Devo ammettere che non ho mai bramato ardentemente di vedere i Caskett Babies sullo schermo, però, alla luce del modo in cui ci hanno mostrato la mini-Beckett ed i mini-Castle, devo ammettere anche che alla fine mi è dispiaciuto un po' che la loro comparsa sia stata relegata solo ad una manciata di secondi finali, perché, a conti fatti, quelli di cui ho avvertito davvero la mancanza sono proprio i momenti come quello che hai descritto, momenti in cui i Caskett, da "semplice" coppia innamorata, si sono trovati a trasformare le loro amabili schermaglie amorose in altrettanto amabili schermaglie famigliari. Ecco, quindi, che il momento della scelta dei nomi dei gemelli è diventato uno dei loro tipici momenti in cui amano stuzzicarsi, sfidarsi e sorprendersi a vicenda, perché, in fondo, è proprio la loro iniziale contrapposizione sugli argomenti più disparati che ha sempre reso poi speciale e "magico" il punto di incontro verso cui, inevitabilmente, sono sempre confluiti.
Mi è piaciuto soprattutto il fatto che hai utilizzato questo momento della scelta dei nomi anche come pretesto per descrivere o lasciarci immaginare piccoli scorci di vita caskettosa, del presente o del recente passato, che li rappresentano al meglio, come la goffaggine di Rick da lui prontamente trasformata in divertimento per la moglie, come le attenzioni e le premure che lui ha per lei e per il benessere dei figli, come l'impegno a conciliare il suo lavoro di scrittore, con gli annessi doveri di promozione dei romanzi, con le esigenze della sua famiglia che cresce e da cui non si vuole allontanare troppo o come le serate da perfetti "telefilm addicted" che i Caskett amano ritagliarsi tra i loro numerosi impegni.
E sai quali sono in particolare le due cose a cui ho applaudito appena le ho lette? Prima di tutto il fatto che hai sottolineato quello che, anche secondo me, deve essere stato il primo pensiero di Castle alla notizia che la prima gravidanza di Kate avrebbe regalato loro una femminuccia, cioè il fatto che lui abbia iniziato seriamente a convincersi che il suo destino sarebbe stato quello di essere circondato solo da donne; da che ne consegue che poi, senza dubbio, sia rimasto orgogliosamente sorpreso ed un po' spiazzato dall'arrivo dei gemellini maschi. E poi il fatto che, in totale scioltezza, sei riuscita ad inserire nel contesto generale un elemento ricorrente nella storia Caskett, che personalmente mi ha sempre affascinato: il numero 47.
Per quanto riguarda la scelta vera e propria dei nomi, non posso negare che un po' mi sia dispiaciuto che uno dei gemelli non abbia avuto il nome Cosmo, perché ormai mi stavo abituando all'idea e cominciava a piacermi, comunque ho trovato realistico che, alla fin fine, i Caskett possano essere stati influenzati, per la decisione sui tre nomi, da personaggi letterari o televisivi che, per un motivo o per l'altro, li hanno colpiti particolarmente. Quello che è più sorprendente, ma forse neanche troppo, è che alla fine il nome più ordinario, Jake, sia stato proposto da Rick, mentre quello meno comune, Reece, sia legato ad un imprecisato ricordo dell'infanzia di Kate.
E, tanto per la cronaca, se fosse stato concesso anche a me mettere un veto su un nome, non avrei avuto dubbio alcuno nel tirare fuori il cartellino rosso per appoggiare Castle e bocciare senza appello il nome Josh: cara Kate, come ti è venuto in mente di nominare quel nome davanti a tuo marito? Nonostante il tempo ormai trascorso, le ferite nell'animo di Rick (e di noi fan), legate al ricordo del "dottor motocicletta", comprensibilmente bruciano ancora.
Ora, magari non diciamolo a Kate, che, visto anche gli sbalzi umorali, potrebbe prenderla male, ma le iniziali dei gemelli, secondo me, lasciano ampio spazio alla fantasia dei fan, soprattutto di quelli di Rick: se si leggono come R e J, qualcuno potrebbe pensare a "Red John", famoso serial killer che senza dubbio anche i Caskett "telefilm addicted" conoscono; se si leggono come J e R, qualcuno potrebbe pensare a "J.R. Ewing", perfido petroliere senza scrupoli, le cui malefatte televisive sono ricordate ancora a distanza di decenni. Insomma, nonostante la apparente normalità dei nomi scelti dai Caskett per i loro pargoli, direi che tutto sommato la reputazione del "Re del Macabro" può considerarsi salva! :p
Storia deliziosa, complimenti! |