Recensioni per
L'altra parte di me
di Little_Lotte

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/09/16, ore 19:59

Ciao! ^^
non hai idea da quanto tempo desiderassi lasciarti una recensione. Bene o male stalker-... cioè, conosco quasi tutte le autrici di questo fandom e tu, a mio modesto parere, sei una delle migliori. Per cui, non prendertela se la mia recensione non sarà all'altezza del tuo scritto.
Sai, nemmeno io apprezzo il personaggio di Saori *cof cof* preferisco Sasha *cof cof*, ma ho cercato mille volte di immedesimarmi in lei e, in un certo senso, tu sei riuscita a renderla così come la immagino anch'io. Insicura, spaventata e terribilmente umana. Insomma, hai messo in luce la parte che l'avvicina a noi "povery mortaly"e l'hai fatto egregiamente. Anch'io, al suo posto, mi sarei sentita persa e disperata, soprattutto di fronte ad una manifestazione della dea Athena.
La dea potrà dire tutto ciò che vuole, ma lei ha il sederino parato perché è immortale, mentre Saori non lo è. Lei, a tredici anni, rischia la vita in nome della Giustizia e se questo non è un fardello da sopportare, non so come classificarlo.
Mi è piaciuto molto lo scambio di battute fra le due, perché non sono parole buttate lì a caso, ma hanno il loro senso. Il discorso non fa una piega e ho apprezzato particolarmente il personaggio di Athena che, seppur divina e "cazzuta" come si addice alla dea della guerra, è stata in un certo qual modo anche molto materna e ha davvero guidato Saori alla consapevolezza di sè e all'accettazione del proprio destino.
Cosa posso aggiungere? Hai uno stile scorrevole e molto piacevole, che ho adorato fin dalle prime righe. Ti faccio doppi complimenti, perché non solo hai scritto un piccolo capolavoro, ma ti sei cimentata anche con un personaggio che non ti aggrada molto. Sei stata davvero molto, molto brava. Complimenti!

Elly

Recensore Master
15/06/16, ore 22:57

brava Shunnina!!! complimenti per la vittoria

MERITATISSIMA

Saorina..... bè l'hai descritta bene, Dea e ragazza due lati indivisibili del suo modo di essere

Recensore Junior
07/06/16, ore 22:09

Ammetto che neanche a me Saori stava particolarmente simpatica all'inizio, però con il tempo ho imparato ad apprezzarne un po' di più la complessità, anche se nemmeno adesso rientra tra le file dei miei personaggi preferiti...
Di questo breve racconto ho particolarmente apprezzato la maniera in cui ti sei soffermata a descrivere l'atmosfera del luogo prima di passare all'azione vera e propria, e ho apprezzato il temperamento che hai dato ad Athena, severo e bonario all'occorrenza, è perfettamente plausibile per il tipo di divinità che rappresenta (e poi è risaputo che le divinità greche mal digerivano l'essere contestate, quindi anche il suo lato più autoritario è credibile!)
È anche vero che facendo dialogare Saori ed Athena hai praticamente aperto il vaso di pandora contenente tutti i dilemmi sull'effettiva natura ontologica di questa povera ragazza, dilemmi non da poco se consideriamo che devono esserci passati i padri della Chiesa quando hanno elaborato il concetto di "trinità". (spero che nessuno la consideri una similitudine blasfema, ma ci ho sempre visto un forte elemento cristiano nella natura del suo personaggio, e questa storia mi amplifica ancora di più questo sentore, anche se magari è stato del tutto involontario).
Ma va bene così, la spiegazione non deve essere per forza semplice. È possibilissimo che Saori abbia una sorta di "identità scissa"... non alla Gollum/Smeagol, però si tratta di una divinità fatta carne, che ha scelto di vivere da umana tra gli umani, con le stesse gioie, le stesse sofferenze e debolezze, per poter essere del tutto vicina a loro. Come tale non poteva avere fin da subito consapevolezza della propria natura divina. È possibile quindi che la sua parte divina sia rimasta "addormentata" per diversi anni e che, al momento del risveglio, sia stata una specie di "guida" per Saori che, in quel momento, altro non è che una dea incarnata, e come tale soggetta a dubbi, insicurezze e paure tipiche di un essere umano.
Questo per dire che è un esperimento che ho apprezzato nonostante, appunto, Saori non sia proprio la mia favorita. Del resto credo tu abbia fatto benissimo a sfidare te stessa trattando in maniera obiettiva e dignitosa un personaggio che non ami particolarmente. Spesso è un modo di comprenderli meglio oltre che di mettere alla prova se stessi.
Ben fatto quindi :)
Un abbraccio

Recensore Master
06/06/16, ore 14:13

Non mi sono mai affacciata nella tua produzione perché gli argomenti che tratti non sono proprio il mio pane quotidiano. Ci sta. Fai conto che tu ed io siamo due rette parallele e che ognuna se ne vada felice in giro, per fatti suoi, a qualche centimetro di distanza. Non ci si può incontrare per definizione, ma si può arrivare a toccarsi grazie alle rette trasversali (teorema la cui prova mi causa ancora dolore agli occhi, con tutti quei gessetti colorati che occorrevano per delineare i vari angoli…).
Qui di rette trasversali ne abbiamo due, e di tutto rispetto: Saori – che, alla fine, è un personaggio che mi piace; reputo che questa ragazza avrebbe molte cose da dire se Kurumada non le avesse appioppato il ruolo ingrato della fanciullina da salvare, con buona pace del fatto che Athena è una divinità guerriera, e non del focolare – e il dualismo umano/divino.
Saori è Athena. A differenza di Ade, Poseidone e compagnia, Athena usa il proprio corpo per apparire ai piedi della sua statua all’interno del Santuario (contenta lei) e crescere in mezzo ai mortali. È per un accidente aristotelico che, nel XX secolo, si chiama Saori Kido. Lo so che la scena in cui l’amatissimo nonnino le appare nell’osservatorio durante la crisi di Phoenix e l’esorta a ‘lasciarsi guidare da Athena’ può mandare in confusione; ma Saori è allo stesso tempo sia una ragazza di tredici anni, sia la dea stessa.
Ora, una dea. Ma come la rendi credibile una dea, fermo restando che, essendo noi figli di quella cultura greca prima e latina poi, il riferimento non può che essere il politeismo greco?
La rendi umana?
Ma allora che differenza c’è tra lei e i mortali che si battono per la sua salvezza?
La rendi distaccata e atarassica?
Ma allora come riesci a far sì che i lettori siano partecipi delle sue vicende?
(Sì, mi faccio le domande e mi rispondo da sola)
Un dualismo all’interno di Saori – pur se è canonico come il risotto allo champagne preparato con il riso basmati – è funzionale a noi autori. Credimi, ti risolve una serie di problemucci mica da ridere, e te lo dice una che ha fatto questa scelta più di dieci anni fa (anche se per me Saori è il lato umano di Athena, la sua volontà di dilazionare il più a lungo possibile lo scontro con Ade, e non un involucro come, suppongo, avvenga chez toi.).
Ad esempio, quando la Dea deve compiere delle scelte che una ragazza farebbe ob torto collo, la coesistenza tra Saori e Athena – o tutt’e due (cit.) – è anche stimolante per chi scrive, ma anche per chi legge. Solo così, credo, sia possibile esplorare un personaggio che è stato tratteggiato a colpi d’accetta sbozzata, e fartelo sentire, tutto sommato, meno odioso di come appare. Più umano. Più vicino. Qualcuno con cui potresti, volendo, essere solidale. O per cui provare empatia.
E si trovano anche nuovi spunti interessanti per raccontare una storia, nuovi scorci e nuove prospettive.
Ho scritto tutto ‘sto papiro, alla fine, per dirti che condivido il tuo punto di vista (eggrazie!, dirai tu) e ti ringrazio perché, pur non apprezzando Saori, tu sei riuscita a scrivere questa storia in cui appare forse un filo sperduta, come un passerotto sotto la neve, ma decisamente più umana (qui è Athena che prenderei a ceffoni, ma non divaghiamo).
Due cose, però: la prima è che, proprio perché la scelta di mostrare Athena e Saori come due personaggi distinti e separati non è canon, ti consiglio di spuntare la nota “What If?”.
La seconda, oltre a scegliere un verbo migliore di sbraitare per Athena che ribatte a Saori (è pur sempre una dea, non una pescivendola al mercato, anche se ammetto che certe volte la cocciutaggine di Saori farebbe perdere le staffe ad un santo), è quella di ridare una controllatina al testo ed eliminare i refusi che appaiono qua è là. Più che altro perché, ad un certo punto, Saori pensa che il fuoco che arde nel caminetto voglia parlare con lui. E per quanto Athena possa essere bonariamente considerata un maschiaccio, e per quanto alla Dea sia sempre piaciuto apparire nelle vesti di un ragazzo (Odisseo ne sa qualcosa), la Thea è femmina. Senza appello. O devo forse supporre che Saori nasconda un segreto, sotto alla gonna colle balze?
Ragazzi, questo sì che sarebbe uno scoop!

Recensore Veterano
04/06/16, ore 21:25

"L'altra parte di me", un titolo che già prospetta un pezzo introspettivo, caldo come il fuoco che arde in quel camino, da te descritto come fosse un'entità vivente, prima che si materializzi la presenza della dea Athena.
Come ti ho già detto in passato, i pezzi introspettivi, i flussi di coscienza, i brani ove domina la presenza di un solo personaggio (e del suo alter ego, o super ego, come in questo caso) sono quelli dove emerge meravigliosamente la tua capacità scrittoria.
La prima parte, quella in cui Saori è sola, ci presenta una ragazza semplice, come tutte le altre, in cui il focolare richiama i ricordi dell'infanzia. E' un'immagine cosi calda e familiare che si può quasi toccare.
La seconda parte è dominata dalla presenza intangibile ma possente della dea Athena. Ho trovato di una delicata fragilità, molto umana la debolezza che Saori dimostra. Un compito più grande di lei, per cui chiunque avrebbe avuto dei timori.
Questo pezzo è per me un dipinto a tinte calde, in cui il visivo del fuoco si confonde meravigliosamente con la voce di Athena. Un'alchimia di sensi e pensieri. I miei più sinceri complimenti, mia cara.
gratia

Recensore Master
04/06/16, ore 17:42

Innanzitutto complimenti per il riconoscimento, più che giusto!
Ho molto apprezzato questo racconto, per diversi ordini di motivi.
Il primo riguarda lo stile. Il tuo è sempre stato molto buono, ma ho gustato particolarmente la scioltezza e la naturalezza con cui hai rappresentato tutta la scena, apertasi con una giovane donna che osserva il crepitio delle fiamme del caminetto. Nessuna parola è fuori posto. Nessun retorismo inutile, nessun virtuosismo stonante. Del resto, nella cultura classica che abbiamo studiato le divinità olimpiche apparivano agli umani (Omero insegna) in modo assai semplice e naturale: non dimentichiamoci di Athena che trattiene un Achille furibondo con Agamennone... per i lunghi capelli biondi!
Questo sembra essere un pacato dialogo tra Saori e la Parthenos: due entità da te rappresentate come scisse, per la necessità di un confronto tra loro. Athena si distacca dalla ragazza giapponese per parlare con lei e per rassicurarla sul suo grave compito: quella di esserne il ricettacolo.
Poi torna ad essere una voce calda nel suo cuore, in modo da guidarla in tutte le sue azioni in difesa della Giustizia, con i suoi Saint.
Saori tentenna. Teme di non esserne all'altezza: non dimentichiamo che è solo una ragazzina.
Quindi mi complimento anche per come hai sviluppato questo argomento: Saori Kido la ritroviamo in modo perfetto. E' una fanciulla assennata, matura per la sua età: una ereditiera che sa guidare una fondazione multimiliardaria con una mente lucida, da business-woman. Niente vezzi e niente mossette per lei: NON è una tipica ragazzina Candy-style da manga. Forse è pure per questo che a prima vista potrebbe parere poco simpatica (a me personalmente non dispiace: è una donna d'affari e la vedo sotto questa luce). Ma sa essere anche umile: lo abbiamo visto più volte, pure nella serie classica. Sa riconoscere i propri errori. E quindi la ritrovo qui, perfettamente IC, quando espone ad Athena le sue perplessità.
E' un lavoro curato e rifinito, questo, tanto più apprezzabile perché è stato da te ragionato. Ci sono diversi modi di scrivere: nel tuo precipuo caso, di solito scrivi con partecipazione dei personaggi che ami di più, che hai interiorizzato ed il tuo amore per loro si vede, perché è un cuore palpitante. Stavolta, ti sei astratta da te stessa per scrivere di un personaggio che non ami particolarmente: eppure. hai saputo farlo molto bene, con obiettività. Lo hai fatto in modo lucido, con una corretta analisi del personaggio, costruendoci intorno uno scenario ad hoc.
Sai una cosa? A volte è necessario fare pure questo: non tanto per mettersi alla prova (sul fatto che tu sappia scivere bene non è una novità), ma quanto perché è pure interessante far muovere i personaggi da soli, astraendoci da loro.
Cosa che in questo caso hai saputo fare molto, molto bene.
Complimentissimi, tesoro!
Baci,
Lou

P.S.: curiosità: lo sapevi che per il personaggio di Saori Kido Mr. Kurumada si era ispirato a Yoko Shiraki?
 
(Recensione modificata il 04/06/2016 - 06:12 pm)

Recensore Master
04/06/16, ore 15:16

In mano tua perfino Saori risulta sopportabile XDDD Sono cattiva :P
Questa "dualità" iniziale è esattamente l'immagine della Saori di Kurumada (per buona pace dell'innominata "Saori è La Dea" ... shhhh) , che poi raggiunge la consapevolezza non tanto dell'essere guidata dalla dea quando di essere la dea stessa. Stiamo comunque parlando di una ragazizna di 13 anni, momento in cui per chiunque è difficile capire chi siamo, e secondo me questo dialogo tra le due parti ancora discinte Saori/Atena ha un che di simbolico proprio del passaggio da bambina a donna ...
Awwwwwww *grabbissima*

Recensore Master
04/06/16, ore 14:28

Grazie della dedica, mia cara, perché io sono proprio una di quelle che in Saori ci vede parecchio. Lo trovo un personaggio intrigante. Come te, anche io sono convinta che Saori abbia una sua volontà indipendente da quella della Dea che ospita in sé. Non è una lettura canonica, perché in realtà Saori dovrebbe essere l'incarnazione di Atena e non il suo ricettacolo. Eppure la preferisco al canon, perché mette in più grande risalto proprio Saori, dotandola di un carattere indipendente. Saori è uno dei pochi personaggi (femminili) che subisce un'evoluzione tangibile nel corso della storia. Da adolescente egocentrica e viziata si trasforma (suo malgrado, secondo me) in una persona che deve mostrarsi misericordiosa per contratto. La cosa non le riesce facile, e in questo contrasto interiore ci sono infiniti spunti narrativi da sviluppare, proprio come hai fatto tu.
Mi spiace che le sterili querelle fra shipper ShainaxSeiya versus SeiyaxSaori abbiano creato fazioni che odiano l'una o l'altra a seconda della coppia che amano. Io non vedo praticabile una relazione fra Seiya e Saori (un uomo e la Dea vergine: che bestemmia!) e adoro Shaina, ciò nonostante ammiro anche la doppiezza di Saori e il suo sfaccettato mondo interiore, in perenne equilibrio fra la voglia matta di essere una ragazza qualunque e il peso enorme di dover assolvere a un compito sovrumano. Ci vuole una forza morale straordinaria per sopportare di essere una Dea, e Saori ha carattere da vendere.
Una abbraccio e congratulazioni per la vittoria!
S.

Recensore Veterano
03/06/16, ore 21:58

Eccomi. Ti avevo già detto in passato cosa pensavo di questo scritto. Ci siamo già dette le nostre opinioni al riguardo.
Trovo sia scritto bene, anche se non vedo il tuo "fuoco"... la tua "verve".
Ma come ben sai questa è un'opinione puramente personale.
Detto questo lo trovo davvero originale e penso che la sfida da parte tua sia stata ampiamente superata.
È davvero ben riuscito.

Brava.