Con Poison bud in corso, non credevo sarei arrivata tanto presto a recensire. Eppure eccomi qui, finalmente, a lasciare un commento sul terzo capitolo di quest raccolta.
Potrei limitarmi a descrivere il tutto con una semplice parola: "Emozionante!" che, però, non rende giustizia a ciò che penso davvero. Ma partiamo dall'inizio.
Il parere che Johanna ha di sé stessa e della persona che è diventata, durante e in seguito alle torture subite a Capitol City è terribilmente crudo e realistico. Sulla domanda che si porge "Ma perché proprio l'acqua?" non so dare una risposta, se non quella che hai già inserito tu in seguito: è una sorta di ammonimento per dare l'idea di una frase, incredibilmente sadica ma oggettivamente reale: "Guarda come ti muoviamo a nostro favore, senza che tu possa aprire bocca."
Il paragone con gli origami è geniale, forse perché vedo Johanna come un personaggio legato alla carta, in quanto proviene dal Distretto 7, legname e, appunto, carta.
Penso lei abbia firmato la sua condanna a una vita senza amore e ricca di torture sopravvivendo in quell'Arena, e non vi è punizione peggiore da parte di Capitol City. È un sistema corrotto, sporco, sadico, sudicio di sangue e vite umane.
Aspettando il tuo risveglio e la tua opinione su Poison bud e sul nuovo editing della descrizione, ti mando un grosso abbraccio. Con affetto,
sfiorarsi |