Recensioni per
Tywaz (God Warriors)
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/09/20, ore 09:09

Non so dirti adeguatamente quanto, aprendo per caso EFP ieri sera, mi abbia riempito di assoluta felicità vedere te in pagina, a fila con Francine, in particolare con questa raccolta. Per un momento, l’ordine del mondo era ristabilito: tutto era a posto, nel suo luogo naturale, una situazione ideale. Insomma, mi hai resa tanto, tanto felice, perché tornare a leggerti – a leggervi – come ai bei tempi dell’età dell’oro è una gioia tale da risollevare l’umore drenato e esausto da primo giorno dell’anno accademico. <3 Anche Berkanan – la rigenerazione, l’inizio – in questi giorni cade a fagiolo. E, chissà, magari, posso anche permettermi di sperare che sia davvero l’inizio di un periodo migliore, o almeno meno apocalittico.

Ai bei tempi forse non proprio andati (incrociando le dita), ti avevo già  detto quanto avessi amato la prima storia di questa raccolta e l’idea che le era sottesa, il filo conduttore delle rune. Ribadisco qui ogni parola, perché il tempo può passare, ma certe cose non cambiano.

Per ogni lettore, credo, ci sono certe pagine di certi autori o di certi libri che risuonano particolarmente, vuoi per una questione di stile, vuoi per una questione di contenuti, vuoi per una visione del mondo – o un punto di vista, un temperamento, un umore, etc. –, che ne emerge; vuoi per una combinazione di tutte queste cose in una lettura che sa di verità e che fa dire, con assoluta certezza, ecco, sì, è questo, è così. Tutte le tue pagine, per me, sono sempre pagine di questo genere.

Io avrei voluto essere come Björn, nella vita; avrei voluto essere una di quelle persone che si fermano a farsi raccontare i riflessi delle pozzanghere e la forma delle nuvole, per qualche ragione che immagino ma che – essendo ciò che sono – continua a sfuggirmi: vi vedono un senso recondito, una metafora?; o vi trovano il vero valore della bellezza, della diversità, delle piccole e preziosissime cose nel mondo? Ma la verità è che mi sto rendendo sempre più  conto di essere più  in linea con un Folken, forse per colpa del pragmatismo pellegrino  che regola i miei giorni, i miei anni, e dei troppi caffè, tutti diversi, tra cui mi ostino a cercarne uno che mi piaccia davvero, per restare. Forse, in questi tempi incerti, sto solo diventando più disincantata – magari non è terminale, magari è reversibile, dotto’! Del resto, il protratto esilio certo mi spinge a simpatizzare ad un livello di pancia con Folken. (Ah, sono completamente d’accordo con questo signore: il caffè negli States non è entusiasmante; del resto, sbobba bruciaticcia qual è, come potrebbe esserlo? XD)

La Louisiana è uno di quei posti sulla cartina che esercitano su di me un fascino irresistibile. È la francesità creola, ritaglio bastardo d’un’Europa non anglosassone nella hearth land dell’America bianca? È la lingua? È la musica di velluto per le strade di Saint Louis? (La coscienza mi dice di aggiungere: è il fritto misto che fanno anche dell’anima?; ma facciamo finta che la coscienza abbia taciuto e che la sottoscritta abbia ancora una dignità e non si faccia guidare, nelle scelte di vita, dallo stomaco, dittatore tra l’altro poco consapevole dei propri mezzi, l’infame.) Boh, ma alla prima occasione voglio andare a passarci almeno qualche mese: non necessariamente un nuovo inizio, no, ma una di quelle parentesi che fa bene all’anima concedersi.

Molti inizi, in fondo, non sono che parentesi aperte che, in quanto tali, vanno chiuse. Anche quando sono gli altri a chiuderle per te.

Grazie di essere tornata con una cosa tanto bella. Come sempre. Come al solito – che è così consolatorio, ora in particolar modo. Grazie! Grazie! Grazie! <3

Recensore Veterano
14/01/17, ore 18:02

Ciao, carissima! Arrivo fuori d'ordine, perché la mente rimane assente e non riesco a cimentarmi se non con la brevità, di questi giorni. ^^''

Da bambina, guardando e riguardando l'anime già con complusione - il buon giorno si vede dal mattino, recita l'adagio, o almeno credo - ed ignorando completamente che ci fosse un manga e che quell'arco narrativo non vi avesse corrispettivo, trovavo la serie di Asgaard diversa (ed oh, se lo era), mi sembrava quasi come un sogno, sarà che in fondo è una parentesi, e la neve e la colonna sonora meravigliosa contribuiscono ad infondere una qualità onirica. Dunque ti seguo con l'entusiasmo, la meraviglia e gli occhi sgranati della mia infanzia! 



C'è una magia, un potere, nelle parole; c'è altrettanta magia, altrettanto potere, nei segni con cui le parole si scrivono - e c'è anche pericolo, nella scrittura, come metteva (forse giustamente, ma a me è sembrato sempre un poco paranoico XD) in guardia Platone. Tanti antichi alfabeti avevano un carattere sacro, incluso quello runico. Ché, in fondo, con le rune si scrivono le gesta degli eroi del passato, le leggende di uomini e dèi, ma vi si scruta anche il futuro, tirandole quasi come si tirano dadi - come sono profana! Questo per dirti che trovo il tema di questa collezione assolutamente brillante, adeguatissimo ed intrigante! E poi, oltre che al dono dei titoli meravigliosi, scegli puntualmente anche le epigrafi perfette: l' Edda! *__*  Gongolo!



Dunque diamo una sbirciatina nel passato di Siegrfied, il Drago a due Teste, che è un po' il primo paladino, in fondo. E, come per la maggior parte degli eroi che si rispettino, si comincia con la morte del padre. E questo bambino è destinato alla guerra sin dal ventre materno; è bellissimo che suo padre, in punto di morte, si premuri di disporre le cose per riconoscere il figlio quando anch'egli sarà caduto in battaglia. 

Tutto ha un tono meravigliosamente arcaico e guerresco: ad Asgaard si è prodi come Vichingi ripuliti, un po' più cavalieri e meno predoni - perché gli eroi devono essere modelli, archetipi quasi, e le epopee mica si scrivono su pirati avvinazzati, no? È tanto più nobile, tanto più bello, quando ci si scontra con gente onorevole, altrettanto salda nella propria causa di quanto siano i nostri eroi - che qui saranno gli invasori. E infatti si finisce su una guerra che si spera di poter evitare. Noi sappiamo già come andrà a finire: l'abbiamo visto, più chiaramente del futuro scritto nelle rune. Ma Siegfried, lui non lo sa ancora, ché Siegrfied è un paladino, e da bravo paladino segue ancora la sua Signora, si fida del suo giudizio. Reginn, che non ha nulla dell'eroe, questa volta ci vede più chiaro - e più in là.