Cari amici di efp ben trovati. Ci troviamo stavolta davanti ad una produzione un po' differente dell'ormai nota e apprezzata Celtica, essendo una sorta di revival del trono di spade, ma di cui come vedremo, eredita soltanto i personaggi e non l'universo e l'epoca della fiction.
Come suo solito il capitolo inizia con un banner molto curato, adoro i suoi banner tanto da spendere sempre diversi secondi a osservarne le particolarità. Stavolta si è anche superata con un particolare effetto glass e la fusione di più immagini insieme realizzando il tutto senza bordi, una scelta riuscita molto bene e visivamente molto d'impatto. La scelta cromatica è in linea con l'atmosfera in cui è immerso il testo, così come il font delle parole scritte sul banner.
Ma passiamo finalmente al testo vero e proprio.
Ora amici vi saluto e inizio a rivolgermi all'Autore.
Cara la mia Celtica, ti adoro fin dai tempi della Casa nel Bosco. Sappi che anche se non sono mai riuscito a finire di recensire tutta la storia, dato che son stato assente dal sito, non mi son perso neanche un capitolo, storia e personaggi davvero grandiosi. Ma ora torniamo a noi.
Fin dalle prime battute siamo spinti bruscamente nella storia, ci sentiamo con quella foga di quando emergiamo dopo tre minuti di apnea o quando ci svegliamo da un brutto sogno, e ci troviamo davanti a una porta, la via d'uscita, la soluzione. Sansa corre fuori e anche noi tiriamo quasi un sospiro inalando sostanziose bolle di aria fresca che riempie i nostri polmoni. Tanto più perché è appena scampata ad un tentativo di strangolamento (dovrei dire strozzamento ma nella frase mi piace di più strangolamento :P) e ora si trova stupita e pentita di essere stata innamorata di lui.
Negli istanti immediatamente seguenti la ragazza piange e corre, corre e ha paura. Si sente come la gazzella inseguita dall'animale più veloce del mondo, in sessioni di corsa in cui anche pochi cm di distanza tra lei e il predatore possono fare la differenza tra la vita e la morte. Il cielo è plumbeo come in autunno, ci troviamo in primavera ma Sansa trema come una foglia d'autunno, qui hai reso bene l'atmosfera cupa e gotica, il cielo è nero come l'umore di Sansa e l'aria preannuncia tempesta.
Ora finalmente possiamo notare l'epoca in cui si svolge questa storia, non più antiche borgate medievali ma i giorni nostri. Arriva una macchina, che vediamo come una manna, essendo forse l'unica possibilità di salvezza.
L'auto è guidata da Petyr, un amico di famiglia, una vera botta di fortuna in questo momento difficile. Nel resto del capitolo vediamo materializzarsi finalmente la salvezza.
E' un fiume di emozioni quello che ci stai facendo vivere, vediamo il mondo correre insieme a Sansa, tanto che le stesse descrizioni si soffermano esclusivamente su di lei e mai sull'ambiente. L'unica cosa che notiamo è il cielo plumbeo, tutto il resto non è descritto perchè è sfuocato dai pensieri veloci della protagonista, non può soffermarsi a osservare, deve solo trovare una salvezza, mettere ordine tra i pensieri. Per come hai descritto lei e quel che prova, mi sembra davvero di vederla. Ricordo tutti gli sguardi e le espressioni sul viso di Sansa dall'interpretazione vista sul piccolo schermo e penso che tu l'hai riportata benissimo sul "cartaceo". Provo dispiacere per lei, un senso di odio e rabbia verso Joeffry, percependo gemiti, intensi sospiri e lacrime.
Anche Petyr l'hai reso molto bene. Appare sicuro di sè e molto intelligente. Sansa non riesce a nascondere l'accaduto, non riesce a evitare che lo sguardo acuto di Petyr si accorga di quanto succede in quella casa. Rimane impassibile a farsi scrutare ed esplorare la pelle sulla guancia dai polpastrelli di Petyr.
Adoro ogni parola scritta da te, le frasi sono sempre scorrevoli, si leggono senza ombra di incertezza. Non ci sono frasi complicate da rileggere per capirne il senso, sono sempre semplici e comprensibili, scritte in perfetto italiano. Anche la grammatica e la forma sono eccellenti. Non ho trovato nemmeno un refuso. La tua cura in questo senso è sempre maniacale. Purtroppo non sono abituato a scrivere recensioni ma ti assicuro che hai un modo favoloso di scrivere e di raccontare. Non sei mai noiosa e ho anche notato come cambi modo di scrivere in base alle situazioni, facendo il confronto anche con altri tuoi scritti. Non posso che farti i miei complimenti più sinceri, anche se non recensisco quasi niente cerco di non perdermi niente di ciò che pubblichi. Ti leggo sempre e continuerò a farlo. Vorrei tanto trovare il tuo nome in libreria... |