Buon pomeriggio, sono qui per recensirti come partecipante della sfida.
Inizierò facendoti notare alcuni degli errori grammaticali più importanti che mi sono appuntata durante la lettura – come si suol dire, "via il dente, via il dolore".
Quando scrivi “in fondo non c'è poi così freddo”, sarebbe preferibile scrivere "non fa poi così freddo" in quanto più corretto.
Più avanti, invece, si trova questa frase: “I minuti passano veloci in poco tempo è passata quasi tutta la mattina". Qui manca una virgola, che aggiungerei tra "veloci" ed "in poco tempo".
Quando, invece, si legge "Tra quanto si sveglia?”, correggerei il verbo con il suo futuro, in quanto l'azione messa in dubbio deve ancora avvenire.
Infine, ti notifico ancora questi due errori: “Non gli ha mai visti”, da sostituire con "non li ha mai visti" e “Si sta forse imbarcando in un impresa più grande di lui?”, da cambiare in "un’impresa" con l'apostrofo, in quanto impresa è femminile.
Qua e là ci sono anche degli errori marginali, suppongo di battitura, quindi ti consiglio una rilettura, in modo da provvedere alla correttura.
Come ho letto anche in una precedente recensione, la prima parte è caratterizzata da periodi brevi, che ricollegano ad una respirazione affannata ed irregolarmente rapida. A mio parere, può funzionare se specifichi il genere di droga di cui Mat fa uso, in quanto non tutte portano ad effetti di iperventilazione o, comunque, lucidità necessaria a mantenere la consapevolezza della rapidità con cui gli eventi si susseguono.
Ho apprezzato la "lentezza" che, invece, caratterizza la seconda parte. L'ambiente ospedaliero ovattato, poco rumoroso e in cui il tempo passa e non passa.
In alcuni passaggi, ho notato, c'è un piccolo abuso di punti di sospensione, cosa che non mi fa impazzire nè in narrazione, nè in dialogo.
Per la storia in sé, posso dirti di averla gradita. È abbastanza scorrevole, i personaggi sono affini al tema che ti è stato affidato.
L'unica cosa che non mi è stata molto chiara è ciò che ha spinto Alex a compiere il suo atto di carità – ossia quello che posso considerare il principale, nel racconto: agisce per pietà o per altro? Magari non sono riuscita ad interpretarlo tramite il tuo scritto – se così dovesse essere, mi scuso per l'incomprensione – o magari la tua intenzione era proprio lasciarlo velato per un possibile seguito.
Per concludere, posso dirti che la storia non mi è dispiaciuta, ma ho fatto un po' di fatica nella lettura per via del font. Non è molto armonioso, anche se mi è sempre piaciuto in quanto simile a quello delle vecchie macchine da scrivere. Ma questo è solo un parere personale.
Direi che posso concludere qui. Perdonami se sono risultata tediante ç.ç
Buona fortuna per la sfida,
justhevidence.
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