Recensioni per
Ricordi
di BandBfun

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/08/16, ore 22:41
Cap. 1:

Recensione premio per il contest: Somewhere, over the ratings
Premio: L’ultima neve di primavera, per la storia più triste


Eccomi con la recensione premio, davvero meritata!
Devo dire che non è stato semplice affrontare questa fiction, e che la sto leggendo la seconda volta mentre scrivo questa recensione, aiutata dalle tue indicazioni su flashback, davvero utilizzati in modo particolare, non avevo ma visto questa impostazione da monologo teatrale qui su efp.
Andiamo con ordine: ho letto solo due storie tue, ma ho capito che il realismo che sfiora il racconto autobiografico è la tua bandiera… Marco è un antieroe, il ragazzo normale, non necessariamente bellissimo, che resta stupefatto davanti alla sua nuova compagna di classe. Tutto appare semplice, quasi banale. Ma la verità supererà la fantasia.
Da qui comincia una strabiliante serie di intrecci di passato presente e futuro che rivelano quanto tu abbia lavorato su questa trama, per farla funzionare in questo modo. Come per la flash che hai presentato al contest, sono molto colpita da te, non solo dal racconto, avrei creduto per altro che non fossi così giovane.
Questo bacio così romantico è un intervallo tra il primo sguardo in avanti (Marco non ha la patente, un dettaglio significativo della sua insicurezza) e la voce del narratore anonimo che ci dice come Anna e Marco si siano sposati giovanissimi, riuscendo a creare una carriera artistica di grande importanza, e anche ad avere un bambino.
Troppo bello per essere vero, già da qui mi aspettavo il peggio, devo dire.
La scena della morte del figlio al telefono è tristissima, immagino come deve essere trovarsi in una situazione così: partecipi, tuo malgrado, ma non sei lì per poter fare qualcosa. Ancora, sono meravigliata dalla tua capacità nella costruzione dei momenti di tragedia familiare, sei bravissimo.
Questo rituale degli amici che aspettano Marco cucinando per lui e andando a prenderlo in macchina come sempre, è molto tenero, potrebbero dirgli di andare in taxi; ma credo sia proprio quello che volevi far notare. Anche per me gli amici sono tutto, e ho compreso Annalisa che si è allarmata semplicemente perché la voce di Marco era calma. Non è scontato! Anche se è chiaro che si riferiscano ad un tentato suicidio…
Forse non dovrei dirlo – per altro divagando – ma un po’ lo comprendo. Seppellire il figlio e la moglie in sei mesi deve essere inaccettabile, deve far perdere la ragione.
Le pillole sono in metodo che sceglierebbe la maggior parte delle persone, credo, perché non c’è da affrontare il dolore fisico, e per fortuna Simone e Annalisa hanno capito in tempo; soprattutto il primo, visto che si è trovato nella stessa condizione. I tuoi personaggi sono terribilmente sfortunati!
In una spirale angosciosa che non risparmia nessuno, scopriamo che le esperienze negative hanno toccato tutti i tuoi protagonisti in modo similare: anche Simone ha perduto la famiglia tragicamente, anche se in questo caso c’è un elemento in più che mi è molto caro, la possibilità che le persone che amiamo ci restino accanto come impronte psichiche.
Non me l’aspettavo da una storia così lontana dagli elementi fantasiosi, quindi forse anche tu lo credi possibile…
Il dettaglio del romanzo è la storia nella storia nella storia… ormai non c’è più confine tra noi lettori e gli amici di Marco, che assistono alla sua produzione artistica, e la lettera, mi sembra un’autocitazione della stori del contest, fantastico.
Ormai Anna era devastata, la parte di racconto in cui teme che il marito sia felice della morte del figlio, o che sposti i giocattoli di quel santuario è terribile, ti fa sentire partecipe in modo doloroso.
E la fine è l’unica possibile, triste quanto lo sarebbe continuare a vivere. Fumare non è più una preoccupazione, la morte si avvicina sul binario.
Sei una scoperta di quelle che invogliano a tenere i contest, malgrado le seccature che ne possono derivare. E ti auguro che il tuo futuro sia davvero scrivere, puoi farcela
Un bacio grande,
Setsy








 

Recensore Veterano
26/07/16, ore 23:01
Cap. 1:

Ciao! Vengo a lasciarti la prima delle recensioni premio e ti ringrazio ancora per la splendida storia con la quale hai partecipato al mio contest. 
Che dire, si capisce subito che questo racconto è nato come sceneggitura specialmente dal modo in cui è stato scritto. Infatti ci sono un sugguirsi di ricordi e scene appunto adatte a un film. Non ho mai letto storie come questa, ma devo dire che mi è piaciuta molto specilmente per quanto rigurda la caratterizzazione dei personaggi e l'accuratezza data alle loro storie personali. Ahimè non conosco persone che possano darti una mano per far diventare tutto questo un film, ma spero che le troverai. Ti faccio i miei complimenti.

Un Bacio e alla prossima <3

Recensore Veterano
16/05/16, ore 15:07
Cap. 1:


5a Classificata: Ricordi di BandBfun 31/40




Stile e Grammatica: 7/10


Ho preso fiato ed[e] ho bussato, un paio di volte, molto ravvicinate.

pensando a trovare [cercando – semplifica] le parole migliori per dirle che mi ha fatto [aveva fatto] sentire come se fossi [fossi stato] qualcuno che valeva la pena di conoscere – tempi verbali errati.

in quell'istante in cui l'azzurro cielo dei suoi occhi hanno[aveva] incrociato il grigio-verde dei miei. - è sbagliato sia il tempo verbale che la persona: è l'azzurro cielo che ha incontrato il grigio-verde.

E ancor più mi ha sorpreso trovarmi così a mio agio con una ragazza(1). [:]Sono sempre stato molto timido e non ho mai legato davvero con nessuno(2) – i due punti collegano i due periodi rendendo più fluida la lettura. Il periodo n.2, inoltre, chiarisce il significato della proposizione n.1.

É[È] già tutto programmato

É[È] una delle mie canzoni preferite

Non credevo che sarebbe successo così presto, dal momento che ho[avevo] tutta una serie di regole che ci avrebbero portato a quel momento trascorsi almeno tre anni.

abbiamo deciso di farci[fare]una passeggiata – ''Farci'' è un'espressione dialettale.

Era perfetta per quello che avevo intenzione di fare da... Beh, praticamente da quando l'ho [l'avevo] conosciuta.

dirlo ad una[a una]persona unica

É[È] stata breve quanto intensa

Dal tetto del treno sul quale mi trovo alle vaste campagne deserte romagnole che sta

attraversando sembra coperto da un sottile velo luccicante – ho avuto qualche difficoltà a capire il soggetto della frase e penso che un '' tutto sembra coperto da un sottile velo luccicante'' possa rendere meno criptico il periodo.

É[È] solo un ragazzino, non deve sapere tutto.

É[È] irriverente, sembra quasi senza educazione

É[È] la tua mamma?”

Sembra di si[sì].”

É[È] proprio com'ero io alla sua età

mi è sembrata a a disagio – ripetizione

Questo non un[è] pezzo di carta qualunque, vero?” - manca il verbo

Tu non [c']eri, io sola ero lì!


Da un certo punto in poi ho smesso di correggere le E accentate a inizio periodo perché altrimenti avrei rischiato di farmi prendere un crampo alla mano. La E a inizio periodo vuole l'accento grave.

La d eufonica segue questa regola: ''Lo storico della lingua Bruno Migliorini ha proposto una semplificazione della regola generale che prevede l'uso della d eufonica soltanto quando la preposizione "a" o le congiunzioni "e" e "o" si trovino davanti a parole inizianti con la stessa vocale.

In generale, sia Bruno Migliorini sia Luciano Satta, fra gli altri, consigliano di provare a pronunciare una frase per vedere se l'incontro delle vocali è davvero fastidioso e di aggiungere la d eufonica solo se effettivamente si riscontra un miglioramento del suono della frase, perché la somma di troppe d può provocare la cacofonia che la d eufonica dovrebbe invece servire a evitare è il caso di incontri come "ed editori", "ad Adamo", "ad adattare" e simili.

La "regola semplificata" di cui sopra non è altro che la logica conseguenza di questo consiglio, unito all'assunzione che l'incontro di due vocali diverse non dà (quasi) mai fastidio.[Fonte: Accademia della Crusca]


Ho riscontrato qualche imperfezione anche nella consecutio temporum in un paio di occasioni e qualche errore di battitura.

I dialoghi non mi hanno entusiasmata, troppo serrati, troppo da copione. Di sicuro la lettura di questa storia risulta difficile a chi non possiede spiccate doti immaginifiche perché di punti di riferimento ce ne sono ben pochi, soprattutto nella seconda parte dove vediamo un susseguirsi di dialoghi all'apparenza sterili ma in realtà colmi di significato. Indipendentemente dal mio gusto personale, credo che la storia andrebbe arricchita di descrizioni perché il ''botta e risposta'' non rende.

C'è una netta differenza tra la prima parte della storia e la seconda. Anche lo stile cambia in modo significativo e l'impressione che mi ha dato non è stata molto positiva. Lo stile gradualmente è diventato sempre meno incisivo tanto da apparire un po' monotono. Mentre nella prima parte hai abilmente utilizzato i salti temporali, rendendo la narrazione fluida e coerente, nella seconda parte c'è solo molta confusione. A volte non si riesce a capire chi sia il soggetto parlante, quali siano i flashback e quali i pensieri del protagonista.

Il lessico che hai usato è semplice, a tratti colloquiale, ma ben si presta al tipo di storia.

A essere sincera il ritmo molto – forse troppo – incalzante della storia mi ha messo addosso un po' di ansia: spesso mi sono ritrovata a immaginarti mentre ti accanivi sulla tastiera, digitando i tasti a una velocità impressionante. (Sì, mi faccio di questi flash.)

La storia è di per sé lunga, ma se aspiri a farci qualcosa di concreto penso che sia opportuno rivederla con calma e arricchirla seguendo lo schema della prima parte, dando qualche informazione in più sugli altri personaggi e sistemando i dialoghi.



Caratterizzazione dei Personaggi: 6/10


Il personaggio di Marco, il protagonista, è sicuramente ben caratterizzato. Dall'inizio alla fine i suoi pensieri e i suoi sentimenti sono chiari e coinvolgono il lettore che ama con lui, soffre con lui e poi muore con lui.

Ho avuto parecchi dubbi sul punteggio da darti perché effettivamente il tuo protagonista è completo in ogni sua sfaccettatura. Ciò che mi ha portata, tuttavia, ad assegnarti 6/10, dipende da un ragionamento un po' contorto che mi ha portata a considerare questa storia ''corale''. Mi spiego meglio…

Abbiamo Marco che è il protagonista assoluto, ma nel corso della storia si intrecciano le vicende di altri personaggi che gravitano intorno a Marco come satelliti, a partire da sua moglie Anna, fino ad Annalisa e Simone. Tuttavia questi satelliti non girano solo nell'orbita di Marco, bensì la condizionano e, quindi, sono anch'essi protagonisti della storia.( Spero di essere stata chiara con questa metafora astronomica.)

Ritorniamo, dunque, al punto di partenza: la base per una sceneggiatura c'è (in alcuni momenti ho avuto come l'impressione di avere di fronte una storia come quella del film ''Love actually'' ), ma ogni personaggio andrebbe trattato come protagonista, approfondendo la sua sua storia, i suoi stati d'animo. Ogni personaggio andrebbe, in pratica, caratterizzato, o altrimenti eliminato.




Trama e attinenza al tema: 10/10


La trama è molto bella e anche se non è autobiografica sei riuscito a renderla molto verosimile. All'inizio non ci ho visto nulla di nuovo, di originale(la classica storia d'amore che nasce tra i banchi di scuola), ma proseguendo nella lettura mi sono ritrovata di fronte a un dramma esistenziale scaturito da una perdita improvvisa, di un figlio per giunta, trattato con estrema delicatezza e cognizione di causa.

La neve fa da sfondo ad alcune scene topiche della vicenda e ho trovato questo escamotage molto d'effetto perché hai saputo sfruttarla in modo quasi scientifico dandole l'importanza richiesta da questo contest.


Gradimento Personale: 7/10


La storia nel complesso non mi è dispiaciuta, al contrario. I tanti dialoghi mi hanno fatto storcere un po' il naso e hanno reso la lettura più complicata del previsto(data anche la lunghezza della storia). Mi sono dovuta sforzare per comprendere alcuni passaggi e l'intervento degli altri personaggi, messo in quel modo, non ha fato altro che confondermi di più. Tuttavia ho trovato il tuo modo di affrontare tematiche come il suicidio o la perdita di un figlio molto delicato e questo è sicuramente un merito. Da madre ho provato a immaginare il dolore di Anna, il suo senso di colpa, ed è stato straziante. Considerando che l'hai scritta a vent'anni e che non è autobiografica, ritengo che tu abbia fatto un buon lavoro. Credo anche, da totale blasfema quale sono in ambito teatrale, che possa avere delle potenzialità, ma solo a patto che tu ti metta in testa di rivederla con molta calma, a mente fredda. Diecimila parole sono davvero poche per rendere bene l'idea.


Utilizzo della citazione: 1/1


La citazione l'hai utilizzata al meglio, scegliendo un momento carico di significato. Le parole di congedo di Marco non potevano essere migliori.











Recensore Master
07/05/16, ore 23:55
Cap. 1:

Di solito non leggo le storie originali altrui (perché sono pigra, seguo già troppe fanfiction, ho una pila di libri di un metro sul comodino, una virtuale sul kindle e una rosa di una cinquantina di personaggi in aumento che vogliono tutti fare il protagonista, e non mi bastano le vite temo =_= ), ma stasera mi sono "dedicata" alla "concorrenza" :P (ho messo delle virgolette?)

Storia struggente, molto, e molto adulta nonostante tu sia molto giovane da quanto capisco . 
Si capisce che è nata come sceneggiatura, non solo per via dei dialoghi, ma anche per la descrizione delle azioni quasi più che degli ambienti (l'ambiente dopotutto uno lo riprende, ma un attore deve avere in sceneggiatura cosa fare, almeno a grandi linee ... perfino sulle partiture d'opera abbiamo segnati certi movimenti o se doobbiamo fare qualcosa di particolare uscendo, quindi ...)
anche togliendola dal contesto sceneggiaturiale (si dice? E' italiano? Mah) è perfettamente godibile, anche se io sono un peliiiiino di parte amando i dialoghi e l'introspezione dei personaggi più di qualsiasi altra cosa, quando leggo (e purtroppo anche quando scrivo, mi sono appena affrancata da "i due si guardano e parlano immersi nel nulla, chiaramente gli unici sopravvissuti di Fantasia" =_=)

ommioddio ho scritto un commento quasi umanamente accettabile? 

Recensore Master
09/04/16, ore 16:27
Cap. 1:

Quarto classificato al contest "La piramide dell'amore"


Totale: 60/70 




Grammatica: 10/10 
Non ho notato nulla, nemmeno una piccola sbavatura. Testo lindo e pinto, complimenti! 



Stile: 7/10 
Scusami se te lo dico, mi sono annoiata. La storia è costituita nel novanta per cento da dialoghi, cosa che produce un effetto fastidioso e rende la lettura meccanica. Hai trattato una tematica profonda e delicata, ma tutto il pathos si perde nell'assenza d'introspezione. Nella prima parte della storia nulla da ridire, descrizioni e introspezione erano presenti, e hanno mostrato la tua bravura, la tua padronanza della lingua, poi però sono scomparse. 
Ho avuto la costante sensazione di leggere un elenco e a volte non capivo neppure "chi era a dire cosa a chi". Non scrivi male a livello di stile, la tua grammatica è perfetta, ma in una storia oltre ai dialoghi ci vogliono descrizioni e introspezione: se io leggo di una lite fatta solo di dialoghi mi sembra di avere di fronte delle vignette, se invece l'autore mi mostra l'espressione del volto di una persona, i gesti che compie, o anche solo qualche scorcio dei suoi pensieri durante qeust'ultima, io quella lite la vivo con maggiore coinvolgimento, me la immagino, come se stessi vedendo un film, la scena prende forma e mi trasmette emozioni. La penalizzazione che ti ho dato non dipende dalla forma in cui scrivi, ma dal suo contenuto, che definirei scarno, freddo, asettico; gli riconosco da un lato il merito di aver rispecchiato in parte lo stato d'animo di Marco dopo la perdita di Anna e Edoardo. 



Titolo: 3/5 
Mi piace come titolo, è incisivo e invoglia la lettura. Unica pecca è l'assenza di originalità, se avessi aggiunto qualcosa per definire "ricordi" sarebbe stato più distinto. Ad ogni modo mi è piaciuto discretamente e per la storia lo trovo perfetto, con quel susseguirsi di scene al presente e flashback. 



Caratterizzazione personaggi: 13/15 
Mi è piaciuta molto, ho trovato sia Marco che Anna credibili, veri. Nonostante la storia sia prevalentemente costituita da dialoghi, sei riuscito a fare emergere in loro una personalità definita, stesso discorso per Edoardo, di cui apprendiamo qualcosa tramite Nico. 
Marco, timido e sognatore all'inizio, quando è giovane e vive serenamente il suo amore, diventa poi cinico e si congela nel dolore dopo i tragici eventi; si avverte in lui la voglia di vivere mischiata alla sconfitta, all'incapacità di cambiare se stesso dopo la perdita della compagna e del figlio Edoardo. La sua scelta di scrivere un libro si configura come il bisogno di imprimere nel mondo ciò che di bello ha significato il suo amore unico per lui. Marco dice tanto e al tempo stesso non dice niente, quando parla con Annalisa e Simone, è verosimile che non sia riuscito a dire subito la verità sull'accaduto, perché una perdita simile distrugge dentro. 
Anna: anche lei molto credibile. La perdita di un figlio segna irrimediabilmente. Quei sorrisi luminosi che la contraddistinguevano nella giovinezza sono spartiti, spenti nel dolore per Edoardo. Durante la lite la sua negazione del dolore mi è sembrata tipica di chi è ancora in stato di shock, di chi non accetta la triste realtà. Anche a lite finita, il suo cambio d'umore rapido e improvviso ha rispecchiato la fragilità emotiva di chi ha perso un figlio e ha scaricato sul compagno frustrazione, disperazione e smarrimento. Stesso discorso per Marco, a cui è scappato uno schiaffo e subito dopo si è scusato ed è sembrato tornare in sé. 
Ho trovato molto toccanti e pertinenti i pensieri finali del protagonista in punto di morte. Davvero un bel risultato! 



Uso dei prompt
Amore unico: 5/5 
L'amore unico di Marco è indubbiamente Anna, ma lo è ancor più Edoardo, figlio nato dalla loro unione. Proprio questo amore perduto gli lascia come unica soluzione il suicidio; dopo la perdita di entrambi, tutto ciò che gli da sollievo è l'illusione felice di vederli giocare insieme,  entrambi compaiono a rallegrare i suoi ultimi istanti dopo una vita di solitudine e vuoto. Ottimo! 
Canzone: 5/5 
Penso tu sia stato l'unico a rendere la canzone meglio per ciò che non viene detto, al di là del fatto che i protagonisti abbiano visto Titanic. La si respira a ogni riga, come compagna di Marco e paradossalmente come contrasto al finale: "My heart will go on" è una verità che muore con Marco, l'unico modo per realizzarla è porre fine a un'esistenza spezzata. Fermarsi, appunto, come anticipi all'inizio. 
Citazione: 5/5 
Anche qui sei stato bravissimo. La citazione si configura come l'illusione dolciastra di Marco, che dopo la morte di Anna non ha fatto altro che aspettarla, crearla e viverla attraverso il suo libro. La sua scelta finale rispecchia quel "ad aspettare te". Da brivido. 



Originalità: 10/10 
Hai scelto di raccontare una storia in cui all'inizio ci sono tutti i presupposti per un quadretto felice, poi ci mostri la realtà drammatica dei fatti con un colpo di scena inaspettato. Il finale stesso è molto originale per ciò che racconta. Marco saluta i suoi amici e poi si lascia morire, è stato particolarmente d'effetto l'ultimo pezzo in cui l'ultima cosa che lui vede è il treno che si avvicina: di una brutalità tagliente, agghiacciante. Anche lo stile, che purtroppo non rientra nei miei gusti, si contraddistingue per l'originalità. 



Gradimento personale: 2/5 
Mi dispiace non volerti dare più di così. La storia tratta una tematica profonda con sensibilità, senza sfociare nello scaborso, non abusa del dolore mettendolo in mostra in maniera ostentata, e questo l'ho apprezzato particolarmente. Purtroppo spesso non si capisce chi sta parlando perché i dialoghi sono posti uno dietro l'altro senza pause, soprattutto a partire da metà storia; l'introspezione, che avrebbe reso la trama da cento e lode, scarseggia e poi viene a mancare del tutto; la successione tra passato e presente non si capisce nell'immediato a causa dell'impaginazione: ti suggerisco di cambiare carattere oppure di inserire dei simboli che separino le scene del presente da quelle del passato. Se lavorassi su questi aspetti, la tua storia spiccherebbe decisamente di più, come merita.

Recensore Master
02/04/16, ore 13:12
Cap. 1:

Non avevo ancora avuto tempo per leggere il tuo racconto, sono giorni tremendi per me, e poi tra l'altro abbastanza lungo.
Che devo dire il racconto favoloso anche se triste, tutto secondo il tuo stile.
Mi è dispiaciutp molto per l'epilogo, ma non vedevo nessun altro tipo di conclusione. E' la vita e purtroppo spesso è anche amara.
Povero Marco avrebbe avuto il massimo dalla sua vita, felice ed innamorato, mi dispiace.
Ti faccio il bocca al lupo per il contest. Sappi che piace leggere i tuoi racconto, sono belli e profondi.
Ti faccio i complimenti, sei davvero bravo.
Lisy

Recensore Master
02/04/16, ore 11:13
Cap. 1:

Ciao :)
Caspita! Sono giunto alla fine e sono senza parole.
Non mi aspettavo un racconto così forte e travolgente. Secondo me sei riuscito a soddisfare egregiamente tutti gli obbiettivi che ti eri preposto, e a me questo scritto è piaciuto molto.
Un dramma dentro ad altri drammi. Un intreccio complesso ma rapido, letale e in grado di irretire i vari lettori. Io sono rimasto col fiato sospeso in più punti, il finale poi è da brivido.
Hai indubbiamente delle gradi capacità e il testo è davvero molto ben scritto.
Non ho altro da dirti, a parte lasciarti i miei più sinceri complimenti.
Buon fine settimana e a presto :)

Recensore Veterano
31/03/16, ore 20:47
Cap. 1:

Che ti devo dire ho letto questo tuo racconto., e mi è piaciuto un mucchio. Gran bel lavoro.
Giudizio? Bello, bello, bello. Strepitoso, meraviglioso, incredibile. emozionante, stupendo, in certi momenti tenerissimo e perchè no, anche dolcissimo in certi frangenti.
E' la vita e purtroppo la vita non è sempre rosea.

Recensore Master
31/03/16, ore 20:42
Cap. 1:

Come ho letto volentieri questo racconto. Certo da una famiglia bella, contenta e felice siamo arrivati invece ad una famiglia distrutta. Nella vita spesso ci troviamo a un bivio e da questo bivio si decide il futuro.
Il racconto mi ha messo tristezza.
Capisco il passo di Marco perchè la vita senza la famiglia, che era il suo mondo, il suo tutto, non aveva più senso.
Ho sempre apprezzato quello che scrivi.
Ciao

Recensore Master
31/03/16, ore 20:32
Cap. 1:

Come scrivi bene ed è un piacere leggerti. E il racconto?E' stupendo. Ho capito perchè sei bravo. hai un grande aiuto che ti segue sempre nei racconti, nelle poesie ecc, si tratta del tuo cuore. Un cuore che capisce e comprendere la sensibilità dei personaggi e penso anche delle persone. E' da un pò di tempo che ti seguo e ho noyayo questo tuo pregio.
Racconto drammatico, e a causa di una disgrazia ha cambiato la vita di tutta una famiglia. Ci vuol coraggio da parte di Marco aver scelto la morte.
Bella scena finale, cosa sarebbe successo se non ci sarebbe stata la disgrazia sarebbe stata una famiglia felice.
Mi auguro che i tuoi sogni diventino realtà.

Recensore Veterano
31/03/16, ore 19:38
Cap. 1:

Ciao, Cherry è tornata, e sono felice di essere la prima!
Per quanto ne sappia, io non conosco sceneggiatori, o registi, però una controllatina non farebbe mai male.
Vabbè, passiamo alla storia: drammatica e stravolgente. Basta. Come tu sai, non riesco a leggere storie che non siano "Yaoi" o "Shonen-ai", ma a dire il vero, questa l'ho letta con una semplicità troppo semplice.
Mi è piaciuto moltissimo, e anche se il racconto è abbastanza lungo, non mi è sembrato.
Per caso hai un programma che ti aiuti con l'HTML? Perché se non ce l'hai ti consiglio di scaricarlo, perché almeno con il mio computer, non sono riuscita a capire granché -non a caso ho riletto due volte per comprendere- poiché il corsivo non c'era.
È stato, come dire, come se fosse un tutt'uno, senza flash-back e Pov dei personaggi; proprio su quest'ultimo, consiglio di scriverlo prima di un paragrafo ad esempio:

"Pov. Marco.
Bla bla bla bla
Bla Bla Bla
Bla Bla
Bla

Fine Pov. Marco /o/ Pov. Narratore
Bla bla..."

Seconda cosa, ma il racconto è ambientato in Italia? Perché a me pare che gli Oscar si vincano solo in America...
Un consiglio, a volte inserisci i verbi "eslamare, dire, chiedere, domandare, urlare etc. ecc." poiché ho avuto difficoltà a capire chi parlasse o no...
Comunque sia, la storia mi è piaciuta moltissimo...è stato tutto molto toccante: Anna, poverina, perdere un figlio non è una cosa tanto bella, e anche Marco, cioè non solo muore il primo genito ma anche la moglie per poi suicidarsi anche lui, che triste storia.
Mi è piaciuta tanto l'ultima scena, quando il protagonista si gira per vedere un'ultima volta gli amici e dopo si fa investire dal treno.
Mi dispiace, ho pianto non sai quanto (eppure io non sono una tipa che piange sempre, EFP mi sta cambiando, nemmeno cinque anni fa quando scoprii l'esistenza di questo sito l'ho mai fatto...) e ascoltare "The Jellyfish song" di DMMd (DRAMAtical Murders) non ha aiutato parecchio, eh -a proposito, ti consiglio di ascoltarla, è davvero carina come canzoncina!
Mi dispiace non poterti consigliare niente su come far passare questo meraviglioso scritto nelle mani di un regista, ma, oltre a essere una tipa che non guarda molta TV, sono anche piuttosto asociale (non si direbbe, vero?)
Comunque, sappi che mi son innamorata della tua storia...
Spero di vederti presto...
Buon Viaggio a Vederci XD
(Recensione modificata il 31/03/2016 - 09:05 pm)