Recensioni per
Il silenzio delle parole
di White_Converse
Ciao, allora, ero giusto in vena di leggere Johnlock e non trovavo nulla di nuovo e poi è spuntata questa e mi ci sono buttata. Confesso che in alcune parti l'ho trovata un po' troppo sbrigativa, soprattutto quando ci racconti del caso. Cioè, per come la vedo io, quando una storia su Sherlock Holmes decide di affrontare un delitto, anche se lo si vuole soltanto sfiorare e non approfondire, si dovrebbe comunque descrivere qualche particolare in più. O almeno tentare di farlo. Qui ci dici pochissimo, praticamente niente e il tutto appare come molto superficiale. John e Sherlock raggiungono Lestrade, sì ma dove? La scena del crimine com'è? Come appare loro? Ci sono agenti sul luogo e quanti sono? L'arma del delitto com'è fatta di preciso? Com'è possibile che la scientifica, che controlla il luogo di un crimine dettagliatamente, non si accorga di un capello e di un mozzicone di sigaretta? Si presume quindi che siano nascosti, e allora come fa Sherlock a vederli? E poi perché Harry si trovava lì? Come c'è finita con l'arma in mano e perché vagava ubriaca per la città? Mi dispiace... davvero, ma per come l'hai raccontata, mi è sembrata una cosa del tutto buttata lì e senza senso. E questo non è il problema maggiore. Secondo me, introdurre un caso in una storia con uno stampo di questo genere, ha sfilacciato la trama rendendola dispersiva. Se, per esempio, avessi fatto arrivare i due al bacio mantenendo la scena a Baker Street, avresti mantenuto anche una certa tensione narrativa e, soprattutto, emotiva. Avresti mantenuto la trama molto più lineare, ricorda che i cambi di scena richiedono sempre un notevole sforzo descrittivo e devi considerare che nei compi davvero molti in una storia di nemmeno tremila parole. |