Ciao Cara! |
Ciao, Elpida. |
Ciao cara. Era un po' che volevo leggere questa storia che avevo visto pubblicata sulla tua pagina, ma non ne avevo mai trovato il tempo, e ora che l'ho fatto ho un nodo allo stomaco. |
Ho letto ciò che hai scritto e ti posso dire che ti capisco. Anche io ho passato quella brutta esperienza e per fortuna adesso le cose vanno meglio. Spero che tu riesca a risolvere questo problema. Ciao |
Non ho mai pensato che esprimere i propri pensieri in merito ad un certo argomento potesse risolvere qualcosa. E non lo penso tutt'ora. Alla nostra età sono solo vaghi fantasmi della mente che mutano in continuazione, e non potranno mai essere veramente compresi dagli altri, poiché la maggior parte delle volte vengono accolti con scetticismo. Le storie invece no. Hanno tutt'altro impatto sulle persone. Forse perché nessuno sa mai davvero se una storia sia vera o il semplice frutto di una fantasia, se abbia origini antiche oppure sia il semplice modo per una persona di dare la sua opinione. Una storia può viaggiare attraverso generazioni e riuscire a mantenere sempre il suo significato. Per questo, dopo aver letto questa one-shot, la mia recensione non sarà altro che questa breve storia. Ovviamente, che sia vera o meno, non credo che abbia importanza... Distesa sull'erba osservi le nuvole del cielo scivolare dolcemente sopra la tua testa, mentre le rondini volano tra di esse. Eppure niente di tutto ciò che ti circonda ti tocca. Non vedi i colori, non percepisci gli odori ne i suoni. Tutto è così spento e lontano. Troppo lontano. Come potresti vederli ? Sono ormai giorni, settimane, mesi che cadi all'indietro. Dolcemente. Una dolce voragine nera che ti inghiotte a poco a poco, senza che tu possa reagire. Senza che tu VOGLIA reagire. Dicono che sei magra, ma tu non provi fame. Dicono che sei disidratata, ma tu non provi sete. E non ti sei mai sentita così serena. Prima immaginavi la Morte come un antro spaventoso e freddo. La Morte invece è terribilmente dolce. Un dolce nettare che ti affascina inesorabilmente. Tu, che sei sempre stata così debole, a cosa serviresti qui ? La vita non ha bisogno di te. Lei andrà avanti, come ha sempre fatto, senza neanche accorgersi della tua scomparsa. Il male che tutti vedono riflesso sul tuo corpo non è orribile come ti fanno credere, è ormai tuo amico da molto tempo. È il tuo biglietto per la pace a cui tanto aneli. Ti tiene per mano portandoti sempre più giù, e giù ti lasci condurre. Più le persone ti incitano a reagire, più lui ti spinge a ribellarti e lasciarti condurre un po' più velocemente. Dove stai andando ? Non lo sai e nessuno può dirtelo, neanche la Morte, eppure, ovunque sia, tu vuoi andarci. Chiudi gli occhi e il buio ti avvolge. Cadi ancora all'indietro, ma ad un certo punto noti che qualcosa sta cambiando. Quanto tempo è passato ? Un'ora, un mese ? Non sapresti dirlo, ma di colpo senti un lontano calore. Ti sembra quasi di riavvolgere il tempo e tornare alle origini. Ti ricordi di quel tiepido tepore nel ventre della madre, quel ventre che per nove mesi è stato il tuo universo, la tua fonte di vita. E ti ritrovi davanti allo specchio, completamente nuda. Non guardi il tuo viso pallido e sciupato, i tuoi seni raggrinziti e neanche le gambe scheletriche. Ti soffermi ad osservare attentamente il tuo ventre e la visibile sporgenza delle tue anche. E, come se un lampo ti avesse all'istante illuminata, finalmente capisci. Comprendi ogni cosa,e il male che credevi tuo amico si rivela improvvisamente come un orrendo volto sogghignante stampato sul tuo corpo. Tu sei Donna. Hai ricevuto da colei che te l'ha trasmessa il privilegio di creare una vita. Tu doni vita. Tu SEI vita. E allora comprendi che questa vita che tanto ti era sembrata estranea altro non è che un tuo stesso frutto, ed un frutto di tue simili. Capisci quanto sia ingiusto pensare che essa possa andare avanti senza di te, che ne sei plasmatrice. Non ci possono essere semi senza una pianta, e tu sei una pianta che si stava lasciando morire senza prima aver compiuto questo grande miracolo per cui era nata. Pensavi forse che la tua scomparsa sarebbe passata inosservata ? No. Non saresti più stata donatrice di Vita, ma di Morte. Avresti negato l'esistenza ai tui figli, ai tuoi nipoti, e ai loro figli, cancellando dalla faccia della terra intere future generazioni per un puro gesto di egoismo. Egoista. Ecco come ti senti, e provi vergogna per te stessa. Ma ora tutto ha un senso, e tu per prima. E così ridi. Ridi della tua ingenuità e della tua stoltezza, mentre quella dolcezza della Morte diventa solo un lontano ricordo... Ho sempre considerato le Sirene come semplici personaggi mitologici, quasi senza prenderle in considerazione. Eppure un giorno ho scoperto che la depressione era stata la mia Sirena. Oggi penso che ciascuno di noi debba confrontarsi nella vita con una o più Sirene, poiché esse fanno leva sulle nostre paure e debolezze. Ma penso anche che ciascuno di noi sia perfettamente in grado di superarle. Solo che spesso non ce ne rendiamo conto. Lo possiamo fare da soli, oppure, se siamo più furbetti, possiamo farci aiutare, come Ulisse, dagli amici :) Laura (Recensione modificata il 11/09/2015 - 11:49 pm) (Recensione modificata il 11/09/2015 - 11:54 pm) |
Okay, non so come dirlo, perciò lo dico e basta. |
Ciao Ele, come stai? È da tanto che non ci "scriviamo", e sinceramente non avrei immaginato di farlo in questo contesto. |
Emmmm... ehy, ciao. Questa storia, beh, mi ha un po', uhm, sconvolto all' inizio. E dopo qualche minuto di fissare lo schermo e espressione scioccata tipo D: eccomi qui a recensire, nella seconda fase che succede la sorpresa. E eccola qui, accogliamo con grande piacere la nostra amica, premio Oscar della furia omicida laaaaaaa Rabbiaaaaaaa. *Applausi* e accanto a lei eccola lì, alla sua destra laaaaaaaaaaaa Stizzaaaaaaa *Applausi* |