RECENSIONE PREMIO N° 1 per il contest QUADRI E PICCHE
Ebbene... mi sono scelta una storia ben strana, come prima recensione!!
Che dire... me la sono letta due volte e ci ho meditato a lungo, ma è una narrazione che si presta a molteplici interpretazioni, a seconda del modo in cui la si legge. E' chiaramente (forse non proprio chiaramente, ma diciamo che così mi è parsa...) la trasposizione simbolica di un flusso di coscienza, hai trasformato in immagini e parole le sensazioni di un animo intrappolato e impotente, inconsapevole e incline alla rassegnazione, spaventato e solo. Incapace di relazionarsi davvero.
Quel "vedevo continuamente le spalle delle persone" mi è piaciuto moltissimo, lo rileggo in continuazione, perché in poche parole delinea una prospettiva di vita e d'animo netta, precisa. Così come quell'avere la chiave in tasca ed essere sicuri di non poterla prendere e domandarla in continuazione ad altri, delegando a loro la responsabilità di un rischio che non si vuole correre. D'altronde, in questa visione di vita, è anche molto semplice convincersi che davvero non si può saltare così in alto.
Infine, quelle pareti che si stringono, quella finestra troppo alta, mi hanno richiamato le sensazioni del soffocamento, dell'ansia, se non addirittura dell'attacco di panico. Questo è quello che, a pelle, mi ha trasmesso questa breve nonsense, così rapida e così intensa.
Il tuo stile mi è piaciuto tantissimo, mi è sembrato di trovarmi in un labirinto senza uscita, dove, ad ogni angolo, mi attendeva qualcosa di inaspettato, di sorprendente. Ogni frase crea una suggestione, una riflessione e quella successiva cambia completamente scenario, dipingendo immagini nuove. Dovrei leggerla cento volte per gustarla appieno e crearmi un'opinione completa, ma intanto ti lascio queste mi piccole sensazioni, unitamente ai miei complimenti, perché, per quanto enigmatica, questa storia evoca emozioni e visioni e non è semplice farlo scrivendo in questo genere! |