Recensioni per
Eravamo Schiele
di Feynman

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/09/15, ore 18:25
Cap. 4:

E io piango.
No, cioè, tu non puoi capire quanto mi abbia straziato questa storia. A parte il fatto che sia scritta meravigliosamente - altro che acido cloridrico nelle viscere- è... non lo so. é totalizzante, è viva, è piena, Serena e Marina sono vive e anche le loro emozioni lo sono. Sono anche terribili, frastornanti, ti arrivano addosso con la forza di una frana e tu ti ritrovi senza fiato alla fine della storia, senza riuscire a pensare a niente se non " voglio che stiano assieme" perchè, cavolo, sono fatte l'una per l'altra. Sono un quadro di Schiele, sono Schiele loro stesse e i loro spigoli acuti ti trapassano il cuore con la forza di una freccia elfica. Meravigliosa, non so che altro dire se non " scrivi il seguito"
Hime

Recensore Veterano
25/09/15, ore 15:13
Cap. 1:

ciao, sono qui per lo scambio di recensioni di facebook :)
l'inizio della tua storia mi è piaciuto tantissimo. Fin dalle prime righe, dalle prime descrizioni, mi son vista letteralmente davanti agli occhi queste due sorelle, sotto l'ombrellone con loro madre (e tra l'altro la scena in cui la donna le incita a socializzare, incontrando le loro lamentele, mi è sembrata così dannatamente familiare perchè è ciò che succede ogni anno al mare tra mia madre e mia sorella ed io!), una che legge assorta e l'altra che disegna, con un'espressione concentrata e i capelli biondi che si muovono piano nell'aria.
Ogni riga era un'immagine, e questo è un aspetto fantastico della tua narrazione.
La grammatica è perfetta, e così anche il lessico, che dona un'atmosfera e uno stile calmo e quasi meditabondo a tutta la narrazione.
Le descrizioni sono perfettamente intervallate ai dialoghi e alle vicende, e il finale del capitolo mi ha lasciata con il fiato sospeso.
Ogni momento è ben calibrato, e invita a proseguire senza interruzione, anche grazie alla narrazione in sè che è scorrevole e molto piacevole.
Insomma, non posso che farti i miei complimenti perchè mi è piaciuto tantissimo leggere questo inizio che promette decisamente bene. Brava!
A presto :D
rosanera
(Recensione modificata il 25/09/2015 - 03:14 pm)

Recensore Veterano
23/09/15, ore 12:00
Cap. 4:

Nona classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere" di AmahyP e Chloe R Pendragon - Valutazione di Chloe R Pendragon
 
Grammatica: 13,5/15
Hai dato prova di un’ottima conoscenza della grammatica italiana e di una scrupolosa attenzione verso la forma della storia; sfortunatamente ci sono degli errori che sono sfuggiti al tuo controllo, cosa che in un testo tanto lungo è più che naturale. Precisamente:

  • Se ancora non avrai trovato nulla, ti vesto io...” = essendo la protasi al futuro, anche l’apodosi doveva essere coniugata al futuro (Se non avrai...ti vestirò io);
    I suoi lunghi capelli biondi, tendenti al bianco perlaceo, il fisico ancora tonico e per niente provato dalle due gravidanze, faceva sì che...” = dato che la frase ha due soggetti – i capelli e il fisico –, allora anche il verbo avrebbe dovuto essere al plurale (facevano sì che);
    le via respiratorie” = errore di distrazione, hai messo il singolare al posto del plurale (vie respiratorie);
    erano già troppi le cose” = altro errore di distrazione, stavolta c’è un maschile al posto di un femminile (troppe le cose);
    le rispose, riprendo a baciarla” = errore di battitura, la forma corretta è riprendendo;
    della gambe” = altra distrazione, singolare per plurale (delle gambe);
    Seren” = errore di battitura, manca la “a” finale (Serena);
    le soffiò il fumo all’interno delle labbra.” = qui l’errore è “concettuale”, in quanto il fumo viene generalmente soffiato all’interno della bocca, non delle labbra;
    che fa loro non hanno...” = errore di battitura, manca la “r” (fra loro);
    un quadro Schiele” = errore di distrazione, manca la preposizione (quadro di Schiele).
 
A parte questi refusi, non posso dire altro se non bravissima: il testo resta praticamente impeccabile e hai padroneggiato la grammatica con maestria, complimenti!
 
Stile: 13/15.
Hai uno stile davvero notevole, lasciamelo dire! Riesci a catturare l’attenzione del lettore e a tenerlo incollato allo schermo dall’inizio alla fine, rapito da ogni singola parola; ci sono state delle scelte circa la punteggiatura che non ho condiviso, in quanto stridevano con il ritmo della lettura, almeno secondo il mio modestissimo parere. Prendi ciò che segue come una mera opinione, dettata dall’interpretazione che ho dato alla musicalità del testo:
  1. Marina si era chiesta tante di quelle volte perché Maria uscisse ancora con loro, quando venivano d’estate che, molto presto, aveva rinunciato a trovare una risposta.” = in questa frase ho avvertito la mancanza di una virgola dopo “d’estate”, necessaria per chiudere l’inciso aperto dalla prima virgola, e la presenza delle virgole che racchiudono il “molto presto” e che secondo me andavano evitate per non spezzare la frase (con loro, quando venivano d’estate, che molto presto aveva);
    I suoi lunghi capelli biondi, tendenti al bianco perlaceo, il fisico ancora tonico e per niente provato dalle due gravidanze, faceva sì che risultasse una donna estremamente piacente.” = in questa frase avrei aggiunto dopo la seconda virgola la congiunzione “e”, così da unire maggiormente i due soggetti (tendenti al perlaceo, e il fisico);
    pensava, veramente, che avrebbero trascorso la serata, con un gelato in mano, e tranquillamente a passeggio per lungomare Galilei?” = qui invece avrei evitato di creare il primo inciso e avrei tolto l’ultima virgola, in modo da non frammentare troppo la lettura (pensava veramente che avrebbero... in mano e tranquillamente);
    Il trucco è quello sorellina” = qui avrei messo una virgola dopo “quello” per separare il complemento di vocazione (Il trucco è quello, sorellina);
    senza chiedersi se, l’altra, la fortunata” = in questo caso avrei evitato di mettere la prima virgola, così da non frammentare troppo il periodo ( senza chiedersi se l’altra);
    annuì e si alzò dalle scale bianche di pietra e rientrò in casa” = in questa frase avrei sostituito la seconda congiunzione e il passato remoto con la forma “per rientrare” in modo da non rendere troppo rapida e schematica la frase;
    Come erano arrivate, a quel punto?” = qui avrei evitato la virgola, in qunato mi è sembrata una pausa evitabile (Come erano arrivate a quel punto?);
    Marina ansimò forte contro il collo di Serena e le afferrò i capelli, alla base della nuca e li tirò indietro” = in questa frase avrei sostituito la prima congiunzione con una virgola e avrei omesso la virgola dopo “capelli”, per dare un ritmo più fluido (il collo di Serena, le afferrò i capelli alla base);
    avvolgendo il petto nudo di Serena, con un braccio.” = qui avrei eliminato la virgola per non frammentare il periodo (avvolgendo il petto nudo di Serena con un braccio);
    Avevano comprato un paio di pezzi di pizza, una bottiglia di vodka e Serena aveva pensato alle sigarette anche se Marina le aveva detto che avrebbe preferito del Jack Daniel’s ma Serena le aveva detto che non le bastava il whiskey, per ubriacarsi.” = questa frase mi è sembrata un po’ troppo veloce, per cui avrei aggiunto due virgole, rispettivamente dopo “sigarette” e dopo “Jack Daniel’s” (aveva pensato alle sigarette, anche se Marina le aveva detto che avrebbe preferito del Jack Daniel’s, ma);
     “In quel momento, però, erano solo due giovani donne stese sull’erba rada di una stazione morta una con la testa sulla clavicola dell’altra e fissavano il cielo stellato e sentivano l’odore del mare, poco lontano.” = anche in questo caso il ritmo mi è sembrato troppo rapido, perciò creerei un inciso inserendo due virgole, una dopo “morta” e l’altra dopo “dell’altra” (stese sull’erba rada di una stazione morta, una con la testa sulla clavicola dell’altra, e fissavano);
     “promettimi solo che non penserai, a me, come alla tua ragazza, okay?” = qui invece avrei evitato l’inciso perché a mio avviso smorza lievemente il pathos del momento (non penserai a me come);
    Si staccarono con uno schiocco umido e Serena posò la sua fronte su quella di Marina e le sfiorò la punta del naso, con le labbra.” = in questa frase avrei sostituito la seconda congiunzione con una virgola, modificato il modo del verbo sfiorare con il gerundio ed eliminato la virgola dopo “naso”, così da rendere il periodo fluido (su quella di Marina, sfiorandole la punta del naso con le labbra);
    Marina rise, forte e per la prima volta...” = anche qui avrei evitato l’inserimento della virgola per non spezzare il concetto e rendere più fluida la lettura (Marina rise forte e);
    Era intimo, quel gioco e pericoloso” = manca la chiusura dell’inciso (Era intimo, quel gioco, e pericoloso);
     “rimase così, a sentire sotto i polpastrelli, la vita dolorante di Marina” = avrei evitato l’inserimento della virgola dopo “polpastrelli” per non spezzare il ritmo di lettura (a sentire sotto i polpastrelli la vita).
 
A parte queste segnalazioni, da prendere come opinioni personali, hai dato prova di possedere uno stile ineccepibile, fluido e davvero evocativo: la punteggiatura conferiva maggiore enfasi all’introspezione, rendendo ogni frase un veicolo di emozioni che arriva dritto al cuore del lettore.
Il lessico mi è parso a dir poco appropriato al contesto, hai sfruttato un registro linguistico semplice ma non banale, capace di dare corpo alla storia senza artifici o pomposità, risultando così fresco e immediato. Nonostante qualche ripetizione all’interno del testo (isolato...isolata/labbra...labbra/sudore...sudore), ogni parola sembra essere scelta con cura, in modo da suscitare un forte impatto emotivo e mostrare un lessico ricco e sempre puntuale; insomma, hai fatto davvero un ottimo lavoro!
 
Utilizzo del pacchetto: 10/10
Hai usato tutti gli elementi del pacchetto in modo encomiabile, dando il giusto spazio a ciascuno di essi.
La storia ruota intorno al tema dell’amore, mostrato in ogni sfaccettatura: hai descritto con cura ogni fase dell’innamoramento, partendo dall’attrazione fisica che nasce al primo sguardo e si approfondisce attraverso le percezioni sensoriali, dalla vista all’udito, dall’olfatto al tatto, fino a diventare “asfissiante”. Poi inizia quel conoscersi e avvicinarsi sempre più, nonostante tutte le esitazioni del caso, finché la passione non divampa e ogni resistenza viene vinta; insomma, l’amore trasuda da ogni parola, ponendosi come fulcro di tutto il racconto.
La trama è stata letteralmente spremuta fino all’ultima goccia, diventando il pilastro su cui si sorregge l’intera narrazione. Marina è un’artista e non c’è occasione in cui questo aspetto del suo essere non emerga: in spiaggia disegna due ragazze qualunque, alla festa inizia a tratteggiare le forme sinuose e i capelli di brace di Serena, quando è nella quiete della sua camera si diletta a ritrarre la ragazza che le ha rubato il cuore. Anche quando non è intenta ad abbozzare l’ambiente intorno a sé – Serena in primis –, ecco che il suo spirito da artista si mostra attraverso piccoli dettagli: la discussione a tavola, i ricordi di Serena, la capacità di “vedere” le persone attraverso i loro gesti. Marina è una vera artista, non si scappa.
Come ho già detto qualche riga fa, l’innamoramento è il vero protagonista del racconto: sono i sentimenti di Marina a reclamare l’attenzione del lettore, mettendo in mostra il progressivo espandersi dell’amore che prova per Serena. Si scorge la timida attrazione e il suo approfondirsi, quel comprendersi a tavola e il successivo coinvolgimento emotivo, quelle sensazioni che spingono inesorabili all’abbandonarsi tra le braccia di Serena, fino all’epilogo. Hai sfruttato la trama in modo sapiente e perfetto, non si può negare.
Anche la citazione ha avuto il suo spazio, in tutti i sensi. Pur essendo “fisicamente” presente solo sul finale, la si può chiaramente avvertire nel corso dell’intera storia: tutti i ritratti di Serena, quegli schizzi colmi di vita e di passione fanno sì che il  suo ricordo “viva” attraverso quelle linee e quei contorni, rendendo palpabili la sua sensualità e la sua bellezza, carpite dagli occhi e dal cuore di Marina. L’inserimento dell’intero sonetto è stata la ciliegina sulla torta, mi ha davvero impressionato: chapeau!
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Anche questo aspetto è stato curato nei minimi dettagli, non si può negare. Partendo dalla protagonista fino ad arrivare alle comparse, tutti trovano uno spazio per mettere in mostra la propria personalità, il che ti rende onore vista la mole di personaggi.
Chiaramente, il massimo risalto spetta a Marina, una ragazza che appare molto confusa all’inizio, ma che lentamente riesce a ritrovare parte di sé. Si tratta di un’artista, una giovane che ha l’arte nel sangue e che non perde occasione per rappresentare ciò che i suoi occhi vedono. Nonostante il suo innato talento, sacrifica tutto per cercare di compiacere il padre e di sembrare “normale”: così frequenta una scuola che non le piace e un ragazzo che non le interessa, mentre dentro di sé brama la libertà di essere se stessa, senza limiti o timori. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai rappresentato il suo tormento interiore, questa contrapposizione costante tra ciò che vuole e ciò che gli altri si aspettano che voglia.
Altro aspetto interessante è il suo rapporto con Carlotta e con Germana; inizialmente si pensa che la sorella sia l’unica persona che realmente riesca a capirla, eppure c’è un momento in cui sembra quasi che sia la madre a comprenderla meglio di Lot. Mentre la sorella si lascia coinvolgere da Maria, dimenticandosi totalmente di Marina, Germana mostra il suo lato materno e il suo dispiacere nel vedere la figlia “trascurata” così affranta e turbata; la mattina dopo l’incontro con Serena mette in risalto proprio questo aspetto, mettendo in luce un capovolgimento tra i rapporti madre-figlia e Marina-Carlotta, così da far apprezzare il primo e mostrare il lato negativo del secondo.
Senza dubbi impeccabile è stata la contrapposizione Marina-Serena, rapporto su cui si basa l’intera vicenda e dal quale emergono gli spunti più significativi dal punto di vista introspettivo. Sarà proprio la ragazza dai capelli di brace a mettere in discussione l’intero universo della protagonista: lei, con la sua sensualità quasi sfrontata e con la sua disarmante schiettezza, riesce a far crollare tutte le resistenze che l’artista si è imposta per compiacere il padre, così da far emergere la vera Marina. Molto toccante il dialogo finale tra le due, dal quale viene fuori la sostanziale differenza tra le due ragazze: se la protagonista è una sognatrice che antepone i suoi sentimenti alla realtà, la toscana è concreta e capisce subito che tra loro non potrà esserci il futuro utopico che Marina dipinge.
In tutto questo, cosa mi spinge a non darti il punteggio pieno? L’attimo di passione tra le due ragazze. Fino a quel momento, Marina è sempre stata spaventata dal giudizio della sua famiglia, desiderava compiacere i suoi genitori e far credere loro di essere “normale”; allora come è possibile che si sia lasciata andare senza nessuna esitazione, dato che non sapeva di essere sola a casa? Capisco che pensasse che fosse un sogno, che la passione è stata irrefrenabile e che alla fine la domanda se l’è posta, però non mi è sembrato credibile. Anche ammettendo che sia stata trasportata dalla passione, cosa più che lecita, mi è sembrata un po’ troppo tranquilla quando ha fatto mente locale sulla situazione: avrebbe avuto un effetto diverso se lei, ponendosi la domanda, fosse scattata a sedere o avesse dato un qualche segno di preoccupazione.
A parte questa piccola cosa che non ho potuto non considerare, non posso dirti altro se non bravissima!
 
Originalità: 9/10
Questa storia mi è sembrata davvero originale, specialmente in virtù della trama del pacchetto: ti confesso candidamente che mi aspettavo una Slash, forse persino storica, ma nulla di simile. Ci sono alcuni punti della trama piuttosto “comuni”, come l’incontro tra Marina e Serena a pranzo e l’imbarazzo che si genera a tavola o la relazione di facciata con Gianpaolo, però fondamentalmente hai dato un tocco del tutto nuovo a elementi talvolta abusati. Il rapporto con Germana e la scena alla stazione sono decisamente originali, proprio come i rimandi a Schiele o la descrizione di Serena: sono stati questi piccoli dettagli a conferire alla tua storia una ventata di  novità e a renderla più innovativa di molti altri racconti del genere, perciò complimenti!
 
Gradimento personale: 9/10
Ho apprezzato tantissimo questa storia, capace di emozionare e coinvolgere il lettore dall’inizio alla fine. Hai scelto una trama semplice ma efficace, piena di spunti interessanti e di dettagli curatissimi. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai “accompagnato” l’evoluzione della vicenda, descrivendo con precisione tutti i turbamenti della protagonista ed enfatizzando ogni pensiero in modo esemplare, dando corpo a un’introspezione finissima. Hai messo in luce le varie dinamiche della storia tra Marina e Serena, creando un crescendo di emozioni che ha raggiunto l’apice con l’esplosione della passione, per poi giungere al termine con l’imprevedibile dialogo finale. Insomma, è una storia davvero encomiabile, perciò non mi resta che dirti ottimo lavoro!
 
Totale: 63,5/70

Recensore Veterano
22/09/15, ore 22:20
Cap. 4:

Nona classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere!" di Chloe R Pendragon e AmahyP

Grammatica:
Ho trovato alcuni errori che ti elencherò qui di seguito, per la maggior parte si tratta di sviste di battitura o distrazione, ma sono presenti anche errori di concordanza nei verbi e nell’uso delle virgole.
è stato così che lei e il padre di Marina e Carlotta si erano lasciati: dato che stai parlando al passato, la forma corretta sarebbe “era stato così”.
La casa della madre di Marina e Carlotta, si trovava a Gallipoli: ho notato che tendi spesso a mettere la virgola tra soggetto e suo predicato, ma i due sintagmi – a parte in casi eccezionali – non si possono separare.
non sanno le parole perché, la loro musica, non ne ha: anche qui c’è la virgola tra soggetto e verbo, l’inciso non è necessario.
ha i capelli dello stesso colore della brace del falò e guizzano: qui è presente uno scarto di soggetto, sarebbe meglio a mio parere sostituire “e guizzano” con “che guizzano”.
mezzora: questo non è assolutamente un errore, e non ti ha tolto punti in alcun modo: la forma “mezzora” è accettata, ma ti consiglio di usare “mezz’ora”, più corretta.
La voce della sorella la riporta al presente: prima di questa frase sei passata per un pezzo dalla narrazione al passato remoto a quella al presente: non te l’ho segnata come errore perché è chiaramente una scelta stilistica che è servita a dare più immediatezza alla scena ma, secondo me, dato che il verbo successivo è “chiese”, sarebbe meglio riprendere subito con il passato remoto e mettere “riportò”.
al letto affianco al suo: per errore di battitura hai scritto “al letto” anziché “nel/sul letto”; la forma corretta inoltre è “a fianco”, “affianco” è la prima persona del verbo affiancare.
come se avesse spento una sigaretta nel momento in cui stava aprendo la porta e l’aveva buttata: “avesse buttata”.
Mi dà fastidio quando, ragazze giovani come te, sprecano il talento: anche qui l’inciso separa soggetto e verbo.
ma erano già troppi le cose che suo padre le rimproverava: per sbaglio hai scritto “troppi” al posto di “troppe”.
perché, Serena, non l’avrebbe mai fatto: anche qui è presente la virgola tra soggetto e predicato.
Seren le coprì entrambe: hai dimenticato una “a” in “Serena”.
ancora assonata: hai dimenticato una n in “assonnata”.
perché è ancora in vacanza, e poteva permettersi di dipingere: “perché era ancora in vacanza”.
Gli errori non sono molti, e una parte consistente sono semplici sviste, per cui ti meriti fin da subito un buon punteggio, brava!
 
13/15 

Stile e lessico: Il tuo stile è buono e omogeneo per tutta la durata del racconto: non è né banale né troppo ricercato, e ho apprezzato in particolare la descrizione della festa sulla spiaggia. Hai saputo descrivere secondo me perfettamente l’ambiente, tanto che me lo vedevo davanti agli occhi in maniera molto vivida, e mi hanno colpito l’accuratezza e l’originalità che hai impiegato nel descrivere i vari tipi che compongono questa festa, descrivendoli come “cliché”, quasi come “stereotipi” ma in modo davvero affascinante. Quella è stata, stilisticamente, la mia parte preferita, complimenti!
Ho notato che lì sei passata dal passato remoto al presente, e in quel frangente ci stava perché stavi appunto descrivendo una situazione fuori dal tempo della tua storia. Quello che stona invece un po’, a mio parere, è la descrizione dell’incontro tra Marina e Serena ancora al presente. Avrei riportato la narrazione al passato remoto quando scrivi Marina la guarda, poco lontano, ecc.
Un'altra piccola sbavatura, questa volta nel lessico, a mio parere è quando scrivi «Marina è molto umile»: umile è inteso più in senso economico/sociale, oppure indica l’atteggiamento proprio di personaggi importanti che non si pongono su di un piedistallo, secondo me in questo contesto sarebbe molto più adatto “modesta”.
Ho notato a volte delle imperfezioni nell’uso delle virgole, che purtroppo compromettono la scorrevolezza di alcuni periodi. Ad esempio questo: Avevano comprato un paio di pezzi di pizza, una bottiglia di vodka e Serena aveva pensato alle sigarette anche se Marina le aveva detto che avrebbe preferito del Jack Daniel’s ma Serena le aveva detto che non le bastava il whiskey, per ubriacarsi appare non di immediata comprensione perché troppo lungo, io lo spezzetterei in due periodi e toglierei la ripetizione di “Martina le aveva detto… Serena le aveva detto”. Nonostante questo, posso dire che ho trovato il tuo stile buono e scorrevole.
 
13/15 

Utilizzo del pacchetto: Avevi scelto l’opera “Ars amatoria”/”Ars amandi”, che dir si voglia, e secondo me la tua storia si allinea bene con questo tema: è un racconto focalizzato proprio su un amore piuttosto passionale, e mi è parso proprio di vedere una volontà di “insegnare come si fa” da parte di Serena nei confronti di Marina: in questo senso, la tua interpretazione del pacchetto mi è sembrata davvero azzeccata. Devo dire che non avevo pensato, quando ho ideato quel pacchetto, ad un’artista come Marina, piuttosto in erba, e avrei voluto che la parte relativa all’immortalità concessa dall’arte fosse più incisiva e drammatica. Tuttavia, anche quello che hai presentato tu mi è piaciuto: la poesia recitata per intero dopo che le due hanno fatto l’amore (anche se è un cliché, come però le protagoniste dicono) ha effettivamente un che di “artistico” e, anche se non ho notato molto la suggestione data da una promessa di immortalità perché ti sei mantenuta più su un realistico rapporto tra due ragazze della loro età, l’utilizzo che hai fatto del pacchetto mi ha soddisfatto. Mi è piaciuta anche la presenza dell’opera Gli Amanti di Schiele, ricollegata al titolo e al discorso che viene fatto alla fine. Brava!
 
9/10
                                                                                                                                                                
Caratterizzazione dei personaggi: Mi sono piaciute le tue due protagoniste, così diverse tra loro ma colte da un’attrazione profonda. Già dall’inizio, ho apprezzato la tua volontà di descrivere approfonditamente il carattere di Martina, anche attraverso la scena al mare in cui abbraccia la sorella. Devo dire che inizialmente mi ha confuso l’atteggiamento che ha Carlotta nei confronti dell’uscire la sera e delle feste, perché mi pare che cambi idea piuttosto velocemente, ma alla fine l’ho attribuito all’influenza che ha su di lei Maria. Serena ha un grande fascino, che si evince anche e soprattutto dalla descrizione del suo odore che viene ripetuta e variata nel corso della storia. A non avermi pienamente convinta, invece, è la madre di Carlotta e Marina: sembra quasi che abbia capito che la figlia è lesbica prima di Marina stessa, e mi pare che abbia quasi “spinto nel suo letto” Serena, o comunque che le abbia fatto capire che avrebbe potuto stare con lei, in modo un po’ troppo frettoloso. Questa è stata l’unica cosa a lasciarmi interdetta, per il resto gli altri personaggi sono stati caratterizzati piuttosto bene.
 
8,5/10 
                                                                                                                                                              
Originalità: Hai deciso di presentarci una storia d’amore tra due ragazze nel pieno della loro giovinezza, un amore estivo, e questo potrebbe essere tutto sommato “normale”, non caratterizzato da originalità o sorpresa. Una delle due ragazze è piuttosto riservata, l’altra è disinibita e le insegna ad amare, e anche questo non è nuovo. Mi è parso originale, invece, il modo in cui hai descritto la situazione della festa e mi sono piaciuti i riferimenti che hai fatto, inoltre ho sorriso quando, nella scena d’amore tra le due ragazze, citano i vari cliché che stanno vivendo. Il riferimento al quadro di Schiele, come ho già detto, è molto interessante e particolare, e ho trovato originale anche il discorso finale tra le due, con quel gioco delle parole apparentemente senza senso che mi è parso molto personale.
 
7,5/10 
                                                                                                                                                              
Gradimento personale: La tua storia mi è piaciuta abbastanza, sicuramente non mi ha annoiato perché l’ho letta tutta di un fiato apprezzandone vari aspetti (soprattutto l’inizio e la fine), ma non mi ha nemmeno sorpreso. Solitamente preferisco vicende più romantiche, con amori più platonici: ciò non toglie nulla al fatto che la scena d’amore tra le due ragazze fosse davvero ben descritta, ma effettivamente la tua storia punta molto sulla sensualità. Sensualità che, tuttavia, ho trovato a tratti cruda e molto diretta, ma mai volgare o esagerata. Sono riuscita ad immedesimarmi nelle protagoniste soltanto alla fine, quando si devono separare, quella scena mi ha coinvolto molto e mi ha affascinato e la ritengo una delle mie preferite.
Un consiglio (questo che ti sto per dire non ha influito in nessun modo nella mia valutazione!): ti consiglio di usare un font più grande e lasciare maggior margine nella pagina e maggior spaziatura tra le righe. A me non importa, perché se non riesco a leggere agevolmente dal mio computer cambio tranquillamente font e ne metto uno per orbi, ma so che in alcuni contest anche l’impaginazione è un parametro di valutazione.
In conclusione, hai scritto una bella storia, descrivendo bene i sentimenti e le sensazioni di queste ragazze, giovanissime e libere (ho avuto l’impressione di Serena, più che di Martina, come di una ragazza senza vincoli che cerca di coinvolgere l’altra e di trasportarla per mano nel suo mondo), coinvolte mente e corpo in un amore estivo. Complimenti!
 
7,5/10 

Totale: 58,5/70 

Grazie ancora per aver partecipato e complimenti!

Recensore Junior
18/09/15, ore 23:43
Cap. 4:

Sinceramente sono un po' triste che la storia sia già finita, speravo esplorasse il loro rapporto lungo il corso dell'estate, non che saltasse dalla prima volta all'arrivederci, ma questo capitolo è così bello e scritto così bene che non mi fa sentire la mancanza di quei momenti in mezzo, perché l'evoluzione del loro rapporto la si percepisce comunque in queste parole anche senza averla letta per intero.
Insomma, ho amato questa storia e spero un giorno deciderai di scrivere ancora di loro, visto che sei così legata a questi personaggi.

Recensore Junior
09/09/15, ore 21:10
Cap. 3:

Non mi aspettavo succedesse così presto!! Mi ha colta completamente di sorpresa, se devo essere sincera. Una sorpresa positiva, ovviamente.
Mi è piaciuto un sacco il momento in cui Marina parlava come se Serena fosse veramente un sogno, è stato divertente e dolce e intenso al tempo stesso. Insomma, un altro splendido capitolo. Sempre più curiosa di sapere cosa succederà.

Recensore Junior
07/09/15, ore 00:35
Cap. 2:

Non leggo molte storie in questo sito, solitamente mi limito a pubblicare. Ritengo che la maggior parte delle femslash qui siano tutte uguali, con la stessa trama trita e ritrita, assolutamente banali. Questa storia, però, è riuscita a catturarmi in qualche modo e ora non vedo l'ora di leggere di più di Marina e Serena.
Ho letto nel riassunto che è un prequel di un'altra tua storia ma, nonostante la curiosità sia tanta, sto cercando di trattenermi dall'andarla a leggere perché non voglio rovinarmi il resto di questa.
Insomma, il concetto è che la tua storia mi piace moltissimo e che non vedo l'ora di sapere come andrà avanti. :)

Recensore Veterano
25/08/15, ore 23:48
Cap. 1:

Okay. Tu, ragazza, sei veramente una brutta persona. Scrivi troppo bene per essere legale, che tu sia dannata (*sparge cuori e petali di rose*). Adoro questa storia, lo sai: Marina è meravigliosa, Serena - per quanto qui sia comparsa poco - è l'amore della mia vita (and u know it <3). Più rileggo tutto ciò, più penso che sono onorata di scrivere con te, Darling.
(sono TERRIBILMENTE sdolcinata, stasera. Ed è colpa tua, temo).
A domani, complimenti ancora; attendo con ansia il seguito.