Kan, eccomi!
Mamma mia questo capitolo… mi ha uccisa, letteralmente.
Tutte le informazioni, l’accampamento dei Windan, il finale… E’ stato devastante, sul serio!
Proverò ad andare con ordine, ci proverò sul serio, ma non garantisco…
Innanzitutto: ho sbagliato, ho clamorosamente sbagliato.
Tutte le mie ipotesi su quella carovana di avari erano enormemente sbagliate.
Mi sarei aspettata di tutto, ma mai avrei pensato che fossero i Windan!
E invece sono proprio loro, decimati e con una storia alle spalle che definire inquietante è dire poco.
Mi danno l’idea di essere la tribù di avari che si è più incattivita durante le lotte contro le ombre che li hanno sempre perseguitati.
Sono sempre quendi, e non hanno perso la saggezza della loro gente, ma sono guerrieri, e reagiscono a modo loro agli assalti, mentali o fisici che siano.
Mi viene da pensare inoltre che questa loro durezza si fosse manifestata già dai primissimi tempi, e questo spiegherebbe come mai loro più di tutti odiano i Minyar, e sono pronti addirittura a venderli…
All’Est ogni tribù ha dovuto arrangiarsi da sola, senza guide ne protezioni extra.
Erano, e sono tutt’ora, esposti alla crudeltà di Morgoth e dei suoi servi, qualsiasi essi siano, e si sono dovuti arrangiare, anche con metodi estremi.
Se da una parte si ricordano i tre fratricidi con orrore, all’Est chissà cosa non si è scatenato tra le tribù, per paura, per sopravvivenza…
E’ una situazione così angosciante e così inevitabilmente realistica che fa male al cuore.
Mi è piaciuto tantissimo come hai riassunto, per bocca di Niel che tenta di spiegarlo a quel testone di Eonwe, il motivo per cui gli Avari sono arrivati a tanto: la paura delle tenebre e allo stesso tempo l’odio per il sole, che li consuma, e che offusca le stelle: in fondo sono presi tra due fuochi, in un certo senso: odiano letenebre e l’ombra che li perseguita sin dal loro risveglio, ma odiano anche quella luce troppo forte, che li consuma e che, per come la vedono loro, finirà per bruciare tutto il mondo che conoscono.
Se gli uomini cercano una sicurezza nel culto alla tenebra, cercando una risposta alle loro paure e alle loro domande a cui non ha risposto nessuno, gli elfi rivorrebbero le stelle e il mondo com’era all’epoca del loro risveglio, perché vederlo cambiare così velocemente li logora.
Interessantissimo, Kan, veramente delle riflessioni stupende e che ho adorato leggere!
Mi ha sempre incuriosita tantissimo cercare queste motivazioni, cercare di capire cosa c’era dietro le decisioni degli Avari, e non smetterò mai di ringraziarti per queste riflessioni che aprono un sacco di spunti nuovi!
Tornando ai Windan: mamma mia, sono una tribù davvero affascinante!
Infinitamente Tatyarin con le loro stoffe a ricami complessi, i gioielli fatti di così tanti materiali, le vesti e gli ornamenti fatti con le pelli, le pelliccie e le zanne degli animali che hanno cacciato: assolutamente in linea con la nota e stranota passione dei Tatyar per i lavori manuali XD!
E anche loro testardi, e determinati ad affrontare ciò che verrà con coraggio, per quanto la disperazione stia prendendo il sopravvento…
Si sente che è tanto, troppo tempo che sono perseguitati da qualcosa che non sanno come combattere, e che questo inseguimento e tutte le perdite che sta portando li stanno logorando.
Con i racconti dei Windan poi si aggiunge un altro inquietante dettaglio sulla storia di Alatar e Pallando, purtroppo…
Sembrerebbe che il loro intento nel visitare i Windan assieme a Saruman, fosse metterli in guardia e aiutarli, come prevedeva lo scopo della loro missione di Istari.
Ma allora perché proprio dopo la loro partenza c’è stato il primo attacco?
Ancora non penso che la colpa potesse essere loro, non potevano essere già corrotti, come del resto non lo era Saruman, ma ci deve essere stata una forza che ne ha approfittato, per dare subito l’impressione sbagliata di questi emissari dei Valar e associarli subito al male, al pericolo.
E’ di sicuro la mossa di un piano preciso e crudele,, che è continuato, finendo per decimare i Windan. Quello che non si riesce a capire, e che mi spaventa, è che non si sa cosa sia questa ombra, questa minaccia che è diventata una maledizione che nessuno, nemmeno le sciamane, riescono a capire né a scacciare.
E a proposito delle sciamane, la figura della capasciamana è una figura veramente affascinante!
Misteriosa, immersa nella dimensione in cui la portano le sue capacità in maniera totale, forse troppo totale…
Mi ha colpita come sia lei sia il suo compagno, il capo della tribù, abbiano capito subito che c’era qualcosa dietro il racconto di Niel.
E’ stato bellissimo vedere tutta la differenza tra il modo in cui Niel si adattava agli uomini, confondendosi con le loro usanze, e facendo attenzione a seguire ogni regola, e il modo in cui si rapporta con gli Elfi.
Perché si, gli elfi sono più antichi, e capiscono e intuiscono molte più cose, anche solo con uno sguardo.
E in queste scene si vede benissimo, dal modo in cui il capo tribù parla a Niel, e da come lei tenta di gestire il fatto di avere a che fare con creature che, volendo, potrebbero averla già vista innumerevoli volte, sotto forma di animale o forse anche al tempo del Cuivienen.
Non è il caso del capotribù, da quel che sembra, ma comunque cambia poco, e Niel lo sa bene, anzi, mi fa sorridere che la cosa all’inizio più che preoccuparla le metta addirittura allegria.
Hai descritto in maniera così bella il modo di osservare e di intuire che hanno gli elfi, davvero, mi è piaciuto da morire!
Ancora di più perché questi sono elfi sempre vissuti per conto loro, che non hanno mai voluto la guida e la protezione di nessuno, e questo rende il loro modo di fare ancora più interessante.
Ma tornando alle ombre che perseguitano i Windan… Oddio, ci sono i senza-casa, i senza-casa che mi terrorizzano enormemente da sempre!
Il modo in cui il capotribù e la sciamana hanno descritto la persecuzione delle anime dei loro caduti, sempre più malvagie, sempre più invidiose della vita che a loro è rimasta mentre a loro è stata strappata, è veramente inquietante, ma anche interessante, perché accenna a come affrontavano la morte i Windan, e a come cercavano di proteggere e onorare gli spiriti dei loro morti, sapendo che sarebbero rimasti a vagare e che c’era il rischio che diventassero malvagi.
Però, come nota Niel, non è normale tutto questo accanimento… Sono diventati servi dell’ombra che sta perseguitando la tribù?
Oltre al fatto che non sono riuscita a capire se e quanto la sciamana sia stata posseduta da un senza-casa…
Il modo con cui si sono presentati i Senza-casa, se poi erano loro, perché ora come ora non ho più certezze su niente, è stata una scena inquietantissima, ma anche descritta in maniera magistrale, Kan, sul serio!
Angosciante e con quell’atmosfera di dubbio, di confusione, anche dovuta allo sguardo di Niel che non può vedere realmente cosa sta accadendo, pur sapendo che invece come Maia non incarnata potrebbe… brrr!
E qui veniamo a Eonwe.
Mi aspettavo che avrebbe protestato a tutte le precauzioni prese da Niel per proteggerlo, ma speravo, come infatti è successo, che la sua decisione di starla a sentire di più valesse ancora… Non solo è valsa, ma gli è valsa anche il rispetto di Niel.
Come Eonwe era arrivato a rispettare Niel nello scorso capitolo, ora è toccato a Niel avere il primo vero moto di rispetto verso Eonwe, e questo mi piace!
Il momento di riflessione di Eonwe, costretto, in quanto presunto servo, a rimanere relegato ai margini, è stato un momento stranissimo, ma anche molto molto interessante.
Mi ha veramente colpita il modo in cui, ancora una volta, Eonwe ripensa a Numenor.
Più che mai in questo capitolo si intrecciano l’odio che prova Eonwe verso la tenebra, e il dolore per il suo fallimento nel fermare la tenebra che ha corrotto e distrutto Numenor.
E Si sente così tanto l’affetto che Eonwe provava per i numenoreani, e quanto si senta in colpa nel ricordare gli uomini sempre più timorosi della morte e sempre più in balia di Sauron…
Davvero, vederlo così abbattuto nel ripensare ai Numenoreani e a quanto si era affezionato a loro mi ha commossa!
Per lui vedere tutte queste popolazioni, umane e anche elfiche, che, dal suo punto di vista almeno, stanno cadendo sotto l’ombra proprio come i numenoreani sta acuendo sia il dolore di Eonwe sia, purtroppo, anche la sua rabbia, e questo lo fa essere sempre molto, troppo, duro nei suoi giudizi.
Mi chiedo come si svilupperà tutto questo, e sono sempre più curiosa di saperne di più sul suo passato a Numenor!
Le sue riflessioni mi hanno fatto venire in mente tante di quelle domande… Chi è la “lei” che ricorda Eonwe quando ripensa a Numenor, per esempio?
E torna sempre quella spilla… Azzardo e mi chiedo se non sia legata nello specifico a numenor, in qualche modo.
Il finale è stato angosciante, ancora di più perché visto dal punto di vista di Eonwe, che non riesce a capire il dialetto Windan e quindi non riesce a capire perché lo attaccano, o cosa sta dicendo Niel per placarli o rallentarli…
E’ stato terribile vederli fuggire facendosi largo tra la folla inferocita, con Eonwe ferito, forse anche abbastanza gravemente, e Niel terrorizzata dall’ultima frase lanciatale dietro dalla sciamana… Quell’elfa ha capito fin troppo, ormai mi sembra evidente, anche se non so se hanno capito chi è in realtà il disertore che hanno cercato di uccidere…
Eonwe che sente il dolore delle ferite sempre più forte, e con esso tutte le sensazioni di freddo e stanchezza che si porta dietro mi ha messo una gran angoscia, acuita dal fatto che non avevo mai visto Niel così confusa e angosciata….
E mi ha intenerita così tanto Eonwe che chiama Niel col suo diminutivo per calmarla…. Tra tutta l’angoscia del momento questo attimo di tenerezza mi ha sciolta, davvero!
Il cliffanger poi mi ha definitivamente devastata.
Cosa stanno sentendo? Che cosa sta arrivando?
Oddio, ma perché manca così tanto a mercoledì prossimo?
Uffa!
Meraviglioso, Kan, meraviglioso sul serio!
Amo tutte le riflessioni che stai inserendo, e la trama che si fa sempre più intricata, mi piace veramente tantissimo!
Tyelemmaiwe |