Recensioni per
Ricordi di un grande futuro
di MaxT
Poveri Leonid e Valentina. Loro ci provano a parlare e a raccontare ciò che hanno vissuto, ma in cambio ricevono soltanto occhiate e frasi irrispettose. Il crollo dell'URSS è stato una tragedia per molti aspetti, il sogno di libertà dei popoli oltre la Cortina si è scontrato con l'amara realtà. Un esempio è la Germania est, dove ancora oggi si è più poveri rispetto all'ovest (e in cui si è sviluppato quel fenomeno che certo conoscerai, la Ostalgie), ma anche in Russia. Conoscevo un ragazzo che è stato adottato da una famiglia italiana (è del 1997) proprio perchè in quegli anni il 90% dei russi era povero in canna e gli abbandoni di minori erano tutt'altro che rari. E se leggesse non potrebbe che confermare ciò che è scritto di Eltsin. Lui lo definiva maiale. |
Ho letto tutto: ma che bella storia, davvero! Vedo che è addirittura tra le storie scelte del sito (complimenti!), e la cosa non mi stupisce affatto. È davvero ben scritta sotto ogni aspetto! |
Ciao^^ |
Ciao Max^^ |
Ciao Max, |
Ciao! |
Questa storia ha stagnato per una vita in uno degli elenchi tipo storie da recensire perché il titolo mi aveva sempre ispirato una cifra, ma non l'avevo mai letta. Così, dopo anni di latitanza dal mondo di EFP ho ripreso in mano i vecchi elenchi e oggi l'ho letta. |
Un racconto di fantascienza un pochino atipico, nel senso che si discosta da quelli che sono i temi delle storie fantascientifiche di questa sezione. Lo fa però in una maniera piu' che egregia, parlando anche dell'esplorazione spaziale russa e dando un'idea dell'atmosfera dell'epoca e delle aspirazioni di tutte le persone che ci hanno lavorato. La scrittua, poi, e' ottima, fluida e senza errori. Complimenti, questa storia se lo merita in pieno il posto tra le storie scelte del sito. |
Ciao ^_^ |
Grandiosa. Se dovessi definire questa storia con una sola parola, è così che la descriverei: grandiosa, dal titolo fino all'ultima riga. E per quanto la mia conoscenza di astronautica e voli spaziali sia ridotta a quello che ho imparato da Planetes e via dicendo, posso garantirti che nemmeno una volta mi sono ritrovata a chiedermi "E qui cosa cavolo sta succedendo?", perché ogni descrizione - ogni singolo attimo che i protagonisti vivono, nel passato così come nel resoconto successivo - è di facile comprensione e di sicuro interesse. |
Ciao MaxT, |
Allora, eccomi qui finalmente con un pò di tempo a disposizione da dedicare al tuo racconto: inizio dicendoti che mi fa veramente piacere che abbia avuto successo su efp e che mi rincuora perchè a volte ho l'impressione che qui vengano apprezzate solo storielle smielate o fin troppo hot. Probabilmente la maggior parte dei lettori che frequentano il sito non ricorda l'atmosfera che tu hai descritto: io, invece, anche se ero "in mente Dei" al momento dello sbarco sulla Luna, sono abbastanza grande :( per ricordare quando, da bambina, mi addormentavo col terrore che veramente potesse scoppiare la terza guerra mondiale e che russi e americani si scagliassero addosso a vicenda bombe nucleari con noi in mezzo... ricordo perfettamente la glasnost, la perestroika, la grande paura per Chernobyl, la voglia sulla fronte di Gorbaciov e il faccione rubizzo di quell'"ubriacone abbarbicato alla poltrona" di Eltsin. La caduta di Ceausescu, il Muro che crolla, il disfacimento di un'intera nazione e degli ideali su cui era stata costruita un'identità nazionale precisa. L'afflato, insopprimibile, verso la libertà di una generazione di giovani cresciuti sotto una dittatura, l'idea che tutto ciò che era occidentale fosse, per ciò solo, bello e buono. |
Prima di tutto, i complimenti, sia per la storia in sé, ovvero stile e correttezza morfo-sintattica (mi sembra di essere a scuola!) e poi per il grande e dettagliato lavoro di approfondimento che hai fatto. |
Oh, veramente complimenti. L'astronautica era una mia passione da piccolo, ed anche ora. |
Quando sento raccontare delle prime missioni nello spazio, per prima cosa penso al coraggio delle persone che entravano nei moduli, perché ad ogni passaggio rischiavano la vita. Penso che dovevano avere una fiducia immensa nei loro sogni (e in chi lavorava insieme a loro!). Ecco, a me questa storia piace proprio perché sottolinea sia la convinzione che l'incoscienza, incarnate nel personaggio della zia Valentina che alterna il passato ad un passo dalla gloria con il presente delle feste in famiglia, finché tra razzi e bicchieri inizia a non esserci più differenza. Bellissimi i nipoti, in particolare Marija: non mira alla Luna, ma è tutt'altro che stupida. Mi è piaciuto anche il legame che che hai creato tra le fasi tecniche e le emozioni dei personaggi, perché così hai permesso a noi lettori di respirare la loro passione. |