Eccomi qui! ^-^
Allora, ho voluto continuare con questa coppia, perché è proprio grazie a te che l'ho scoperta e apprezzata. Mi piace come li fai stare insieme senza snaturare la loro caratterizzazione. Sorprendente, perché di solito io non apprezzo le coppie non canoniche o che reputo improbabili; ma su questa mi hai proprio fatto cambiare idea.
Qui, addirittura, si aggiunge un elemento molto interessante e originale, che rende il paring ancora più piacevole e profondo, denso di significati e affinità contrastanti (scusa l'ossimoro, ma in questo caso credo si adatti molto bene a questi due personaggi).
Passando velocemente dalla parte tecnica, leggerti è un piacere perché mi trovo sempre davanti a un testo pulito, corretto grammaticalmente e scorrevole da leggere. Mi piace il tuo stile semplice ma non vuoto, con riferimenti nascosti, toni diretti e allo stesso tempo eleganti, e condito con frasi che spiccano per la loro espressività.
Tra tutte, inutile dirlo, ho amato questa:
- Vorrebbe posare la lingua sulla linea sottile del suo collo e sentirla sciogliere in bocca. -> E' intensa, molto visiva, ed esalta perfettamente sia il piacere che Hans prova nel "giocare" e parlare con lei sia il desiderio crescente, un misto di arroganza e dolcezza, che credo si adattino molto bene al suo IC di "pecora nera". Hans qui sembra giocare anche con i suoi stessi sentimenti, perché nonostante Elsa gli piace e lo intriga lui camuffa il tutto con spavalderia e impertinenza, anche quando pensa. Quindi, c'è sia la parte romantica che quella divertente e allusiva.
Ma ho apprezzato tantissimo anche il pezzetto che inizia con questa frase, altrettanto bella:
Anche l'aria è più fredda, profuma della prima neve d'inverno e a quel profumo lui aggiunge odore di bruciato. -> Hans sembra una nota stonata in questo luogo così freddo e pungente, eppure si sente a suo agio. Il cielo di Arendelle lo colpisce, il freddo è una natura così diversa dalla sua che lo affascina e lo avvolge, e lui gioca.
Mi piace come hai sottolineato che lui "gioca con il fuoco" perché gli hai dato un senso sia immediato e fisico che uno più nascosto e caratteriale. Il primo si basa proprio sul fatto che lui giochi con le fiamme senza bruciarsi; il secondo, che è quello che mi piace di più ovviamente, esalta il suo scommettere sempre, la sua parte più irriverente, quella che mostra a Elsa dopotutto; lui gioca con la sua impertinenza non presentandosi ai suoi ospiti, gioca nel far arrossire e stuzzicare la principessa a cui è promesso sposo, "giocare" è qualcosa che rappresenta perfettamente il suo IC di personaggio che nel canone fa di tutto per avere un regno e un trono, il suo voler emergere rispetto agli altri, avere qualcosa di suo; e in qualche modo è quello che fa non presentandosi alla festa. Fa notare la sua assenza.
Parlando della trama mi è piaciuto il fatto che il loro incontro sia avvenuto fuori dall'ambito della festa. Mi piace come hai diviso gli spazi di questa os tra il pov di Elsa e quello di Hans, scadendo sia le affinità - nessuno dei due vuole quel matrimonio combinato, la prima per diffidenza e senso di responsabilità e il secondo perché teme il tiro mancino di fratelli e destino avverso - che i contrasti, come il fuoco lui e il ghiaccio lei (che è poi ciò che ho amato, perché questo li rende perfetti l'uno per l'altra; il fuoco di lui gli permette di non gelare nel toccarla, mentre lei può sentire il calore di lui senza bruciarsi veramente. Possono toccarsi, e questo elemento del "toccare" è messo benissimo in risalto proprio dalla differenza di scena tra Elsa/Anna e Elsa/Hans: la prima è stato un gesto istintivo che ha messo in pericolo la sorella e di cui lei si pente; il secondo invece è qualcosa che lei desidera, cerca, e di cui sente il bisogno, quasi l'eccitazione) il loro modo completamente diverso di porsi, con lei così posata e orgogliosa ma affettuosa con la sorella, e lui così solo e amareggiato ma irriverente.
Anche la caratterizzazione dei tre personaggi è fatta in modo completamente IC, secondo me. A partire da Anna con la sua esuberanza, la sua allegria e stravolgente innocenza. Mi è piaciuto il fatto che Elsa l'abbia presa per le spalle ma che poi si sia addolcita nonostante il desiderio di aprirle gli occhi (che esalta il suo senso della realtà e quell'angoscia che si porta dietro) perché le vuole bene e non ha bisogno di preservare, come suo primo istinto, la dolcezza di Anna. Bella la parte in cui con un sospiro e un "ma è un principe" lei dichiara tutta la sua infantile e dolce innocenza e bontà.
Altrettanto ben fatti gli altri due personaggi: Elsa con la sua freddezza, quel dolore che sembra portarsi dietro, ma anche il suo apparire sempre distante e posata, sola nel suo palazzo mentale, ma anche orgogliosa e sensibile nel confronto con Hans. Ho sentito anche la forza del suo bisogno quando si arrampica per accertarsi di aver visto bene, la sua eccitazione nell'aver trovato qualcuno che presenta il suo stesso potere (anche se opposto).
E Hans credo di averlo già lodato: impertinente, avventato per certi versi, ma anche colpito fatalmente da un destino pieno di amarezza e derisione. Mi piace il modo in cui hai descritto la sua voce sfacciata ma allo stesso tempo dolce, divertita. Sei stata brava a caratterizzare la differenza tra il suo modo di vivere il rapporto con la sua famiglia e i suoi modi più sicuri e arroganti davanti agli altri, come con Elsa. Il suo non darle scampo, alla fine, il suo spogliarla con un bacio, invitarla e poi andare vie, forse un po' più sicuro e deciso e felice di prima.
L'unica cosa che trovo un po' non del tutto coerente con il testo è il titolo, che mi sembra non essere perfettamente adatto al filo della trama. Per certi versi, capisco il riferimento al matrimonio e ai segreti, però non coglie il senso pieno del testo, secondo me. Dovrebbe dare il senso che entrambi si trovano e scoprono il segreto l'uno dell'altro ed è proprio questo che li rende così felici del matrimonio, quasi a dire che "se mi sposi, non sarai più sola: abbiamo un segreto in comune", però non mi convince del tutto. Forse non colgo qualcosa.
Niente, uno dubbio in una storia molto dolce, intrigante e bella. Brava.
A presto! |