è possibile vivere l’estrema sofferenza (fisica e mentale) che prova una madre nel rendersi conto che la vita che cresceva dentro di lei è persa per sempre.

Altra incognita è la figura di Beleth: nonostante si tratti di un personaggio secondario, nel cap.7 si scopre che addirittura le è stata dedicata una statua per ricordare l’affetto che Amariel aveva per lei.
Affetto che, perdonami, nel complesso della storia ho la sensazione che non trapeli come dovrebbe; mai una volta (oltre che nel suddetto cap 7) Amariel parla di lei, non ricorda in qualche flashback di come Beleth si fosse adattata alla vita in mezzo agli elfi… per esempio, si era mai innamorata -corrisposta o meno- di uno di loro? Quali devono essere stati i suoi pensieri o emozioni nel vedersi invecchiare di anno in anno mentre tutti intorno a lei restavano giovani e bellissimi, Amariel inclusa?
Anche questa è una scelta narrativa a discrezione dell’autore ma, sempre curiosando tra le risposte ai commenti, mi sono chiesta perché svelare alcuni dettagli in merito solo in questo contesto: es. *“Ancora una volta la reazione di Thranduil è differente, poiché egli ha conosciuto Beleth attraverso i racconti di Amariel”*, quando nella storia non mi pare sia accennato nessun passaggio nel quale Amariel parla al marito di Beleth.
Si può intuire, ovviamente, ma per quanto mi riguarda da amante degli approfondimenti e delle caratterizzazioni psicologiche dei personaggi, anche secondari, è un po’ frustrante leggere di questi momenti solo nelle risposte alle recensioni - come se determinati dettagli fossero stati omessi o dimenticati nella stesura originale.

Poi se posso permettermi un ultimissimo appunto: l’uso della D eufonica nel caso di “Thranduil ed Amariel” secondo l’Accademia della Crusca non sarebbe da usare e neanche mi suona molto musicale, ma sono gusti.

Spero che questi miei interrogativi non siano troppo inopportuni,
Milla
(Recensione modificata il 20/10/2015 - 09:55 pm)
(Recensione modificata il 20/10/2015 - 09:57 pm)

Nuovo recensore
18/10/15, ore 14:48

Eccoci alla fine arrivati all'ultima parte di questo lungo racconto. Ho trovato coraggiosa e affascinante la tua scelta di raccontare la vita di Thranduil tra la fine della seconda era e la caduta di Sauron, e l'inizio della corruzione di Boscoverde, che diventerà Bosco Atro, primo segno dell ritorno di Sauron. Un periodo sostanzialmente di pace, senza drammi, se non quelli personali. Hai scelto di parlare di persone e sentimenti, d'amore e di crescita, invece che degli eventi che scuotono il mondo, di morte e sangue, di paura e coraggio. Per noi lettori educati ad apprezzare sapori forti, questo può essere più difficile da apprezzare, ma una volta che si afferra il cuore della storia e il ritmo della melodia che intrecci, diventa facile seguirti e lasciarsi prendere dai pensieri dei protagonisti e dai moti del loro cuore.
In quest'ultimo capitolo convergono il concretizzarsi della cupa minaccia dell'ombra che corrompe il bosco, con la promessa di una nuova vita e di un futuro carico di promesse. Ho trovato belle e coinvolgenti le fasi del parto, ma anche i momenti di consapevolezza di Thranduil che nonostante i molti anni dietro le spalle, si sorprende a cambiare e a imparare ancora dalle mille sfaccettature della vita.
Ho trovato l'intero racconto veramente bello, nonostante non sia tra i miei generi preferiti, scritto con abilità e con uno stile più che notevole.
Grazie per la buona lettura e alla prossima volta ;D
(Recensione modificata il 18/10/2015 - 02:50 pm)

Recensore Veterano
17/10/15, ore 21:41

Ciao Targaryen,
ho letto tutti i capitoli della tua storia, ma ho voluto aspettare la fine per recensirla.
La storia, mi dispiace, non mi è piaciuta, e anzi ho deciso di lasciarti una recensione critica perché ci sono davvero troppe cose, nei vari capitoli, che non mi hanno convinta o non mi sono piaciute.

Il tuo stile è sempre bello e i momenti di cui narri sono sempre particolari, però in questa storia non ho potuto fare a meno di notare una certa freddezza nella descrizione delle situazioni e, soprattutto, dei personaggi e dei loro sentimenti, cosa che nei tuoi racconti non era mai successa.
E’ tutto molto… Impostato, e nei casi di descrizioni di paesaggi e situazioni didascalico, come se fosse un trattato più che una storia.
Col passare dei capitoli il racconto finisce per scorrere piatto, senza che nessuno faccia nulla di veramente particolare, nessun gesto che sia veramente spontaneo o inaspettato, o che colpisca, senza che nessuna scena resti impressa per qualche motivo, nemmeno le scene più commoventi o più drammatiche.

Parlando poi più nello specifico dei personaggi, li ho trovati tutti molto freddi, e davvero troppo, troppo formali.
Ogni loro atto sembra programmato, ogni loro gesto è condizionato da cosa ne penserà l’altro, cosa si può fare o dire in pubblico, ecc.
Non penso proprio che gli elfi si comportassero così, li ho sempre visti anzi come molto spontanei, anche gli elfi di lignaggio più alto.
In situazioni come l’amore, poi, la cosa dovrebbe essere ancora più evidente.

In questo modo, poi, le situazioni che veramente sono ufficiali diventano talmente fredde da sembrare veramente ostili, come per esempio il consiglio nel penultimo capitolo.
Tra Thranduil e Galadriel forse non scorreva buon sangue, d’accordo, ma non penso che fossero tutti così gelidi nei confronti di Thranduil, ne che ignorassero così sfacciatamente le sue idee, o che liquidassero l’ombra crescente in Boscoverde solo perché “non rientra nei loro piani”.
Galadriel ed Elrond si, avevano la questione degli anelli di potere, e quindi avevano di sicuro dei segreti che andavano mantenuti, ma qui, a parer mio, hai un po’ esagerato col cinismo e il menefreghismo, tanto che persino l’attimo di pentimento di Elrond risulta finto, un cliché obbligato dell’amicizia.

E a proposito di cliché, parliamo di Amariel.
Amariel non ha forma, non ha midollo, non ha carattere. Di lei ci vengono raccontate sempre e solo le belle doti di una dama gentile, come la bellezza, la saggezza, la gentilezza, ma mai nulla di veramente solo suo, che la distigua veramente come Amariel.
Amariel è solo la donna amata da Thranduil, e il suo carattere, la sua storia, le sue passioni vengono dopo, quando non sono direttamente distrutte in favore dell’amore per il re di Boscoverde.
Appena incrocia lo sguardo di Thranduil per la prima volta, lei diventa creta nelle sue mani.
Fa solo ciò che a lui fa piacere, dice solo ciò che può renderlo felice o rasserenarlo, ed è pronta a un suo comando a rinunciare persino alle passeggiate che tanto le piaceva fare nei boschi, che faceva da anni, pur di non essere biasimata ed ottenere il suo perdono.

Trovo tutto questo sinceramente molto triste, e anche, devo dirlo, maschilista.
Amariel dovrebbe essere alla pari di suo marito, avere e voler coltivare i suoi interessi, e, si, anche imporsi, se lui esagera nel proteggerla o in qualsiasi altra cosa.
Una coppia, specialmente poi se è una coppia elfica, date l’attenzione e la riflessione con cui gli elfi valutano la scelta del proprio compagno, dovrebbe vivere un rapporto basato sul rispetto dei pregi e dei difetti di ciascuno dei due, in cui ognuno deve mantenere il suo carattere, senza timore di indispettire l’altro né tentare di cambiare il proprio coniuge in alcun modo.

Amariel cambia. Cambia le sue abitudini, cambia il suo modo di pensare, perché deve adattarsi a Thranduil, perché deve compiacerlo e renderlo felice, deve essere la terra in cui lui costruirà qualcosa, non una pianta che crescerà con lui e con lui costruirà.
Thranduil, invece, non fa nessun tipo di cambiamento, per Amariel, non si adatta a lei, non ricambia con altrettanta devozione, se non ogni tanto, quando il decoro e la situazione glie lo concedono. Per il resto del tempo, ripaga tutta questa devozione dell’amata con regali preziosi e altre cose materiali. Chi è per lui amariel? E’ una donna con i suoi interessi e un suo carattere che lui ha imparato a rispettare o è solo una donna buona e devota, perfetta per fare la moglie?

Anche la cerimonia di matrimonio mi ha lasciata delusa e perplessa: mi aspettavo, trattandosi di elfi silvani, qualcosa di più semplice. Suggestivo, certo, ma più semplice, più in linea con le loro usanze.
La cerimonia che hai descritto, (che anche io conoscevo, l’avevo scoperta anche io su Eldalie), mi è sembrata troppo articolata e, anche, un po’ troppo moderna.
Turin Turambar1 ha fatto indubbiamente un grande lavoro, ma mi da l’idea che abbia creato quella cerimonia per permettere alle coppie di oggi di celebrare il proprio matrimonio ispirandosi a quello elfico, non per aiutare gli autori di fanfiction a descrivere i matrimoni tra i personaggi. La cerimonia che Tolkien ci descrive in Laws and customs è molto più semplice, celebrata alla presenza delle sole famiglie degli sposi, o al massimo di pochi amici. La formula, che non è stata mai svelata agli uomini, è molto più breve, e chiama a testimoni non tutti i Valar e le Valier, ma solo Eru Iluvatar, Manwe e Varda.
Parlando della tua storia nello specifico, quindi, ha senso che Elrond e Celebrian sostituiscano i genitori di Thranduil e Amariel, ma non ha senso che ci sia un celebrante, per esempio. E, soprattutto, non ha senso che Thranduil e Amariel, re e regina di silvani e che si stanno sposando al cospetto di tutto il loro popolo, pronuncino i nomi dei Valar in Quenya.
Capisco che inserire dei nomi totalmente sconosciuti in un testo rischi di scoraggiare i lettori, ma avresti potuto, anzi che metterli in nota, dove sono, francamente, inutili, fare un piccolo dizionario a inizio capitolo con i nomi dei Valar e il loro corrispettivo in Sindarin, spiegando che nel testo era meglio, per coerenza linguistica, usare le semisconosciute traduzioni Sindarin.
Non avrebbe affatto rovinato la sorpresa, dato che dal titolo era evidente che si era ormai al matrimonio, e avrebbe reso le cose più facili ai lettori, oltrea rendere, cosa più importante, più coerente il testo.

E ora veniamo a due dettagli che mi hanno veramente veramente colpita in negativo.
Primo, l’aborto spontaneo di Amariel.
L’ho trovato francamente un pessimo modo di inserire la tragedia in questi tempi di pace, sia perché è praticamente impossibile che un’elfa abortisca così facilmente, come tu sicuramente saprai dato che, da quello che ho notato nei tuoi scritti, hai letto il saggio di Tolkien Laws and customs among the Eldar, sia perché il modo con cui è avvenuto mi sembra veramente superficiale, un mero modo, appunto, per aggiungere dramma alla storia e mostrare che la sofferenza è sempre in agguato.

Non so, mi è sembrata veramente una scena vuota, triste, una scena che non era assolutamente necessaria, dato che di elementi pronti a mostrare quanto poco dura la pace e la gioia ce ne erano già all’interno del canon.
(In più, un aborto inserito così, all’improvviso e il cui risultato è mostrare che la vita non è tutta rose e fiori potrebbe anche rischiare di urtare la sensibilità di lettrici che magari un aborto lo hanno vissuto,in famiglia o in prima persona).

E a proposito del concepimento, è letteralmente impossibile, è lo stesso Tolkien a dircelo, che né Thranduil né Amariel fossero consapevoli di quel figlio. Dovrebbero essere stati loro a volerlo e a concepirlo, dovrebbero ricordarsi esattamente il giorno in cui è iniziata quella vita, non scoprirla per caso a causa di un aborto spontaneo.
Questo succede agli uomini, purtroppo, ma non agli elfi.
Amariel sarebbe dovuta essere perfettamente consapevole della vita che aveva in grembo e con lei il marito, e già da subito avrebbero dovuto fare entrambi d’istinto particolare attenzione per proteggere il figlio appena generato.
E, se anche la sfortuna e una brutta caduta, (che però nel caso degli elfi deve essere veramente brutta, dato che sono più forti e resistenti di noi e quindi ci vuole un trauma veramente grande per provocare un aborto), avessero perso il bambino, lo avrebbero sentito subito entrambi, non se ne sarebbero accorti solo a cosa già avvenuta.

E rimanendo in tema di concepimento e nascita, veniamo alla nascita di Legolas. Anche qui, i tuoi Thranduil e Amariel fanno, come una coppia umana, diversi tentativi, aspettando che questi tentativi e il loro profondo desiderio di diventare genitori li aiuti a concepire.
In più, in ogni tentativo “Infondono parte del loro spirito”, per rendere le probabilità ancora più alte.
Non funziona così per gli elfi, come ho già sottolineato sopra.
Per gli elfi concepire un figlio richiede energia, sia fisica che spirituale, e disperdere un po’ di questa energia a vuoto in ogni unione sperando che dia frutti per loro significherebbe consumarsi fino a morirne. E’ per questo che gli elfi hanno pochi figli, ed è anche per questo che, se possono, cercano di concepirli in giovane età.
Thranduil e Amariel avrebbero dovuto decidere consapevolmente di concepire e riuscirci impiegando la loro energia in quell’atto, non in vuoti tentativi sperando che poi i frutti arrivino.

E ancora, gli elfi non concepirebbero mai un figlio se sentissero che la situazione non è perfettamente tranquilla.
Amariel e Thranduil, invece, concepiscono con gli orchi che iniziano a invadere il loro territorio e poco prima di un viaggio verso Nord che, inevitabilmente, li costringerà ad affrontare pericoli e privazioni.
Non aggiusta le cose nemmeno il fatto che loro siano il re e la regina e quindi protetti e favoriti da tutto il loro popolo, perché questa di non concepire in caso di pericolo era una regola che valeva per tutti gli elfi, di qualsiasi rango fossero.

In conclusione, i personaggi di contorno.
Sono anche loro piatti, e, mi scuso ancora per le mie frasi forse un po’ troppo dirette, messi lì solo per esaltare la coppia protagonista.
Sono tutti inquadrati nei loro ruoli, ogni loro gesto è in favore di Thranduil e Amariel, in un modo che è eccessivo anche per dei servitori devoti (Mi viene per esepio in mente Maidhwen che diventa amicissima di Amariel in seguito al suo aborto, come se la semplice conoscenza graduale tra la regina e Maidhwen non fosse sufficiente a generare un’amicizia, ma fosse per forza necessario un evento tragico che muovesse a pietà la distante Maidhwen).
Erinion anche poteva essere un meraviglioso personaggio originale, degno di rimanere nel cuore come hanno fatto altri tuoi personaggi originali, e invece scivola via anche lui, come se la sua presenza fosse dovuta, ma non necessaria, tanto che non è mai rimpianta.
Anche Beleth, che poteva essere un ennesimo bellissimo esempio del tuo modo di descrivere la differenza tra elfi e uomini, diventa un personaggio vuoto,la sua presenza nella storia è ancora più trascurabile di quella di Erinion, perché Beleth compare appena, solo in due capitoli, e solo in dei vaghi e slegati ricordi di Amariel, senza che questi ci mostrino chi era veramente Beleth, chi era suo padre, come viveva, ecc.

Mi dispiace per la durezza di questa critica, e spero davvero di non averti offesa.
Io ti stimo molto come autrice e ho apprezzato tanti dei tuoi lavori, ma questa storia è stata una delusione, e ho deciso di dirti sinceramente che cosa ne pensavo, perché tenerlo nascosto o ignorarla mi sembrava sbagliato.

Tyelemmaiwe
(Recensione modificata il 17/10/2015 - 09:45 pm)

Nuovo recensore
14/10/15, ore 19:38

Cara Targaryen,
ecco arrivato il momento che più ‘temevo’: l’ultimo capitolo! Come ben sai, la lettura - ed ancora di più la scrittura - è parte fondamentale della mia vita privata e professionale, pertanto assorbe completamente ogni mia cellula. Il rapporto che instauro con libri e testi che mi piacciono è talmente viscerale che poi faccio fatica a staccarmene: sarà patologico, ma i miei ‘libri guida’ continuano a viaggiare con me a distanza di anni. Perdonami questa lunga premessa, ma era necessaria per dirti che la medesima cosa mi è accaduta con il tuo splendido racconto, ahimè giunto al termine. Sono certa che darai voce anche agli eventi accaduti successivamente a quanto hai già condiviso con noi. Ma al momento la mia gioia per questo ennesimo, meraviglioso, nuovo tassello di ‘Ho amato’ combatte una piccola battaglia con la nostalgia. Mi manchi già, nonostante so che proseguirà il nostro ‘dietro le quinte’, come sempre composto da amicizia, stima reciproca e condivisione. La ‘dipendenza’ che i tuoi racconti generano in me è un dono che accolgo a braccia aperte. Ti ho seguita più assiduamente del solito nel fulgido percorso tolkeniano, e credo che la sintesi di mille e mille parole che potrei ancora dirti può essere racchiusa in una sola frase: sei un’autrice sublime sia nella forma che nello stile. Intelligente, colta, sensibile, precisa, corretta, ironica, attenta osservatrice, rispettosa non solo nei confronti del capolavoro del Professore ma anche del prossimo. Ci hai fatto dono di uno spaccato importante dell’eternità di Thranduil, qui lontano dai campi di battaglia ma ugualmente alle prese con una ‘guerra’ forse più difficile da combattere come quella con i propri sentimenti, con un amore subito percepito ma che, d’altro canto, esigeva i suoi tempi e sembrava non rivelarsi mai. Poi l’unione di due anime e la separazione da un luogo caro che è stato magnifico scenario di tanta serenità, la nube di un pericolo all’orizzonte, l’amicizia con Elrond e il dubbio, la perdita di un bimbo e l’autunno che ha preso il posto della primavera nel cuore di Amariel per l’arrivo di una nuova vita. Hai ragione: la notte non è mai così scura quando due cuori battono all’unisono.

«… e quando la luce giungerà di nuovo condurrà Amariel nella radura più bella camminando insieme a lei a piedi nudi nell’erba, dimenticherà l’ansia di quei giorni e tornerà ad amarla in mezzo alle stelle».

Grazie Targaryen per averci permesso di camminare con te tra le stelle. Tolkien, dovunque si trovi, non può fare a meno di sorriderti perché hai veramente reso omaggio al suo genio. E lo hai fatto con grande onestà intellettuale, con eleganza e sensibilità. Doti che, al giorno d’oggi, sono merce rara. Un grande abbraccio, Aphrodia7

Nuovo recensore
14/10/15, ore 15:36

ciao XD
noo, perche’ ho trovato solo ora la tua storia..... è già finita! doveva durare di più!
waaaaaah, thranduil è stato troppo tenero!! e il pezzo dove nasce legolas.... <3 <3 <3 io lo adoro con tauriel quando le dice che la madre è morta….Ho deciso, dovevano mettere amariel nel film e non farla morire!!!
sei bravissima a scrivere, è come leggere il libro!! scriverai il seguito? <3

Recensore Junior
13/10/15, ore 20:37

Ciao Targaryen, ed eccoci arrivati alla fine di questa splendida avventura che mi ha fatta sognare.
Trovo splendido come hai voluto concludere questa storia, davvero molto brava. Il momento più emozionante è stato quello del parto, la vicinanza di Thranduil mentre la sua sposa comincia il travaglio, fino all'arrivo del piccolo Legolas... è stato davvero emozionante, come lo è stato immaginare il re e la regina commuoversi per la nascita del loro amato e desiderato figlio.

"I loro spiriti sono talmente uniti da non permetterle più di distinguerli e per un attimo ha la sensazione di respirare insieme al bosco attraverso lui."

Meravigliosa!
Il finale poi mi ha fatto commuovere più di ogni altro momento da te descritto... sappiamo il perché...


"Entrambi si volgono e ridono, le tenebre dimenticate e solo l’amore padrone di quel piccolo mondo racchiuso tra spesse mura di pietra.
In fondo, pensa Thranduil, la storia del loro popolo ha dimostrato infinite volte che la forza non si misura solo dalla grandezza degli eserciti ed egli non si è mai sentito più forte di adesso, perché non ha mai amato così profondamente né ha mai avuto così tanto da perdere. Ha vissuto troppo a lungo per illudersi che la pace possa tornare dall'oggi al domani e ha visto l’oscurità troppo spesso per non accorgersi del calar della notte, eppure ora che la speranza lo guarda attraverso gli occhi di sua moglie e di suo figlio la notte non gli sembra più così scura. La affronterà per loro, e quando la luce giungerà di nuovo condurrà Amariel nella radura più bella camminando insieme a lei a piedi nudi nell'erba, dimenticherà l’ansia di quei giorni e tornerà ad amarla in mezzo alle stelle."


Lacrime! Grazie ancora per aver condiviso questa splendida fic, e spero in un seguito!
Un abbraccio e complimenti ancora per la tua grande capacità nel saper scrivere così bene :)

Recensore Master
13/10/15, ore 19:45

Mi perdonerai, spero, se non ho commentato i capitoli precedenti. Non che non fossero all'altezza, tutt'altro, e adoro come fai muovere e rendi pieni di vita tutti i personaggi. La ragione è esclusivamente personale e te la dirò in privato. Intanto complimenti per come hai raccontato questa storia, con grande delicatezza e passione come sempre! Aspetto quindi una tua prossima storia. Grazie per tutto. :-)

Recensore Junior
13/10/15, ore 03:37

Ciao carissima Targaryen, ebbene siamo giunti alla conclusione di questo tuo fantastico percorso negli anni di pace della vita di re Thranduil.
Un percorso che illumina un lungo periodo che purtroppo è rimasto al buio, chiuso in chissà quale cassetto della fervida fantasia del Professore.
Mi è piaciuta moltissimo la tua accurata analisi dei frammenti, disseminati qua e là nei vari scritti ufficiali, per poi crearne una tua personale ricostruzione, dando vita ad un puzzle magnifico di immagini, azioni e sensazioni in cui ogni più piccola tessera si incastra perfettamente l'una accanto all'altra. Tutta la storia, dal primo capitolo a quest'ultimo, ci ha condotti tra le pagine, non scritte, di un mondo fantastico e immensamente complesso in maniera poetica e melodiosa proprio come i sussurri di foglie e di vento con cui hai intitolato la raccolta dedicata al sovrano del Reame Boscoso. Le descrizioni dei luoghi, dei personaggi e delle vicende che li vedono protagonisti dimostrano chiaramente la tua passione e il tuo amore per l'opera tolkieniana, ma soprattutto il rispetto per tale opera. Il notevole talento per la scrittura e la grande sensibilità che ti contraddistinguono ti hanno certamente avvantaggiata nella tessitura di questa preziosa trama, in cui hai ordito lacrime trasformandole in cristalli scintillanti e sorrisi in perle lucenti, il dolore e la gioia che sempre si intrecciano nella vita di ogni essere vivente.
Potrei soffermarmi su innumerevoli passaggi che hanno colpito la mia immaginazione e il mio cuore, ma ritengo che sia superfluo riproporti tutta la storia, perché ogni frase contiene, a mio avviso, qualcosa di meraviglioso, però non posso non evidenziare la dolcezza, la delicatezza, l'eleganza e la cura con cui hai accompagnato la nascita del piccolo Legolas. Bravissima!
Mi sembra di averti comunicato molto chiaramente quanto abbia gradito questo tuo bellissimo lavoro quindi ti saluto con affetto in attesa di una tua prossima escursione nel Reame Boscoso o in un qualsiasi altro luogo di Arda.
Un caldo abbraccio.
D.
(Recensione modificata il 13/10/2015 - 09:00 am)

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