Recensioni per
Bedroom hymns
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/02/20, ore 10:54

Prima classificata al contest "L'enigma dell'Uroboro"



Stile: 10/10
Ricco e intricato, crudo ed elegante al tempo stesso. È uno stile molto libero che osa con la grammatica — e ci riesce bene. Incisi, parentesi, corsivo, grassetto, testo barrato: c’è di tutto, ma in questo caso il troppo non stroppia affatto. Nonostante l’eccesso, infatti, non si avverte mai un senso di pesantezza sgradevole durante la lettura. Ogni parola, pausa e spazio racchiudono un ampio sottotesto frutto di scelte oculate (quelle lessicali sono davvero chirurgiche!), hanno una ragione precisa d’esserci e riescono a risultare estremamente comunicativi. 
Questo stile gronda d’immagini, di contrasti, di allusioni continue e di rimandi impliciti, come se fossero i personaggi stessi a esigerlo, come se loro stessi fossero semplicemente troppo e il linguaggio convenzionale non bastasse. Lo trovo un abito su misura perfetto per Albert e Alex, sia presi singolarmente che in coppia. Il concetto di frammentarietà prevale sia sul piano formale — la OS  è suddivisa in frammenti di ricordi anticipati dai versi di una canzone — che contenutistico — abbondano termini come “lacerare”, “spezzare”, “strappare”, una scelta che ho apprezzato tanto, perché rappresenta alla perfezione il rapporto distruttivo che lega Albert e Alex. Per tutta la lettura ho avuto la sensazione che questo stile non fosse soltanto il loro linguaggio, ma anche quello del Progenitor; ad esempio “schiude” e “vischioso”, che compaiono all’inizio della OS per riferirsi all’atto sessuale, sembrano rimandare anche al fiore madre del virus — chi ha giocato a Resident Evil 5 può capire — e posti in corsivo suggeriscono questa ambivalenza di significato. Di rimandi di questo tipo ce ne sono a bizzeffe (“I segreti sono verità nascoste. / Si arrotolano sotto la pelle, attorno agli organi - li strangolano con il loro veleno.” è soltanto l’inizio di una lunga serie), tutti molto incisivi.  Ti servi di immagini e scelte lessicali davvero evocative — “Come un cuore sconfitto e lacero.”, “Tutto ha già il sapore della cenere.”, giusto per citarne alcune — che spesso sono anche dei presagi — ”La prossima volta che lo vedrà saranno rossi i suoi occhi, tempeste di sangue e oro.” (non amo l’inversione soggetto-verbo, ma in questo caso la trovo giusta, perché se al posto di“occhi” vicino a “tempeste” ci fosse quel “rossi” del predicato l’immagine perderebbe smalto). Non nomini quasi mai il soggetto parlante, eppure riesci a conferire immediatezza al testo — "L'ho ucciso."/ "Lo so." / "Crono è caduto."/ "Lunga vita a Zeus.", ad esempio, è un dialogo che non ha segreti per i lettori che conoscono la serie, “Zeus” e “Crono” sono infatti indizi espliciti che permettono di catalogare Albert come l’uccisore e Spencer come la vittima. Questo stile mi ha convinta sotto ogni punto di vista, con quel suo graffio assolutamente riconoscibile. Complimenti!  



Titolo: 5/5
In generale non vado matta per i titoli che non sono farina del proprio sacco, ma esistono le eccezioni. Ci sono casi in cui certe scelte sembrano le uniche realmente adatte per rappresentare una storia. Nel tuo caso “Bedroom Hymns” è un titolo perfetto — per i personaggi, per l’atmosfera — e suona veramente bene in inglese; hai fatto bene a non tradurlo, la resa in italiano non sarebbe stata altrettanto incisiva. La canzone dei Florence and the Machine si adatta altrettanto perfettamente ai Wesker, mi è piaciuta molto l’idea di usarne i versi per formare tanti “micro-titoli” interni alla OS. “Bedroom hymns” associato ad Albert e Alex si tinge di sfumature più allusive, non rimanda più solo alla sfera sessuale, ma anche al concetto degli dei pagani che di fatto rappresentano. Mi ha attirata subito con la sua delicata musicalità, dopo aver letto la storia l’ho apprezzato anche di più, perché  assieme allo stile costituisce un secondo abito su misura per la OS.



IC: 15/15
Parlare di Albert e Alex contemporaneamente mi sembra d’obbligo, visto che in questa storia l’uno si rivela (e svela) tramite l’altra. La OS è tutta basata su un legame di coppia che il Canon suggerisce soltanto, e la tua interpretazione è molto convincente. Il rapporto che lega Albert e Alex è indefinito, incerto, non convenzionale. Lei n’è innamorata, lui più che altro ne ha bisogno, come se fosse il virus a spingerlo verso di lei — la scelta di lasciare questo aspetto a libera interpretazione del lettore è molto appropriata, in perfetto stile Albert Wesker, un personaggio di cui da Canon molto rimane nell’ombra e di cui si scopre solo un dieci per cento. Nonostante la storia sia tutta incentrata su atti sessuali non ho mai avuto il sentore di essere di fronte a una PWP, anzi: è come se ti fossi servita del sesso per svelare al lettore chi sono questi personaggi — i gesti che compiono parlano al posto loro, svelandone bisogni, dubbi, rancori. Sono entrambi complessi e sfaccettati, pieni di spigoli, estremamente intelligenti, assetati di potere e di manie di superiorità, sprezzanti della vita e dell’umanità: non sono esseri comuni in nessun senso, e nella tua storia emerge chiaramente questa loro diversità. Alex nutre sentimenti di odio e disprezzo verso l’umanità perché Spencer stesso, colui che l’ha strappata alla sua famiglia per renderla una cavia da laboratorio, è un umano: vederla innamorata di Albert ( “l’altro — e unico — sopravvissuto”) è decisamente realistico e convincente, espressione di un destino per lei inevitabile. Sei riuscita a far parlare i personaggi senza farli parlare, attraverso i gesti e i non-detti, tramite uno stile molto vivido che contribuisce a dare loro spessore. Anche i dettagli che hai inserito — Albert che mangia carne praticamente cruda, ad esempio —, fungono da perfette spie rivelatrici. Perfetto!



Sviluppo del tema: 5/5
La OS parte con una descrizione dei segreti, “verità nascoste” che “si arrotolano [...] attorno agli organi” e “li strangolano col loro veleno”: l’immagine del serpente si rivela sin da subito.  Quando ho visto con che fandom partecipavi al contest, per di più con un’edita, ho pensato a uno sviluppo della tematica molto scontato, dato che l’Uroboro(s) compare fisicamente nella saga di Resident Evil sotto forma di virus.  E invece mi hai sorpresa, perché il simbolo effettivamente è presente per tutta la storia più a livello metaforico, in questa costante, reciproca ricerca che Alex e Albert compiono l’una verso l’altro, lei mossa da un sentimento, lui — solo? — dal virus. Il tema dell’eterno ritorno è un’eco continua che qui va al di là del tempo, espressione di un bisogno fisico e mentale che accomuna i tuoi protagonisti, diversi per definizione dagli esseri umani e più simili a dei pagani, distruttori e distrutti, unici e uniti dall’essere le sole cavie sopravvissute agli esperimenti di Spencer. La citazione finale con cui si chiude la OS ha il sapore di una sentenza, ma anche di una promessa: gli anni di lontananza non sono riusciti a dividere i personaggi, e nemmeno la morte lo farà, perché per Alex e Albert alla fine “([...]tutto è diverso, sempre uguale)”. Davvero brava!



Gradimento personale: 10/10
Avrei molto altro da dire, ma il giudizio parla da sé. La storia mi è piaciuta moltissimo, complice uno stile che  racconta e svela i personaggi sotto molteplici strati, capace di risultare estremamente vivido e diretto nonostante i suoi sottintesi. Hai fatto un ritratto di Alex e Albert estremamente ricco e convincente. Peccato che Chris rovini sempre tutto. 



Totale: 45/45

Recensore Junior
30/11/16, ore 19:58

Questa storia è così difficile e intensa, ricca di complesse sfumature da comprendere… o forse solo talmente facili da sfuggire a una normale comprensione, poichè quando si tratta di Weskers bisogna rendere conto a un puzzle molto più grande e complicato.
Tuttavia ciò non toglie che ancora una volta tu sia riuscita a costruire qualcosa di estremamente toccante, lasciando alternativamente il passo ai sentimenti di entrambi e all’incedere di una trama che si rivela la medesima per entrambi, vista attraverso occhi diversi.
La fine sarà una tragedia, così come lo è stato l’inizio e la vita stessa: nonostante ciò dopo 13 anni di solitudine e dolori (e deliri) ancora una volta Albert e Alex si ritrovano -innamorata lei e consapevole lui, consapevole di un Progenitor che lo ha forgiato per legarsi irreversibilmente ad Alex, medicina e veleno per le stesse sinapsi, per le stesse anime.
Il virus vede e sa, diventa anima di uno scheletro di carne e muscoli –Albert- sussurandogli all’orecchio ciò che lui inizialmente non vede: non è la mente ma il corpo a riconoscere Alex, a reagire alla sua presenza –la presenza di un simile- ruggendo al suo tocco, piangendo alla sua lontananza. Tutto diventa allora parafrasi di un sentimento nato come “solidarietà” tra simili (o forse era semplicemente destino, ma vogliamo credere che per una volta sia stata davvero una scelta di Alex e Albert) e naufragato in un legame talmente potente da trascendere il tempo, la morte e un destino perennemente avverso (senza possibilità di scelta questa volta).

“Albert Wesker è uno di quegli uomini che non vorresti mai incontrare, ancora meno finirci a letto dopo averlo guardato negli occhi.”
Posto il fatto che evidentemente Alex la pensa diversamente, negli anni ’90 il gioco si svolge tra due fazioni opposte: lei conosce la verità e per questo veste la maschera del sacrificio, doloroso e necessario per tentare di preservare Albert dal diventare lui stesso il sacrificio di un Crono immorale che scandisce ad ogni rintocco il tempo che resta; a lui quindi Alex si consegna sapendo di contaminarsi, distruggersi eppure anche salvarsi. Di nuovo tesi e antitesi, dunque.
D’altro canto, per Albert inizialmente tutto ruota intorno a una forte attrazione, al richiamo di qualcosa che non conosce appieno: il Progenitor che bisbiglia e riconosce un altro Progenitor; la situazione cambia 13 anni dopo quando il nuovo Zeus torna per reclamare la sua Era: libera dal Tempo, per lei la clessidra non ha mai smesso di svuotarsi proprio a causa di ciò che la mantiene in vita.
[“Che ironico. I virus dentro di me… che fanno marcire il mio corpo fino alla morte, mi hanno salvata da essa.”]
E' questa volta allora che le carte in tavola cambiano: Alex assume il ruolo dominante nel tentativo di riversare in Albert tutta la sua disperazione e una richiesta d’aiuto che non si serve di parole (infatti è parlando che Alex mostra tutta la sua stoicità) ma solo di un tacito contatto tra corpi. Ecco dunque il vero valore dell’amore carnale, l’unico modo per Alex e Albert di comunicare realmente e confessare verità che non potrebbero essere svelate altrimenti. D’altro canto, etichettare a parole il sentimento che lega questi (in)curabili rivali sarebbe riduttivo e ingiusto poichè si sminuirebbe inevitabilmente la vastezza di qualcosa di così incrollabile e profondo; perciò non resta che fare affidamento su quello che tu stessa hai narrato, poiché i gesti che hai descritto raccontano tutto ciò che è necessario sapere di Albert e Alex. Non servono né una parola di più, né una di meno e proprio in questo sta la potenza della tua storia.
(Recensione modificata il 30/11/2016 - 10:38 pm)

Recensore Junior
23/02/16, ore 19:20

Bellissima e struggente! Va dritta nei preferiti ❤❤❤
Questa storia che è colma d'amore (in teoria), è solo l'inizio di un'ascesa all'inferno. Nulla sarà come prima e tutto è già stato prescritto e previsto. Bravissima come sempre, questa one-shot mi ha colpita dritta al cuore!
*offre abbracci e tanti cioccolatini*

Recensore Junior
23/02/16, ore 15:52

Ciao Mia cara Nocturnia, come sempre non mi deludi mai, la storia è fantastica ti adoro Nocturnia sei sempre La migliore *offre torta al cioccolato a forma di Wesker*

Recensore Master
23/02/16, ore 15:02

Ciao.
Storia davvero intensa... ad un certo punto avevo come il fiato sospeso (ce l'ho ancora, a dire il vero). x)
Non so come definire 'sti due... sono legatissimi, ma... nonono, non saprei proprio come definire il loro rapporto. =_=
In breve, la tua fic mi è piaciuta tantissimo. ;)
Bravissima.
Ti saluto, alla prossima! xD
Saluti da summer_moon

Recensore Veterano
23/02/16, ore 14:18

Hey amica.
Adoro queste One-shot su i "fratelli" Wesker, peccato che Chris debba sempre rovinare tutto. Si, non lo sopporto molto.
Ammetto che mi è venuta fame mentre mangiavano, comunque, come dicevo: bellissima storia(ancora) e aspetto le altre.
Mattalara
P.s:Un giorno riuscirò a non essere ripetitiva

Recensore Junior
23/02/16, ore 01:23

Io l'ho detto che avrei stalkerato il sito, eh. L'ho detto. E non merito un tale onore perché oddio, sei fra gli scrittori che prererisco qui su EFP e nessuno mi aveva mai dedicato una storia prima ed è talmente bella che sì, ok, dovrei smetterla di straparlare e iniziare a commentare seriamente.
Qui non è solo "beacuse it's p0rn and I like it" (maglietta che nei giorni dispari sostituirà #MAINAGGIOIATEAM). C'è il sesso ed è feroce, brutale perché ne Alex ne Albert conoscono altro linguaggio, ma oltre tutto questo - in tutto questo - ci sono loro: un uomo e una donna condannati senza possibilità di replica e  anche quando l'hanno avuta, quando sono stati "liberi" di compiere delle scelte, sono comunque andati incontro al destino. Trascinandosi dietro noi fangirl.
Non sono normali, non arrivo a dire questo perché sono Wesker e insomma, la normalità non è proprio nelle corde di famiglia, né sono sicura di quale precisa sensazione mi lascino; però sono tragicamente umani, soprattutto quando si ostinano a negare (e qui è più Albert) qualcosa che c'è, è lì e basterebbe poco per averlo davvero. Ma così non avremmo alcuna angst/drama saga, perciò fuffa, eleviamoci a deliri di onnipotenza e restiamo a guardare le nostre speranze marcire assieme al nostro corpo - che altrimenti Chris e compagni rimangono senza lavoro.
Storia bellissima e intensa. Sembra impossibile riuscire a svelare qualcosa in più su loro due, eppure tu ci riesci ogni volta. Grazie, grazie e ancora grazie per la dedica <3
(Recensione modificata il 23/02/2016 - 01:23 am)