Ann-chan, tesoro.. *stringe forte*
Era da un po’ che avevo letto questa storia, ma non avevo mai trovato il tempo per recensirla – e forse mi è mancato anche un po’ il coraggio.
Parto dicendo che qui Akio mi ha scatenato una gran angoscia, e la mia empatia è schizzata ai massimi livelli. Avrei voluto entrare nel racconto e abbracciarlo forte, abbracciare te soprattutto.
Capisco che per scrivere un attacco di panico così nel dettagli e in maniera così… precisa e intensa… bisogna averlo provato sulla propria pelle. E questo mi angoscia molto, anche se me ne avevi già parlato.
E’ frustrante per me, perché mi sento scissa: da un lato riesco in parte a capire cosa si prova, e da un altro non ci riesco completamente.
Un paio di volte, in quinta superiore, mi è capitato qualcosa di simile – anche se a conti fatti il mio era tendente più ad un attacco d’ansia che a del panico vero e proprio. Se penso che quello che ho provato io era solo un assaggio, mi si stringe tutto – cuore, stomaco, polmoni….
Non so nemmeno come farei se quegli attacchi fossero diventati così, come quello che ha vissuto qui Akio e che hai vissuto anche tu.
Scusami, sto facendo una gran fatica a scindere le tue esperienze personali dal personaggio che qui le ha vissute/interpretate. Non riesco a parlare della tua storia (che è perfetta, scritta bene, con il tuo stile che amo tanto e un personaggio che è perfettamente IC nonostante la situazione particolare, e lo è, lo è davvero.) in modo leggero, come se queste tematiche con te non centrassero nulla.
Io… scusami. Sto facendo davvero un pessimo lavoro, forse dovrei essere più professionale, ma proprio non ci riesco. Maledetta la mia empatia, eh?
Qui si arriva ad un tipo di angst che continuo ad apprezzare in tutta la sua drammaticità nonostante mi arrechi dolore, perché sono in pena per qualcuno che mi è caro.
Ad ogni modo, se vuoi continuare a scrivere di questo tuo HeadCanon, io ti appoggio a priori, ok? Hai tutto il mio supporto, sempre.
Meglio che vada, prima che questa recensioni degeneri ancora.
Un bacione e un abbraccio per la mia SugarCube
Kiss & hug
Rae-chan

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Ciao! Mi complimento con te per la fic, perché è scritta molto bene, oltre ad essere piuttosto intensa. Mi ha colpito infatti il modo realistico in cui hai descritto i sintomi dell'attacco di panico, al punto che sono riuscita a immaginare perfettamente le sensazioni provate da Fudou, il senso di soffocamento, il gelo nel petto. Bellissimo anche il dettaglio di Fudou che si sforza di trattenere le lacrime, per poi lasciarle andare una volta che ricorda di essere solo; penso che con questa frase tu abbia centrato perfettamente uno degli aspetti più importanti del personaggio. Anche il fatto che provi rabbia in una situazione del genere è un dettaglio molto in-character.
L'anime ci va piuttosto leggero su certi argomenti, tuttavia dallo squarcio del passato di Fudou che ci lascia intravedere possiamo comunque dedurre che non abbia avuto una vita facile. È passato da un'infanzia infelice ad una adolescenza tormentata, in qualche modo repressa - perché Fudou è dovuto crescere troppo in fretta, ha dovuto imparare a reprimere debolezze e lacrime, per difendersi dal resto del mondo. Ma anche lui può crollare e spezzarsi quando si trova da solo.
Molto bella la fic e l'introspezione, di recente è difficile trovare qualcosa di così ben scritto nel fandom. Ancora tanti complimenti!
Buonasera~
Roby

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KIIIIKO! *^*
Premetto che in quest'ultimo anno di attacchi di ansia/panico ne ho avuti più che nei precedenti quattordici e mezzo di vita, quindi mi sento molto presa dall'argomento. Anzi, sto pensando di sentire qualcuno a proposito. Perché insomma, prendere insufficienze o fare macelli durante concerti solo per l'intensità con cui sto tremando è veramente veramente odioso.
Ed amo anche Akio quindi sì, insomma, mi stai toccando i giusti punti (sì okay, dopo che ho cercato di disegnarlo per un'ora e mezzo mi ha un poco scassato - alla fine l'ho rimpiazzato con Kidou - ma gliela perdono). Brava, brava donna.
Adoro il modo in cui hai descritto l'attacco di Fudou, è veramente descritto perfettamente, in ogni dettaglio. Sembra proprio di vedere una persona vivere un attacco di fronte ai tuoi occhi.
Mi dispiace che tu ne debba soffrire, so bene che non è affatto una bella cosa. I miei attacchi non sono ancora così gravi, ma posso comunque capire come non sia affatto piacevoli.
Che altro dire, sono davvero sorpresa e felice che a differenza di quanto mi avevi detto, hai ritentato a scrivere su Inazuma Eleven, anche solo per una piccola one shot come questa. Magari, chissà, gli darai una seconda possibilità, ma questa decisione spetta unicamente a te. Per me, finché scriverai in fandom che conoscono, non potrei chiedere di meglio, ahah-
Beh, direi che ora ti saluto, è il mio momento di mettermi a scrivere.
Kisses.

~Seth

P.S. Akio, sei fortunato che tu almeno hai avuto un attacco nella tua camera. Io sono andata in iperventilazione addosso ad un ventenne inglese che ho spaventato da morire. Tipo se non stessi avendo un attacco di panico sarebbe stata una scena troppo lol-

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