“Reach out and touch fate” di Rota
Grammatica e stile – 9,5/10
- La storia è molto ben scritta, evocativa e scorrevole. Hai un buon lessico e non sei mai banale. Sai evocare tante cose con le parole, attirando il lettore.
Il racconto presente però qualche svista. Te le elencherò:
[-0,1] “Non c’è luce nel cielo sempre sconvolto da una tempesta nera, soltanto delle lampade di fuoco fato, bluetto e iridiscente [iridescente]”
[-0,1] “Il fuoco balla quando due sacerdoti allungano alla base di cenere nuova legna sacra da ardete [ardere]”
[-0,1] “Lui sorride un po’ incerto, perché non è indifferente ai sentimenti di lei. Non lo è mai stato ne[né] mai lo sarà”
[-0,1] “Lei si accorge di avere le guance in fiamme, per qualcosa che l’ha animata troppa[o], e quindi sospira cercando di rilasciare almeno un poco di ardore.”
[-0,1] “Non c’è niente di certo o di definito, in quel fuori, solo un minimo riparo sopra le[a] testa che non li protegge dal vento ma li protegge da sguardi umani indiscreti.”
Originalità – 5/5
- E questa degli esorcisti mi mancava. E posso dirlo che sei stata originale anche questa volta? Il contesto è splendido, mi piace come hai intrecciato tutto, come li hai resi Demoni ed Esercisti assegnando loro gli stessi ruoli che hanno nel manga – solo apportando qualche modifica, necessaria naturalmente. La questione della fede, e la relazione così intima e intrigante di Armin e Annie… tutto dà un tocco speciale al racconto.
IC – 9,8/10
- Malgrado il cambio di contesto, i personaggi sono molto simili a quelli del manga. Forse sembrano più maturi, e anche i loro “trascorsi” sembrano diversi – e lo sono. Eppure mantengono qualcosa delle controparti originali che li rende stupendi. Annie soprattutto. Annie dice tutto, anche con poco, e mostra sfaccettature di sé che difficilmente sono visibili. Diciamo che è un peccato che vengano scritte poche storie con lei protagonista, è un personaggio che andrebbe esplorato per bene. La sua “uscita di scena” non l'ha favorita.
Armin è tanto presente quando 'di sfondo'. Dà qualcosa di indefinito, pace e calore, pacatezza e intelligenza – il tutto attraverso gli occhi di Annie. E nel finale dice qualcosa di più di sé, trasmette tristezza, speranza, amarezza. E attende, come tutti – più di tutti.
Trama – 5/5
- Dio, un Dio in cui credere, un Dio in cui non credere. Convinzioni diverse, scelte diverse, segreti. Annie deve fare i conti con tante cose, con ciò che è davvero, con ciò che prova per Armin, con ciò che prova verso tutto ciò che la circonda. E sul finale, anche lì fa una scelta, come nel manga, che è la più giusta verso se stessa. Fa tutto il possibile, fino all'ultimo, fra pentimento e non pentimento, e tanti altri sentimenti che si possono soltanto intuire. Il finale colpisce più di ogni altra cosa, assieme ovviamente a quella scena. Mi piace moltissimo anche la scena del bacio, quella descrizione tanto bella quanto profonda e delicata, e il contrasto che si viene a creare tra presente e passato.
Gradimento personale – 2/2
- Devo dire che ho letteralmente adorato questa storia. Scorrevole, ben scritta, profonda, coinvolgente (e potrei usare tutti i termini di questo mondo, ma non riuscirei a dire tutto ciò che voglio, diciamolo, ecco). Posso dire solo che la storia è splendida e merita tanto.
Bravissima!
Tot – 31,3/32 punti |