Recensioni per
Tywaz (God Warriors)
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/01/17, ore 18:02

Ciao, carissima! Arrivo fuori d'ordine, perché la mente rimane assente e non riesco a cimentarmi se non con la brevità, di questi giorni. ^^''

Da bambina, guardando e riguardando l'anime già con complusione - il buon giorno si vede dal mattino, recita l'adagio, o almeno credo - ed ignorando completamente che ci fosse un manga e che quell'arco narrativo non vi avesse corrispettivo, trovavo la serie di Asgaard diversa (ed oh, se lo era), mi sembrava quasi come un sogno, sarà che in fondo è una parentesi, e la neve e la colonna sonora meravigliosa contribuiscono ad infondere una qualità onirica. Dunque ti seguo con l'entusiasmo, la meraviglia e gli occhi sgranati della mia infanzia! 



C'è una magia, un potere, nelle parole; c'è altrettanta magia, altrettanto potere, nei segni con cui le parole si scrivono - e c'è anche pericolo, nella scrittura, come metteva (forse giustamente, ma a me è sembrato sempre un poco paranoico XD) in guardia Platone. Tanti antichi alfabeti avevano un carattere sacro, incluso quello runico. Ché, in fondo, con le rune si scrivono le gesta degli eroi del passato, le leggende di uomini e dèi, ma vi si scruta anche il futuro, tirandole quasi come si tirano dadi - come sono profana! Questo per dirti che trovo il tema di questa collezione assolutamente brillante, adeguatissimo ed intrigante! E poi, oltre che al dono dei titoli meravigliosi, scegli puntualmente anche le epigrafi perfette: l' Edda! *__*  Gongolo!



Dunque diamo una sbirciatina nel passato di Siegrfied, il Drago a due Teste, che è un po' il primo paladino, in fondo. E, come per la maggior parte degli eroi che si rispettino, si comincia con la morte del padre. E questo bambino è destinato alla guerra sin dal ventre materno; è bellissimo che suo padre, in punto di morte, si premuri di disporre le cose per riconoscere il figlio quando anch'egli sarà caduto in battaglia. 

Tutto ha un tono meravigliosamente arcaico e guerresco: ad Asgaard si è prodi come Vichingi ripuliti, un po' più cavalieri e meno predoni - perché gli eroi devono essere modelli, archetipi quasi, e le epopee mica si scrivono su pirati avvinazzati, no? È tanto più nobile, tanto più bello, quando ci si scontra con gente onorevole, altrettanto salda nella propria causa di quanto siano i nostri eroi - che qui saranno gli invasori. E infatti si finisce su una guerra che si spera di poter evitare. Noi sappiamo già come andrà a finire: l'abbiamo visto, più chiaramente del futuro scritto nelle rune. Ma Siegfried, lui non lo sa ancora, ché Siegrfied è un paladino, e da bravo paladino segue ancora la sua Signora, si fida del suo giudizio. Reginn, che non ha nulla dell'eroe, questa volta ci vede più chiaro - e più in là.