Tyellucciaaaaa!
Questa volta sono in orario, ammetto molto egoisticamente che questi aggiornamenti di venerdì sera mi piacciono moltissimo, è un bellissimo modo per concludere una settimana lavorativa (soprattutto al venerdì, che il pomeriggio c’è festa in ufficio e diventa impossibile lavorare, arghhh! Odio l’anarchia!).
Torniamo a noi, anzi, alla storia.
CAL È TORNATOOOOO! E che non si lamenti se lo chiamo Cal, perché se lo merita tutto e omfg, ho troppi feels e sono da tutte le parti e voglio andare su quella spiaggia a piangere con Cal e Ondo, come se fossimo migliori amici per sempre e awwww!
Vabbè, sai che aspettavo questa storia con ansia, perché GUERRA D’IRA! Hai praticamente scritto su un periodo che amo, anzi no adoro, perché ci sono tante storie da intrecciare con tutti questi movimenti di eserciti e di popolazioni ed è così belli scrivere di persone che si rincontrano dopo essere state divise dalla Fuga dei Noldor e tutte le tragedie che sono seguite, awww, adoVo!
E poi c’è un ritorno di Cal e Ondo e sai che voglio tanto bene ai tuoi Elfi Comuni™ e mi fanno una tenerezza immane e un giorno spero di leggere di Elfe Comuni™ perché ci vogliono più personaggi femminili (ben scritti) in questo fandom :D
Dato che sei una gran tease, ero curiosa di vedere il rapporto di Cal con le armi. Ecco, mi ha fatto stranissimo vederlo armato, abituato alla spada e l’armatura dopo quarant’anni di lotta. D’altro canto, mi ha dato una certa soddisfazione, perché mi è sembrato che per una volta fosse “armato” (nel senso figurato) per combattere la tenebra che lo ha tormentato dal Cuivienen e che lo ha portato a rifuggiarsi sempre più ai piedi degli Alberi. Però questo non lo ha fatto stare meglio, è un po’ come se lo abbia reso più disincantato e cinico, gli avesse tolto quei residui di innocenza rimasti dopo la distruzione degli Alberi.
(e poi devo dirti in altra sede su Calindo e la ragione, secondo me, della diversa che hanno una visione a riguardo :D)
Poi mi è piaciuto, sinceramente, che Cal si sia pentito della delusione che ha provato per Ondo quando lo ha visto con uno scudo (cielo, Cal, sei esagerato! è uno scudo, serve per difesa, non per attaccare!). Capisco che abbia una visione del tutto diversa della situazione in Aman e abbia trovato esagerato che nella pace qualcuno di armasse, ma… non ti è venuto il dubbio che Ondo avesse delle buone ragioni per armarsi? Non ti è venuto in mente di chiedergli spiegazioni invece di giungere alle tue? È orribile essere delusi dagli amici, deve essere stata una sensazione orribile anche per Cal, ma… wow, la luce di Laurelin ti dava alla testa, ciccio! (dico tutto questo con grande affetto per Cal, mi piace tanto come sbagli allegramente).
Di certo, anche i Vanyar sono colpiti dall’ingenuità o eccessiva bontà di Manwe e non vedevano nessun pericolo nella liberazione di Melkor (be’, nemmeno i Noldor, a tutti gli effetti), capisco che potesse essere incomprensibile l’idea di forgiare armi e costruire scudi nella pace dorata (eh eh eh) di Aman.
Se non altro, Cal si è reso conto e si pente dell’ingiustizia che ha commesso, tutta nella sua testa per fortuna, ma è comunque tutto molto triste e credo che Ondo lo avesse percepito.
Non riesco comunque a gioire troppo di Cal che si rende conto dei suoi giudizi sbagliati verso Ondo, perché quello che scopriamo di lui dalla distruzione degli Alberi in poi è davvero straziante! La sua sofferenza per Laurelin (povero Telperion dimenticato :P) è toccante e del tutto inaspettata, per lui, e ho adorato la descrizione del terrore da cui vengono presi i Vanyar al ritorno del buio, credo fosse proprio così!
E l’irritazione verso Feanaro che non vuole cedere i Silmarilli e la disperazione che tocca livelli mai visti quando giungono le notizie da Formenos! Quanto sono contenta che tu abbia scritto sui Vanyar, sul serio, è bellissimo vederli come qualcosa di più reale di gnocchi biondi e con la puzza sotto il naso. Loro amano la luce e la distruzione degli Alberi deve aver segnato loro più di tutti. Vorrei fare un abbraccio di gruppo solo per questo.
E quanto Ondo propone a Cal di seguirlo nella Terra di Mezzo? Awwwww! Tenerello Ondo, lui è super tenero e voglio spupazzarlo (e voglio sapere di sua moglieeeeH!) mentre Cal terrorizzato mi ha decisamente inquietata, sarà stato il contrasto con la sicurezza di Ondo.
A parte questo, ho amato vedere le ragioni degli Elfi Comuni™ per andare o restare, Cal e Ondo sono davvero delle finestre interessanti su quello che pensavano Vanyar e Noldor in momenti particolari della loro storia. Quanto mi piace, quantooo?
(Tra l’altro Cal e Calindo dovrebbero fare una chiacchierata, con la loro voglia di NON partire XD)
Tornando alla reazione di Calandil alla distruzione degli Alberi, mi ha molto colpita come lui abbia passato la Prima Era. Lui che è riuscito solo a cantare sulla vicenda degli Alberi, che ha perso quasi la voglia di vivere e di interessarsi a qualsiasi cosa al di fuori del ricordo della luce di Laurelin (ciao, Telperion, vogliamo bene anche a te!) e il ricordo dell’amico Ondo, per quanto rifiuti di ascoltare le notizie che arrivano sulla fuga dei Noldor e addirittura il Sole e la Luna! Altro dettagli straziante, povero Cal!
E deve arrivare la guerra per riscuoterlo, è davvero un’ironia amara. Lui che voleva vivere nella pace di Aman, prende le armi e va in guerra nel tentativo di risanare quella pace e le ferite che lui e Ondo hanno riportato in quei secoli.
La Terra di Mezzo, comunque, gli è familiare, non l’ha mai davvero dimenticata, per quanto gli sia piaciuto guardare a Laurelin fino ad accecarsi e dimenticare la tenebra che si era lasciato alle spalle.
Oh, Cal, vorrei spupazzarti u__ù
Mi ha sorpresa trovare Ingwion, sarà che quel nome non mi piace proprio ma di inventarne uno non se ne parla, è tipo “troppo onore” e no, non credo di poterlo fare.
Comunque, sì, è stata una sorpresa e bella pure, per i segni del tempo e della guerra che hai descritto in questo principe dei Vanyar, dorato e con tanto di mantello bianco (molto appropriato XD), mi si stringe il cuore a ripensarci!
E infine, libero dagli oneri della guerra, Calandil parte alla ricerca di Ondorwe, certo in qualche modo che sia vivo, per quanto questa certezza vacilli quando non lo trova tra i Nandor (mwahah, ho apprezzato la loro presenza!). Quando lo vede sulla spiaggia, mi sono sentita così partecipe, oddio che posto Telerin per ritrovarsi (tra l’altro)!
È stato strano vedere come rispetto alla scena in cui Ondo propone a Cal di partire per la Terra di Mezzo, i ruoli sembrano essersi invertiti. Sempre di casa si parla, ma ora non sono più entrambi forti e luminosi come ad Aman, sono stati segnati dalla Lunga Notte, dalle guerre nel Beleriand o dalla Guerra d’Ira, chi più chi meno nel corpo e ho adorato che Calandil volesse tanto trovare Ondo perché lui è l’unica persona che non lo giudicherebbe e lui teme di essere giudicato per aver provato delusione verso il suo amico (visto che si giudica, e negativamente, lui per primo).
Mi ha davvero commossa questa descrizione della loro amicizia, tanto che quasi perdono Cal per essersi distratto mentre Ondo parlava, in "Pace Dorata”.
Di questa scena, però, una è stata la stoccata dritta al cuore:
“Io non ho più una casa, Calandil.”
Cielo, che… *piange e abbraccia Cal e Ondo*
Ti segnalo una cosuccia da niente! Ti sei persa una i in “torcie”, in questo pezzo: un fuoco che brillava come le torcie con cui i Noldor illuminavano le strade.
Questo racconto mi ha decisamente dato quello che mi piace del periodo della Guerra d’Ira: amici/parenti che si ritrovano, tanti feels e comprensione. Posso andare a dormire contenta ♥
Spero di aver detto tutto, ora passo e chiudo!
A risentirci,
Kan |