Allora. Scrivere questa recensione sarà un'impresa perché sto ridendo decisamente troppo già da questo primo capitolo... Sono calma, sono calma *tono à la Ade di Hercules*
Ammetto che questa storia la lessi per intero già qualche tempo fa, ripromettendomi di passare a commentarla... poi mi sono dimenticata, ovviamente (e come te sbaji). Visto che già all'epoca mi aveva fatta sbellicare, ho colto l'occasione per rileggerla, tanto più che è ambientata nella mia città natale, quindi non posso non apprezzare <3
Di questo capitolo lodo il battibecco iniziale impeccabile e che raggiunge l'acme della perfezione con quel "Mi sembrava di averle chiesto se preferiva andare a Parigi", nonostante poi la discussione abbia preso una piega più seria (e sapendo i risvolti della situazione, gongolo assai). Comunque, è che me lo sono immaginato pronunciato da quella faccia da schiaffi di Tony con una saccenza da manuale, quindi niente, è stato d'effetto e mi sono figurata benissimo la scena. Così come la conclusione... certo, Pepper, continua a ripeterti che è per quello che non vuoi andare a Roma. Tanto non scappi :*
Noto con piacere misto a orrore che il proverbiale traffico cittadino ha fatto breccia anche in questa storia... complimenti per il realismo e per l'inserimento ad hoc di un po' di sano romanaccio, che per smuovere gli animi dei dormienti al semaforo è d'obbligo. Tra l'altro, hai riesumato un grande classico degli "improperi da traffico", anche se il mio personale favorito rimane "Aho, so' finiti i colori!" Tony ha ragione a sentirsi in tensione: non c'è nulla di più pericoloso di un romano nel traffico, parola mia :'D
E dopo l'ex cursus dialettale, proseguo nella lettura... avevo giusto bisogno di una parentesi amena Pepperony, dopo quella in Thailandia <3
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