Recensioni per
Come sabbia nel vento
di tyelemmaiwe

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/11/15, ore 06:45

E' davvero molto bella e delicata questa storia, mi sono innamorata subito di questi due personaggi che hai reso così vivi nei loro pensieri e nelle loro azioni. Palpabile il dolore di Calandil e Oronwe e straziante il fatto che nessuna guerra potrà riportare indietro ciò che si è perduto. Bravissima.

Recensore Master
09/11/15, ore 15:18

EccomiiiiiiH!
Ti domando perdono in ogni lingua a me conosciuta e non per questo ritardo mostruoso ç_ç, sono la peggiore di tutti.
Ma per quanto mi riesca bene ^^” non sono qui per autoflagellarmi, bensì, pensa un po’, recensirti xD.
Per prima cosa lascia che ti faccia tanti complimenti per aver deciso di portare avanti il lavoro sui tuoi OC, pur mantenendo le loro ‘avventure’ limitate a delle OS, invece che delle long: non è una cosa che si vede molto spesso da queste parti e la reputo davvero coraggiosa!
La differenza di vedute tra i tuoi protagonisti l’avevi già descritta molto bene in ‘Pace Dorata’, seppur in maniera più velata, in quanto il periodo era completamente diverso. L’Ombra di Morgoth era ancora molto lontana e il cuore di nessun Elfo era stato ancora avvelenato. Si trattava quindi più di un modo diverso di porsi davanti al presente e di guardare al passato (chi con paura e chi con rimpianto, invitando l’altro a non dimenticare nulla delle proprie esperienze passate, seppur piene di paure e dolore). Trovo assolutamente pertinente, e quasi la naturale conseguenza di ciò che hai già scritto, che tu abbia voluto continuare e concludere il discorso attraverso la Guerra d’Ira, e ti sono davvero grata per aver voluto risparmiare Ondorwe: temevo già il peggio.
La guerra d’Ira è un argomento del quale non si parla quasi mai in questo fandom, ed è forse la mia parte preferita nel Silma: ero stata felicissima di trovare la mini long di Kan, e sono ancora più felice che anche tu abbia deciso di parlarne ^O^! Non mi ricordavo fosse durata così tanti anni.
Bellissima l’introspezione che fa di Calandil, e il modo in cui lo differenzi dall’amico: a partire dal fatto che per lui tenere in mano un’arma è letteralmente inconcepibile, e difatti gli ci è voluto parecchio per abituarsi. Già era stato uno shock vedere l’amico girare con lo scudo, e in seguito la spada… averci a che fare di persona, posso solo immaginare quanto l’abbia scombussolato. Straziante poi, rivedere attraverso la sua mente e la sua memoria, il periodo dell’Oscuramento di Valinor! Sto rileggendo il Silma in questi giorni, e sono arrivata proprio lì… fa salire le lacrime agli occhi per la malvagità e l’ingiustizia… il momento che mi scuote sempre di più (e che ha scosso molto anche il tuo protagonista) è la distruzione degli Alberi: una lacrima mi scende sempre, perché sono quanto di più bello, puro e indifeso vi fosse a Valinor. Il dolore dell’Elfo è straziante, quasi come se avesse perso una parte di sé, e tutte le sue certezze fossero state scosse. Immagino sia così che debbano essersi sentiti molti tra loro. Bellissimo invece il parallelismo con la reazione totalmente diversa da parte di Ondorwe, che da bravo Noldor, si è lasciato immediatamente convincere da Feanor. Ovviamente per Calandil è uno shock. E io non saprei davvero dire da che parte mi sarei schierata: ammetto di provare più simpatia per i Noldor, e vista la mia impulsività, probabilmente sarei partita pure io alla volta della Terra di Mezzo: per quanto sia sciocca come convinzione, mi sarei comunque sentita più utile… e mi sarei attaccata al pensiero della vendetta con tutta me stessa. Restare indietro mi avrebbe dato l’impressione di averla data vinta a Morgoth, ed effettivamente non biasimo Ondorwe per il suo pensiero che tanto ormai nemmeno Aman sia più sicura. Dall’altro lato però, oltre alla mia enorme pigrizia, c’è anche il fatto che non me la sarei sentita di disobbedire ai Valar… e difatti invidio sempre Finarfin che è riuscito a piegare la testa e tornare indietro. Diciamo che se fossi partita avrei spesso e volentieri invidiato chi è rimasto, e viceversa ^^”… sono un po’ bipolare:P.
La cosa più bella nella tua storia però è l’amicizia che riesce a superare qualunque barriera e dissapore: Calandil si ‘sacrifica’, per amore di Ondorwe, è pronto a fare di tutto per riportarlo a casa. A conoscere la guerra, lui che l’ha sempre deprecata, a tornare in quel luogo dal quale ha sempre voluto fuggire e del quale conserva solo terribili ricordi (bellissima davvero anche la diversa concezione che i due hanno della Terra di Mezzo). E il finale è commovente, pieno di speranza e perdono. Fanno bene al cuore lieti fine del genere.
Davvero bravissima cara :D, grazie per aver condiviso anche questa con noi!
Un caro abbraccio e alla prossima,

Benni

Recensore Veterano
31/10/15, ore 21:08

finalmente arrivo, dopo tipo quanto, più di quanto, tre settimane? XD ti prego, perdonami, invoco umilmente in ginocchio il tuo perdono, sì XD

comunque, awww. davvero, il modo in cui hai caratterizzato i tuoi OC è semplicemente perfetto, si integrano così bene nella storia generale,sono talmente verosimili, diamine! davvero, hai fatto un lavoro encomiabile con loro, è così bello come tu abbia deciso di prendere due elfi "comuni" e di dare a loro un ritratto a tutto tondo, facendoli apparire veri , in un certo senso. e se riesci a gestire così bene i tuoi OC, sono ancora più curiosa di vedere come muoveresti i personaggi del legendarium! *^*
ma veniamo a noi! ultimamente la Guerra dell'Ira mi affascina moltissimo (per motivi immaginabili XD) ed è bellissimo vedere come tu abbia dedicato ad essa questa storia, il modo in cui tu abbia dato a quegli avvenimenti il punto di vista di un "semplice" (per un Vanya) soldato, che deve abituarsi, dopo tanti anni passati al sicuro e protetto in Valinor, alla guerra, alla fatica e al dolore, anche se già ha avuto prova durante lo spegnimento di Laurelin e Telperion e la ribellione di Feanor di cosa voglia dire trovarsi di fronte alla morte e al terrore.
tanto più che tutto questo gli arriva dopo la delusione recatagli dal suo vecchio amico, Ondorwe, quando vede anche lui armato di scudo, come fanno gli altri Noldor in quel periodo ... 
e aaaaaah, poro ciccio, ho sentito tanta tenerezza per lui quando parla dei due Alberi ç_______ç dev'essere stato tremendo per lui vedere Laurelin, la cui luce l'ha riempito di pace e felicità e ha fugato tutte le sue paure e le sue angosce, spento e avvizzito (ah, fucking Melkor :P e si è dimenticato di Telperione, il buon Cal, sempre il solito Vanya XDDDDD). e bello anche il momento in cui pensa con indignazione a Feanor e a come si sia rifiutato di spezzare i Silmarilli! come si indigni per il gesto di Feanor e per la sua mancanza di empatia (ammetto che da brava Feanor!girl vorrei urlargli contro: " non hai capito nieeeeeeeeeeeeeenteh!" ,ma lasciamo stare, va'! :'D), e ammetto anche che sia pucciosissimo vederlo così affranto e disperato, poverino, vedere come l'Oscuro Cacciatore sia giunto pure lì, per distruggere la pace della sua vecchia vita. e quando va da Ondorwe! bellissimo il loro dialogo, e il loro rapporto, come Calandil trovi quella dei Noldor pura follia, e le sue ragioni in un certo senso sono così capibili , come potrebbe essere per coloro che sono rimasti in Aman, e sì, non ho problemi a capirlo, e c'è da dire che è anche bello vedere i Vanyar fuori dalla loro intoccabilissima perfezione, già! :'D
e mi è piaciuto anche quel piccolo accenno ad Ingwion, fa sempre piacere vedere questi personaggi di cui sappiamo solo il nome, e che sarebbe interessante esplorare!
e il ritrovamento di Ondorwe! mamma mia,Tyel, davvero, l'hai reso perfettamente, si sente tantissimo il sollievo di Cal, la disperazione di Ondorwe nel sentirsi person, nel fatto che non abbia più una casa, una famiglia (e seriamente, quei pochi accenni che fa Calandil mi riempiono di curiosità! dunque Ondo ha una moglie? e dei figli, chissà? e a quale schiera si è unito, quella di Feanor o di Fingolfin? ha partecipato a uno dei Fratricidi? insomma, son curiosissima! *^*) ed è bellissimo vederli nuovamente riuniti, con sollievo e gioia dopo tantissimi anni di dolore, con Calandil che lo convince che potrà tornare in Valinor, che i Valar lo perdoneranno ... è davvero toccante vederli riuniti!
davvero, Tyel, questa storia mi è piaciuta tantissimo, l'ho trovata davvero bella, molto ben costruita, e hai caratterizzato i tuoi OC perfettamente!
grazie mille per questo bel racconto, spero di leggerti presto, quindi! *____*
un bacio,

Feanoriel 
 

Recensore Junior
18/10/15, ore 17:42

Un’altra OS da incorniciare!
Sul serio… quasi quasi vado a farmi una t-shirt per ricordare al mondo che non tutte le storie che vedono protagonisti due uomini devono essere delle slash. *e qui mi fermo prima di iniziare un rant fuori luogo e non richiesto*

Non so nemmeno io perché -forse più che Sindar sono Silvana inside, dovrei andare a vivere nei boschi- ma la distruzione degli alberi di Valinor è uno di quegli avvenimenti fittizi che tutt’ora non sono ancora riuscita a superare (insieme alla morte di Artax, “ma questa è un’altra storia”).
Comprendo benissimo il dolore e la disperazione di Calandil.
E credo da questo nasca la mia non-simpatia per Feanor, anche se non attribuisco a lui tutta la responsabilità di quello che è successo in seguito.
Mi piace un sacco il fatto che il racconto sia speculare: se nella prima parte era stato Ondorwe ad accettare e in qualche modo “perdonare” la decisione dell’amico di partire, qui è Calandil a riflettere sulle scelte che hanno spinto Ondorwe a combattere, senza mai condannarle ma anzi, accettandole per lasciarsele alle spalle e riportare a casa l’amico ormai ridotto all’ombra di se stesso – anche per il peso di quelle stesse decisioni, che solo in seguito si è reso conto l’avrebbero perseguitato per sempre.
Di nuovo bravissima!

Recensore Veterano
09/10/15, ore 23:16

Tyellucciaaaaa!

Questa volta sono in orario, ammetto molto egoisticamente che questi aggiornamenti di venerdì sera mi piacciono moltissimo, è un bellissimo modo per concludere una settimana lavorativa (soprattutto al venerdì, che il pomeriggio c’è festa in ufficio e diventa impossibile lavorare, arghhh! Odio l’anarchia!).

Torniamo a noi, anzi, alla storia.

CAL È TORNATOOOOO! E  che non si lamenti se lo chiamo Cal, perché se lo merita tutto e omfg, ho troppi feels e sono da tutte le parti e voglio andare su quella spiaggia a piangere con Cal e Ondo, come se fossimo migliori amici per sempre e awwww!

Vabbè, sai che aspettavo questa storia con ansia, perché GUERRA D’IRA! Hai praticamente scritto su un periodo che amo, anzi no adoro, perché ci sono tante storie da intrecciare con tutti questi movimenti di eserciti e di popolazioni ed è così belli scrivere di persone che si rincontrano dopo essere state divise dalla Fuga dei Noldor e tutte le tragedie che sono seguite, awww, adoVo!
E poi c’è un ritorno di Cal e Ondo e sai che voglio tanto bene ai tuoi Elfi Comuni™ e mi fanno una tenerezza immane e un giorno spero di leggere di Elfe Comuni™ perché ci vogliono più personaggi femminili (ben scritti) in questo fandom :D

Dato che sei una gran tease, ero curiosa di vedere il rapporto di Cal con le armi. Ecco, mi ha fatto stranissimo vederlo armato, abituato alla spada e l’armatura dopo quarant’anni di lotta. D’altro canto, mi ha dato una certa soddisfazione, perché mi è sembrato che per una volta fosse “armato” (nel senso figurato) per combattere la tenebra che lo ha tormentato dal Cuivienen e che lo ha portato a rifuggiarsi sempre più ai piedi degli Alberi. Però questo non lo ha fatto stare meglio, è un po’ come se lo abbia reso più disincantato e cinico, gli avesse tolto quei residui di innocenza rimasti dopo la distruzione degli Alberi.
(e poi devo dirti in altra sede su Calindo e la ragione, secondo me, della diversa che hanno una visione a riguardo :D)

Poi mi è piaciuto, sinceramente, che Cal si sia pentito della delusione che ha provato per Ondo quando lo ha visto con uno scudo (cielo, Cal, sei esagerato! è uno scudo, serve per difesa, non per attaccare!). Capisco che abbia una visione del tutto diversa della situazione in Aman e abbia trovato esagerato che nella pace qualcuno di armasse, ma… non ti è venuto il dubbio che Ondo avesse delle buone ragioni per armarsi? Non ti è venuto in mente di chiedergli spiegazioni invece di giungere alle tue? È orribile essere delusi dagli amici, deve essere stata una sensazione orribile anche per Cal, ma… wow, la luce di Laurelin ti dava alla testa, ciccio! (dico tutto questo con grande affetto per Cal, mi piace tanto come sbagli allegramente).
Di certo, anche i Vanyar sono colpiti dall’ingenuità o eccessiva bontà di Manwe e non vedevano nessun pericolo nella liberazione di Melkor (be’, nemmeno i Noldor, a tutti gli effetti), capisco che potesse essere incomprensibile l’idea di forgiare armi e costruire scudi nella pace dorata (eh eh eh) di Aman.

Se non altro, Cal si è reso conto e si pente dell’ingiustizia che ha commesso, tutta nella sua testa per fortuna, ma è comunque tutto molto triste e credo che Ondo lo avesse percepito. 

Non riesco comunque a gioire troppo di Cal che si rende conto dei suoi giudizi sbagliati verso Ondo, perché quello che scopriamo di lui dalla distruzione degli Alberi in poi è davvero straziante! La sua sofferenza per Laurelin (povero Telperion dimenticato :P) è toccante e del tutto inaspettata, per lui, e ho adorato la descrizione del terrore da cui vengono presi i Vanyar al ritorno del buio, credo fosse proprio così! 
E l’irritazione verso Feanaro che non vuole cedere i Silmarilli e la disperazione che tocca livelli mai visti quando giungono le notizie da Formenos! Quanto sono contenta che tu abbia scritto sui Vanyar, sul serio, è bellissimo vederli come qualcosa di più reale di gnocchi biondi e con la puzza sotto il naso. Loro amano la luce e la distruzione degli Alberi deve aver segnato loro più di tutti. Vorrei fare un abbraccio di gruppo solo per questo.

E quanto Ondo propone a Cal di seguirlo nella Terra di Mezzo? Awwwww! Tenerello Ondo, lui è super tenero e voglio spupazzarlo (e voglio sapere di sua moglieeeeH!) mentre Cal terrorizzato mi ha decisamente inquietata, sarà stato il contrasto con la sicurezza di Ondo.
A parte questo, ho amato vedere le ragioni degli Elfi Comuni™ per andare o restare, Cal e Ondo sono davvero delle finestre interessanti su quello che pensavano Vanyar e Noldor in momenti particolari della loro storia. Quanto mi piace, quantooo?
(Tra l’altro Cal e Calindo dovrebbero fare una chiacchierata, con la loro voglia di NON partire XD)

Tornando alla reazione di Calandil alla distruzione degli Alberi, mi ha molto colpita come lui abbia passato la Prima Era. Lui che è riuscito solo a cantare sulla vicenda degli Alberi, che ha perso quasi la voglia di vivere e di interessarsi a qualsiasi cosa al di fuori del ricordo della luce di Laurelin (ciao, Telperion, vogliamo bene anche a te!) e il ricordo dell’amico Ondo, per quanto rifiuti di ascoltare le notizie che arrivano sulla fuga dei Noldor e addirittura il Sole e la Luna! Altro dettagli straziante, povero Cal!
E deve arrivare la guerra per riscuoterlo, è davvero un’ironia amara. Lui che voleva vivere nella pace di Aman, prende le armi e va in guerra nel tentativo di risanare quella pace e le ferite che lui e Ondo hanno riportato in quei secoli.
La Terra di Mezzo, comunque, gli è familiare, non l’ha mai davvero dimenticata, per quanto gli sia piaciuto guardare a Laurelin fino ad accecarsi e dimenticare la tenebra che si era lasciato alle spalle.
Oh, Cal, vorrei spupazzarti u__ù

Mi ha sorpresa trovare Ingwion, sarà che quel nome non mi piace proprio ma di inventarne uno non se ne parla, è tipo “troppo onore” e no, non credo di poterlo fare. 
Comunque, sì, è stata una sorpresa e bella pure, per i segni del tempo e della guerra che hai descritto in questo principe dei Vanyar, dorato e con tanto di mantello bianco (molto appropriato XD), mi si stringe il cuore a ripensarci!

E infine, libero dagli oneri della guerra, Calandil parte alla ricerca di Ondorwe, certo in qualche modo che sia vivo, per quanto questa certezza vacilli quando non lo trova tra i Nandor (mwahah, ho apprezzato la loro presenza!). Quando lo vede sulla spiaggia, mi sono sentita così partecipe, oddio che posto Telerin per ritrovarsi (tra l’altro)!
È stato strano vedere come rispetto alla scena in cui Ondo propone a Cal di partire per la Terra di Mezzo, i ruoli sembrano essersi invertiti. Sempre di casa si parla, ma ora non sono più entrambi forti e luminosi come ad Aman, sono stati segnati dalla Lunga Notte, dalle guerre nel Beleriand o dalla Guerra d’Ira, chi più chi meno nel corpo e ho adorato che Calandil volesse tanto trovare Ondo perché lui è l’unica persona che non lo giudicherebbe e lui teme di essere giudicato per aver provato delusione verso il suo amico (visto che si giudica, e negativamente, lui per primo).
Mi ha davvero commossa questa descrizione della loro amicizia, tanto che quasi perdono Cal per essersi distratto mentre Ondo parlava, in "Pace Dorata”.
Di questa scena, però, una è stata la stoccata dritta al cuore:
Io non ho più una casa, Calandil.
Cielo, che… *piange e abbraccia Cal e Ondo*

Ti segnalo una cosuccia da niente! Ti sei persa una i in “torcie”, in questo pezzo: un fuoco che brillava come le torcie con cui i Noldor illuminavano le strade. 

Questo racconto mi ha decisamente dato quello che mi piace del periodo della Guerra d’Ira: amici/parenti che si ritrovano, tanti feels e comprensione. Posso andare a dormire contenta ♥

Spero di aver detto tutto, ora passo e chiudo!

A risentirci,

Kan