Poi, boh. Arrivi tu che riesci a scrivere un periodo di senso compiuto mettendo assieme la cera, la matematica e la scala di grigi. E lo fai alla grande.
Mi hai appena mandato in escandescenza, perché di Shinya che uccide la lunga serie di bambini se ne parla nelle novel. E non so se il mio sia gusto personale o disturbo mentale, ma amo alla follia quando se ne parla.
È impressionante come tu sia passata dal dolce e fragile Guren, nel bel mezzo di una cerimonia funebre, al gelo dei laboratori sotterranei della famiglia Hiragi.
"La colonna sonora preferita di suo fratello, a quanto pare."
Perché sto immaginando Kureto che indossa gli auricolari, accende l'MP3, mette in riproduzione continua la playlist Urla Di Povere Anime Dannate e se ne va a dormire sorridendo con quella?
"Oh, i suoi preziosi giocattoli umani."
La serie continua con un Kureto infante, ancora nella culla, che ride felice agitando un sonaglio. Se non fosse che quel sonaglio è un dito umano, ancora grondante di sangue. E se non fosse che Kureto non ride. Quell'espressione facciale che ha gli è stata stampata il giorno del parto.
Hai mai provato a scrivere un'enciclopedia su dove chi pugnala dove?
Se non un'enciclopedia, un manuale di antropologia culturale. La cosa potrebbe rilevarsi interessante.
Le scene migliori tra Guren e Shinya ti vengono sempre in mente su un materasso o vedi di infilarcelo a lavoro concluso? Non so come tu riesca a mettere assieme l'ammmore (o qualsiasi sia il tipo di attrazione affettiva-sessuale che ci sia tra loro due) e il sangue del loro ambiente militare. Paupertate suina, come ci riesci?
La tua storia mi piace tantissimo. Scritta benissimo, molto analitica nel senso che non c'è un solo rigo inutile.
Spero di rivederti scrivere presto, perché qui l'ultima storia risale al 2015.
Un bacione, alla prossima!
(°◡°♡).:。 |