Hai perfettamente ragione: questo breve racconto infonde ansia. Tuttavia, è proprio l'ansia dello scrittore che desidererebbe mettersi all'opera ma non trova le parole adatte oppure è vittima di una congiura del caso, in cui tutto si muove contro di lui, impedendogli di trovare l'atmosfera adatta per scrivere come e cosa vorrebbe.
Il ritmo incalzante, dalle frasi "lampo", concretizza la successione di sfighe fantozziane che si susseguono. La commistione di ansia e comicità rende questa storia davvero originale, nonostante sia il dipinto (estremamente realistico) di un tipico scorcio della vita di uno scrittore.
Mi sono riconosciuta nel protagonista: anch'io preferisco scrivere con la matita (a mine, in modo che sia sempre appuntita), il computer talora decide di impallarsi e girare a vuoto oppure si scarica e il caricabatteria è in un'altra stanza. Quando la creatività si blocca inizio a temporeggiare controllando la casella di posta, "cazzeggiando" sui social network, fumando una sigaretta o bevendo un caffè.
Complimenti e grazie per questa piccola perla.
Alla prossima |