Recensioni per
Pumpkins Scare Me
di Zury Watson

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/12/15, ore 18:18

Ri ciao :D questo non potevo non leggerlo, visto che adoro Halloween con i fratelli Holmes di mezzo poi, e il caro John è ancora più interessante :D
John è adorabile, poverino trattato in questo modo ahah ( e lo dico io che di solito difendo Shelock :P spesso almeno ) ma qui mi ha fatto tenerezza il caro Watson, che è anche rimasto calmo ma lui d'altronde è paziente che ce ne vuole con Sherlock ahah . Ci si mette anche con il violino, a pizzicare le corde (cosa che fa con Mycroft, quand'egli è nei paraggi eheh) un altro chiaro segnale di rompere le scatoline sino allo stremo, ahah povero John.
Andando al flashback:
Ce lo vedo assolutamente un piccolo Sherlock così, che si abitua a stare da solo piuttosto che in mezzo all'ambiente scolastico non proprio bellissimo e distante degli altri bambini che lo isolano. Purtroppo nelle scuole questo succede.. ma in ogni caso lui è un genio, quindi non deve preoccuparsene u.u

Questa cosa che Sherlock che si affaccia alla finestra ed analizza le persone che passano l'ho messo anche io in un mio racconto eheh, dirai tu "ovviamente" però è bello avere dei piccoli "riscontri" con chi è brava come te :)
Ma Sherlock che va in camera di John per riflettere e isolarsi dal mondo ne dobbiamo parlare? E quanto Watson lo aiuti anche in questo momento solo con il suo letto e la sua camera, e come il loro legame si percepisce benissimo. Poi con questa frase " Aprì il suo armadio e si fermò ad inspirare l'odore dei suoi vestiti, ad occhi chiusi, provando un immediato sollievo, una serenità inaspettata" mi sono sciolta sulla sedia ahah. Bello così accennato davvero bello :)
Ma io non mi aspettavo in questo racconto queste tenerezze ahah brava mi hai stupita :P John e il messaggio che gli manda, quel "ci andiamo" così intimo come scrivi tu, ADORO! Poi il fatto che lui si accoccoli nel letto è l'immagine della tenerezza anche se non della gentilezza, visto non risponde a John ma questo è Sherlock d'altronde :P
Ora tornando ai ricordi di Sherlock, la dolcezza di Mycroft che fuma ma il primo pensiero è di dire a suo fratello di non farlo *.* gesti di affetto e protezione che mi piacciono moltissimo!
Poverino il bimbo Sherly che ha paura ma nonostante tutto non si arrende eheh lo hai reso bene! Te lo vedi questo bambino in mezzo a delle zucche disperso e impaurito.
John che si preoccupa per Sherlock da subito, appena entra in casa e non sente nessun rumore nè lo vede sul divano, è proprio da lui! Ed è uno dei lati che apprezzo come tenga al caro consulente investigativo ^_^
Bellissimo l'abbraccio dei fratelli Holmes e conclusione dello spavento di Sherlock, è tanto protettivo Mycroft con Sherlock e nemmeno lo sgrida qui perché l'importante per lui è averlo trovato. Il piccolo Sherlock che appena lo vede si rianima e si fionda da lui! Troppo troppo bello!
Dolcissima anche la signora Hudson che adoro come è con quei due :) e bello il fatto che John comprenda e lasci i due fratelli da soli. Cosa non avrei dato per sentire che si dicevano in quel momento, sempre se qualcosa si sono detti :P
Comunque, ti posso garantire che scrivi molto bene dal punto di vista di Sherlock davvero :) lo hai ben gestito insomma
In conclusione, bellissimo questo racconto al gusto di Halloween e con un'accenno di dolcezza, ma non melenso, bensì come il muffin che descrivi :)

Nuovo recensore
16/12/15, ore 23:53

Ah, sapevo che questa storia mi sarebbe piaciuta, ho fatto bene a prenotarla all'istante appena ne hai pubblicato il link e sono contenta anche che si incentri solo su Sherlock e il suo rapporto con Mycroft (amore che abbiamo in comune) e che non sia la solita Johnlock.

Ma comunque passando alla pratica: è scritta davvero davvero bene, è fluida, si legge con piacere, non ci sono assolutamente errori né di punteggiatura né di grammatica, e l'argomento riesce a tirare fuori il lato tenero dei fratelli Holmes; quello che esiste - lo sappiamo tutti - ma è coperto da strati di ''apatia'' e freddezza.
Hai fatto un ottimo lavoro con i tempi della storia, sopratutto, sei riuscita ad inserire i flashback e persino l'articolo di giornale spezzettato senza distruggere la narrazione e non è cosa da poco, mi congratulo davvero.

Inutile dire che la piccola comparsa del silenzioso ed elegante Mycroft mi ha fatto battere il cuore, adoro il rapporto che ha con Sherlock e ogni tanto me li immagino a fare i ''teneroni'' proprio come succede qui, come hai descritto tu. Il loro bisogno di poche parole, concise, o anche della sola presenza, questo ''odiarsi'' ma volersi comunque bene perché sangue dello stesso sangue... bromance a livelli estremi. Ma mi rendo conto che sono due personaggi davvero davvero complicati da gestire, soprattutto se non ti chiami Moffat ( o per noi, Gatiss); ma tu sei riuscita a gestire entrambi, sopratutto Sherlock ovviamente, in un ottimo modo.


Quasi inutile dire che la storia finisce dritta dritta tra le preferite e che appena avrò tempo leggerò qualche altra storia.
Ps: Mi sono innamorata dal banner.

Alla prossima,
Ipswich ~
(Recensione modificata il 16/12/2015 - 11:54 pm)

Recensore Veterano
15/12/15, ore 23:45

come sono contenta che tu abbia cambiato scenario in corso d'opera *___*
questa storia è stupenda, e sei riuscita in modo fantastico a raccontare il passato di Shelock e Mycroft tenendo allo stesso tempo i personaggi perfettamente coerenti con le loro versioni originali.

E il piccolo Sherlock. Mio dio. Il piccolo Sherlock.
Non ho parole per descriverlo... è tenerissimo e allo stesso tempo fa tanta tristezza, perchè davvero i bambini delle elementari possono essere cattivissimi, e non c'è nessuna meraviglia che lo prendessero in giro...

Il legame tra gli Holmes è fantastico e profondo. Fingono di detestarsi, ma alla fine Mycroft è il sostegno di Sherlock, lo è sempre stato e sempre lo sarà!

COmplimentissimi ancora!!!

Recensore Veterano
01/12/15, ore 15:51

Eccomi qui a recensire, con immenso piacere. Questa storia mi è piaciuta tantissimo, adoro Mycroft e il parallelo Halloweeniano mi è sembrato terribilmente azzeccato. Per una volta in una fanfic di Sherlock la Johnlock viene messa da parte, e mi sento in doverissimo di shippare un po' di incest, ora come ora *ride*. Adoro tutto ciò. Sei bravissima, hai uno stile molto scorrevole, semplice ma accurato. Mi piace moltissimo, complimenti! Un bacio, a presto <3

Nuovo recensore
04/11/15, ore 13:13

Quando ho iniziando a leggerlo, ho pensato "Ma questo è davvero Sherlock."
Quando Sherlock caccia John di casa e inizia a parlare del suo pigiama, ho praticamente visto Benedict Cumberbatch iniziare a parlare senza mai prendere fiato. E poi l'analisi che hai fatto, tutte precise e alquanto vere.
Direi che sei un Genio, non credo sarei mai riuscita ad entrare nella mente di Sherlock, ma tu ci sei riuscita. Sei diventata tu una Holmes.
E' stata una storia bellissime, se la faccio a leggere a mio fratello penserebbe che sia un vero racconto di Arthur Conan Doyle.
I miei più sinceri complimenti.
P.s. Ho adorato quando Sherlock manda il messaggio a John dicendogli che le zucche gli fanno paura.

P.s.s. Io in questi giorni sto scrivendo solo su Doctor Who, (se vuoi puoi passarci), ma se mai riuscissi a scrivere qualcosa su Sherlock, ci terrei ad avere il tuo parere. :)

Recensore Veterano
02/11/15, ore 13:42

BOH PUBBLICHI E NON ME LO DICIH. COME HAI OSATO. 
Niente, sappi che l'ho beccata per sbaglio, mentre ero sulla tazza a perdere tempo - PFT. Allora, è BELLISSIMA! Prima di tutto mi sono commossa tantissimo, modalità deficiente, ma soprattutto ho apprezzato tantissimo il fatto che tu abbia scelto volutamente di non mostrare cosa si dicono Sherlock e Mycroft in quella stanza: avresti potuto sia snaturare i personaggi, sia scadere nel banale. Perciò, mi è piaciuto tanto guardare il "finale" dal punto di vista di John - noi ce ne andiamo, lasciamoli fare. Apprezzatissimo anche il riferimento JohnLock, di loro due che scelgono insieme cosa fare, perché la loro presenza come coppia era molto scontata. 
ADORABILE. 
Ok, sparisco. 

Recensore Master
01/11/15, ore 01:15

La prima cosa per me necessaria è farti i complimenti, veramente, perché la tua ff è originale, avvincente e perfettamente IC, cosa, quest’ultima, che apprezzo in modo particolare. Ci introduci subito a “casa”, nell’ormai epico 221b di Baker Street, ricostruendone esattamente l’atmosfera svagata ma unica, degno scenario di un legame, quello tra Sh e John, che, come ho scritto più volte, è tra i più riusciti della produzione letterario/televisiva degli ultimi anni. Piacevolissimo lo scontro iniziale tra la normalità rassicurante e un po’ “ciabattona” di Watson “ (“…pigiama poco costoso e di pessimo gusto…”) e la spiazzante diversità di Holmes (“….Fai in fretta. Devo pensare…”.) Li rappresenti così, come dovrebbero sempre essere rappresentati, l’uno ad inseguire l’altro nella sua inarrivabile razionalità fino a ritrovarlo, o a farsi ritrovare, nei modi più impensati perché quello che sembra il più lontano e inaccessibile non può fare a meno della luce che emana l’umanità del suo blogger. Mi ha sorpreso sinceramente l’ispirazione che Halloween ti ha causato, lontanissima dalla banalità di ciò che porta in genere con sé questa ricorrenza. E’ nell’infanzia di Sh, oltre che nella sua intelligenza fuori del comune, che trova sicuramente le radici la sua sociopatia. Il suo sentirsi diverso dagli altri, non compreso ed accettato, lo porta a cercare di allontanarsi il più possibile dalle relazioni interpersonali. Sinistra ed inquietante, ma efficace, l’immagine di uno Sh bambino smarrito nella spaventosa solitudine di un campo di zucche (“…Attorniato da quelle zucche che sembravano farsi via via più grandi e spaventose…”). Bella anche l’alternanza tra il presente ed il passato, a chiarirci ancora di più la dimensione teneramente indifesa delle debolezze di Holmes. E qui introduci con abilità la figura di Mycroft, un personaggio che a me piace molto e a cui dedichi una frase che voglio riportare, tanto mi sembra adeguata a renderne l’essenza: “…accompagnato dall'elegante quiete che lo contraddistingueva…”. Sottolinei, poi, il legame profondo e sotterraneo che unisce i due fratelli, che sembra escludere John ma che, in realtà, ne è illuminato grazie al sentimento speciale che il medico riserva a Sh. Brava.

Recensore Master
31/10/15, ore 20:02

Ehilà, allora, leggo con sempre molto piacere storie che sono incentrate sui fratelli Holmes. Di autrici che si prendono la briga di analizzare il loro rapporto non ce ne sono molte, e mi ha fatto davvero piacere leggere questa oneshot sia per via dell'insieme molto gradevole, che per certi piccoli dettagli.

Innanzitutto trovo affascinante l'idea che Sherlock Holmes abbia paura delle zucche di Halloween, è un qualcosa che riporta già da sé all'infanzia, ma che su questo personaggio tanto particolare ha un'effetto ancor più gigantesco. L'impatto con il concetto è quasi violento anche e soprattutto perché inizi a farcelo intuire con questo piccolo Sherlock, per poi farci vedere la vicenda piano piano, finché - alla fine - non si ha la conferma definitiva quando è lui stesso, da adulto, a dircelo. Tramite un messaggio. La cosa impressionante è che lo dice con due parole, in un modo quasi freddo e distante, come se non avesse confessato una delle sue più profonde paure, ma avesse detto a John una qualsiasi altra cosa tipo di prendere il latte. Lo fa, alla fine, da Sherlock Holmes e quindi mostrandosi distante, quasi lontano e senza farsi vedere in faccia. Sherlock non si mostra mai per quello che è per davvero, i suoi sentimenti e pensieri sono sempre molto sfuggenti, enigmatici. Pare lui stesso il mistero più grande da risolvere, più che i casi che via via ci si ritrova ad affrontare. Qui è schietto, ma lo è in un modo tutto suo e molto tipico della sua abilità di nascondersi. Non va da John dicendogli qual è il problema. Anzi. Rimane chiuso in camera e manda un sms. Brava, davvero. Hai evidenziato in un modo stupendo la psicologia del personaggio. Inoltre, le scene in cui è presente lo Sherlock adulto sono ricche di alcuni dettagli che non posso non sottolineare, perché aiutano a comporre un puzzle perfettamente IC. Come in quella scena, all'inizio, in cui ce lo descrivi nel soggiorno. Non ce lo fai capire in modo diretto, ci arrivi per vie traverse, ma intuiamo lo stesso che Sherlock è su qualcosa. Lo capiamo da quella bellissima descrizione di lui che pizzica il violino, e poi lo suona in quel modo lì, di quando vuole dar fastidio a qualcuno e soltanto per poter restare da solo. In quel momento non sappiamo che cosa lo spinga ad escludere John dai suoi pensieri, ma la scena è fantastica. A partire dal breve dialogo, piuttosto che dal modo in cui si comporta. Sfuggente e quasi duro... complimenti davvero, quella che ci hai regalato è di sicuro una scena che sarebbe benissimo potuta essere in una puntata scritta da Gatiss e Moffat.

Altro aspetto fondamentale: il rapporto con John. Seppur io sia una che ama scrivere e leggere Johnlock, mi rendo perfettamente conto che il rapporto che hai ritratto in questa storia è quello che c'è nella serie in tutto e per tutto. Faccio una distinzione molto netta tra ciò che voglio vedere io (perché mi piace l'idea) e quello che onestamente vedo. Qui hai ritratto né più, né meno ciò che sono John Watson e Sherlock Holmes. Nella loro quotidianità a Baker Street. Con John che deve andare al lavoro e con Sherlock che è su qualcosa di importante. E mi piace molto l'ottusità di John. Non è di un tipo insano, anzi, è tutt'altro. La cecità di John trasuda normalità, lui è lontano dal capire ciò che passa per la testa di Holmes e non perché è cattivo o inetto, è semplicemente un non-Sherlock Holmes. Lui pensa alla festa di Halloween, piuttosto che a rimproverare Sherlock che sembra vivere su un'altro pianeta. John è un uomo comune, con tante qualità e che vuole bene a Sherlock, di sicuro, ma è comunque un qualcuno che - pur conoscendolo bene - ancora non riesce a capirlo del tutto. Insomma, mi piace.

E infine... Mycroft. L'ho lasciato per ultimo perché volevo parlarne per bene. Con lui, io ho un rapporto particolare. Non mi soddisfa mai appieno ciò che vedo nelle fanfic. Ma qui il tutto merita una menzione. Mycroft non c'è praticamente in questa storia, e quando appare lo fa per pochissimo. Appare in un paio di scene e molto di sfuggita. Eppure se ne sente la presenza. Non solo dai ricordi di Sherlock bambino, ma anche da quello adulto che lo cerca e ne ha bisogno proprio come un tempo. Ed è questo, credo, ciò che mi è piaciuto di più della tua storia ovvero il fatto che traspaia sì, l'amore di Mycroft per suo fratello e che venga fuori quanto gli vuole bene, ma ciò che mi ha colpita è soprattutto l'attaccamento di Sherlock per Mycroft. Particolare che di solito si tralascia o che spesso ho visto descritto in tutt'altro modo (del tipo che Sherlock odia Mycroft... cioè... va beh!). Qui, Sherlock è un bambino che fa una tenerezza infinita. Non penso sia tanto lontano dalla realtà, anzi. La vedo come un'ipotesi probabile. Così come il fatto che, di fatto, Sherlock, abbia solo suo fratello. Lo ammira in un modo sconfinato, per lui è il suo eroe. Ho adorato il concetto. Ma proprio tanto. E c'è, a questo proposito, quella bellissima descrizione del giornalista nel trafiletto che riporta la notizia del ritrovamento del bambino, in cui ci descrivi un piccoletto con gli occhi grandi e azzurri, che parla di Mycroft come se fosse il suo eroe, perché l'ha trovato e solo lui lo poteva fare. Ed è bellissimo perché quell'immagine è tragica, ma in un modo che colpisce davvero tanto. Cioè, è l'idea che un bambino decida di smettere di fare il bambino, che smetta di scappare dalla propria solitudine e di fregarsene degli altri... ecco è stato piuttosto forte.

Insomma, avrei altre mille cose da dire e mi pare di non averti detto niente. Il concetto è che mi è piaciuta molto. Complimenti.
Koa

Recensore Veterano
31/10/15, ore 17:25

Eccomi qui a recensire, finalmente :)
Purtroppo non sono un'esperta del fandom, ma sono comunque riuscita ad apprezzare la tua storia e a seguirne il filo dato che ovviamente almeno i personaggi principali li conosco XD
è una one shot indubbiamente molto bella, è scritta benissimo, con una grammatica impeccabile e uno stile coinvolgente, non troppo complesso, anzi a tratti lo definirei quasi semplice, ma lo definirei tale come complimento.
Sei riuscita a caratterizzare Sherlock molto bene a mio parere, entrando nel suo subconscio abbastanza da descriverlo verosimilmente, sia nei suoi momenti sicuro-di-se, come quando osserva la gente alla finestra, sia quando lo sconforto si impadronisce di lui.
Ho trovato molto belli e dolci i dialoghi tra lui e John, che sembra conoscerlo meglio di molti altri (non tutti, considerando il fratello), e la vicenda che hai ideato, con la disavventura di halloween, mi ha commossa e conquistata.
Io personalmente sono molto legata a mia sorella e il richiamo al legame di sangue, che arriva là dove nessun altro può, mi è piaciuto molto.
E perciò perfetto il finale, quando solo il fratello può tranquillizzarlo e fargli passare il malumore dettato dai brutti ricordi.
In conclusione, davvero, mi ha fatto molto piacere leggere la tua storia perchè adoro questi missing moments, e quando sono ben strutturati e scritti come questo... tanto di cappello!
A presto :D
rosanera

Recensore Master
31/10/15, ore 17:21

Zury!
Io adoro Sherlock e... anche l'atmosfera di Halloween (anche se non so esattamente il perché, lo ammetto), quindi non potevo non fare un salto qui.
Beh, devo dire che il Johnlock ti riesce proprio bene! Le riflessioni di Sherlock sul pigiama - il povero pigiama - del povero John poi... Sinceramente non credo che qualcuno ci farebbe mai realmente caso xD (Sì, per non provare una smisurata sensazione d'inferiorità nei confronti di Sherlock, da oggi in poi userò questa scusa).
Devo dire, però, che lo Sherlock bambino l'ho trovato un po' OOC. Non fraintendermi: mi piace questa sua 'fobia' delle zucche, ma l'ho visto anche un po' troppo... smarrito. Okay, so che è un bambino, ma io non credo sia mai stato 'normale' nel senso di ordinario. Non credo sarebbe stato così tanto spaventato o che l'avrebbe ostentato in questa maniera, ma questa è la mia visione della cosa, tutto qui.
Non avrei mai visto Sherlock proferire quelle parole a Mycroft o PER Mycroft: Sherlock lo vedo un tipetto orgoglioso, colui che vuole essere sempre il primo della classe e, se per Mycroft Sherlock rappresenta l'unica persona alla sua portata... beh, per Sherlock il suo fratello maggiore rappresenta "un ostacolo", l' antagonista (come lui stesso lo definisce nella prima puntata della prima serie - e credo lo faccia perché il maggiore degli Holmes sia semplicemente apprensivo).

Ad ogni modo, tralasciando il mio pensiero e il mio punto di vista, devo dire che la storia è stata molto carina e dolciosa *-*
Ed io che pensavo a qualcosa di terrificante xD

ANYWAY, non ho trovato errori di grammatica e questo è un bene u.u Ma con te non avevo poi tutti questi dubbi xD
E' stata una lettura piacevole, perfetta per l'atmosfera di questo giorno... credo ahahah
E poi... invidia per John! Voglio anche io i dolci della Hudson, uff!
Cretinate a parte, davvero una shot carina! *-*

Alla prossima!


Ps. IL BANNER *-* Adoro il tuo banner! Complimenti! Che programma usi? :)

Recensore Master
31/10/15, ore 14:33

Mi è piaciuta molto questa escursione nel passato di Sherlock e Mycroft.
Alla fine, la storia di Halloween non è altro che la "scusa" per parlare di quanto debba essere stata difficile la vita scolastica di Sherlock e del suo rapporto con i compagni di classe.
Inoltre, è molto bello anche il modo in cui hai sviluppato il legame tra i due fratelli.
John, alla fine, è un personaggio secondario, l'amico che non capisce cosa stia accadendo, però è così dolce da non fare domande.
Sa che con gli Holmes, probabilmente, non avrebbe risposte.
Complimenti davvero.
Ciao! :-)

Recensore Master
31/10/15, ore 14:05

Come promesso, eccomi qui.
Bellissima storia anche questa!
Finalmente, ci si concentra sul nostro caro investigatore.
Niente, mi hai fatto venire i lacrimoni leggendo della sua bruttissima esperienza nel campo di zucche.
Mi hanno colpito tantissimo i particolari più semplici e famigliari, il fatto di bere l'acqua come le aveva detto il fratellone, mangiare i biscotti della mamma quasi come per sentirla vicino, stringere lo zainetto per non sentirsi solo... mamma mia, quanto avrei voluto strapazzarlo di coccole, in quell'istante, raggiungerlo e stringerlo a me, anche se lui attendeva solo il suo Mycroft...
E vabbé, il fatto che si sia rifugiato nel letto di John parla da sé (quando trovo il tempo passerò anche alle altre... hai un modo particolarissimo di descrivere le scene, i miei complimenti per come riesci a calibrare il tutto!).
Caro, povero Sherlock.
E comunque, leggendo le note, ho visto che ti ha un po' spaventato scrivere del nostro Holmes: ti posso dire che l'hai fatto divinamente.
Me lo sono visto davanti alla finestra a commentare i passanti, o sul divano con le mani una contro l'altra...
Perfetto!

Grazie per questa storia, carissima :)
Presto ripasserò dalla tua stupenda long.
*sbuca fuori dicendo cucù, come la signora Hudson*
Ma prima... dolcetto o scherzetto?

A presto,
Manto