Recensioni per
Vivere come su di un Palcoscenico
di Little_Lotte

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
06/10/16, ore 13:45

Ciao! Eccomi per lo scambio di recensioni. Prima di iniziare volevo dirti che recensirò anche un'altra tua storia, dal moment che sono entrambe brevi :)

Passiamo a questo capitolo. Ora tu mi devi spiegare come fai, in poche parole a trasmettere emozioni così forti. Davvero complimenti, non ci riuscirei mai e poi mai! Soprattutto se riguarda qualcosa in generale e soprattutto, riguarda la mia vita in primis.
Veramente bravissima: come ho detto anche in "La Ribelle" il tuo stile è dolce, delicato e molto emozionante.
Anche io penso che, la parte in cui gli attori vanno sul palcoscenico dopo lo spettacolo, sia uno dei più importanti per loro. Forse perché, in quel momento, possono guardare meglio il loro pubblico, vedere come sorridono, ridono divertiti o piangono commossi.
L'ultima frase. Stupenda.
Ancora tanti complimenti!

Recensore Master
13/06/16, ore 20:41

Da un'aspirante attrice che tra qualche mese finalmente proverà davvero a calcare un palco. Ti ringrazio, perchè la tua similitudine ha aumentato ancora di più il mio desiderio, riempiendolo di speranza. E le tue ultime frasi, davvero le incornicerei. Grazie, per questa splendida piccola perla carica di saggezza.
Alimanga

Nuovo recensore
13/06/16, ore 19:12

Bella. Ma proprio bella!
Complimenti e auguri per la tua compagnia di teatro.
Spero di rivederti presto.

Recensore Master
12/06/16, ore 22:27

e la Shunnì non si smentisce mai....

ottima storia, scorrevole come sempre

Recensore Veterano
12/06/16, ore 20:33

Questo è un delicato pezzo, in cui l'attore esprime se stesso, il suo mondo interiore. Ma magicamente, lo vedo quasi divenire anche parte del pubblico, nel momento in cui le luci si spengono sul palcoscenico.
Mi è parso di vederti recitare un monologo, su quel palcoscenico da te descritto con tanta passione. E si percepisce la passione vera per la recitazione, ma soprattutto per la vita in generale. E ci vuole coraggio, per viverla appieno, questa vita. Per essere diversi, per essere se stessi. Per non indossare una maschera, ne' sul palcoscenico, ne' al di fuori di esso.
Il palcoscenico, il pubblico... Ma in fondo, quello che ci doni è l'immagine di un attore di fronte a se stesso, come in uno specchio virtuale.
Toccante e profondo, come sempre.
Un abbraccio cara,
gratia

Recensore Master
12/06/16, ore 16:39

Eccoti qui, che centri perfettamente l'anima di chiunque abbia mai avuto a che fare con un palcoscenico, che sia attore, musicista, ballerino. Sapere di avercela messa tutta, vedere la reazione del pubblico, che scalda il cuore ...
E dall'altra parte, stando nel pubblico, vedere l'espressione un po' tesa sciogliersi nei sorrisi che dicono "ce l'abbiamo fatta". E tu, come me, quando sei nel pubblico, ci stai da privilegiata, sapendo tutto il lavoro che c'è dietro ogni singolo battito di ciglia.

Awwwww *grabba*

Recensore Veterano
12/06/16, ore 16:12

Quello che penso l'ho già scritto sul tuo blog. Quindi non mi dilungo... semplicemente rinnovo i miei complimenti.

Recensore Master
12/06/16, ore 16:02

Davvero bellissimo e profondamente sentito questo tuo monologo.
Perché è così che io voglio intenderlo: essendo tu stessa un'attrice di teatro, ci hai reso partecipi della magia che voi attori sapete ricreare tutte le volte, su quel palco. Nello spazio circoscritto di una pavimentazione di legno, che risuona dei vostri passi, sapete dar vita ad un microcosmo. Che si tratti di teatro greco, di Molière, di Brecht o di autori contemporanei, poco importa: noi spettatori, al di qua ed al di sotto di quello scenario, diventiamo parte stessa dell'opera.
Voi attori di teatro siete lontani e vicini ad un tempo. Ci fate emozionare mentre ammiriamo la vostra bravura interpretativa. Ci insegnate qualcosa ed, al tempo stesso, ci fate dono di sogni, di desideri... di altre vite ed altri mondi.
E poi arriva il momento che tu ci hai rappresentato in questo monologo: quello in cui tutta la compagnia si presenta agli spettatori dopo aver smesso i panni di questo o di quel personaggio. Calano le maschere e voi attori vi presentate per voi stessi, con i vostri veri volti, su cui, come hai giustamente detto, si notano la stanchezza (recitare è faticoso!) ma anche la soddisfazione di aver CREATO. Avete dato vita a personaggi di carta: avete dato loro carne e sangue, sudore e lacrime. In un certo senso, vi siete messi a nudo, proprio perché avete indossato delle maschere.
Complimenti per questa magnifica interpretazione: mi alzo e ti applaudo!
BIS!!!